Una nuova generazione

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  1. Altair~
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    ~Se son rose appassiranno

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    Le gocce di pioggia iniziavano a frangere le fronde degli alberi in modo sempre più incessante, i primi rombi di tuono rompevano la stasi silente che fino ad ora aveva vegliato su quel luogo. Alle volte la natura, così come gli essere umani, hanno solo bisogno di una piccola spinta.

    Plic Plic

    Qualche goccia solcava il volto della Kaguya lontana, si insinuava tra le crepe del suo volto distrutto e logoro dagli anni, dal tempo, dalla morte. Pareva quasi piangere, forse per un destino che non avrebbe meritato.
    Amaterasu Uchiha Kaguya aveva manipolato alcuni fra gli shinobi più abili del mondo ninja, spingendoli ad azioni efferate, folli, per un amore forse mai vero, illusorio. Come una mezza Uchiha, disprezzata dai rinnegati della Roccia, aveva tessuto le più fine tra le illusioni, manipolando le menti di Itachi Uchiha, Ras Uchiha, e ancora Odin Akasuna, Shika Lee. Tanti, tra gli uomini, erano caduti tra le sue braccia, nella sua tela di ragno, mentre ella -scaltra- aveva mantenuto fedeltà al suo solo fratello Tsukuyomi.
    Quando la sua vita cessò, non cessò mai la sua leggenda, la sua nomea, il suo fascino quasi spettrale e sfuggente.
    Tobi la aveva scelta per questo motivo e non se ne sarebbe mai davvero pentito.
    Il temporale era il suo pianto ed era incessante, continuo.
    La natura, come quegli uomini caduti tra le sue braccia, alle volte ha solo bisogno di una piccola spinta.
    La spinta era un incendio divampante, il suo calore aveva soltanto accelerato un processo inevitabile. Le nubi adunate in cielo e la leggera pioggia erano diventate presto un inferno di pioggia, tuoni e lampi, mentre la kunoichi rimaneva celata nel suo nascondiglio, diventando sempre più percepibile ai sensi dell'Uzumaki.
    Aveva perso il suo Sharingan, strappatole da Tobi in segno di disprezzo verso il suo sangue, ma le sue illusioni erano rimaste reali, concrete.
    Verso l'epicentro dell'inferno, Amaterasu Uchiha Kaguya si ergeva su un alto albero svettante sugli altri, in attesa del suo sfidante che era sicura avrebbe compreso come muoversi, facendo fede nelle sue abilità.
    Le altre Amaterasu, dal canto loro, erano state un buon diversivo, utile a portare lo shinobi a percepire la reale Amaterasu, ora finalmente palese all'occhio della mente dell'Uzumaki.
    Devo ammetterlo, è stato... divertente.
    Compose una serie di sigilli, era una tecnica del fulmine.

