Votes given by Altair~

  1. .
    Di esperienza ne ho parecchia, svolgendo e moderando molti scontri importanti, anche guerre. In queste ultime settimane mi sono letto i nuovi regolamenti e mi sono aggiornato con quello che è il nan di oggi. Vorrei ritornare a giocare e possibilmente offrire anche qualcosa al forum che in passato mi ha dato tanto riproponendomi come mod scontri.
  2. .
    Ahhahaha tranquillo lo so vedo che non ci sei quasi mai :)
  3. .

    immaginereijiro_0

    qqbm2o

    » Nome: Emiya
    » Cognome: Uzumaki
    » Rango: D
    » Villaggio: Mukenin
    » Organizzazione: Nessuna
    » Innata: Chakra Uzumaki
    » Speciale: Occhio della mente del Kagura
    » Caratteristica Pg: Iaido
    » Elemento #1: Raiton
    » Elemento #2: Katon


    Narrato Parlato Pensato Scheda

    SHINOBI NO KAMI





    Il sole lentamente si faceva spazio tra le nuvole tempestose, arrivate apparentemente ad uno stato di quiete. Lo sguardo del giovane si ritrovò qualche istante ad osservare il cielo, notando come i fumi ed il calore delle fiamme ardenti fossero salite fino a riscaldarlo, oltrepassando i confini del possibile. Il segno che un ninja poteva veramente controllare il mondo, sottomettendolo con uno schiocco di dita.
    Un sorriso becero si fece presente sul volto del rosso, visibilmente estasiato dalla situazione.
    Sei furbo.
    Sghignazzò, ridacchiando con l’innocenza di un bambino, mascherata dalla crudeltà di un criminale. Ma questi borbottii si strozzarono in gola quando un denso vortice di chakra lo avvolse in un miscuglio di colori, portandolo a boccheggiare.
    Wow… cosa è tutto questo?
    Meravigliato si guardò intorno, mise il braccio destro sul terreno, dando una leggere spinta affinché il corpo si rimettesse in piedi.
    Ascoltò attento, silente, esplicitando a tratti qualche forma di incertezza. L’occhio della mente studiava la figura mascherata con fare meticoloso, captando sensazioni ed energie che non era mai riuscito a percepire prima di quel momento. Chi era davvero quell’essere? Cosa nascondeva realmente sotto quella maschera? Domande vane che probabilmente non avrebbero mai ricevuto risposta. Nemmeno la visione di quel corpo incorniciato dalle fiamme poteva essere una certezza. Non rimanevano nient’altro che parole date al vento, fortificando i concetti che lo stesso Tobi aveva deciso di divulgare a quello che sembrava essere il testimone di una nuova Era.
    Akatsuki.
    Pensò ad alta voce. L’organizzazione criminale più famosa che fosse mai esistita. Erano passati decenni dalle ultime apparizioni trascritte sui libri di scuola, tramandando la loro storia come un eco infinto che circolava tra le strade di ogni villaggio. Avevano conquistato interi paesi, disertato le forze più temibili del mondo ninja fino a scalare le vette della piramide che si erano costruiti loro stessi. Sospirò, senza distogliere lo sguardo neanche per un singolo istante dalle spalle del Sennin. Erano su due livelli totalmente differenti ma sembravano percorrere la stessa strada. Per qualcuno, l’inizio del proprio cammino, per l’altro l’attesa di vedere un altro al suo stesso traguardo. Questa era la realtà o, forse, era come il giovane voleva immaginarla.
    Sei molto saggio.
    Sollevò appena la testa, facendo qualche passo avanti.
    Posso immaginare quale sia stata la tua vita. Dover brancolare nel buio, uccidere, scatenare guerra senza mai prenderti il tempo per riflettere. Non poterti fidare di nessuno, neanche dei tuoi più fedeli compagni. Muoversi con la consapevolezza che il minimo passo falso avrebbe potuto mandare tutto a puttane.
    Nonostante le parole portassero un significato intrinseco di sconforto, di una vita difficile, nessuno avrebbe potuto togliere quel divertimento e quel sorriso dalla sua faccia. Era pieno di vita, un pazzo sotto detta di alcuni, ma nulla gli importava. Aveva un obiettivo e l’avrebbe raggiunto a qualsiasi costo.
    Forse la cosa più triste è che tutti quei lati negativi.. li vedo come l’unica cosa che realmente mi divertirebbe. Le cose facili non mi sono mai piaciute.
    Portò le braccia al petto, piantando i piedi ad una manciata di metri di distanza dall’amico, dall’avversario, dal sensei, dall’oracolo.
    Ed è per questo che arriverò a vedere la fine di questi tempi. L’unica resa accettabile è la morte.
    Un filo di cattiveria avvolse l’espressione fino a poco prima genuina, facendo oscillare il volto angelico in uno diabolico.
    Non ho intenzione di dirti quali saranno i miei piani, i prossimi passi. Probabilmente li avrai già compresi e sono sicuro che li condividi, altrimenti mi avresti già spezzato le ossa senza che io riuscissi ad accorgermene.





