Annotazioni su cose udite all'ombra delle foglie

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    A M B I E N T A Z I O N E Campo di addestramento della Sabbia, tramonto; due giorni dopo l'arrivo di Uzumaki no Aiko a Suna.

    (clausola: intro solo se giustificatia attenti con le tempistiche in altre role on gdr)

    La distesa di rena dorata, illuminata dagli ultimi barlumi del sole a occidente. Dall'alto delle rocciose mura a ovest, lo sguardo di Kazuya mirava nella medesima direzione ove il sole andava a morire oltre l'orizzonte, presto sarebbe dovuto partire.
    Lo sharingan specchiava l'astro infuocavo, le sfumature vermiglie del vespro. Serrò le palpebre dell'occhio destro, era più saggio che il dojutsu riposasse. Compose un sigillo facendo aderire l'indice e il medio.
    Una lieve dilatazione dell'aria alzò qualche granello dorato, che si depositò negli istanti appena successivi. L'anbu avanzò nel campo di addestramento, scostando la maschera dal volto.
    - Aiko-chan, svegliati.
    La kunoichi era supina sulla sabbia cocente, addormentata. Si chinò, piegando le gambe, e lievemente le carezzò la guancia con la mano mancina.
    - Ci aspetta un lungo viaggio... - Continuò. Il tono del giovane era gentile, alquanto diverso da quello arido, privo di emozioni, che dava voce alla maschera ferina.
    Infine si mosse dal torpore di quella posizione, alzandosi in piedi, dando le spalle alla fanciulla. Puntando lo sguardo nuovamente a occidente.
    Sebbene non rammentasse alcunché della sua infanzia alla Foglia, sebbene non provasse la benché minima appartenenza per le terre del Fuoco, ogni raro viaggio al luogo che gli aveva offerto i natali era stato per lui una scossa emotiva, come scavasse nei meandri del vuoto della sua memoria. A Konoha era già da anni eretta una lapida incisa col suo nome. Una tomba vuota.
    - Dobbiamo muoverci, il kazekage ha ordinato di partire al tramonto. - Si incamminò, lento, verso la zona abitata. Avrebbero dovuto attraversare una buona porzione del villaggio per giungere al cancello ovest, dal quale si sarebbero lasciati Suna alle spalle.



    Edited by ƒilippo - 17/7/2015, 22:34
     
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  2. Aikø©
         
     
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    Aiko Uzumaki


    Parlato
    Pensato

    la rossa venne svegliata solo grazie al delicato gesto dell'Anbu di SUna, si mise in piedi e sbadigliò, era già buio? Eppure giurò di aver dormito forse cinque minuti.
    Stavo sognando che io e Shuya..Beh insomma..
    le gote divennero rosse mentre immaginava come sarebbe finito quel sogno.. Si guardò in giro, guardando se per caso qualche oggetto le era scivolato dalla sacca ma fortunatamente non era così.
    Seguì silenziosamente Kazuya fino al portone, un solo passo e avrebbe abbandonato Suna. Si guardò indietro, infondo era stata bene in quel villaggio, ma attraversare quella "linea" voleva dire tornare alla Foglia, più forte e più determinata a spodestare il Kage reggente. Strinse i pugni e si incamminò fuori dal villaggio.
    Hai mai visitato Konoha prima di ora?
    Chiese scrutando il moro, curiosa.






    Edited by Aikø© - 20/7/2015, 11:39
     
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    Le impronte dello shinobi si ripetevano, alternandosi in linee parallele sulla soffice rena. Erano passi pesanti, che incidevano solchi profondi. Sulla sabbia non fioriscono i crisantemi.
    - Non saprei dire quante volte... - Rispose distrattamente alla ragazza, quasi avesse ignorato appositamente di approfondire l'interrogativo. Dopotutto lui era un membro del corpo ANBU, chissà quali missioni doveva aver affrontate nell'immaginario della kunoichi. Aiko lo aveva superato, fermandosi innanzi a lui, e quindi anche Kazuya arrestò il cammino. Erano giunti al Cancello Occidentale, l'ultimo spicchio di sole moriva oltre la distesa desertica, segnando l'approssimarsi dell'ora dell'imminente partenza.
    - Hebikawa... L'ho conosciuto durante una delle ultime visite. - Sviò il discorso. Non aveva avuto notizie dell'amico nei giorni precedenti, segno che la serpe che lo seguiva aveva preferito continuare a vegliare sul jinchuuriki, piuttosto che tornare come messo al padrone. Probabilmente non era stata in grado di interagire con l'hebi-nin, forse per evitare di metterlo in pericolo. Che tale mancanza di notizie fosse un segnale benigno o malevolo non era dato saperlo, lì, lontano, al Vento.
    Per quanto si sforzasse di mettere un freno ai ricordi, la sua memoria non poteva che tornare a quel fotogramma, innanzi le lapidi squadrate del Cimitero del Fuoco, ognuna identica a quella affianco. I fiori lasciati appassire, i petali cadere. In quel luogo lui non esisteva più.
    Scosse leggermente il capo, disperdendo i pensieri.
    La rocciosa cinta muraria di Suna si apriva in una gola stretta, che avrebbero dovuto attraversare. Kazuya prese una sigaretta, portandosela alle labbra. L'ultima frammento del disco solare sparì a occidente, come segnare la strada, invitarli a seguirlo.
    - Non verrà nessun altro. - Proferì. - È l'ora.
    Estrasse dal proprio equipaggiamento una lunga mantella nera, dotata di largo cappuccio, e la passò alla ragazza. Tanto era torrido il giorno, in egual misura era glaciale la notte nel deserto, non poteva certo viaggiare con gli indumenti tipici di Konoha.
    Infine accese la cicca e si infilò a sua volta il cappuccio sul capo, iniziando ad incamminarsi verso la distesa desertica.
    - In realtà ho un legame particolare con la Foglia... - Si indicò l'occhio destro, chiuso, voltandosi appena verso la fanciulla alle sue spalle. Eppure, dal tono della sua voce era chiaro avesse lasciato il discorso in sospeso.
    Una luna piena, sostituitasi presto al sole, illuminava la candida e soffice rena, immobile, eterna, incurante del lieve venticello. Non vi era vegetazione sul terreno brullo, solo pochi arbusti, cactacee, in prossimità del villaggio.
    Rapidi, i passi degli shinobi incedevano lievi solchi sull'arida distesa. Sulla sabbia non fioriscono i fragili crisantemi; per germogliare nel deserto era necessario essere forti, tenaci, incuranti alla sete, alle tempeste di sabbia, e magari dotati di file di spine.

