Votes given by †GodÐante™

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    Ma non si parla di forza quella è variabile....Ma di responsabilità e influenze..togliamo forza ai tiranni kage dispotici, con schiere di lecchini ecc. Ecc.
  2. .
    Allo scontro era da poco intervenuto un'incauto guardiano suniano, più sciocco che astuto.
    Ancora non si era ben compreso se il suo fosse stato un'attacco suicida o un'attacco disperato, fattostà che entrò con un piede nella fossa e lo fece tutto da solo.
    Non appena si teletrasportò nei pressi del campo di battaglia, incurante del pericolo, la tecnica da lui utilizzata gli dilaniò le carni, straziando il suo corpo in più punti in modo tale da arrecargli diverse ferite di entità certamente non lieve, per non parlare del dolore provato, quasi ai limiti della sopportazione umana.
    Per di più l'incauto suniano decise di far ricorso ad una delle abilità più masochiste del mondo dei ninja: decise, nonostante le sue gravissime condizioni, di aprire le Porte del Chakra.
    Non una, non due ma bensì sette!
    Molte delle sue cellule muscolari iniziarono a rompersi, aggravando le decine di emorragie esterne ben visibili su tutto il suo corpo, inoltre persino le cellule cardiache subirono dei danni irreparabili per il suo organismo, aggravando ancora di più la sua condizione.
    Per qualche futile motivo il Ninja della Sabbia tentò di proteggere l'Hokage con una tecnica suiton, chissà a fronte di quale attacco immaginario, dopodichè decise di attaccare Silver, con un'altra tecnica autodistruttiva: la Tigre del Mezzogiorno.
    Ciò non fece altro che portarlo in uno stato di limbo, ad un passo fra la vita e la morte, per non parlare del fatto che la tecnica andò completamente a vuoto.
    Man mano che si avvicinava l'enorme felino scagliato da Shika Lee continuava a rimpicciolirsi, concentrando tutto il suo potere distruttivo in un punto, verso il nemico.
    Tuttavia Silver, assieme al suo fedele Bahamut, era già in risalita ed il campo di chakra da lui creato gli permise di prevedere senza alcun problema l'arrivo dell'intruso, senza contare che le nubi di vapore si erano oramai dissolte, quasi del tutto e per tale motivo non gli risultò affatto complicato aumentare ulteriormente l'altitudine, tramite due semplici battiti d'ali del dragone, così da portarsi ad un'adeguata distanza dal raggio di attacco della tecnica, la quale proveniva da oltre cento metri di distanza e che, nonostante la sua rapidità, era facilmente prevedibile.
    CITAZIONE
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    Nel frattempo, mentre Bahamuth aveva preso maggiore quota.

    Bahamut sta salendo di quota e Shika non fa alcun riferimento a questo, perciò il suo attacco non è indirizzato ad intercettarne la posizione, ma mira a me nel punto in cui si trova al momento dell'attacco.

    Ma nel frattempo? Cos'era successo al resto dei presenti? Tutte le marionette di Yoite, Yoite compreso, furono trafitte al torace dalle copie di Silver, le quali, con la loro enorme forza, aumentata non solo dall'Armatura Raiton ma anche dal Mille Falchi, le fecero letteralmente a pezzi, andando anche a colpire il "cuore" delle marionette.
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    Non gli servivano occhi per guardare, tutta l'azione era monitorata dalla sua mente ed il bersaglio di ogni copia era il torace delle marionette e la testa dei pinguini; l'impatto non solo con il Mille Falchi, ma anche con la forza sovraumana del Raikage le avrebbe sicuramente disintegrate in mille pezzi.

    Il bersaglio era il torace, quindi il cuore non solo di yoite ma anche delle marionette umane.

