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La distesa di rena dorata, illuminata dagli ultimi barlumi del sole a occidente. Dall'alto delle rocciose mura a ovest, lo sguardo di Kazuya mirava nella medesima direzione ove il sole andava a morire oltre l'orizzonte, presto sarebbe dovuto partire.
Lo sharingan specchiava l'astro infuocavo, le sfumature vermiglie del vespro. Serrò le palpebre dell'occhio destro, era più saggio che il dojutsu riposasse. Compose un sigillo facendo aderire l'indice e il medio.
Una lieve dilatazione dell'aria alzò qualche granello dorato, che si depositò negli istanti appena successivi. L'anbu avanzò nel campo di addestramento, scostando la maschera dal volto.
- Aiko-chan, svegliati.
La kunoichi era supina sulla sabbia cocente, addormentata. Si chinò, piegando le gambe, e lievemente le carezzò la guancia con la mano mancina.
- Ci aspetta un lungo viaggio... - Continuò. Il tono del giovane era gentile, alquanto diverso da quello arido, privo di emozioni, che dava voce alla maschera ferina.
Infine si mosse dal torpore di quella posizione, alzandosi in piedi, dando le spalle alla fanciulla. Puntando lo sguardo nuovamente a occidente.
Sebbene non rammentasse alcunché della sua infanzia alla Foglia, sebbene non provasse la benché minima appartenenza per le terre del Fuoco, ogni raro viaggio al luogo che gli aveva offerto i natali era stato per lui una scossa emotiva, come scavasse nei meandri del vuoto della sua memoria. A Konoha era già da anni eretta una lapida incisa col suo nome. Una tomba vuota.
- Dobbiamo muoverci, il kazekage ha ordinato di partire al tramonto. - Si incamminò, lento, verso la zona abitata. Avrebbero dovuto attraversare una buona porzione del villaggio per giungere al cancello ovest, dal quale si sarebbero lasciati Suna alle spalle.
Edited by ƒilippo - 17/7/2015, 22:34. -
Aikø©.
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Edited by Aikø© - 20/7/2015, 11:39. -
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Le impronte dello shinobi si ripetevano, alternandosi in linee parallele sulla soffice rena. Erano passi pesanti, che incidevano solchi profondi. Sulla sabbia non fioriscono i crisantemi.
- Non saprei dire quante volte... - Rispose distrattamente alla ragazza, quasi avesse ignorato appositamente di approfondire l'interrogativo. Dopotutto lui era un membro del corpo ANBU, chissà quali missioni doveva aver affrontate nell'immaginario della kunoichi. Aiko lo aveva superato, fermandosi innanzi a lui, e quindi anche Kazuya arrestò il cammino. Erano giunti al Cancello Occidentale, l'ultimo spicchio di sole moriva oltre la distesa desertica, segnando l'approssimarsi dell'ora dell'imminente partenza.
- Hebikawa... L'ho conosciuto durante una delle ultime visite. - Sviò il discorso. Non aveva avuto notizie dell'amico nei giorni precedenti, segno che la serpe che lo seguiva aveva preferito continuare a vegliare sul jinchuuriki, piuttosto che tornare come messo al padrone. Probabilmente non era stata in grado di interagire con l'hebi-nin, forse per evitare di metterlo in pericolo. Che tale mancanza di notizie fosse un segnale benigno o malevolo non era dato saperlo, lì, lontano, al Vento.
Per quanto si sforzasse di mettere un freno ai ricordi, la sua memoria non poteva che tornare a quel fotogramma, innanzi le lapidi squadrate del Cimitero del Fuoco, ognuna identica a quella affianco. I fiori lasciati appassire, i petali cadere. In quel luogo lui non esisteva più.
Scosse leggermente il capo, disperdendo i pensieri.
La rocciosa cinta muraria di Suna si apriva in una gola stretta, che avrebbero dovuto attraversare. Kazuya prese una sigaretta, portandosela alle labbra. L'ultima frammento del disco solare sparì a occidente, come segnare la strada, invitarli a seguirlo.
- Non verrà nessun altro. - Proferì. - È l'ora.
Estrasse dal proprio equipaggiamento una lunga mantella nera, dotata di largo cappuccio, e la passò alla ragazza. Tanto era torrido il giorno, in egual misura era glaciale la notte nel deserto, non poteva certo viaggiare con gli indumenti tipici di Konoha.