  4. .
    修羅 夜月一族, Shura Yotsuki
    *993 ... 994 ... 995 ... 996 *
    Piegamento dopo piegamento Shura della roccia teneva a mente il conto dell'esercizio , le braccia ipertrofiche salivano e scendevano con ritmo cadenzato e preciso, scandendo il tempo tra un inspirazione e una espirazione. Il corpo teso come una corda di violino si bagnava di sudore, dalle spalle scivolava giù lungo i pettorali che si gonfiavano e sgonfiavano come il mantice della forgia, le gocce cadevano una ad una a terra , svanendo in un lampo nei recessi della terra rossa.
    *997... 998 ... 999 ... 1000*
    Ad esercizio finito l'uomo dalla chioma corvina scattò ritto in piedi afferrando un cencio intriso che aveva poggiato su una roccia , lo passò sulla fronte , poi sulle spalle , infine sul petto. Ignudo nel corpo , i muscoli a fior di pelle con le vene che scalpitavano appena sotto le membra gagliarde , sotto il sole cocente del paese della terra. Senza dar segnale di stanchezza alcuna si voltò sulla destra e s'incamminò verso un sentiero tortuoso , una vetusta mulattiera che s'attorcigliava ai pendii d'una roccia monolitica antica come il mondo. Shura l'attraversò in breve tempo , proseguendo lungo il tragitto finché trovò dinnanzi a se un'estesa pianura rocciosa circondata da un mastodontico canyon, dalla cui cima un cascata si gettava a fondovalle, proseguendo il suo cammino nel letto del fiume che s'era scavata nei millenni. Questo era il luogo prediletto di Shura che amava meditare sotto i flussi e i riflussi dell'acqua potente , in una nicchia rocciosa dietro il muro impetuoso. Così fece egli anche quel giorno, sedette a gambe incrociate tra i flutti e la spuma del vigore dell'acqua. Socchiuse gli occhi lasciando che fossero gli altri sensi ad espandersi : Dal fragore della cascata distingueva nitidamente il cinguettio degli uccelli, il gracidio delle rane , i respiri affannati e i cuori palpitanti.
    Palesatevi.
    Pronunziò dalla bocca un'unica parola che risuonò come un minaccioso ultimatum. All'udire di questa richiesta due uomini accorsi dal villaggio della roccia ossequiarono Shura, apparendo di fronte a lui col volto chino verso la terra , piegati sul ginocchio. I due jonin , senza troppi giri di parole, informarono l'interessato di quanto stesse accadendo nelle alte sfere del villaggio e di come il consiglio dei saggi, a causa della scomparsa del precedente Tsuchikage, avessero deciso di affidare a lui l'incarico di kage , che pur consapevoli della sua indole e del suo continuo ritrarsi dalla vita pubblica , non potevano non prendere in considerazione le sue straordinarie capacità e il suo senso del dovere. In un periodo in cui le forze del caos riemergono dalle tenebre , chi meglio d'un uomo integerrimo come lui poteva rappresentare la roccia? La sua condotta marziale avrebbe reso grandi servigi al villaggio, almeno finché qualcun altro fosse apparso per reclamare il diritto al trono, magari qualcuno più diplomatico di lui, insomma più adatto ad un ruolo non puramente militarizzato. All'udire questa proposta Shura non batté ciglio e in cuor suo non provava ne dispiacere ne felicità per questa situazione. Si limitò di eseguire gli ordini e di accettarla : Avrebbe ricoperto la carica di Kage finché qualcuno in grado non si sarebbe fatto avanti.
    E sia , verrò al villaggio per la cerimonia di domani.
    L'uomo dai capelli corvini si voltò di lato, allungando il braccio per prendere un panno bianco e cingendolo dalla vita in giù a coprire le virili nudità. Poi asciugò accuratamente il corpo e la chioma selvaggia , infine rivestì i tipici indumenti e indossò il coprifronte dorato che lo accompagnava sempre.
    Con permesso.
    Si fece strada tra i presenti mentre il suo corpo veniva avvolto da una folgorante armatura di fulmini, col profilo della mano menò un colpo , col braccio che dal basso scattò in alto in un istante. Un boato nella grotta fece tremare le pareti, l'acqua cominciò a zampillare intorno come se piovesse: Quella mossa aveva tagliato di netto il flusso della cascata a metà , abbastanza da permettere ai tre ninja di uscire al di fuori e di lasciarsi alle spalle l'acqua alle spalle che si richiuse dietro di loro.
  5. .
