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Asahi Hozuki 鬼灯旭
Nome: Asahi (旭)Clan: Hozuki (鬼灯)Villaggio: KiriGrado: studenteEtà: 15 AnniAltezza: 1.55 mPeso: 45 KgAllineamento: NeutralePunti missione: 0Banca: 500 Ryo ・link al contoDescrizione FisicaUn fascio di nervi sempre tesi. L’altezza di un metro e un tappo di bottiglia di sakè è eredità materna, un lascito che trova però la slanciatezza aggraziata del giunco nelle proporzioni di quel corpo snello, leggero e agile.Gli allenamenti hanno tonificato una muscolatura asciutta, seppure ben lontana dall’essere scolpita, s’intende. Le spalle spiegano timide ali spigolose in cima al trapezio fine del busto, e quest’ultimo declina in una vita stretta, preludio a sua volta di fianchi dalla linea delicata, quasi muliebre. Gli arti s’allungano sottili, le dita affusolate s’arricciano sui palmi e saettano in pugni spesso tanto stretti da far impallidire le nocche.Incarnato di porcellana e iridi violacee rimandano al sangue del suo clan. Puro. Fili d’oro pallido, nel folto caschetto dei capelli, pennellano una cornice un po’ scarmigliata attorno al viso e ne evidenziano i lineamenti efebici al limite della femminilità – a partire dai grandi occhi che squadrano attentamente da sopra agli zigomi, tra le coltri di ciglia color del miele, spesso coronati da un broncio che arriccia assieme sopracciglia e bocca.Predilige un abbigliamento comodo e pratico e non si separa mai da un paio d’orecchini – due semplici triangoli color della pece che pendono dai lobi.Descrizione PsicologicaSarà pure basso un metro e un tappo, ma riesce ugualmente a guardare gli altri dall’alto in basso: tutta questione d’atteggiamento. Va fiero del proprio Clan, della sua storia e delle proprie abilità, se ne vanta a ogni occasione buona e gonfia il petto di un orgoglio che trabocca facilmente nell’arroganza.La diffidenza è uno stile di vita, l’aggressività la sua armatura luccicante di spine, specialmente comoda con chi conosce poco. Erige muraglie di rispostacce, occhiatacce e modi bruschi tra sé e chi cercasse d’avvicinarlo, contro i più ostinati affila un’ulteriore palizzata di beffe dal sapore acre. Eppure sa essere estremamente leale.Nel suo vocabolario, la furbizia è la qualità fondamentale per fare strada nella vita. Così cerca d’impiegarla in prima persona, mentendo e manipolando quando necessario pur di volgere a proprio vantaggio le situazioni in cui si trova. Il fine giustifica sempre i mezzi.Il suo obiettivo costante è migliorarsi. È digiuno d’approvazione e ha sempre fame. Letteralmente. L’insoddisfazione lo dilania in sordina, predatrice annidata tra i meandri più bui della sua mente laddove persino lui non riesce a vederla, ma quel torcersi continuo di viscere non chiude lo stomaco, e a loro volta i continui snack consumati e le bevande che trangugia sembrano incapaci di recare vera sazietà laddove il vuoto che dovrebbero colmare ha radici nella sua emotività.Ama bruciare pezzi di carta, stoffa o legno e guardarli consumare dalla fiamma. Sarà colpa di quel fuoco inestinguibile che gli brucia in mezzo al petto e da cui si sente divorare dall’interno, giorno per giorno. L'unico rimedio che ha trovato è sfogarsi combattendo o allenandosi. È proprio da questo fuoco, frutto di rabbia e frustrazione accumulate negli anni, che trae energia e determinazione in un circolo vizioso che vede il rancore autoalimentarsi e Asahi arrivare stremato a fine giornata.Cerca di riempirsi occhi e bocca di cinismo, d’attingere allo stoicismo che gli è stato inculcato, ma le ingiustizie lo fanno infuriare. Nessuno l’ha mai visto piangere, neppure quand’era piccolo. È disposto a tutto per il bene di Kiri.BackgroundAkio era un ninja da due soldi del clan Hozuki. La sua carriera finì mutilata assieme a lui prima che potesse agguantare il potere cui anelava; si sentì derubato del futuro che gli spettava di diritto e piombò nella frustrazione. Nanami Hozuki cercò in gioventù di guadagnare influenza presso i consanguinei, ma senza alcun successo. La storia prestigiosa del suo clan era sempre stata la sua ossessione, e il mantenimento – e accrescimento – del prestigio suddetto la sua sola priorità.I due convolarono molto giovani a nozze, quando Akio era ancora un ninja promettente. Ma ben presto si rivelò di poco valore sia come shinobi, sia come uomo, ed entrambi cominciarono a covare in silenzio reciproci rancori e insofferenza. Ebbero un unico figlio; Nanami lo chiamò Asahi nella speranza che si sarebbe levato splendente come il sole su ogni altro membro del clan.Fin da quando era piccolissimo lo