     
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  4. Aikø©
         
     
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    Pips..... Ho risposto sopra T.T

    Aiko Uzumaki


    Parlato
    Pensato

    Come di giorno il deserto era una distesa rovente, di notte si rischiava di morire congelati. Uno sbalzo termico che la rossa non era sicuramente pronta a contrastare, se non fosse stato per Kazuya, che mi diede una lunga mantella scura, per ripararmi dal rigido clima desertico.
    Parole portate via dal vento, quasi sussurrate, mai del tutto spiegate, mezze risposte che fecero storcere il naso non poco alla giovane di Konoha. Lei, così curiosa di natura, lasciata all'oscuro da tutto. Eppure tutto quello speciale alone di mistero che lo avvolgeva, faceva crescere l'ammirazione che aveva verso di lui.
    Senti un pò, se dobbiamo viaggiare finoa konoha mi piacerebbe sapere qualcosa di te che non sia solo roba tipo " sono un Anbu e ho i serpenti, vivo a Suna e mi piace fumare.."
    usò un tono scherzoso, ma non v'era scherno vero e proprio, solo della sana ironia verso quell'uomo che sembrava ricoperto da un ombra talmente spessa che era così difficile scorgere chi fosse veramente.
    Sospiro la ragazza, poi lo guardò minacciosa
    Oppure sei libero di sorbirti la mia storia. Da quando avevo tre anni ad oggi..
    Alzò le sopracciglia, per poi ridacchiare. Stava a lui la scelta ora.



     
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    - Il mio compito si limita a portarti a destinazione nel minor tempo possibile. -
    Replicò secco. - Se hai intenzione di narrarmi la tua storia fai pure. Per quanto mi riguarda preferisco risparmiare il fiato, ti consiglio di fare lo stesso...
    Non fece alcuna allusione al fatto di non avere nulla da raccontare, al fatto che il suo ricordo più lontano risaliva solo a pochi anni prima, mentre il resto della sua storia era disperso nell'oblio.
    Gettò il mozzicone, che il vento brandì subito trascinandolo con sé, e accelerò il passo.
    Muovendosi quanto più rapidi, con la favore del freddo e delle tenebre, la coppia di shinobi avrebbe coperto il tragitto in tre giorni. Sostavano ogni mezzora poichè la fanciulla potesse sfruttare le doti di sensitiva e percepire eventuali presenze. Durante le ore diurne invece riposavano le membra in rifugi, cave, che la sabbia e il vento avevano scavato lungo una striscia che millenni prima doveva essere una catena montuosa, della quale ora rimanevano soltanto monoliti sparsi.
    Ogni tanto ci pensava, Kazuya, a quella domanda. Cosa avrebbe raccontato, se gli fosse effettivamente andato di raccontare? L'assenza di una risposta lo crucciava. Rifletteva specie di giorno, quando era il turno della fanciulla di dormire, mentre lui vegliava, all'ombra delle grosse rocce che facevano da tetto di fortuna. Rifletteva e nel frattempo consumava le ultime sigarette, osservando i solchi che si sviluppavano sulla soffice rena dorata. E man mano che i loro passi si spingevano verso occidente si crucciava di più.


    Edited by ƒilippo - 17/7/2015, 22:34
     
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  6. Aikø©
         
     
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    Aiko Uzumaki


    Parlato
    Pensato

    La risposta del moro le serrò la bocca per tutto il tragitto. Gonfiò le guance, mentre le braccia andarono ad incrociarsi appena sotto il seno.
    Antipatico
    Bofonchiò fra se e se. Era davvero un tipo strano, prima gentile, poi d'un tratto scontroso.
    I due viaggiarono per molto tempo, specialmente di notte, mentre il giorno Aiko riposava conscia di essere protetta comunque da un ninja di alto rango e molto forte, ne aveva data amplia dimostrazione anche a lei.
    Camminavano di notte, il cappuccio della veste le nascondeva i lunghi capelli rossi e parte del volto, mentre la mantella le copriva quasi tutto il corpo, tenendola abbastanza al caldo. Una cosa le piaceva molto del deserto la notte: mentre camminava, sicura di non incappare in qualche pietra, o albero, teneva la testa all' insù. Lo sguardo fisso verso quel telo nero puntellato da piccole stelle. Non ne aveva mai viste così tante in vita sua, i lampioni di Konoha e le luci delle case non glielo permettevano. Eppure gli occhi azzurri sembravano brillare proprio come i corpi celesti che sembravano vegliare su di loro.
    Man mano che avanzavano il deserto lasciava posto ad una fitta vegetazione, dopo due giorni Aiko era felice di poter tornare a calpestare qualcosa di realmente solido e non solo e perennemente sabbia.
    Ancora non aveva intenzione di parlare con Kazuya, ma ogni tanto, con la coda dell’occhio lo guardava per sincerarsi delle sue condizioni.
    […]
    In lontananza la “montagna degli Hokage” faceva sempre la sua figura. I loro volti, scolpiti nella pietra sembravano osservare il villaggio dall’alto, vegliare in qualche modo i suoi abitanti.
    Alla rossa sobbalzò il cuore, dopo tante piccole,brevi avventure poteva finalmente dire di essere quasi a casa .
    Osservò nuovamente l’anbu.
    Vuoi riposarti un po’ qui? Ormai ci siamo..
    mormorò nascondendo più che poteva la sua emozione nel rivedere la sua Konoha.