    Quel Bobbu Marulei doveva morire, Vuraddo l'aveva promesso al sommo Jashin e avrebbe fatto di tutto per tener fede alla propria parola. Una volta che l'esaminatore ammise la forza dell'Immortale, occupandosi della salma dello studente, il genin di Kusa uscì dal simbolo della propria divinità, nascondendosi dietro un albero. Lì attese fino a quando il suo bersaglio uscì dalla scuola, avviandosi verso casa. Subito il cultista fece scorrere le fibre nere sotto il terreno, fino a quando non raggiunsero l'uomo. - Salve Maestro. - Esclamò il ragazzo dai capelli d'argento, distraendolo con un saluto beffardo, mentre i fili già si erano piantati nella sua morbida carne allontanando le mani affinché non potessero formare sigilli. - Da quanti anni fai l'insegnante, povero inetto? - Vuraddo formò una lancia dal terreno, conficcando la punta dell'arma all'interno della gola fino a perforare la quarta vertebra cervicale. - La tua vita non ha avuto alcun senso, ma lo avrà la tua morte! - Sorrise, prelevando il sangue dal collo del malcapitato mentre piantava l'asta nella corteccia dell'albero che lo aveva tenuto nascosto. La lancia fu sufficientemente solida da tenere appeso da sola il corpo dello sciagurato. La pelle di Vuraddo tornò a inscurirsi, mentre con le sue stesse fibre andò a infliggersi una ferita sufficientemente profonda da permettergli di formare il simbolo della divinità nel terreno. S'inginocchiò al centro, alzando le mani verso il cielo e professando la sua preghiera. - Oh Sommo Jashin, come promesso ti offro la vita di quest'uomo. Fa ciò che vuoi della sua anima e non dimenticare che te l'ha offerta il tuo adepto più fidato: Vuraddo! - Detto ciò, l'Immortale si auto inflisse decine di punture con le proprie fibre, trasferendo il tutto alla vittima difronte a lui. - Muori cane bastardo! DyyAAAAH-AH-AH-AH-AH!! - La risata malsana riecheggio per tutta la zona. L'essere non sentiva dolore, solo un immenso, indescrivibile piacere. Concluso il rito, Vuraddo se ne andò da Kusa, sfregiando il simbolo sul coprifronte con una barra e rubando quello della propria vittima: il primo di una lunga serie di ninja sacrificati al proprio dio.
  6. .
    Aspirante comico? Quando Vuraddo udì tali parole squadrò il tizio che era stato mandato lì per esaminarlo, domandandosi cosa gli avrebbe dato più fastidio. Morire? No, sarebbe stata una scelta troppo scontata, d'altronde gliela aveva appena sbattuto in faccia e se lo sarebbe aspettato. Voleva la comicità? Beh, Vuraddo gliela avrebbe data! Non appena furono all'aperto e l'Immortale ebbe il tempo per esibirsi, portò una mano attorno al mento massaggiandoselo con fare contemplativo. - Il cavaliere bianco e il cavaliere nero fanno un duello. - Dalle caviglie, alcuni sfilacciamenti neri penetrarono il terreno. - Il cavaliere nero ammazza il cavaliere bianco, ma il cavaliere bianco aveva tre figli e tutti e tre sfidano a duello il cavaliere nero. - Con la mano libera, il cultista fece emergere dal terreno una lancia di pietra impugnandola salda nel palmo. - Il cavaliere nero li ammazza tutti e tre. - Lo sguardo di Vuraddo si mosse verso uno degli studenti e fu in quel momento che le fibre nere immesse nel terreno riemersero, conficcandosi come aghi tra i tendini della gamba del malcapitato. I fili si tesero e l'allievo venne trascinato per qualche metro fino al comico. - Questi tre figli avevano tre figli per uno e tutti e nove sfidano il cavaliere nero, ma il cavaliere nero li ammazza tutti e nove. - L'Immortale avvicinò la mano libera fino a colorare di rosso il suo polpastrello, leccando così il sangue dello studente appeso a testa in giù. La sua carnagione s'inscurì fino a diventare quasi del tutto nera. Si ferì poi alla giugulare, lasciando che il sangue colasse a terra a fiotti e lo stesso avvenne per lo studente. - Questi nove figli avevano tre figli per uno e tutti e ventisette sfidano il cavaliere nero, ma il cavaliere nero li ammazza tutti e ventisette. - Durante il racconto, Vuraddo tracciò a terra il simbolo di Jashin, finendo per osservare l'insegnante inerme. - La morale? La morale è che al cavaliere nero non gli devi cagà er cazzo! - La lancia di pietra si conficcò nel cranio del malcapitato studente, il quale venne poi gettato ai piedi dell'esaminatore, ormai privo di vita.