Infine accese la cicca e si infilò a sua volta il cappuccio sul capo, iniziando ad incamminarsi verso la distesa desertica.
- In realtà ho un legame particolare con la Foglia... - Si indicò l'occhio destro, chiuso, voltandosi appena verso la fanciulla alle sue spalle. Eppure, dal tono della sua voce era chiaro avesse lasciato il discorso in sospeso.
Una luna piena, sostituitasi presto al sole, illuminava la candida e soffice rena, immobile, eterna, incurante del lieve venticello. Non vi era vegetazione sul terreno brullo, solo pochi arbusti, cactacee, in prossimità del villaggio.
Rapidi, i passi degli shinobi incedevano lievi solchi sull'arida distesa. Sulla sabbia non fioriscono i fragili crisantemi; per germogliare nel deserto era necessario essere forti, tenaci, incuranti alla sete, alle tempeste di sabbia, e magari dotati di file di spine.. -
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Pips..... Ho risposto sopra T.T
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- Il mio compito si limita a portarti a destinazione nel minor tempo possibile. - Replicò secco. - Se hai intenzione di narrarmi la tua storia fai pure. Per quanto mi riguarda preferisco risparmiare il fiato, ti consiglio di fare lo stesso...
Non fece alcuna allusione al fatto di non avere nulla da raccontare, al fatto che il suo ricordo più lontano risaliva solo a pochi anni prima, mentre il resto della sua storia era disperso nell'oblio.
Gettò il mozzicone, che il vento brandì subito trascinandolo con sé, e accelerò il passo.
Muovendosi quanto più rapidi, con la favore del freddo e delle tenebre, la coppia di shinobi avrebbe coperto il tragitto in tre giorni. Sostavano ogni mezzora poichè la fanciulla potesse sfruttare le doti di sensitiva e percepire eventuali presenze. Durante le ore diurne invece riposavano le membra in rifugi, cave, che la sabbia e il vento avevano scavato lungo una striscia che millenni prima doveva essere una catena montuosa, della quale ora rimanevano soltanto monoliti sparsi.
Ogni tanto ci pensava, Kazuya, a quella domanda. Cosa avrebbe raccontato, se gli fosse effettivamente andato di raccontare? L'assenza di una risposta lo crucciava. Rifletteva specie di giorno, quando era il turno della fanciulla di dormire, mentre lui vegliava, all'ombra delle grosse rocce che facevano da tetto di fortuna. Rifletteva e nel frattempo consumava le ultime sigarette, osservando i solchi che si sviluppavano sulla soffice rena dorata. E man mano che i loro passi si spingevano verso occidente si crucciava di più.
Edited by ƒilippo - 17/7/2015, 22:34. -
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Minato D. Namikaze
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L'Ombra sulla Foglia
Dopo aver trascorso circa due settimane di riposo forzato al letto, Minato venne dimesso potendo così far finalmente ritorno a casa dove, grazie alle costanti e amorevoli cure di Kushina, finalmente si ristabilì completamente.
Erano circa le sei del mattino.
Il ragazzo si trovava sul terrazzo del soggiorno, seduto con le gambe e gli occhi chiusi a godere un pò di aria fresca approfittando anche della pace che regnava nel suo villaggio.
Ripercorreva mentalmente, passo dopo passo, tutti gli ultimi eventi che erano accaduti: dall'arrivo dell'Akatsuki a Konoha all'irruzione a Kumo per ritrovare la speciale pietra capace di richiamare colui che sarebbe riuscito a sfondare il muro indistruttibile d'acciaio dove vi era rinchiuso per decenni il leggendario Hiashi Hyuuga, e dal colloquio con Tobi Uchiha nella prigione, con la successiva liberazione, fino al folle tentativo di sfidare la forza portante del demone a nove code a Iwa con il conseguente ricovero in ospedale per aver usato con leggerezza il Rasenshuriken.
Molti pensieri e dubbi vennero portati alla luce ma non riuscì a mettere insieme tutti i tasselli e ciò non fece altro che provare un leggero e fastidioso mal di testa.
"Tutto bene Minato?" domandò Kushina avvertendo poi la sua mano posarsi sulla spalla sinistra riportandolo così alla realtà.