    A seguito di ciò il Kyuubi del Fulmine si abbattè sul campo di battaglia, facendo piazza pulita di tutto e non lasciando neppure la polvere di esse.
    Yoite Akasuna, soprannominato "L'Alchimista", e Shojiro, l'esperto Jonin della Foglia così presentato dall'attuale Hokage, erano oramai solamente un ricordo, di loro non rimaneva neppure la cenere!
    CITAZIONE
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    Pensò Silver, mentre la sua copia, rapidissima e come sempre fulminea, congiunse subito le mani, creando un numero di cloni che andava ad eguagliare il numero di marionette e delle evocazioni nemiche presenti sul campo di battaglia

    Yoite ha il corpo marionettizzato, quindi conta come marionetta. Per Shojiro, invece che si era salvato dall'attacco di Hachibi, nessuno se ne era più occupato di trarlo in salvo magari facendolo rientrare nel villaggio ma nessuno l'ha più mensionato lasciandolo al suo destino.

    Ma il Kyuubi del Fulmine non distrusse solo l'Akasuna, egli infatti si trovava all'interno dell'enorme Foresta d'Ossa, la famosa cinta muraria che da decenni proteggeva il Villaggio della Foglia e che, a seguito dell'attacco subito, venne inevitabilmente distrutta sotto la potenza distruttiva del Kyuubi del Fulmine.
    Solo uno stupido penserebbe che le ossa sono cattivi conduttori, chissà chi insegna certe fesserie... Dalla posizione di Yoite, per un diametro di oltre cento metri, delle ossa che prima troneggiavano sul luogo non vi era rimasto più nulla, erano state distrutte, lasciando così un enorme buco nella difesa per cui gli abitanti della Foglia andavano tanto orgogliosi, difesa che l'Hokage stesso voleva sfruttare per proteggersi dall'imminente attacco di Bahamut, ma che purtroppo non potè sfruttare in quanto essa non esisteva più!
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    A questo punto stava al fedele Bahamut concludere in bellezza: il chakra precedentemente caricato nelle fauci gli servì per indirizzare in due diverse direzioni due enormi Draghi di Fuoco Supremi, il primo contro la marionetta dell'ex Hokage che prima si trovava in aria ma che adesso dovrebbe essere stata spazzata via dal Kyuubi del Fulmine e dalle sue copie, il secondo contro la fonte di chakra più grande che si trovava nella zona.

    Il secondo attacco di bahamut, come si era capito, era indirizzato all'Hokage.

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    Vide chiaramente il drago sputare fuoco, era pronta a proteggere quel luogo che chiamava casa ormai da anni,ancora una volta,innalzare le barriere sulle mura della città avrebbe impedito al fuoco di oltrepassare,la foresta prima di esso diventata più alta anche essa,anche se fosse incenerita in parte o del tutto avrebbe comunque arrestato parte delle fiamme.

    - Il primo errore sta nel fatto che non poteva vedere l'attacco, ho specificato più di una volta che la visibilità era impedita a causa di una fitta nube di vapore, ma sorvoliamo; viva la preveggenza -.-"
    - Secondariamente non viene prestata attenzione alla distruzione delle ossa a causa del Kyuubi del Fulmine la difesa qui prevedeva che le ossa fossero già molto alte, ma il Kyuubi del Fulmine le rade al suolo, quindi l'innalzamento di un'ipotetica difesa riparte dal livello del terreno, aggravato dalla depressione del cratere creato dal Kyuubi del Fulmine; per questi motivi la creazione di una difesa di ossa non può fare in tempo a parare il Drago di Fuoco supremo lanciato da Bahamut ad alta quota, il quale si avvicina sempre più al suo bersaglio.

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    Un getto d'acqua usciva dalla bocca dell' Idra, contemporaneamente al suo atterraggio dinanzi ad Amaterasu...mentre Lee, dava forma a quest'acqua come quella di un muro grazie alla sua tecnica.

    Il muro acquatico non è perenne e siccome viene fatto prima del Kyuubi del Fulmine, significa che viene fatto anche prima del Drago di Fuoco Supremo... Inoltre Shika si concentra per lanciare la Tigre del Mezzogiorno, quindi perde inevitabilmente il controllo del muro acquatico, il quale si dissolve inevitabilmente, lasciando carta bianca al Drago di Fuoco Supremo, il quale è ben precisato che viene lanciato dopo il Kyuubi del Fulmine.