    RIP Gigi :(
  7. .

    immaginereijiro_0

    qqbm2o

    » Nome: Emiya
    » Cognome: Uzumaki
    » Rango: D
    » Villaggio: Mukenin
    » Organizzazione: Nessuna
    » Innata: Chakra Uzumaki
    » Speciale: Occhio della mente del Kagura
    » Caratteristica Pg: Iaido
    » Elemento #1: Raiton
    » Elemento #2: Katon


    Narrato Parlato Pensato Scheda

    SHINOBI NO KAMI





    Una forma ristretta dell’apocalisse si destreggiava tra i profumi intensi dell’acqua piovana, quasi sul punto di esplodere. Le fiamme diffondevano il proprio calore attimo dopo attimo, avvolgendo l’intera foresta in una danza cremisi, insaziabile, inarrestabile. Potevano quasi esser intravisti i decenni trascorsi prendere forma nel fuoco, raffigurando donne e uomini prostrarsi dinanzi al più forte, alla liberazione, all’ipocrisia, alla pace, alla guerra, alla guerra ottenuta per via della pace. Chi sarebbe mai stato in grado di definire se tutto questo fosse ingiusto oppure il contrario? Solo l’indifferenza era colma del peccato, come una pioggia incapace di abbattere un muro di fuoco, intrinseco della sete di distruzione. Ancora una volta si trattava di tempo. Tempo affinché tutto potesse morire e svanire in un cumulo di cenere; tempo affinché potesse rinascere, germogliare e ricominciare il suo ciclo, finché un altro messia non avesse deciso di scendere nuovamente in terra e riportare la propria forma di distruzione. Una storia destinata a ripetersi con un superstite ignaro di non essere vittima ma testimone.
    La donna fantasma si ergeva sulla cima di un albero maestoso nella sua bellezza trascendentale. Il suo corpo e la sua anima sembravano fondersi con il clima grezzo e spaventoso, arricchito dalla forte sofferenza che avvolgeva il suo volto. L’Uzumaki, disteso sul terreno fangoso, la osservava incantato. Seguì con lo sguardo i brevi sigilli, facendo scorrere poi le pupille in direzione del cielo. Il fulmine draconico venne creato, impetuoso. Un cumulo di potere puro sviluppato dalla natura per volere di un uomo.
    Accidenti.
    Meravigliato fece scivolare i gomiti, portando l’intero corpo a distendersi. Non sembrava esserci più la necessità di difendersi, attaccare, scappare. Aveva compreso che gli accadimenti che si sarebbero susseguiti non sarebbero più stati dominati dal suo volere. Era divenuto uno spettatore della propria vita, disteso come un ragazzino che voleva osservare le stelle o che semplicemente attendeva che tutto finisse, cullato dalla narrazione di un’esistenza affranta. Ascoltava ed apprendeva, rifletteva e otteneva risposte.
    Mi hai osservato per tutto questo tempo ed io non me ne sono neanche accorto..
    Sorrise divertito, sussurrando parole disperse dal vento.
    Cosa mi aspetta?
    Si chiese ad alta voce, avvolto dall’onda della fatalità, del giudizio. Impassibile rimaneva in attesa, inerme ed affascinato. Cinque figure lo accerchiarono indisturbate, celando un segreto sotto le loro vesta. Fu quando l’ultimo apparve dinanzi ai suoi occhi che le pupille cominciarono a vibrare.
    Io so chi sei.
    Sentenziò con un fil di voce.
    Ma non so.. cosa sei.
    La preoccupazione poteva leggersi sulle increspature del suo volto, mescolato ad un leggero fastidio proiettato sui suoi occhi. Era palese come il giovane non si sentisse nella condizione di parlare, dire la sua, svuotare il sacco difronte a qualcuno che, in effetti, aveva già dichiarato quasi tutto quello che aveva da dire.
    Potere, destino. Perché mi parli di tutto ciò? Cosa stai cercando?
    Confusione, esplicitata candidamente senza giri di parole. Cosa voleva realmente Tobi da lui?