     
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    Minato D. Namikaze
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    L'Ombra sulla Foglia


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    Dopo aver trascorso circa due settimane di riposo forzato al letto, Minato venne dimesso potendo così far finalmente ritorno a casa dove, grazie alle costanti e amorevoli cure di Kushina, finalmente si ristabilì completamente.
    Erano circa le sei del mattino.
    Il ragazzo si trovava sul terrazzo del soggiorno, seduto con le gambe e gli occhi chiusi a godere un pò di aria fresca approfittando anche della pace che regnava nel suo villaggio.
    Ripercorreva mentalmente, passo dopo passo, tutti gli ultimi eventi che erano accaduti: dall'arrivo dell'Akatsuki a Konoha all'irruzione a Kumo per ritrovare la speciale pietra capace di richiamare colui che sarebbe riuscito a sfondare il muro indistruttibile d'acciaio dove vi era rinchiuso per decenni il leggendario Hiashi Hyuuga, e dal colloquio con Tobi Uchiha nella prigione, con la successiva liberazione, fino al folle tentativo di sfidare la forza portante del demone a nove code a Iwa con il conseguente ricovero in ospedale per aver usato con leggerezza il Rasenshuriken.
    Molti pensieri e dubbi vennero portati alla luce ma non riuscì a mettere insieme tutti i tasselli e ciò non fece altro che provare un leggero e fastidioso mal di testa.
    "Tutto bene Minato?" domandò Kushina avvertendo poi la sua mano posarsi sulla spalla sinistra riportandolo così alla realtà.
    "Si, tranquilla." rispose gentilmente per poi guardare l'orologio presente all'entrata dove segnava le sette e cinquanta.
    "Mi assenterò per un pò di tempo, devo fare delle compere visto che stanno anche scarseggiando le nostre provviste. Ti serve qualcosa?"
    "... No, non credo."
    "Bene, vai a fare la colazione perchè non vorrei ritrovarti a terra svenuto!"
    Il ragazzo lentamente si alzò in piedi, poggiò le mani su entrambe le spalle di lei per poi farla girare verso la porta d'ingresso iniziando infine spingere con forza come se la obbligò a farla camminare. "Non hai detto che devi andare a fare le compere?" chiese divertendosi nel vedere Kushina balbettare leggermente come se stesse provando a dire qualcosa ma a poco meno di una decina di centimetri dalla soglia di entrata smise di spingerla, la girò questa volta verso di sè ed infine stampò un bacio sulla guancia osservando il suo viso che man mano assumeva con colorito sempre più roseo.
    "A più tardi!" concluse la ragazza con un sorriso uscendo di casa.
    Minato, con lo stomaco che brontolava fortemente, non perse tempo a sedersi a tavola dove ad attenderlo ci furono una grossa tazza di latte ancora tiepido e dei toast su cui vi erano spalmati un sottile strato di marmellata ai mirtilli.
    Il tempo di finire il tutto e di sgranchire un pò le gambe, fece ritorno in terrazza rimettersi nella posizione assunta un paio di ore prima pronto ad entrare nella Modalità Eremita dopo tanto tempo dall'ultima volta.
    Con il tempo il ragazzo era riuscito a rendere questa abilità il suo secondo punto di forza migliorando in ogni occasione la sua predisposizione nell'assorbire il chakra naturale e ad equilibrarlo nel suo organismo.
    "Proviamo a vedere chi si trova al villaggio... I tre membri dell'Akatsuki non li sento ed è una buona cosa, non sento più la forza portante del sei code, il membro del clan Hyuuga gettato a terra da Kisuke Uchiha dell'Hokage, Shuya ha tradito, nemmeno quello di Jinkai... Cosa sta succedendo qui! Può darsi che il raggio d'azione non è abbastanza ampia da ricoprire l'intero villaggio anche se ne dubito ma questo funzionarebbe se abitassi al centro e non nella periferia!"
    Cominciò a scuotere la testa alcune volte prima di concentrarsi nuovamente fino a quando, nei successivi dieci minuti non avvertì due fonti di chakra avvicinarsi velocemente verso il villaggio.
    Solo una delle due l'aveva riconosciuta ma non sapeva con esattezza chi poteva essere, perciò non gli restava altro da fare che verificare di persona.
    Dopo essersi vestito a dovere con la sua tuta da Jonin, aver indossato il suo mantello e aver lasciato scritto su un foglietto di carta a Kushina che sarebbe tornato presto, finalmente scese in strada per poi raggiungere l'entrata principale di Konoha e avvertire inoltre le guardie per precauzione.
    Erano vicini ma stranamente fermi ad un cinquantina di metri di distanza più in avanti, per l'esattezza all'interno della foresta d'ossa: come avevano fatto ad aggirare le difese create dalla precedente Hokage?
    "Voi rimanete qui, vado in avanscoperta." sentenziò per poi immergersi anch'esso nella foresta volando verso l'obbiettivo.
    Non era capace effettivamente di volare, anche se gli avrebbe fatto piacere apprendere una tecnica del genere, ma dava quella impressione visto che era abituato a muoversi senza emettere alcun suono.
    "Ci siamo" pensò per poi scrutare attentamente le due presenze, avvolte in altrettanti mantelli neri, dietro ad un albero bianco mantenendosi ad una distanza precauzionale di circa undici metri mentre la Modalità Eremita si disattivò: a quel punto non gli restò altro da fare che compiere qualche passo di lato quanto bastava per farsi vedere.
    "Salve forestieri! Potrei sapere chi siete e il motivo che vi ha spinto a venire fin qui?"