    Che sia stato il caso, o la fortuna, eppure tutte le difese contro il Drago di Fuoco Supremo vennero meno, lasciando così cartabianca all'enorme jutsu katon, il quale andò a colpire non solo la stremata Hokage, quasi priva di chakra a causa degli sforzi sostenuti, ma anche il Guardiano di Suna, il quale pensava di essere venuto in suo soccorso ma che in realtà era venuto a braccia aperte incontro alla sua morte.
    L'hokage era stremata a causa degli sforzi e non aveva predisposto le necessarie difese, mentre Shika non avrebbe trovato le forze neppure per scansarsi, visto com'era malridotto; L'attacco li colpì inevitabilmente entrambi.
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    Si concentrò,il chakra del Nanabi le scorreva direttamente in ogni punto del corpo.Le copie si mossero dalle loro posizioni,concentrandosi a loro volta,portarono le mani sulle ossa già esistenti per infondervi dentro altro chakra e farle crescere,vide dalle mura la foresta diventare più alta,quasi assumendo l' aspetto di un muro o di una foresta di sqeuoie,doveva fare anche lei la sua parte però non poteva certo lasciare che gli attacchi,qualsiasi attacco di un drago sfiorasse il suo prezioso villaggio.Posò le mani sulle pietre delle mura lateralmente lasciando solo uno spazio libero per lei afficnhe vedesse bene cosa accadeva.

    Non è specificato l'innalzamento delle mura in un punto preciso, quindi si presuppone che innalza le mura in tutto il villaggio, il che necessita uno sforzo di chakra IMMENSO, quindi direi che il chakra è pressochè terminato, anche con l'ausilio del demone... Senza contare i jutsu già utilizzati ciò basterebbe per fargli finire il chakra.

    A questo punto Silver non fece altro che mandare una copia sul campo di battaglia per recuperare le salme di tutti i caduti, nemici o alleati che siano, potevano sempre tornargli utili.
    L'Hokage probabilmente non era morta, ma era sicuramente svenuta ed in fin di vita, incapace di reagire in qualsiasi modo.


    Di conseguenza non ho neppure letto tutto il post di Ama, fino a prova contraria Yoite è morto come lo è Tobi, polverizzati dal Kyuubi del Fulmine, mentre Ila e Shika non hanno effettuato le adeguate difese e sono stati colpiti in pieno dal Drago di Fuoco Supremo (due piccioni con una fava xD.
    Shika è sicuramente morto, non poteva resistere neanche ad un calcio viste le sue condizioni; Ama pure, non si è difesa adeguatamente ed è stata colpita dalla più potente tecnica Katon, capace di raggiungere temperaturte talmente elevate da provocare delle variazioni climatiche.
    A questo punto *inchino giapponese* ringrazio Lyra ed Altair per l'intervento ma non penso ce ne sia bisogno xD
  3. .


    Itachi Uchiha.




    ~• Iwa No Karasu •~
    ♣Nome« Itachi Uchiha
    ♣Clan« Uchiha
    ♣Soprannome« Iwa No Karasu
    ♣Villaggio« Konohagakure No Sato
    ♣Link Scheda« Itachi Uchiha
    ♣Indice GDR« Narrato; Parlato; Pensato