  8. .

    naruto-tobi

  9. .

    immaginereijiro_0

    qqbm2o

    » Nome: Emiya
    » Cognome: Uzumaki
    » Rango: D
    » Villaggio: Mukenin
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    » Elemento #1: Raiton
    » Elemento #2: Katon


    Narrato Parlato Pensato Scheda

    SHINOBI NO KAMI





    Sotto le prime luci dell’alba il caos si spargeva silenzioso nei meandri della foresta. Solo un miracolo avrebbe potuto portare la salvezza, ma il dio profano era fin troppo corrotto dall’odio per salvaguardare la natura. La legge del più forte, del trascendentale e dell’onnipresenza erano divenute le priorità della propria esistenza, ponendo in secondo piano quello che gli uomini stessero distruggendo con le proprie mani. Allora, cosa avrebbe mai potuto fare un semplice shinobi alle prime armi? Poteva avere una mente perspicace e un corpo tollerante ma non disponeva delle competenze necessarie per sventrare a quella che sarebbe potuta essere la sua fine. Eppure, non si dava affatto per vinto.
    La fitta cortina di fumo si diradava nell’area, espandendo allo stesso tempo un leggero odore acre.

    CITAZIONE
    Il corpo pietrificato rimaneva spettatore mentre il fulmine spezzava la sua arma, facendo saltare via una parte fondamentale del proprio essere come un semplice pezzo di ferro in mezzo al fango, distante appena un metro.

    CITAZIONE
    Immediatamente il corpo fece un breve salto sulla sinistra, concentrando il chakra sulle suole. Poi roteò di centottanta gradi, portando il piede destro ad un metro di distanza dalla posizione precedente.