"Si, tranquilla." rispose gentilmente per poi guardare l'orologio presente all'entrata dove segnava le sette e cinquanta.
"Mi assenterò per un pò di tempo, devo fare delle compere visto che stanno anche scarseggiando le nostre provviste. Ti serve qualcosa?"
"... No, non credo."
"Bene, vai a fare la colazione perchè non vorrei ritrovarti a terra svenuto!"
Il ragazzo lentamente si alzò in piedi, poggiò le mani su entrambe le spalle di lei per poi farla girare verso la porta d'ingresso iniziando infine spingere con forza come se la obbligò a farla camminare. "Non hai detto che devi andare a fare le compere?" chiese divertendosi nel vedere Kushina balbettare leggermente come se stesse provando a dire qualcosa ma a poco meno di una decina di centimetri dalla soglia di entrata smise di spingerla, la girò questa volta verso di sè ed infine stampò un bacio sulla guancia osservando il suo viso che man mano assumeva con colorito sempre più roseo.
"A più tardi!" concluse la ragazza con un sorriso uscendo di casa.
Minato, con lo stomaco che brontolava fortemente, non perse tempo a sedersi a tavola dove ad attenderlo ci furono una grossa tazza di latte ancora tiepido e dei toast su cui vi erano spalmati un sottile strato di marmellata ai mirtilli.
Il tempo di finire il tutto e di sgranchire un pò le gambe, fece ritorno in terrazza rimettersi nella posizione assunta un paio di ore prima pronto ad entrare nella Modalità Eremita dopo tanto tempo dall'ultima volta.
Con il tempo il ragazzo era riuscito a rendere questa abilità il suo secondo punto di forza migliorando in ogni occasione la sua predisposizione nell'assorbire il chakra naturale e ad equilibrarlo nel suo organismo.
"Proviamo a vedere chi si trova al villaggio... I tre membri dell'Akatsuki non li sento ed è una buona cosa, non sento più la forza portante del sei code, il membro del clan Hyuuga gettato a terra da Kisuke Uchiha dell'Hokage, Shuya ha tradito, nemmeno quello di Jinkai... Cosa sta succedendo qui! Può darsi che il raggio d'azione non è abbastanza ampia da ricoprire l'intero villaggio anche se ne dubito ma questo funzionarebbe se abitassi al centro e non nella periferia!"
Cominciò a scuotere la testa alcune volte prima di concentrarsi nuovamente fino a quando, nei successivi dieci minuti non avvertì due fonti di chakra avvicinarsi velocemente verso il villaggio.
Solo una delle due l'aveva riconosciuta ma non sapeva con esattezza chi poteva essere, perciò non gli restava altro da fare che verificare di persona.
Dopo essersi vestito a dovere con la sua tuta da Jonin, aver indossato il suo mantello e aver lasciato scritto su un foglietto di carta a Kushina che sarebbe tornato presto, finalmente scese in strada per poi raggiungere l'entrata principale di Konoha e avvertire inoltre le guardie per precauzione.
Erano vicini ma stranamente fermi ad un cinquantina di metri di distanza più in avanti, per l'esattezza all'interno della foresta d'ossa: come avevano fatto ad aggirare le difese create dalla precedente Hokage?
"Voi rimanete qui, vado in avanscoperta." sentenziò per poi immergersi anch'esso nella foresta volando verso l'obbiettivo.
Non era capace effettivamente di volare, anche se gli avrebbe fatto piacere apprendere una tecnica del genere, ma dava quella impressione visto che era abituato a muoversi senza emettere alcun suono.
"Ci siamo" pensò per poi scrutare attentamente le due presenze, avvolte in altrettanti mantelli neri, dietro ad un albero bianco mantenendosi ad una distanza precauzionale di circa undici metri mentre la Modalità Eremita si disattivò: a quel punto non gli restò altro da fare che compiere qualche passo di lato quanto bastava per farsi vedere.
"Salve forestieri! Potrei sapere chi siete e il motivo che vi ha spinto a venire fin qui?". -
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Aikø©.
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SPOILER (clicca per visualizzare)aspetto pips? Il giro sarà -Pips - io - Silver e Mendossa. -
.SPOILER (click to view)@silveroQUOTE• E' vietato entrare in un topic On Gdr con l'abilità Senjutsu già attivata, o attivarla durante il post di presentazione al topic.
puoi usarlo come giustificazione di averci trovati - non voglio che rifai il post - ma ora non può essere attivo.