    ~• Post •~
    Una notte stanca, affannata, distratta faceva da cornice ad un paesaggio remoto e sconosciuto. Un villaggio di circa trenta anime, sperduto ai margini del paese del fuoco, dimenticato persino dagli statisti. Piccoli soffi di fumo uscivano allegri dai camini delle casette in mattoni dal tetto in paglia sorretto da possenti assi di legno. Una sfumatura rossastra si estendeva all'orizzione, una sfumatura malvagia e colma di sentimenti altamente negativi. Colma di peccati e presenze mortifere ed austere, che vegliavano sulla sua figura dì e notte. Un assassino dalla bella faccia, pulita e candida come la neve, invidiava la vita da dietro il vetro di una finestra appannata non dal caldo estivo, ma dal suo fiato gelido e surreale. Un freddo che glaciava le sue affusolate dita, in quel momento impegnato nell'attorcigliarsi tra loro in maniera così rapida da sembrar quasi quelle di un prestigiatore. Le unghie smaltate in viola scurissimo, come le borse sotto i suoi occhi, una schienuccia d'uccellino affannata e ricurva verso l'esterno, con le vertebre sporgenti e contabili con un indice, come chi è malfamato e malaticcio. Cagione non buona la sua di quei tempi: il pallore sempre più accentuato, i movimenti sempre più legnosi e limitati, qualche leggero tossire ogni manciata di secondi che le lancette del suo orologio scandivano. Eppure gli occhi erano rimasti gli stessi, celeri, mortiferi, colmi di livore ed invidia per coloro che vivevano la loro vita nella pace e nella tranquillità, lasciandosi alle spalle i problemi per votarsi ad un'esistenza felice, spensierata. Un torso fasciato sull'addome, mentre nella parte del petto apparivano in maniera sempre più evidente le costole fragili e piccole, che proteggevano in maniera molto approssimativa il suo cuore, la sua parte più vulnerabile. La tunica completamente sbottonata per eludere l'umidità notturna, la destra una volta ferma impegnata a giochicchiare con ciocche casuali dei suoi lunghi capelli, che fuoriuscivano in parte dal colletto dell'uniforme. I solchi sul suo viso, simili a due grandi canyon, venivano percorsi poi dalla sua sinistra, insieme a quel poco di barba che gli era cresciuta in questo lungo periodo di inattività. Scrutò per l'ultima volta l'orizzonte, poi annuì tra sè e sè.
    Nel mondo erano rimasti troppi parassiti, urgeva una riforma immediata.
    La realtà stessa è parassita, la medicina è l'illusione, quella che pone fine a tutto, come un bieco secondino con un condannato a morte. Tutti i suoi avversari avevano avuto il piacere di provare quella sensazione così pura che ti separa pochi istanti dal tuo tracollo, facendo credere che il tempo in realtà bloccato prosegua anche dopo la tua disfatta, come un film che non vuole mai finire, come una droga che ti rende libero dai tuoi fantasmi, un qualcosa di davvero magnifico. Il sonno era oramai terminato, la rinascita stava per essere portata a compimento, un'ultima volta, sarebbe stata la sua ultima scena, seppur oscena e patetica.
    Giunta l'alba si ritrovò a piedi sotto il suo alloggio, compose un semplice sigillo, uno stormo di corvi dalle dimensioni enorme accorse sul luogo tutt'attorno a lui. Li sentiva respirare, sentiva i loro pensieri, le loro menti non erano segrete per lui. Con un semplice cenno divise gli stormi di corvi, ordinando loro di prendere direzioni differenti e setacciare in lungo e in largo i paesi principali del mondo ninja. Fatto ciò si disperse nella bassa nebbiolina che attanagliava quel luogo pieno di acquitrini.
    Cosa potrà mai significare il termine "guerra", un sostantivo utilizzato da molti. Capito da pochi. Il paesagggio davanti ai suoi occhi era da sempre distrutto e sfiancato da questa piaga: la Guerra. Che dama indomabile! Che caratterino permaloso covava in sè questa Signora vecchia e rugosa, che da sempre aveva avuto come suoi cavalieri gli uomini più forti e valorosi del mondo. Eppure se si è i migliori ci si può vantare di far parte di un qualsivoglia schema o ordine? Una domanda questa che attanagliava la mente dell'Uchiha da tempi immemori e sperduti negli antri più cupi dei ricordi. Un sole pallido e languido che sembrava colare come un gelato in spiaggia faceva da unico protagonista nel cielo, fornendo luce profusa sulla vasta radura che si estendeva ai suoi occhi. Una piana color verde lussureggiante, tanto da far invidia ai giardini dei migliori agricoltori della Foglia.