    Il ferro della lama era stato attirato dal chakra sulla suola del piede. Così, quando il giovane avanzò addentrandosi nella foresta, la punta metallica partì all’indietro andando a colpire un punto inaspettato. Non vi era alcun attacco mirato alla donna fantasma dissolta nel nulla, ma un filo di Nylon venne tagliato di netto. Il piccolo coniglio cadette con le zampe sul terreno, riprendendo la corsa per scappare a questa angosciante follia. Era buffo come la stessa situazione si riflettesse come uno specchio perfetto: Il mukenin correva a gambe levate cercando di scappare dalle fiamme dell’inferno, saltellando come una lepre per evitare di finire tra le fauci della tigre.
    Accidenti.
    Ansimante si ritrovò a dover prendere una scelta, ma qualsiasi sarebbero state le alternative, tutte avrebbero potuto portare inevitabilmente alla morte. Quindi il campo si restringeva: scappare dall’assalto dei lupi o schiacciato dalla trappola per il topo? Non era più in grado di potersi affidare alla sua vista, al suo tatto. Tutto poteva essere nulla e nulla poteva essere tutto. Troppi suoni si fondevano e rimbombavano in un eco assoluto, sparso da ogni direzione. Tanti fattori lo distraevano dalla sua concentrazione ma il tono del fantasma riusciva comunque ad entrare nella sua testa, farsi spazio all’interno del caos suggerendogli una via d’uscita. Prese un respiro secco, chiuse le palpebre e si affidò unicamente al proprio istinto e ai propri sensi. La mente calcolò ogni elemento, ogni variante, scartando le ipotesi con la minima possibilità di soccombere. Le esplosioni sarebbero partite in maniera frontale rispetto alla sua posizione a giudicare dai primi suoni uditi, obbligandolo a voltare i tacchi e correre in direzione opposta. Percepiva diverse manifestazioni di energia suddividersi in quella vasta area, quasi tutte rivolte verso le fiamme. I corvi si porsero da capo espiatorio, volando in contro al suicidio. Le copie della donna, allo stesso tempo, seguivano la stessa via, facendolo arrivare alla soluzione.
    Che stronza.
    Vista la posizione delle pedine, tutte sembravano dirigersi frontalmente alle molteplici esplosioni, nessuna invece dalla parte opposta a dove quella più lontana sembrava essersi collocata. Presumibilmente quello sarebbe stato l’unico punto dove le fiamme non sarebbero arrivate e dove l’originale lo avrebbe atteso.
    I polpastrelli si chiusero su se stessi, serrando i pugni. Le gambe cominciarono a muoversi ed il chakra fluiva sui piedi garantendogli un perfetto appoggio sul terreno, sulle cortecce degli alberi sani e sui rami sporgenti. La preda che corre nella bocca del leone per sventrare all’attacco dei puma. Chi sarebbe stato più veloce? Lui o le fiamme? Lui o la donna delle sciagure? O ancora, lui o colui che aveva deciso di giocare con la sua vita? L’Uzumaki sarebbe arrivato al capolinea, tuffandosi perfino nel fango pur di non sprofondare. Forse, aveva superato quel rompicapo. Oppure, aveva semplicemente corso gli ultimi chilometri prima di esser capovolto.




  10. .

    immaginereijiro_0

    qqbm2o

    » Nome: Emiya
    » Cognome: Uzumaki
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    » Organizzazione: Nessuna
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    » Caratteristica Pg: Iaido
    » Elemento #1: Raiton
    » Elemento #2: Katon


    Narrato Parlato Pensato Scheda

    SHINOBI NO KAMI





    La lama attese impaziente di affondare nella carne dell’animale. Una storia già scritta e ripetuta nella mente così tante volte da anticipare un finale mai scritto, mai arrivato al termine. Le iridi dorate si dilatarono, come se la morte che aveva previsto si fosse proiettata sul suo stesso corpo.
    Il volto impallidito si scostò di pochi centimetri, così lentamente da lasciar trasparire l’incertezza e l’inquietudine che lo stesso rosso percepiva sui polpastrelli delle sue dita. Mai nessuno era stato in grado di bloccare con tanta maestria la sua estrazione, tanto meno oltrepassare l’occhio della sua mente. Eppure, questa donna dal volto scheggiato, era riuscita nell’impresa impossibile senza alcun accenno di fatica. Sembrava quasi un fantasma che si era sollevato dalle sue ceneri, presentandosi come un’anima uccisa dal tempo, in attesa che forse qualcosa - o qualcuno - venisse a colmare un vuoto mai esistito, una giustizia mai ottenuta. Solo qualche istante di pensieri si frappose fra le due parti, ritrovandosi a specchiare il proprio volto nello sguardo altrui. L’Uzumaki non era in grado di ricondurre quel viso ad un passato della sua madre terra. Forse era un nome sentito, un ritratto appeso ma ignorato o una storia scritta ma mai realmente letta. Un passato tanto importante ma sconosciuto, spezzato dallo spargimento di sangue, dalla perdita di una misera vita, da atti innocui ed osceni. Tante sfaccettature così complesse da risultare quasi impossibili da comprendere per un giovane ragazzino dai capelli rossi, ancorato alla propria esistenza per mero istinto di sopravvivenza.
    Il suono di un cuore palpitante si fondeva allo scornacchiare dei corvi; il sudore scolava corposo sulla fronte, congelato all’istante dalla fredda temperatura. Il corpo pietrificato rimaneva spettatore mentre il fulmine spezzava la sua arma, facendo saltare via una parte fondamentale del proprio essere come un semplice pezzo di ferro in mezzo al fango, distante appena un metro.
    Le dite si ancorarono ancor di più al manico, la fronte si aggrottò con una tale forzatura da sembrare quasi una bambola di vetro mentre la vista poneva a fuoco la donna. Solo brevi e piccoli dettagli facevano da contorno allo sfondo, portandolo a scostare di pochi centimetri la vista prima di rispondere.
    Con quale motivazione mi stai ponendo questa domanda?
    Sorrise becero, lasciando cadere i rimasugli della katana alla propria sinistra. Le mani andarono ad insinuarsi all’interno delle tasche, quasi rassegnate ad un futuro interrotto.
    Notevole come tu mi abbia teso un’imboscata nella mia stessa trappola eheh.
    Ridacchiò sotto i baffi, facendo scorrere i propri occhi sugli alberi più vicini. Le numerose carte bomba delineavano il campo da battaglia, alternandosi di corteccia in corteccia fino a delimitare un’area di spostamento di circa otto metri senza rimanere coinvolti da un’eventuale deflagrazione.
    Spero di non farmi fottere, allora.
    Immediatamente il corpo fece un breve salto sulla sinistra, concentrando il chakra sulle suole. Poi roteò di centottanta gradi, portando il piede destro ad un metro di distanza dalla posizione precedente. La mano sinistra, contemporaneamente, tirò fuori dalla tasca una sfera fumogena e la lanciò verso il basso.