portò spesso con sé per andare a trovare una sua amica d’infanzia, alla ricerca d’una scappatoia dal temperamento indolente del marito che la frustrava. Così Asahi conobbe il suo primo amico, figlio della donna a cui Nanami era tanto affezionata: Kaito. Se da una parte il piccolo Asahi doveva subire prese in giro, rimproveri e percosse dai propri genitori per il suo temperamento a loro dire intollerabilmente infantile, dall’altra aveva trovato un compagno di giochi, un conforto e una sicurezza nell’amico. Almeno finché questi non morì e Asahi, d'appena sei anni, rimase nuovamente da solo. Fu allora che imparò a odiare quel corpo, tanto più minuto di quello dei coetanei, con cui non aveva saputo proteggere Kaito.Suo padre limitava i suoi contatti con gli altri bambini della sua età con la scusa che Asahi fosse già troppo immaturo e che la compagnia di altri ragazzini avrebbe solo peggiorato quel suo caratteraccio. E alle parole aspre, talvolta apertamente derisorie, per l’indole emotiva del figlio, presto Akio ne aggiunse anche per la sua evidente fragilità fisica. Tra gli inviti bruschi di sua madre a smettere di piangere come una femminuccia, i ricatti morali con cui ella mirava ad abituarlo all’obbedienza e il generico disprezzo del padre che sfogava su di lui la propria insoddisfazione con abusi verbali e fisici, Asahi crebbe costretto a ricorrere alla furbizia e alle bugie per evitare quante più percosse gli fosse possibile. Imparò a cavarsela da solo.A poter, e dover, contare solo su sé stesso. Inghiottì un boccone di rancore dopo l’altro, sopportando i soprusi di quei due adulti che parevano avergli dato la vita solo per farci il bello e il cattivo tempo.Mangiava di continuo, era quasi impossibile trovarlo senza che avesse accanto qualcosa da sgranocchiare, e il fatto che fosse in perenne movimento, mantenendo perciò nonostante tutto una buona forma fisica, gli fornì la scusa per ignorare i sorrisi e le parole di disprezzo con cui Nanami cercava d’estirpargli quel vizio.L’adolescenza spalancò la porta sul suo inferno personale. I genitori, ormai stanchi l’uno dell’altra, litigavano ogni giorno. Sua madre s’impegnava per crescere Asahi affinché soddisfacesse le ambizioni dei genitori e riuscisse dove loro avevano fallito, contribuendo a tenere alto l’onore del clan, ma così facendo lo schiacciava tra le proprie manie di controllo e le pressioni che gli addossava. Il padre, dal canto suo, continuava a usarlo come valvola di sfogo per una situazione che stringeva sempre di più le gole di tutti e tre.All’alba dei suoi quindici anni, anche contemplare pezzi di carta o di stoffa consumati dalle fiamme non fu più abbastanza per Asahi. Quel fuoco che amava guardare per distendere i nervi ora lo sentiva bruciare dentro, consumandogli ossa e viscere: lo stava divorando. A volte quel dolore in mezzo al petto deflagrava insostenibile. Tra notti insonni, incubi e disperati tentativi di tenere buoni i genitori assecondandoli in tutto, maturò la consapevolezza di doversene andare e il desiderio di diventare un ninja. Forte abbastanza da proteggere non solo sé stesso, ma persino la sua gente.Indipendente. Inarrestabile.Quando comunicò la sua decisione ai genitori, Akio lo derise proprio come si aspettava che facesse. Invece Nanami ne fu entusiasta, accolse con gioia l’idea e intimò senza tanti complimenti al marito d’inghiottire l’invidia. Così il primo passo verso una nuova vita era compiuto: Asahi era finalmente era pronto ad affrontare l’arduo cammino che gli si snodava davanti, armato di determinazione, del fuoco che gli ruggiva dentro – e di troppi snack.
Abilità Innata: Scomposizione ElementaleIl corpo fisico dello shinobi risulta essere composto nella sua interezza da una delle 5 Alterazioni della Natura del Chakra: Arte dell'Acqua - Suiton, Arte del Fuoco - Katon, Arte del Vento - Fūton, Arte del Fulmine - Raiton o Arte della Terra - Doton. La Scomposizione Elementale permette di rendere il corpo liquido, solido o aeriforme a seconda dell'elemento di cui fa parte, permette di gonfiare la massa muscolare e diventare un tutt'uno con il proprio elemento se presente in natura.Abilità Comuni a tutti i Livelli• Possibilità di scomporre il proprio corpo per eludere qualsiasi danno fisico;• Marcata debolezza al Chakra Elementale superiore [Terra > Acqua];• Marcata resistenza al Chakra Elementale inferiore [Acqua > Fuoco];• Possibilità di fondersi al proprio Elemento, se presente in natura;Grado D - C• Possibilità di apprendere la Tecnica "Pistola Elementale";
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