    Quanti inetti ancora in vita, quante bocche da zittire per sempre.
    Quel giorno sarebbe stato il giorno decisivo, il fallimento della sua missione interiore avrebbe determinato la sua morte esterna, la sua scomparsa decisiva dalle scene. Oramai era un personaggio il cui ruolo appariva sempre più sfuocato all'interno del quadretto teatrale che rappresentava il mondo ninja. Ebbene si, portava con sè buone nuove da parte dei messaggeri di Aizen, uomo che sarebbe stato sul luogo a momenti, o che forse già s'era occultato dall'ignoto. Un cappello in paglia munito di striscioline di carta e campanellini ai lati, una larga tunica nera a nuvole rosse sparse quà e là, una maglietta aderente in cotone con una piccola maglina a rete all'altezza del collo, il calzone largo unito al torace con delle bende bianche un pò macchiate di terriccio ed un paio di stivali in gomma muniti di parastinchi bianchi. Erano questi gli indumenti che contraddistinguevano la sua figura in quel momento, una sagoma malaugurante, esiziale.
    La suola incrostata dalla salsedine marittima proveniente dal mare Kiriano scricchiolava leggermente nel terreno, assestandosi poi dopo esser affondata per qualche millimetro. La posizione perfettamente stabile ed impassibile, non un battito di ciglio per quegli occhi, profondi come l'infinito un tempo, ora adornati dalla massima espressione da lui raggiunta. Scrutavano l'area, il suolo, il cielo, le case, gli anfratti e i grovigli cittadini. In quel preciso istante Itachi aveva la perfetta visuale su ogni singolo elemento presente sul posto, un vantaggio sostanziale quindi, che gli avrebbe permesso di rimanere vigile in qualsiasi circostanza. Emise un lieve sospiro, un leggero soffio d'aria tipico di chi è troppo stanco per continuare a svolgere una vita di routine, un lieve fiatone giustificato dallo scarso allenamento. I muscoli poco tesi, rilassati, quasi fermi nelle loro attività. La vita per un attimo si fermò in lui, era strano, non quello di sempre, non quello che tutti conoscono. La sua posizione rimaneva anonima a coloro che non avrebbero avuto il coraggio di innalzarsi, essendo egli posizionato in un'area leggermente isolata in modo da agire tatticamente. Ad Itachi, in quel preciso istante, non passava la benchè minima preoccupazione lungo l'anticamera del cervello. La sua smorfia era quase stanca, come a domandarsi cosa ci facesse lì in quel momento, quando poteva restarsene a casa a dormire, pescare, o far qualsiasi altra cosa che non sia il cercarsi rogne. Eppure quel piccolo genin che dentro di lui voleva tener accesa la fiamma del suo cuore, voleva ancora divertirsi un po'. Ampie chiazze ombrose quà e là parevano quasi espandersi sopra il villaggio della foglia, fu proprio in quel preciso istante che decise di inviare il suo segnale agli sprovveduti lì presenti. Compose un sigillo, poi tese le braccia verso la gente lì presente, vari stormi di uccellacci neri come la pece andarono a disperdersi via dalle sue maniche, fuoriuscendo con rabbia e fame, una fame che pareva quasi incontrollabile. Senza pensarci due volte gli uccellacci si fiondarono su ognuno degli shinobi presenti sul posto, riconoscendone le generalità comunicate immediatamente ad Itachi tramite telepatia.
    Che animali fantastici i corvi!
    Da sempre ritenuti presagi di sventura e morte per i viandati, uccelli del malaugurio pronti a fiondarsi sulle prede vive per cibarsi delle loro carni. Era proprio vero, bastava vederli in quel momento, con foga svolazzavano quà e là tutt'intorno gli shinobi, a contatto, in maniera da confonderli e limitar loro notevolmente la visuale.
    La loro fame insaziabile, il loro perdere parti di loro stessi nella foga con cui circondavano i ninja erano qualcosa di strabiliante.
    Itachi rimaneva ad osservare la scena, mentre un secondo lui apparve dietro l'Aizen vicino a Silver, poggiando una mano sulla sua spalla.
    Così ci si rivede.