     
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    Nome: Hebikawa
    Cognome: Inku
    Villaggio: Konoha
    abilitá innata: Geni del serpente bianco
    Abilitá speciale: Jinchuuriki: Sanbi
    Caratteristica PG: Aumento percezione sensoriale
    Scheda PG: Quì
    Legenda: Narrato
    Parlato Pensato parlato da terzi



    Scrutando l’orizzonte verdeggiante dei più svariati colori che circondavano Konoha, quasi ci si dimenticava del suo attuale status governativo. Akatsuki si era ormai impadronita dell’intero villaggio, il kage reggente era stato riconosciuto da alcuni membri della foglia che ne abitavano le mura ancora ai tempi di Tsukuyomi Uchiha Kaguya, solamente per un’insensata paura di un conflitto interno; insensata fino ad un certo punto, visto che chi di potere dispone, può cercare di cambiare la realtà in cui si trova, mentre chi non ne ha nulla si rifugia nella paura verso il più forte.
    Lo stesso Hebikawa, abitante della foglia dalla nascita, non ebbe il coraggio di muoversi davanti ad una tale entità, davanti ad una tale forza; o almeno, così aveva sentito dire. Ma avrebbe cambiato le cose, questo se lo giurò. In molti luoghi si narrano vicende riguardanti esseri immortali, ninja in grado di richiamare esseri mastodontici, poteri oltre ogni immaginazione. Lui stesso, jinchuuriki del sanbi, poteva avvertire l’enorme potenza del demone che albergava in lui, sapendo che nel mondo ci sono delle persone che i bijuu li dominano senza alcuna difficoltà. Con queste figure alla carica, bastò poco ad Akatsuki per insedarsi e prendere il potere a Konoha, con il consenso di alcuni abitanti, addirittura.
    La giornata si prospettava lunga per il giovane Inku, che con fare serio e discreto, sorvegliava le mura del villaggio, proteggendolo da eventuali invasori. Quasi un paradosso, ormai.
    L’anbu gironzolava sorvegliando la zona, mentre tra le mani teneva una sigaretta, aspirandone il fumo di tanto in tanto. Ad un certo punto si fece vivo un tizio, che quando si avvicinò agli anbu comunicò di andare in avanscoperta, per sondare la zona.
    Ha forse avvertito qualcosa?Ma chi è questo?- pensò Hebikawa, osservando il giovane appena giunto alle mura di Konoha, ovviamente dall’interno. Il suo volto pareva strano per un normale essere umano, lineamenti strani lo solcavano, non comune per un uomo.
    Senjutsu?- pensò, ricordandosi le botte di un certo Hyuga. I loro volti erano simili, se comparati.
    Il biondo spiccò un salto e si inoltrò nella foresta, dirigendosi verso la cosa che probabilmente aveva avvertito, grazie alle doti conferitegli dalla modalità eremitica. Hebikawa, curioso di conoscere un tizio talmente abile da saper utilizzare il senjutsu, che effettivamente richiede una pratica ed un allenamento non sostenibili da chiunque, lo seguì cercando di essere silenzioso, dopo averlo comunicato ai suoi compagni. Era comunque un suo dovere aiutare un compaesano che si lanciava in avanscoperta, così si avvicinò piano al punto in cui lo aveva visto saltare. Era strano come quell’abile ninja della foglia non causasse il minimo umore, la benchè minima vibrazione nel terreno, rendendo impossibile per il jonin poterlo seguire, una vota all’interno della folta foresta. Improvvisamente però, altro attirò la sua attenzione: ad occhio e croce due persone si stavano avvicinando; se in possesso di abilità sensitive, questi lo avrebbero sicuramente scoperto, come il suo compaesano biondo, del resto. Decise di saltare su un albero che lo avrebbe rialzato dal terreno, in modo da poter scorgere le figure che si avvicinavano al villaggio,..
    Ancora troppo lontano per riconoscerle, vide il ninja biondo uscire da un nascondiglio ed avvicinarsi ad altre due figure, che dopo alcuni metri riuscì a riconoscere perfettamente.
    Ancora prima che potessero rispondere al quesito postogli dallo shinobi misterioso, Hebikawa saltò giù dagli alberi, atterrando poco dietro al Namikaze, salutando con la mano, cordialmente.