@mendoz, kazuya non ha la maschera ma ha le maniche lunghe per coprire il braccio.. -
.Tutto il viaggio fu caratterizzato dal silenzio, o meglio dall'assenza di dialogo, che i due shinobi dedicavano l'un l'altro. Attraversarono dapprima l'arido deserto del Vento, sino ai prati erbosi e i guadi caratteristici del Paese dei Fiumi, per addentrarsi infine nelle selve del Fuoco, il tutto senza quasi rivolgersi parola. Fatta eccezione per poche brevi indicazioni, su come comportarsi in taluni critici casi.
Ai primi albori del terzo giorno dalla partenza, finalmente, giunsero nei pressi della Foglia. L'astro nascente alle loro spalle già battezzava le imperanti figure della dinastia di Hokage, oltre i rami ossei che circondavano le mura.
- Non pensare a me, piuttosto tieni sotto controllo le fonti di chakra... - Replicò Kazuya alla fanciulla, che gli chiedeva se sostare.
- Non sono certo che un emissario della Sabbia riceva la dovuta accoglienza, pertanto presta attenzione.SPOILER (click to view)Per non perdere giri di post sfrutto in accordo con Aiko il suo sensitivismo. Poi provvederà lei a fare la sua parte nel suo post.
Al monito della ragazza, le fece un cenno e compose un sigillo facendo incidere i polpastrelli sul palmo, per poi completare altri simboli con le dita. Scostò il palmo mancino da terra, per unirlo ancora all'altra mano con un paio di movimenti fluidi, disperdendo una densa nube di fumo che li avvolse, fluendo un poco su tre lati. Concluse facendo combaciare ancora le dita, allungandosi verso la ragazza, lambendone la spalla.
- Proseguiamo, Aiko-chan.
A seguito dell'ordine presto la figura dello shinobi avrebbe mosso i primi passi verso la soglia del cancello orientale di Konoha. Il cappuccio era calcato sul viso, ma non tanto da celarne i lineamenti, le mani prossime, congiunte, tra le larghe maniche nere. Le iridi vispide di un rettile facevano capolino dalla tunica all'altezza del collo, confondendosi nell'ombra.
Non fu necessario giungere innanzi al cancello del villaggio per godere dell'accoglienza della Foglia, o di quello che ne rimaneva. Una figura e poi un'altra si frapposero ai loro passi. Entrambi ben illuminati dalla luce che li trafiggeva e scuriva invece il lato frontale dei viandanti, Kazuya ne riconobbe in una l'amico Hebikawa. Non tanto dai lineamenti celati da una maschera anbu, ma grazie all'appellativo con il quale si era rivolto a quello che, da una prospettiva diversa, riconosceva come amico. Si concentrò invece sul secondo, il biondo, incapace di collegare i particolari di quel volto con un nome.
Le maniche di stoffa leggera si muovevano, gonfiate da un vento assente. L'ombra era proiettata in avanti dal sole nascente, ma in modo del tutto naturale. Dietro le spalle della ragazza si levavano ancora alcuni fruscii e impercettibili sibili, lo stesso posteriormente quelle degli avventori. Un udito finissimo li avrebbe uditi nell'erba secca che cresceva tra i tronchi d'avorio.
La cosiddetta foresta d'ossa, artificio dei kage del Fuoco della stirpe Kaguya, persisteva inerme anche all'assenza del creatore, crescendo verso il cielo in un intricato sistema di rami bianchi.
- Come ha detto l'anbu. - Si limitò flebile la voce dell'anbu, senza quasi si schiudessero le labbra sottili.
- Aiko del clan Uzumaki ed Ensui della Sabbia, incaricato di scortarla al villaggio, in virtù di un vecchio accordo. - Continuò allo stesso modo.. -
Aikø©.
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.SPOILER (click to view)miraccolooo ce l'hai fatta cancelliamo tutti gli spoiler, poi cancello pure io.
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L'Ombra sulla Foglia
All'improvviso qualcuno atterrò poco dietro sè ma non si sentì colto alla sprovvista: poco prima che si esaurisse la sua abilità eremita aveva già percepito la presenza di Hebikawa Inku avvicinarsi proprio fin al punto d'incontro.