    Pronunciò tali parole con tono gelido, quasi sussurrando. Solo Aizen infatti avrebbe potuto, tra tutti i ninja lì presenti, capire a chi appartenesse in realtà quella voce.
    Nessuno infatti doveva risalire alla sua falsa identitì, Hanzo Uchiha era sepolto sei metri sotto terra in un paese sperduto, questo era tutto ciò che era dato a sapere al mondo ninja, se la sua identità fosse stata verificata in qualche modo le cose si sarebbero indubbiamente complicate.
    Mentre il flusso degli eventi continuava il suo corso, l'Uchiha soffermò il suo sguardo sulle figure a lui ignote presenti sul luogo, rimanendo costantemente vigile ed immobile.

  4. .
    Info & Statistiche Pg
    »Nome Pg: Shika Lee
    »Rango: Guardiano
    »Abilità Innata: Controllo e Manipolazione 5 Elementi.
    »Abilità Speciale: Apertura 8 Porte del Chakra
    »Caratteristica Pg: Seals - Sigilli Monomano
    »Status Mentale: Concentrato, Attento, Sotto Sforzo, Stupito
    »Status Fisico: Graffi, sudore, Ferite varie lungo il corpo
    »Chakra: Carico
    »Indice GDR: Narrato; Parlato; "Pensato".
    »Scheda Pg: Shika Lee
    PostEra passata quasi un ora da quando Amaterasu aveva avvisato Hakkai che a sua volta prese Lee e lo teletrasportò al tempio di Konoha. Il suo equipaggiamento ANBU che lo accompagnava dall' inizio era ancora indossato. Dal tempio aveva quasi percorso tutta la via sino alle coordinate di Amaterasu, Coordinate che Hakkai gli aveva conferito nel biglietto e che le stessa aveva conferito lui. Il Tempio dei Senju, tempo che rappresentava statue e presenze di tutta la dinastia, dal Primo Hokage. Era presente perfino il Guardiano, che osservava la sua immagine perfettamente somigliante a lui. Sorrise, per lui era una soddisfazione far parte di quel tempio. Si chiese anche se un giorno anche J.Lee sarebbe stato presente lì, in quella sala come il padre. Era però tempo di andare, Shika non poteva perdere altro tempo. Attivò subito i suoi guanti muovendo entrambe le mani, rimuovendo il sigillo per far sì che il suo chakra venisse preso per dare un flusso continuo di altrettanto chakra al suo organismo facendo cambiare colore alle sue mani, mentre contemporaneamente si sganciava i pesi dagli arti inferiori e superiori. Prese a correre, uscendo dal tempio con la sua velocità più alta del normale che non faceva quasi vedere i passi e gli spostamenti d'aria effettuati dal Guardiano, che grazie alle porte aperte, effettuava gli spostamenti in via aerea.
    E' tardi, devo muovermi.
    Strinse i pugni, tagliandosi con le unghie per la forza incontrollata che egli stesso mise nella presa. Il Guardiano battè le mani con le proprie, unendole quasi come se si stesse dando il 5.
    Pensò il Guardiano, concentrando il chakra in sè per aumentare ulteriormente la sua velocità e la sua forza. Il suo colore divenne ancora più rosso, i suoi spostamenti nell' area, troppo veloci per essere visti ad occhio nudo, sembravano essere varie ramificazioni. Si potevano contare sulle dita delle mani le volte in cui era arrivato a quel livello, solo in casi eccezionali.
    Gli spostamenti dell' area fecero avvicinare Lee alla zona del combattimento, potendo notare verso Nord/Nord-Est.
