Posts written by Aidel

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    Shion Kamikaze
    Narrato - Parlato - Scheda
    Dilatava le narici ad ogni foglia caduta, scostata, calpestata. Ogni angolo del suo corpo era estremamente sensibile ad ogni forza esterna che i suoi sensi potessero percepire, quasi come se fosse una preda che percepiva tutto come un reale pericolo. Che fosse un trauma ad avergli infuso questo istinto? O magari era semplicemente il suo carattere ad averlo reso sensibile ad ogni circostanza.
    Odorate di debolezza. Non sembrava volesse offenderli nel suo dire, con il tono rauco ma giovanile. Nel movimento dei vostri arti percepisco poca elasticità. È un'assurdità che siate sopravvissuti alla prova degli specchi. Una constatazione, certificata dall'ennesima sniffata da parte delle narici.
    Solo dopo qualche attimo di silenzio decise di voltarsi in loro direzione, focalizzandosi solo pochi istanti su ognuno di loro.
    Non so cosa dovrei fare con voi. Le vostre abilità cozzano fra di loro. Alle vostre spalle avete un clan che predilige il combattimento solitario. La lingua fece capolino, lasciando che la brezza del fuoco possa essere assaporata.
    Potete scegliere voi cosa fare. Non siete obbligati a restare qui, né a fare carriera come ninja. Sentite una persona più saggia di voi: gettate il vostro coprifronte per terra e vivete la vostra vita. Sappiate però che se deciderete di lasciarlo sulla vostra fronte prima o poi lo sporcherete del vostro sangue.

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    Shion Kamikaze
    Narrato - Parlato - Scheda
    Il sorgere del sole accompagnava una leggera brezza autunnale, lì dove lentamente le foglie si staccavano dal proprio creato per ricadere sul terreno. Era proprio dinanzi agli alberi spogli della foresta, appena fuori le mura del villaggio, che un soggetto sconosciuto guardava ciò che la natura aveva da offrire. Completamente silente egli osservava con i suoi occhi ambrati, le braccia dietro la schiena e le gambe erette, mentre il venticello scompigliava i semi lunghi capelli verdastri. Guardandolo da lontano, la sua fisicità rimandava a quella di un bambino ben allenato, alto grosso modo un metro e sessanta con una corporatura particolarmente snella. Sono in tanti ad avergli affibbiato un'età che in realtà non gli apparteneva, sebbene tutti coloro che hanno avuto modo di interloquirci finirono per ricredersi immediatamente. Molti osavano chiamarlo il nanetto, oppure il vecchio bambino, ma queste parole di scherno finivano sempre per scivolargli addosso. Chissà cosa frullava nella sua mente e nel suo sguardo imperscrutabile. Chissà. In un modo o nell'altro le nuove leve lo avrebbero trovato lì statuario con il coprifronte di Konoha a cingerne la vita.
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    Edited by Aidel - 20/4/2023, 21:43
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    Esame concluso. Sotto troverete i nomi dei promossi. Ci tengo a precisare che la mancata promozione non è dovuta alle capacità del player ma al livello del personaggio e alla costanza mostrata all’interno dell’esame.

    Promossi:
    Kai Uchiha
    Rei Hyuga
    Saito Ashikaga
    Eiji Aoki

    Nonostante il cambio scherza di Eiji lascio comunque la sua promozione. Potrà riprenderlo in qualsiasi momento.
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    IV. CHIAMATA ALLE ARMI - Presente


    Menma_Uzumaki_0


    Il silenzio assordante riecheggia tra quelle quattro mura spoglie, prive di ornamento se non per un orologio che ticchetta, ticchetta. Avete avuto tutto il tempo necessario per poter discutere tra di voi, escogitare la propria strategia, conoscervi. Entrambi i gruppi, alla fine dei giochi, avete seguito due andamenti totalmente differenti. Nel primo emerge chiara la voglia di rompere le regole, combattere anche quando vi è stato severamente vietato. Il secondo team, invece, fa semplicemente quel che gli viene chiesto: scoprire quale seme si pone dietro al proprio collo. Non importa se in mezzo possa trovarsi la talpa, non importa nulla se non andare oltre questa prova. Lo scadere del tempo segna la fine, seguito da una luce rossastra che lampeggia incessantemente. Per qualche secondo non viene detto nulla, rimanere sempre voi, da soli, lì in una di quelle stanze vuote. Provate la solitudine? Provate la nostalgia? Ansia? Paura? Chiunque abbia orchestrato questa prova sembra vedere l'essere un ninja proprio in questo modo: una scatola vuota con all'interno una battaglia continua piena di incertezze. Ed alla fine chi vince? Non vince nessuno, oppure vincono tutti.