    CITAZIONE
    Le foglie venivano smosse dal vento freddo, ricadendo alle volte sul terreno fangoso e umido.

    Le condizioni della terra sottostante sembrarono agevolare il movimento dello shinobi, rendendolo più veloce ed imprevedibile.
    CITAZIONE
    Le nubi temporalesche si riuscivano ad intravedere dal candore della verde foresta.

    CITAZIONE
    Un piccolo corvo che si posa su un ramo, uno stormo che oscura la Luna.
    Uno stormo di corvi oscura il Sole, mentre in quella giornata d'Ottobre gli occhi pallidi di una Strega sono in più punti del bosco, attenti.

    CITAZIONE
    E' il ciclo della vita, come pensava l'Uzumaki, un piccolo topo viene mangiato da un gatto, che poco dopo il suo pasto è afferrato e sbalzato in aria dagli artigli di un falco.

    Aveva notato la presenza dei corvi nell’ambiente circostante, alcuni più vicini, altri più distanti. Tanto da portarlo a porre più attenzione ai suoni dell’ambiente. Sembrava quasi uno scherzo del destino: per quale motivo uno stormo numeroso di corvi avrebbe dovuto volare nel cielo con un’inevitabile pioggia in arrivo? Poi, un suono fievole alle sue spalle. Poteva essere il semplice fruscio del vento, oppure un segnale di pericolo. Solo il tempo poteva donare risposte. Nel frattempo, però, se nulla fosse andato storto, lo spostamento avrebbe reso vano un possibile attacco alle spalle, combinato al fumogeno che avrebbe annebbiato la vista per tutti. Tutti tranne che per le sue percezioni.






    Edited by Aidel - 29/10/2020, 20:18
  11. .




    FULL CARD:

    - Shadows of Kharma vs ACC Ch, WWEF Women's Tag Team Titles, tornado tag team match

    - Tommaso Cappelli vs Morris Ch, WWEF European Title

    - Brenda vs Flora Ch. with Nikita Petrova, WWEF Divas Title

    - Steven vs Anubis Star Ch, WWEF Cruiserweight Title

    - Alice Walker & Karen Cardiff vs Grace Howard & Jane Austin, normal tag team match

    - Mikael Tompson vs Lee Brown Ch, WWEF International Title

    - Originals vs The Elite Ch, WWEF Tag Team Titles

    - Rod Truh vs Michael Thunder Ch, WWEF All Star Title

    - Jess Lynch vs Naty

    - John Pranzo vs John Cage Ch, WWEF Global Title, MAIN EVENT
  12. .
    28cf8527366a1d1ef978d01efce324c8