    Ehii Aiko!!Era da un po’ che non aveva più notizie- disse lui, avvicinandosi e superando il ninja biondo dandogli una pacca sulla spalla, poi gli fece un cenno come per fargli capire che erano amici.
    Se sei qua vuol dire che lo hai trovato...- disse, guardando bene il compagno al fianco della rossa.
    Sorrise. Era da tanto che non lo vedeva, fin troppo. Non ne aveva ricevuto notizie, ma non aveva mai dubitato della sua salute, solo Hebikawa era un po’ indaffarato ultimamente, per pensare all’amico che abitava lontano dalla sua terra.

    La maschera non servì a coprire le sembianze del giovane Kazuya Nara, che sfoderava comunque il suo braccio meccanico, riconoscibile dai suoi conoscenti; inoltre Hebikawa aveva affidato la giovane ragazza al serpente incaricandolo di portarla al sicuro dall’unica persona di cui veramente si fidava, fuori dalle mura di casa sua.
    Non è vero, Ensui?
    Quel nome, glielo aveva comunicato al loro primo incontro, nel cimitero della foglia; una triste storia forse lo legava a Konoha, per cui sembrava essere molto affezionato. Sapeva che il nome con cui veniva chiamato comunemente non era quello, ma decise comunque di usarlo essendoci ormai abituato.
    Dopo che i convenevoli, ed aver accolto i due shinobi, si sarebbe rivolto verso il biondo, per presentarsi oltre che assicurarlo del fatto che i due forestieri erano amici di Konoha, la ragazza ne era abitante.
    Osservando la giovane ragazza rossa spossata, capì del lungo tragitto appena percorso; non ne aveva però rovinato i fini e delicati lineamenti del volto, non aveva smorzato la lucentezza dei suoi lunghi capelli rossi. I suoi occhi erano luccicanti, forse contenti di tornare a casa, alla sua patria.
    Capì quindi che il Nara si trovava li solamente per aver accompagnato casa la piccola Uzumaki; sapeva di averla affidata al ninja giusto, quella volta.

     
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  9. Aikø©
         
     
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    aspetto pips? Il giro sarà -Pips - io - Silver e Mendossa
     
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    @silvero
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    • E' vietato entrare in un topic On Gdr con l'abilità Senjutsu già attivata, o attivarla durante il post di presentazione al topic.

    puoi usarlo come giustificazione di averci trovati - non voglio che rifai il post - ma ora non può essere attivo.

    @mendoz, kazuya non ha la maschera ma ha le maniche lunghe per coprire il braccio.
     
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    Tutto il viaggio fu caratterizzato dal silenzio, o meglio dall'assenza di dialogo, che i due shinobi dedicavano l'un l'altro. Attraversarono dapprima l'arido deserto del Vento, sino ai prati erbosi e i guadi caratteristici del Paese dei Fiumi, per addentrarsi infine nelle selve del Fuoco, il tutto senza quasi rivolgersi parola. Fatta eccezione per poche brevi indicazioni, su come comportarsi in taluni critici casi.
    Ai primi albori del terzo giorno dalla partenza, finalmente, giunsero nei pressi della Foglia. L'astro nascente alle loro spalle già battezzava le imperanti figure della dinastia di Hokage, oltre i rami ossei che circondavano le mura.
    - Non pensare a me, piuttosto tieni sotto controllo le fonti di chakra... - Replicò Kazuya alla fanciulla, che gli chiedeva se sostare.
    - Non sono certo che un emissario della Sabbia riceva la dovuta accoglienza, pertanto presta attenzione.
    SPOILER (click to view)
    Per non perdere giri di post sfrutto in accordo con Aiko il suo sensitivismo. Poi provvederà lei a fare la sua parte nel suo post.

    Al monito della ragazza, le fece un cenno e compose un sigillo facendo incidere i polpastrelli sul palmo, per poi completare altri simboli con le dita. Scostò il palmo mancino da terra, per unirlo ancora all'altra mano con un paio di movimenti fluidi, disperdendo una densa nube di fumo che li avvolse, fluendo un poco su tre lati. Concluse facendo combaciare ancora le dita, allungandosi verso la ragazza, lambendone la spalla.
    - Proseguiamo, Aiko-chan.
    A seguito dell'ordine presto la figura dello shinobi avrebbe mosso i primi passi verso la soglia del cancello orientale di Konoha. Il cappuccio era calcato sul viso, ma non tanto da celarne i lineamenti, le mani prossime, congiunte, tra le larghe maniche nere. Le iridi vispide di un rettile facevano capolino dalla tunica all'altezza del collo, confondendosi nell'ombra.
    Non fu necessario giungere innanzi al cancello del villaggio per godere dell'accoglienza della Foglia, o di quello che ne rimaneva. Una figura e poi un'altra si frapposero ai loro passi. Entrambi ben illuminati dalla luce che li trafiggeva e scuriva invece il lato frontale dei viandanti, Kazuya ne riconobbe in una l'amico Hebikawa. Non tanto dai lineamenti celati da una maschera anbu, ma grazie all'appellativo con il quale si era rivolto a quello che, da una prospettiva diversa, riconosceva come amico. Si concentrò invece sul secondo, il biondo, incapace di collegare i particolari di quel volto con un nome.
    Le maniche di stoffa leggera si muovevano, gonfiate da un vento assente. L'ombra era proiettata in avanti dal sole nascente, ma in modo del tutto naturale. Dietro le spalle della ragazza si levavano ancora alcuni fruscii e impercettibili sibili, lo stesso posteriormente quelle degli avventori. Un udito finissimo li avrebbe uditi nell'erba secca che cresceva tra i tronchi d'avorio.
    La cosiddetta foresta d'ossa, artificio dei kage del Fuoco della stirpe Kaguya, persisteva inerme anche all'assenza del creatore, crescendo verso il cielo in un intricato sistema di rami bianchi.
    - Come ha detto l'anbu. - Si limitò flebile la voce dell'anbu, senza quasi si schiudessero le labbra sottili.
    - Aiko del clan Uzumaki ed Ensui della Sabbia, incaricato di scortarla al villaggio, in virtù di un vecchio accordo. - Continuò allo stesso modo.
     