    Il gioco è finito. Il gruppo A composto da Kai Uchiha, Rei Hyuga e Saito Ashikaga non è riuscito ad individuare il simbolo impresso sul coprifronte. La talpa ha dunque adempiuto al suo compito e può ritenere la prova superata. Il gruppo B composto da Asuka Uzimaki, Ayame Namikaze e Eiji Aoki è riuscito ad individuare il simbolo impresso sul coprifronte. La tampa non è riuscita ad adempiere al suo compito.

    Brevi secondi di silenzio prima che la voce ricomparva.

    La prova fisica è stata conclusa. La prova d'intelligenza è stata conclusa. A breve partirà la prova di sopravvivenza. Allo scadere del tempo lo stabilimento andrà in autodistruzione. La sopravvivenza non garantirà il superamento dell'esame.

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    Il tempo continuerà a scorrere, fin quando lo 0 sarà scoccato. Il suono di uno scoppio anticiperà il movimento del suolo, lasciando che l'intera palazzina in vetro collassi su se stessa. I vetri imploderanno velocemente scheggiando volti, braccia, gambe; i venti assaliranno i ninja presenti mentre enormi massi di cemento si spargeranno nell'aria e si getteranno verso terra per la forza di gravità. Bisogna avere riflessi, forza, velocità e furbizia per sopravvivere ad una esplosione al dodicesimo piano di un palazzo di cristallo in frantumi.


    Parte finale. Giocatevi pure con coerenza se il personaggio riesce ad atterrare o meno. Potete anche cooperare tra di voi e aiutarvi. Suggerisco di sentirvi off per gestirvi meglio la situazione.

    CITAZIONE
    GRUPPO A:
    Kai Uchiha
    Rei Hyuga
    Saito Ashikaga

    CITAZIONE
    GRUPPO B:
    Asuka Uzimaki
    Ayame Namikaze
    Eiji Aoki

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    Kumiko Uzumaki
    Narrato - Parlato - Scheda
    Il diradarsi della nube gli consentì di scorgere dettagli preziosi in quel pericoloso trambusto. Lo sguardo cercò di accertarsi lo star bene dei propri alleati, finendo poi per identificare una delle minacce del luogo, situata sul tetto di un edificio vicino. Respiri profondi anticiparono una fitta alla testa, causata probabilmente dall’inalazione della Marijuana, capace di rompere alcuni freni inibitori ed allo stesso tempo causando una leggera confusione per ciò che la circonda. Pensare lucidamente, dunque, era divenuta una pratica particolarmente complessa. Pensò immediatamente ai suoi compagni ma loro non si sarebbero mai abbassati a seguire qualcosa che fuoriuscisse dalla bocca di questa Uzumaki.
    Stupidi idioti. Ripetette per la seconda volta, mentre le mani andarono ad afferrare il suo volto. Il piede andò a sbattere violentemente sul terreno, rigettando nell’aria parte della rabbia che ribolliva al suo interno, chissà da quanto tempo.
    Il chakra, energia strettamente legata allo stato emotivo, rispose con un circolo prorompente all’interno del corpo. Si concentrò all’altezza della schiena, fin quando con un po di fatica ne fuoriuscì una singola catena grezza dal colore dell’oro con all’estremità una punta affilata. Come una frusta questa scoccò verso il cielo, finendo per scoccare verso il basso e gettarsi lì dove vi era lo stabilimento del nemico. Non fu un atto controllato e premeditato, proprio per nulla. La catena, che avrebbe raggiunto distanze anche elevate, avrebbe continuato la sua corsa per gran parte del perimetro. Forse avrebbe travolto perfino i propri compagni se si fossero ritrovati in mezzo.