    A ᴛᴜᴛᴛɪ ɪ Nɪɴᴊᴀ﹐
    Sɪᴀᴍᴏ ғᴇʟɪᴄɪ ᴅɪ ɪɴᴠɪᴛᴀʀᴠɪ ᴀ ᴘʀᴇɴᴅᴇʀᴇ ᴘᴀʀᴛᴇ ᴀʟʟᴀ ᴘʀᴏssɪᴍᴀ Fᴇsᴛᴀ ᴅɪ Hᴀʟʟᴏᴡᴇᴇɴ ᴅᴇʟ ₃₁ Oᴛᴛᴏʙʀᴇ ₂₀₂₀.
    Sɪ sᴠᴏʟɢᴇʀᴀ̀ Vɪʟʟᴀɢɢɪᴏ ᴅᴇʟʟᴇ Cᴀʟᴅᴇ Pʀɪᴍᴀᴠᴇʀᴇ﹐ᴜɴ ᴇᴠᴇɴᴛᴏ OFF ᴘᴇʀ ᴅɪᴠᴇʀᴛɪʀᴄɪ ᴛᴜᴛᴛɪ ɪɴsɪᴇᴍᴇ sᴘᴇɴsɪᴇʀᴀᴛᴀᴍᴇɴᴛᴇ ᴇ ɴᴏɴ ᴄᴏɴᴄᴇɴᴛʀᴀʀᴄɪ ᴜɴɪᴄᴀᴍᴇɴᴛᴇ sᴜ﹐ᴇsᴀᴍɪ﹐ɢᴜᴇʀʀᴇ﹐ᴅɪᴀᴛʀɪʙᴇ ᴇᴄᴄ ᴇᴄᴄ.
    Cɪ sᴀʀᴀɴɴᴏ ᴛᴀɴᴛɪ ᴅᴏʟᴄᴇᴛᴛɪ﹐ϙᴜᴀʟᴄʜᴇ sᴄʜᴇʀᴢᴇᴛᴛᴏ ᴇᴅ ᴏᴠᴠɪᴀᴍᴇɴᴛᴇ ᴠɪ ɪɴᴠɪᴛɪᴀᴍᴏ ᴀ ᴘʀᴇsᴇɴᴛᴀʀᴠɪ ɪɴ ᴍᴀsᴄʜᴇʀᴀ﹗
    Nᴏɴ ᴠɪ ᴇ̀ ʙɪsᴏɢɴᴏ ᴅɪ ᴜɴᴀ ᴄᴏɴғᴇʀᴍᴀ ᴅɪ ᴘᴀʀᴛᴇᴄɪᴘᴀᴢɪᴏɴᴇ﹐ᴄʜɪ ᴠᴜᴏʟᴇ ғᴀʀʟᴏ ᴘᴜᴏ̀ ғᴀʀʟᴏ ʟɪʙᴇʀᴀᴍᴇɴᴛᴇ ᴀɴᴄʜᴇ ᴄᴏɴ ᴜɴ ᴘᴏsᴛ sᴏʟᴏ.
    Cɪ sᴀʀᴀɴɴᴏ ᴅᴇɪ ᴍɪɴɪ ɢɪᴏᴄʜɪ ᴅᴀ ғᴀʀᴇ ɪɴ ᴄᴏᴘᴘɪᴀ ᴏ ɪɴ ɢʀᴜᴘᴘᴏ﹐ᴇᴅ ᴜɴ ʙᴀʟʟᴏ ʀᴏᴍᴀɴᴛɪᴄᴏ ᴀ ғɪɴᴇ sᴇʀᴀᴛᴀ.
    L· ᴇᴠᴇɴᴛᴏ sᴀʀᴀ̀ ᴀᴘᴇʀᴛᴏ ᴅᴀ Vᴇɴᴇʀᴅɪ ₃₀ Oᴛᴛᴏʙʀᴇ ᴀʟ ₂ Nᴏᴠᴇᴍᴇʙʀᴇ.
    Vɪ ᴀsᴘᴇᴛᴛɪᴀᴍᴏ ɴᴜᴍᴇʀᴏsɪ﹗


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