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  12. Aikø©
         
     
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    Aiko Uzumaki


    Parlato
    Pensato

    Ancora una volta Kazuya si rivelò assai scontroso, forse era solo preoccupato, o forse era davvero così. Un Kazuya diverso da quello che la aveva trovata nel mezzo della bava di un serpente, diverso da quello che la aveva in qualche modo allenata, cercando di migliorarla. Sospirò nuovamente, concentrandosi. Non poteva non sentire e riconoscere le fonti di chakra, due erano in netto avvicinamento, ambedue erano molto potenti, e una la riconobbe all' istante, ma cercò di mantenere un atteggiamento il più simile a quello del Suniano: distaccato.
    Hebi-kun..Ti sento
    Commentò fra se, felice che fosse ancora vivo.
    Non appena Kazuya fece un cenno, la rossa si ritrovò immersa in una nube di polvere, abbastanza vasta da nascondere i presenti.
    Gli indici e i medi, di ambedue le mani, uniti, andarono a formare una croce, successivamente la rossa emulò gli stessi movimenti del moro. Non appena la nube fu dissolta, le due figure tornarono silenziosamente a camminare, giungendo nei pressi del cancello ovest i due viandanti non dovettero nemmeno preoccuparsi di superare il grosso portone, in quanto due shinobi si stavano dirigendo verso di loro. La coppia arrestò il passo, non appena vide un ragazzo dagli occhi azzurri e i capelli biondi porsi davanti a loro. Non fecero in tempo a rispondere che Hebikawa spuntò alle spalle di Minato, anticipandoli. La rossa sorrise al moro, mentre vedeva Kazuya parlare, così lievemente che non sembrava emettere fiato dalla bocca. Annuì poi alla domanda del moro davanti a lei, appena oscurato dalla mole del Namikaze.
    Ho trovato quello che cercavo, ma ora devo fare una cosa che aspettavo da un pò...
    Non era la cacca, chiariamoci. Si avvicinò all'Inku, osservando con la coda dell'occhio il biondo.
    Hebi-kun...
    Disse solamente, sorridendogli a pochi centimetri dal viso, con tutta la dolcezza possibile, per metterlo a proprio agio, per poi far partire un destro, dal basso che avrebbe puntato contro il ventre del giovane uomo serpe, fermandosi solo dopo averlo colpito in pieno.
    Questo, è per avermi fatto andare in giro nella bocca di un serpente..
    Sibilò abbozzando un tono arrabbiato, per poi aprire le braccia e avvolgerlo in un abbraccio che sarebbe durato qualche secondo.
    Questo invece è perchè sono felice di vederti sano e salvo, stupido..
    Gli sussurrò all'orecchio prima di scostarsi da lui, tornando accanto al Suninano.
    Come già detto da Kazuya, sono Aiko Uzumaki, originaria di questa terra, torno da un lungo viaggio, chiamiamola sosta involontaria a Suna, dove però ho scoperto molte cose...
    Sorrise al biondino davanti a lei, spiegandogli in maniera generica la situazione, non voleva dare troppi dettagli, non in quel posto e in quel momento, era certa che se avrebbe continuato il discorso, Kazuya avrebbe trovato subito modo di zittirla.
    Come vanno le cose qui a konoha?
    Chiese infine, visibilmente preoccupata.



     
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    miraccolooo ce l'hai fatta cancelliamo tutti gli spoiler, poi cancello pure io
     
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    Minato D. Namikaze
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    L'Ombra sulla Foglia