    Kirin



    Erano le stelle, lontane chissà quanto dalla Terra, irraggiungibili, alcune forse già spente, ma la cui luce continua a brillare per chi si trova indietro nel tempo. E' un'ansia angosciante quella che trafigge l'uomo nel momento in cui si ritrova a contemplare l'universo: oltre al realizzare la sua esistenza finita, capisce di trovarsi lontano, altrove rispetto a quei punti di riferimento astrali ed eterni così distanti. Dunque l'anima viene avvolta dalla profonda ansia esistenziale, ed il tetro manto della notte avviluppa per intero il cuore, quasi soffocandolo.
    Sono in molti coloro che sostengono che la notte sia il più misterioso tra i periodi del giorno, ed in effetti è una sentenza innegabile, ma allo stesso modo non si può smentire il fatto che sia anche il periodo più affascinante; quella porzione di ore in cui il mondo cambia colore, e tutto appare per come realmente è quando nasce. Giacchè il buio è l'unica luce propria di cui brilla la materia, e tutto è nero, cupo, gretto in verità, per quanto possa sembrare ingiusto a noi uomini.
    Tutto ciò che carpiamo durante il giorno, quando il Sole è alto in cielo, non è che un'illusione della natura, che per favorire i nostri sensi dati da essa stessa donatici, ci fornisce una visione chiara delle cose per capirle e vederle. Ci sentiamo a nostro agio quando il guardiano luminoso ci guarda da lassù, e in cuor nostro crediamo di non poter essere toccati da alcun male finchè esso resta lì, ma nel momento in cui va a morire ad Ovest divenendo rosso, e lasciando spazio alla sua sorella Luna, allora iniziamo a temere ed a ripararci, sperando di allontanare ogni entità maligna con il sonno. Poichè è in quel lasso di tempo che tutti i nostri pensieri peggiori sopraggiungono, rompendo la stasi del silenzio e fissandosi come monoliti nelle nostre menti deboli e fragili.
    E' strana come concezione, e se ci si soffermasse di più nella contemplazione della notte stessa allora essa apparirebbe come un periodo di calma piatta, pacifico e benigno, con tutto il suo mistero e fascino torbido.
    La foresta in fiamme veniva piegata da delle forti raffiche di vento. Come un corriere venuto da tempi lontani questo viaggiava instancabile, facendo inchinare qualsiasi elemento della natura intralciasse il suo cammino. Spirava da Ovest, spingendosi verso la direzione opposta, portando con se echi di lontane battaglie e voci spettrali e malevole, quindi si spandeva in grande maestosità lungo la brughiera. Era composta da alti alberi molto anziani, dalla chioma variegata, ve ne erano dai verdissimi ai più sbiaditi, tutti quanti con il loro alone solcato dal tempo.
    Rimanevano lì immobili da anni, imperanti e perentori nella loro fermezza, erano altresì dimora di numerosi animali, che in quella notte dormivano sereni e al riparo, mentre molti altri di loro erano a caccia. Dopotutto è così che funziona nel loro regno, così come nel nostro, non v'è mai quiete uniforme per tutti, ma solo per coloro che sanno dove cercarla.
    La natura lì dominava incontrastata, e la sola parvenza di mano umana era rappresentata dalla donna, che quasi si confondeva nello scenario idilliaco del bosco fosco.
    Arte del fulmine: Kirin!
    Sentenziò. La mano cadaverica, alzata al cielo ed irrorata di chakra raiton. Il ruggito di un enorme Drago.
    Si trattava di una tecnica sconosciuta all'Uzumaki, forse mai realmente vista. Il jutsu supremo del fulmine, che si alimenta dei temporali per evocare la divinità suprema dei lampi.
    Un jutsu che non lascia alcuno scampo e che ora dominava il cielo col suo volto spaventevole.
    E' forse qui che incontrerai la tua fine?
    Echeggiò la voce della Kaguya, nel momento in cui il gigantesco drago divenne visibile ai sensi, ma soprattutto alla vista del giovane.
    Voleva che lo vedesse, voleva che contemplasse quel jutsu perchè fosse conscio del potere nascosto di quella natura del chakra.
    Solo allora la voce proseguì.
    No. Il tuo destino sarà scritto altrove, non qui.
    Un movimento della mano, il Kirin volteggiò in aria, ne seguiva il movimento. Non lo aveva solo richiamato, lo controllava.
    Giovane shinobi, da quando il mio occhio si è posato su di te, mi è stata subito chiara la natura del tuo clan, oltre che del tuo animo.
    Le tue ambizioni, i tuoi sogni...
    Possono essere spazzati via con troppa facilità.

    Il drago di fulmini, il Kirin, non avrebbe lasciato alcuno scampo al giovane. Il suo impatto al suolo non era prevedibile, avrebbe spazzato via una intera foresta, una intera montagna addirittura. Non v'era modo di scampare a quella fine.
    Volteggiò ancora.
    E' il potere, il tuo nindo?
    O è soltanto un mezzo per te?
    L'immenso potere del Kirin, potrebbe essere tuo, piegare la volontà delle terre, dei cercoteri.

    Quella donna era un invito, più che una forzatura.
    Il chakra che irrorava la sua mano si affievoliva, fino a scomparire, così come il Kirin stesso, per pochi minuti apparso alla vista di Emiya.
    Non scriverò io il tuo destino, Uzumaki. Credo tu abbia capito chi sono, in tal caso...
    Vortici di vento e oscurità iniziarono a circondare Emiya, ognuno, al suo diradarsi, rivelava una figura incappucciata, fino ad un totale di cinque, tutte intorno a lui. La loro tunica nera, munita di cappuccio e cappello di paglia con strisce di carta e campanellini tintinnanti, celava interamente le loro fattezze.
    Sono qui per dare solo una piccola spinta allo già scritto ordine delle cose.
    L'ultima sagoma apparve poco distante da Emiya, di fronte a lui, da un vortice spazio-temporale che si estendeva da uno dei fori della sua maschera.
    Un destino che si ripeterà, ancora una volta...
    O forse sceglierai di cambiarlo?

    Sentenziò infine, l'uomo mascherato.
    Il Kirin si era diradato, risparmiando l'Uzumaki. Tobi non aveva più alcun fine negli spargimenti di sangue, ma solo nel dare una piccola spinta all'ordine naturale delle cose.





    SPOILER (click to view)
    [spoiler_tag]Perchè hai detto che le povere copie scappano verso le fiamme? Andavano in varie direzioni :zopia:
    Ad ogni modo no problem, scusa le ultime due righe di powerplay ma è solo ai fini della trama. :gimmifive: [/spoiler_tag]
    Coi nuovi spoiler non riesco a quotare tutte le righe, se vuoi ti spiego in pvt, ma tanto non ci sono problemi, ho fatto la cosa solo ai fini della trama per mostrare a Emiya il Kirin (che se vuole può imparare da Amaterasu stessa [NOTA OFF GDR]) e per dare onore a Amaterasu che gli scontri li conclude sempre col Kirin XD

    PS: se vuoi accompagna il post alla musica che ci sta bene con Tobi stile MOM di Kingdom Hearts xDxD
     
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12 replies since 28/10/2020, 00:30   259 views
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