"Ehii Aiko!! Era da un po’ che non aveva più notizie" esordì subito procedendo a passo sicuro verso gli avventurieri non prima di aver dato un pacco alla spalla del Guardiano facendo infine cenno come per dire che erano amici "Se sei qua vuol dire che lo hai trovato... Non è vero, Ensui?" proseguì rivolgendosi ad uno dei due per poi presentarli al ragazzo biondo ma quest'ultimo non parve ascoltare le sue parole ma bensì i fruscii sull'erba e i sibilii simili a quello dei serpenti che catturarono la sua attenzione.
"Secondo una prima analisi i nostri avventurieri erano già a conoscenza della presenza mia e di quella del giovane Inku ed è probabile che uno di loro sia un sensitivo. Si spiegherebbe sicuramente il fatto che hanno avuto tutto il tempo per preparare un piano e tenderci un'imboscata piazzando chissà quali creature nascoste pronte ad intervenire al minimo segnale..." pensò mentre i suoi occhi blu compievano brevi movimenti veloci come se cercasse di scorgerli in qualche modo, cominciò a contare i vari battiti cardiaci presenti nella zona circostante senza perdere di vista chi ebbe di fronte mentre la sua mano sinistra ondeggiò leggermente verso il suo corpo mantenendo il braccio fermo. "... Il tempo della Modalità Eremita si era esaurita troppo velocemente visto che non ho assorbito sufficiente chakra naturale però non sanno che anche io non sono da meno. Scommetto che quelli che ho davanti a me non sono altro che..."
"Come ha detto l'Anbu: Aiko del clan Uzumaki ed Ensui della Sabbia, incaricato di scortarla al villaggio in virtù di un vecchio accordo." si limitò uno dei due tenendo un tono basso di voce e flebile.
"Un altro della Sabbia..." continuò a pensare quando, come un fulmine a ciel sereno, si ricordò di lui presente in quel raduno assieme ad altri shinobi per contribuire al salvataggio del Genio del Fuuinjutsu!
"Ho trovato quello che cercavo, ma ora devo fare una cosa che aspettavo da un pò... Hebi-kun..." disse l'altro con tono femminile avvicinandosi ad Hebikawa quanto bastava per sferrare un pugno sul ventre del giovane che si chinò leggermente dal dolore "Questo, è per avermi fatto andare in giro nella bocca di un serpente." bisbigliò con un tono arrabbiato per poi avvolgerlo in un abbraccio per qualche secondo sussurrandogli alle orecchie, prima di far ritorno accanto al suo compagno di viaggio, che era felice di vederlo sano e salvo.
Scorgendo poi un sorriso forse amichevole rivolto a Minato che si potè scorgere dal cappuccio che mascherava gran parte del loro volto, la stessa ragazza prese parola presentandosi in modo ufficiale.
"Come già detto da Kazuya, sono Aiko Uzumaki, originaria di questa terra. Torno da un lungo viaggio, chiamiamola sosta involontaria a Suna, dove però ho scoperto molte cose... Come vanno le cose qui a konoha?"
Ensui... Kazuya... Chi fu veramente costui?
Dopo essere rimasto in silenzio a lungo, sotto alcuni raggi del sole che illuminavano parte della foresta d'ossa, il biondo ragazzo decise di intervenire anche in qualità della nobile carica in cui ricopriva.
"Da quanto ho capito da Hebikawa non dovreste essere gente pericolosa anzi vi conoscete benissimo. Mi farebbe piacere tenere una conversazione con voi ma perchè ho la netta sensazione di ritrovarmi circondato e che per di più sto probabilmente parlando con delle copie superiori? Non mi meraviglio visto che è la tipica abitudine dei ninja del Villaggio della Sabbia."
Fu consapevole di non essere in una posizione adatta per rivolgersi in quel modo ai presenti nonostante tenesse un tono calmo ma voleva farli capire che non avevano a che fare con uno alle prime armi.
"Riferite ai vostri originali di togliere anche il cappuccio affinchè vi possa identificare. Perdonatemi se vi sembro un pò rigido, ma sto compiendo solo il mio dovere.". -
.SPOILER (clicca per visualizzare)scusate appena posso rileggo e se mai correggo, ho scritto abbastanza di fretta sto post.