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    All'improvviso qualcuno atterrò poco dietro sè ma non si sentì colto alla sprovvista: poco prima che si esaurisse la sua abilità eremita aveva già percepito la presenza di Hebikawa Inku avvicinarsi proprio fin al punto d'incontro.
    "Ehii Aiko!! Era da un po’ che non aveva più notizie" esordì subito procedendo a passo sicuro verso gli avventurieri non prima di aver dato un pacco alla spalla del Guardiano facendo infine cenno come per dire che erano amici "Se sei qua vuol dire che lo hai trovato... Non è vero, Ensui?" proseguì rivolgendosi ad uno dei due per poi presentarli al ragazzo biondo ma quest'ultimo non parve ascoltare le sue parole ma bensì i fruscii sull'erba e i sibilii simili a quello dei serpenti che catturarono la sua attenzione.
    "Secondo una prima analisi i nostri avventurieri erano già a conoscenza della presenza mia e di quella del giovane Inku ed è probabile che uno di loro sia un sensitivo. Si spiegherebbe sicuramente il fatto che hanno avuto tutto il tempo per preparare un piano e tenderci un'imboscata piazzando chissà quali creature nascoste pronte ad intervenire al minimo segnale..." pensò mentre i suoi occhi blu compievano brevi movimenti veloci come se cercasse di scorgerli in qualche modo, cominciò a contare i vari battiti cardiaci presenti nella zona circostante senza perdere di vista chi ebbe di fronte mentre la sua mano sinistra ondeggiò leggermente verso il suo corpo mantenendo il braccio fermo. "... Il tempo della Modalità Eremita si era esaurita troppo velocemente visto che non ho assorbito sufficiente chakra naturale però non sanno che anche io non sono da meno. Scommetto che quelli che ho davanti a me non sono altro che..."
    "Come ha detto l'Anbu: Aiko del clan Uzumaki ed Ensui della Sabbia, incaricato di scortarla al villaggio in virtù di un vecchio accordo." si limitò uno dei due tenendo un tono basso di voce e flebile.
    "Un altro della Sabbia..." continuò a pensare quando, come un fulmine a ciel sereno, si ricordò di lui presente in quel raduno assieme ad altri shinobi per contribuire al salvataggio del Genio del Fuuinjutsu!
    "Ho trovato quello che cercavo, ma ora devo fare una cosa che aspettavo da un pò... Hebi-kun..." disse l'altro con tono femminile avvicinandosi ad Hebikawa quanto bastava per sferrare un pugno sul ventre del giovane che si chinò leggermente dal dolore "Questo, è per avermi fatto andare in giro nella bocca di un serpente." bisbigliò con un tono arrabbiato per poi avvolgerlo in un abbraccio per qualche secondo sussurrandogli alle orecchie, prima di far ritorno accanto al suo compagno di viaggio, che era felice di vederlo sano e salvo.
    Scorgendo poi un sorriso forse amichevole rivolto a Minato che si potè scorgere dal cappuccio che mascherava gran parte del loro volto, la stessa ragazza prese parola presentandosi in modo ufficiale.
    "Come già detto da Kazuya, sono Aiko Uzumaki, originaria di questa terra. Torno da un lungo viaggio, chiamiamola sosta involontaria a Suna, dove però ho scoperto molte cose... Come vanno le cose qui a konoha?"
    Ensui... Kazuya... Chi fu veramente costui?
    Dopo essere rimasto in silenzio a lungo, sotto alcuni raggi del sole che illuminavano parte della foresta d'ossa, il biondo ragazzo decise di intervenire anche in qualità della nobile carica in cui ricopriva.
    "Da quanto ho capito da Hebikawa non dovreste essere gente pericolosa anzi vi conoscete benissimo. Mi farebbe piacere tenere una conversazione con voi ma perchè ho la netta sensazione di ritrovarmi circondato e che per di più sto probabilmente parlando con delle copie superiori? Non mi meraviglio visto che è la tipica abitudine dei ninja del Villaggio della Sabbia."
    Fu consapevole di non essere in una posizione adatta per rivolgersi in quel modo ai presenti nonostante tenesse un tono calmo ma voleva farli capire che non avevano a che fare con uno alle prime armi.
    "Riferite ai vostri originali di togliere anche il cappuccio affinchè vi possa identificare. Perdonatemi se vi sembro un pò rigido, ma sto compiendo solo il mio dovere."

     
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    Nome: Hebikawa
    Cognome: Inku
    Villaggio: Konoha
    abilitá innata: Geni del serpente bianco
    Abilitá speciale: Jinchuuriki: Sanbi
    Caratteristica PG: Aumento percezione sensoriale
    Scheda PG: Quì
    Legenda: Narrato
    Parlato Pensato parlato da terzi