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    III. CHIAMATA ALLE ARMI - Presente


    Menma_Uzumaki_0


    Respiri profondi assorbono l'ansia di una prova mai immaginata prima, lì dove a distanza di qualche ora sarà decretato il futuro di qualcuno dei presenti. Le regole sono state definite ed i giochi sono partiti con il suono di una campana. I cittadini più avvezzi al combattimento impiegarono davvero poco a reagire prontamente alla coltre di fumo, usufruendo della propria memoria e delle proprie capacità per focalizzare il punto di uscita ed anche come raggiungerlo con facilità. Tutti voi in un modo o nell'altro riuscirete ad arrivare in prossimità della botola, riscontrando un dettaglio che nessuno di voi - o quasi - tenne in conto. La mente tutta d'un troppo diventerà particolarmente leggera e la vista offuscata. Vari tonfi risuoneranno poco distanti alle vostre orecchie, finché proprio sul punto di aprire la benedetta botola le forze verranno meno ed il vostro corpo si ritroverà a sbattere contro un duro pavimento in marmo. Nessun dolore sopraggiungerà, fin troppo persi nel buio di un blackout cerebrale.



    CITAZIONE
    TEMPO INDEFINITO DOPO.


    Lentamente vi riapproprierete della vostra coscienza e riprendere consapevolezza di ciò che vi circonda. TUTTI vi ritroverete in una stanzetta, molto simile a quella di un ospedale: Mura bianche prive di di mobili vi circondano, mentre la luce filtra dalle enormi vetrate presenti alle vostre spalle; Al centro della stanza il letto su cui siete sdraiati, con indosso gli stessi vestiti con cui vi siete presentati; poco avanti vi è un tavolino rotondo in acciaio con sopra una bandana provvista di cinghia metallica al centro e un bigliettino; infine una porta verde alla fine della stanza. Il vostro status fisico risulta inalterato, privo di fratture o lussazioni; Proverete unicamente un leggero fastidio alla testa ma siete in grado di ricordare perfettamente cosa stesse accadendo prima che i vostri sensi vi abbandonassero.

    Cari partecipanti, purtroppo la prima prova non è stata superata. Le vostre notevoli abilità vi hanno concesso di raggiungere la botola facilmente ma non avete tenuto in considerazione che i fumogeni potessero contenere dei veleni nocivi per il vostro status. Non avendo preso le giuste precauzioni avete perso quasi immediatamente i sensi. Di norma questa circostanza porterebbe ad un'eliminazione diretta ma i nostri esaminatori sono rimasti particolarmente colpiti dalle vostre abilità e capacità fisiche. Dunque questa sarà una prova straordinaria che vi costringerà a mettere in gioco una parte fondamentale per diventare degli shinobi: il cervello. A sopraggiungere è la stessa identica voce femminile e robotica presente nel primo piano.
    Davanti a voi, sopra il tavolo, è stato preparato il famoso e ambito copri fronte. Questo sarà l'oggetto chiave per la seconda prova. Dovrete indossarlo al contrario sul collo, facendo attenzione a non vedere il simbolo inciso sopra. Dietro alla cinghia è stata installata una carta bomba che verrà innescata qualora la regola venisse infranta. Un attimo di silenzio precede la continuazione.
    Una volta aver indossato il coprifronte dovrete prendere il bigliettino sul tavolo e portarlo con voi. Vi ritroverete in un'altra stanza vuota con altre due persone. Gli altri due potranno vedere il vostro simbolo, così come voi potrete vedere il loro. L'obiettivo sarà quello di comprendere il vostro simbolo e dichiararlo allo scadere del tempo. Se lo indovinerete passerete automaticamente alla terza fase, nel caso contrario la carta bomba si attiverà e sarà il destino a decidere il vostro futuro. Fate attenzione però perché uno di voi sarà una talpa. Il ruolo della talpa sarà quello di far fallire gli altri due. Se la talpa salirà con voi allora gli altri due avranno perso automaticamente. Se la talpa non riuscirà a far perdere gli altri due allora sarà la sua carta bomba ad essere innescata. Per scoprire se siete voi la talpa aprite il biglietto e leggete cosa vi è scritto. Avrete 1 ora di tempo per riuscire a capire chi è la talpa ed il vostro segno. Allo scadere del tempo dovrete rientrare nella vostra stanza e scrivere il vostro seme sul biglietto. Non fate i furbi: dichiarare di essere la talpa comporterà l'esplosione immediata della carta bomba. Lo stesso accadrà nel caso in cui deciderete di utilizzare un oggetto riflettente. Buon proseguimento.
    Proseguendo vi ritroverete in una stanza triangolare, priva di finestre o qualsiasi oggetto riflettente. Alla vostra sinistra avrete una porta da cui emergerà un vostro compagno, lo stesso accadrà alla vostra destra. Oltrepassata la porta alle vostre spalle questa si chiuderà e non sarà più possibile riaprirla. Un BIM annuncerà l'inizio. Potrete tenere d'occhio il tempo grazie ad un orologio rotondo appeso sul soffitto.