    un atmosfera alquanto strana, notando in cielo la formazione di nubi oscure. Lee prese un passaggio, evocando la propria Idra per planare più velocemente in direzione di Amaterasu. Entrambi, stavano preparando una tecnica. In lontananza poteva notare una marionetta sopra di lui, il campo di battaglia pieno di ossa, la posizione di Amaterasu e di un altro ninja più in lontananza, sopra ad un Drago, con una mano rivolta al cielo.
    Ma quello... lo conosco! E' il tizio che mi ha sfidato per diventare Guardiano tempo fa. Non è cambiato di molto.
    Sudava di già, la situazione non era delle migliori, ma quel ninja sembrava stesse scatenando qualcosa. Conosceva quella tecnica, se quella fosse stata. I guanti continuavano a fluire di chakra e muovendo le mani, Lee arrivò sul campo di battaglia.
    Ama, sono qui!
    Disse posizionandosi davanti a lei. nUna grande fonte di chakra era presente dinanzi a loro e poteva notarsi, nelle sue forme e dimensioni dal Namikaze, che poteva percepirlo anche grazie al campo di chakra che aveva creato, di cui Lee non ne sapeva l' esistenza. Nell' atterraggio, il cielo sembrava scatenarsi nella sua furia più totale. Il colpo era partito verso la marionetta di Greed. Un getto d'acqua usciva dalla bocca dell' Idra, contemporaneamente al suo atterraggio dinanzi ad Amaterasu mentre Lee, dava forma a quest'acqua come quella di un muro grazie alla sua tecnica. Allo stesso tempo, Amaterasu e Greed avrebbero sicuramente preso una difesa ulteriore, una precauzione per parare i loro colpi. Le ossa fungevano da dispersione, cattive conduttori. Potevano allo stesso tempo fungere da barriera per il fuoco lanciato dai draghi. La tecnica, considerata di livello inferiore, avrebbe preso forme e dimensioni diverse, quindi potenza diversa grazie alla grande fonte di acqua e all' abilità del ninja di Suna.
    Ama, sono qui. Ti proteggo io.
    Un sorrisetto apparve da sotto la sua maschera, felice, sicuro, fiero, deciso.
    ...
    Le nubi che si vedevano verso Sud/Sud-Ovest erano in contemporanea scure, le mani e i guanti di Lee attrezzate di lame da trincea cariche di chakra vento, prolungate nella lama, erano posizionate in modo strano da Lee. Le nubi sarebbero state spazzate via a poco dal colpo di Silver che stava per scagliare. Lee era entrato nel campo di Silver dove avrebbe potuto individuare il Chakra, avrebbe dovuto decidere se concentrarsi sul colpo scagliato o sulla difesa da prendere. Scagliò il Kirin, verso Greed. Lee caricò i pugni all' indietro, portandone poi velocemente uno in avanti per caricarsi meglio, posizionarsi meglio con l' altro e prendere più carica, più forza dal colpo che Lee avrebbe voluto dare a Silver. Un pugno carico che sembrava prender forma di un felino per la sua ferocia. Veloce, grazie alla velocità e agli allenamenti da lui fatti che gli permettevano di tenere bada alle porte del chakra aperte. La tecnica del trasferimento del fratello gli aveva provocato stanchezza e ferite, ma grazie ai suoi allenamenti anche lui aveva una "pelle dura" tale da resistere, seppur ferito, al trasferimento.