    Poter riabbracciare vecchi amici e rivedere vecchie conoscenze è sempre una gioia, ma quel giorno Kazuya era capitato anche nel momento giusto. Hebikawa lo avrebbe informato di tutto, dopo l'ultima loro chiacchierata che risaliva a molto tempo addietro. Inoltre avrebbe dovuto aggiornarlo anche sul suo stato attuale di allenamento con il bijuu che albergava nel suo corpo; era ormai questione di tempo, prima che il mezzo serpente sarebbe riuscito a risvegliare totalmente l'incommensurabile potere del sanbi, riuscendo anche a controllarlo. In passato Kazuya lo aveva aiutato in questo, dandogli la spinta necessaria nell' attivazione del manto demoniaco. Era passato davvero tanto.
    La piccola Aiko era cresciuta dall'ultima volta, lo poteva avvertire; sembrava più sicura di sè, più determinata e grintosa grazie agli allenamenti con il ninja di suna. Anche l'ultima volta che aveva visto la giovane uzumaki non era la migliore delle situazioni: dopo la comparsa del Mizukage, Hebikawa fu obbligato ad agire nel modo più veloce possibile, cercando di salvaguardare il più possibile l'incolumità della sua compaesana ricorrendo anche a metodi non del tutto raffinati e gentili. Questo Hebikawa se lo era già dimenticato da un pezzo, ma la ragazza, evidentemente, no.
    Dopo essersi avvicinata considerevolmente al viso del giovane anbu, il quale pochi istanti prima si era scoperto il volto dalla maschera che lo copriva, gli sorrise amichevolmente.
    Che sta cercando di fare? Vuole baciarmi? Perché non si muove? - pensava Hebikawa confuso dal comportamento della kunoichi, mentre la fissava anche lui con sguardo interrogativo.
    Senza che potesse accorgersene, oltre al fatto che se lo era completamente scordato, la ragazza lo colpì violentemente al ventre, spiegando che era per il conto in sospeso che avevano, ovvero quando tempo prima Hebikawa la aveva mandata da Kazuya tramite un serpente ; la ragazza era stata inghiottita dal rettile, per poi essere stato richiamato a suna. Evidentemente ciò non gli era piaciuto moltissimo.
    Piegato in due dal dolore provocato dal pugno vicino allo sterno si lamentava dal dolore piagnucolando come un bambino, fortunatamente la giovane ragazza non possedeva una forza sovrumana, perché in quel caso avrebbe anche rischiato la vita.
    Ahia Ahia, eddai ancora per quella volta? - chiese lui, dolorante ancora.
    Per sua fortuna ella non era nemica, infatti subito dopo il dolore svanì come per incanto, quando la kunoichi lo avvolse con le sue piccole braccia, facendole sentire l'affetto che provava. Questo lo destò dal dolore, lasciando spazio solo alle emozioni; con imbarazzo, posò le sue braccia, prima aperte per lo stupore, sui fianchi della giovane Aiko, senza ricambiare totalmente l'abbraccio. Certo, non perché non le voleva bene, ma perché quella situazione lo imbarazzava non poco, il rossore nel suo viso sarebbe stato più che notato da tutti, data l'innata carnagione pallida.
    Quando le sussurrò all'orecchio, fu contento delle parole della ragazza. È proprio vero che nessuno come le donne dimostra il proprio affetto, senza farsi scrupolo,diversamente da come invece agirebbe un uomo.
    Anch'io lo sono di te, Aiko-chan. - sussurrò debolmente all'orecchio della ragazza, mentre ella toglieva le braccia e ritornava alla posizione precedente, spiegando con calma la situazione al biondo. Fu allora che Hebikawa si ricordò di averlo già visto, anche se non si ricordava bene dove. Probabilmente era fatto anche quel giorno, ma in fondo quando mai non lo era?
    Kazuya sussurrò flebilmente i loro nomi, circondato da sibilii a lui molto familiari. Avrebbe potuto preoccuparsi di qualsiasi suono al mondo, ma mai di quei sibilii. Ovviamente non tutti erano lui, infatti vide il ragazzo biondo visibilmente preoccupato ed allarmato,chiese ai due nuovi arrivati se fosse la loro vera identità oppure dei meri clono; l'anbu si avvicinò e dopo avergli tirato una seconda pacca sulla spalla, lo rassicurò.
    Tranquillo amico..non c'è nulla per cui allarmarsi, dico sul serio. Sono un anbu della foglia, abbiamo lo stesso obiettivo.
    Le sue parole erano chiare, Kazuya e Aiko non erano una minaccia per konoha, tutt'altro. Che loro fossero kage bunshin o le reali persone, alla fine, non contava nulla per l'anbu; si fidava ciecamente di loro due, difatti affidare Aiko al suo amico suniano si rivelò la cosa migliore da fare, visto anche l'apparente cambiamento della kunoichi.
    Non lasciò il tempo alla risposta, oltre a non servire, c'era altro di cui discutere.
    Ci sono molte cose di cui dobbiamo parlare, Ensui..- cominciò il mezzo serpente, mentre si accingeva ad accendere una sigaretta, riempiendo l'aria di un forte profumo esotico.
    Ti riassumo il tutto in due sole parole: Danzo Shimura!- continuò, prendendosi una breve pausa in cui ispirò del fumo per poi sbuffarlo fuori lentamente, lasciando il tempo di far comprendere le sue parole ai presenti.
    Come tutti qui sappiamo, quest'uomo è l'attuale kage reggente. Per ora non si è rivelato come nemico, ma non possiamo comunque considerarlo alleato; con la forza è riuscito a spodestare il precedente kage, impadronendosi del titolo di capo villaggio senza averne né il merito né il diritto- continuò, dando un occhiata a Minato, cercando la comprensione nei suoi occhi, coperti da un velo di fumo bianco. In caso contrario, Hebikawa sarebbe stato aperto per ogni domanda che gli avrebbe posto.
    Da troppo tempo ormai Konoha non ha più un identità, da troppo tempo Danzo trama alle spalle del nostro villaggio.. Da troppo tempo ormai a konoha manca un vero hokage.- continuò il discorso, guardando ora Kazuya. Quello che non aveva detto ma si era capito, era il motivo delle sue angosce. Era una cosa che voleva fare, ma perché non fosse un suicidio aveva dovuto prendere del tempo; l'allenamento lo aveva reso più forte, ora aveva il potere di prendere queste decisioni. Se avesse fallito, almeno non sarebbe stato ricordato come un suddito di akatsuki, ma come un ninja morto per difendere il suo credo.
    Guardando Kazuya con uno sguardo minaccioso, lasciando che i suoi occhi smeraldo brillassero in controluce, condivise la sua decisione con i presenti.
    Io lo voglio uccidere, Ensui..
    Furono le ultime parole, per poi lasciare la parola a Kazuya. Ovviamente il discorso non era rivolto solamente al suniano; anche Aiko e Minato avevano a cuore la foglia, perciò probabilmente avrebbero condiviso il suo pensiero. Kazuya conosceva da tempo sia la situazione politica della foglia, sia il penserai che Hebikawa aveva in merito, pertanto conoscendo l'indole del ninja mezzo serpente non si sarebbe sorpreso più di tanto.
    Come Jinchuuriki della foglia aveva il potere, come anbu aveva il dovere di proteggere il suo villaggio; nulla avrebbe persuaso il suo spirito ad arrendersi ad akatsuki e soccombere sotto di essa. Era arrivato per konoha il momento di reagire.
    Forse però, era meglio allontanarsi e andare a parlare ove occhi estranei non potessero vederli; la casa del giovane minato sembrava il luogo ideale dove potersi riparare da queste presenze. Se gli altri avessero accettato, Hebikawa avrebbe dato la medesima risposta.


    scusate appena posso rileggo e se mai correggo, ho scritto abbastanza di fretta sto post
     
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63 replies since 15/7/2015, 19:37   2022 views
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