    [QUOTE]Veloce, grazie alla velocità e agli allenamenti da lui fatti che gli permettevano di tenere bada alle porte del chakra aperte. La tecnica del trasferimento del fratello gli aveva provocato stanchezza e ferite, ma grazie ai suoi allenamenti anche lui aveva una "pelle dura" tale da resistere, seppur ferito, al trasferimento.[/QUOTE]
    Ho aggiunto questo pezzo (che non sono azioni, sono spiegazioni) del fatto del trasferimento. Ho scritto che sono ferito facendo riferimento ed esempio al Raikage. Nel manga hanno detto che lui ha una "pelle dura" quindi è resistito al trasferimento, io per non eguagliarlo prima che nascano storie ho scritto che avevo comunque delle ferite dato che anche la pelle di Lee è "dura" per tutti gli allenamenti/scontri/volte che ha aperto le porte del chakra fatti. Se poi nasce qualche problema e/o qualcosa... beh, son qua. Avvisate


    Edited by ¶ShikaLee - 28/6/2012, 15:29
  5. .
    Tocca a Greed
  6. .
    Tocca ad Hachibi!
  7. .
    Vaga sensazione che state facendo confusione.
    Meglio che dica io come erano messi i turni:
    Silver - Dante - Greed - Tobi - Ila - Hachibi.
    Invece fino a poco fa era così:
    Silver - Greed - Tobi - Ila - Hachibi.
    Dato che Tobi l'avete saltato toccherebbe a lui sostituendovi a vicenda e poi Hachibi.
    Perciò tocca a Tobi.
  8. .
    Tocca a te anche se in effetti Ila ha saltato Tobi..
  9. .
    Prima di rispondere vorrei capire varie cose:
    1 come fai a muoverti agilmente all'interno delle ossa? Nella tua scheda non vedo questa peculiarità.
    2 come fai a dire che ci sono quattro biondi e uno sconosciuto? Su che base lo intuisci.
    3 chi sono questi quattro? Dovrebbero essere tre credo.
  10. .
    CITAZIONE
    - PARTECIPANTI: 2; Scout - Miho
    - EVENTUALI CLAUSOLE: No Intro
    - LUOGO DELL’AVVENTURA: Villaggio di Kiri

    ~• Scout Hoshigaki •~

    •Gdr Info

    ♣Nome« Scout Hoshigaki
    ♣Villaggio« Kiri
    ♣Rango« Kage
    ♣Indice GDR« Narrato; Parlato; Pensato

    •Status

    ♣Stato Fisico« Perfetto
    ♣Status Psicologico« Perfetto
    ♣Riserva Chakra« Pieno


    ~• Post •~
    Kiri, solita giornata di nebbia con umidità che invadeva per tutto l' anno il villaggio, isolato dal resto degli altri villaggi e solo. Era oramai sera, poco dopo il tramonto, quando le porte del villaggio si aprirono.
    E' giunta l' ora finalmente...
    Il giovane ragazzo era come al solito al suo paese nel suo palazzo. Scout aspettava quel momento da tanto, troppo tempo. I progressi erano andati avanti a sua insaputa, aveva solo avvertito lei in occasioni speciali e indirettamente, per allontanare e non rendere noti tutti i collegamenti che c'erano fra i due. I due si erano capiti perfettamente, per fortuna. Il Mizukage non esitò nemmeno un secondo però riguardo i progressi di lei, le sue azioni. Sperava e si fidava molto, non voleva essere tradito. Gli avrebbe affidato missioni di massimo livello, missioni nelle quali i ninja apprendevano sempre molto grazie al pericolo diretto a cui erano sottoposti. Oltre a queste poi, lui non rimaneva di certo sotto. Era pur sempre lui il Mizukage, bramava di forza, di potere, e la ragazza rosa altro non era se non una sua fedele alleata che aveva un compito importante, catturare informazioni. Scout era seduto sulla sedia ed era di spalle alla scrivania, con la sua spada alle mani presa dal manico con la punta per terra, usata come se si manteneva ad essa. Pensava spesso e molto agli eventi e al ritorno della sua sottoposta.
    Devo solo aspettare... quella ragazza è troppo testarda, non ho mai visto qualcuno così astuto.
    Speriamo solo che non si sia legata a nessuno durante la missione, oltre che lui...

    Aspettava ancora seduto, molto presto avrebbero bussato alla porta. Quella fatidica sera, era arrivata. Bussarono alla porta.
    Avanti...
    Scout rimase seduto di spalle con una mano al petto e l' altra alla spada aspettando l' entrata in scena di una donna che non vedeva da tempo, da anni oramai.

  11. .
    SUCCHIAMELO

    Edited by Altair~ - 31/8/2012, 23:36
147 replies since 27/6/2012
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