    Dado lanciato. A breve vi scriverò in privato per dirvi se siete la talpa o meno. Consiglio di non rivelare né on game né off game di rivelare se siete la talpa. Questo renderebbe il gioco più sgradevole per voi. Dunque evitate di rivelarlo. Have fun.

    CITAZIONE
    GRUPPO A:
    Kai Uchiha
    Rei Hyuga
    Saito Ashikaga

    CITAZIONE
    GRUPPO B:
    Asuka Uzimaki
    Ayame Namikaze
    Eiji Aoki

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    Kumiko Uzumaki
    Narrato - Parlato - Scheda
    La rossa non rimase sbalordita quando quel passo sconsiderato dell’immortale portò a diverse disavventure. Scosse frettolosamente la testa quando i fumogeni bloccarono il suo campo visivo, probabilmente maledicendo i compagni con cui si era ritrovata. Pensieri che generalmente non venivano mai processati dalla sua testa in questo modo ma c’era un particolare: quella sostanza sniffata cominciava a far percepire i suoi effetti. La rabbia si era finalmente fatta sentire, lì dove delle persone non le hanno dato ascolto, mettendola inavvertitamente in pericolo.
    Stupidi idioti. Sbatté il piede mancino sul terreno, guardandosi frettolosamente intorno, nonostante la nebbia artificiale non consentisse il benché minimo modo per potersi orientare nel perimetro. Le forti urla proveniente da Satomi non aiutarono minimamente alla causa. Kumiko esalò l’ultimo respiro di pace prima che le cose spiacevole si verificassero seriamente. Decise di rimanere immobile, senza scagliarsi su nessuno. Alzò l’avambraccio destro all’altezza dello stomaco, poi la sinistra all’altezza della faccia. In questo modo avrebbe potuto difendere perlomeno le parti vitali.
    Subito dopo chiuse le palpebre, lasciando che la mente riuscisse a focalizzarsi sui due sensi più utili per la circostanza: l’olfatto e l’udito. Odori e suoni erano le uniche cose a cui si sarebbe potuta affidare per comprendere come sopravvivere alla circostanza e riuscire a capovolgere la situazione. Il suo posizionamento, parecchio indietro rispetto ai suoi compagni, le avrebbe magari dato maggiore campo d’azione ed una probabilità maggiore di non essere il primo bersaglio.

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    Kumiko Uzumaki
    Narrato - Parlato - Scheda
    L’Uzumaki era sicura che le sue idee non avessero la benché minima speranza di essere attuate. Non sembrò neanche rimanerci male a riguardo: il gruppo in cui era finita aveva dato chiaro segno di come si sarebbero voluti muovere: un approccio del tutto singolare, non di gruppo. Una circostanza che suo malgrado le fece cadere un masso sulle spalle. Proseguire in quel frangente e cercare di discutere era divenuto totalmente inutile. Fermò il passo per qualche momento, ritrovandosi vicino alla sua sensei. Sospirò a fondo, guardandola per qualche momento per osservarne bene le movenze, l’atteggiamento e gli intenti. Rimase incuriosita dal procedimento che stava attuando per fumare quella che ai suoi occhi poteva essere una semplice sigaretta. Dalle sue parti era visto di malocchio fare uso di tabacco e sostanze nocive per la salute, eppure nei suoi libri era un passatempo abbastanza diffuso. Strizzò appena le palpebre quando il fumo si diffuse nell’aria, costringendo le sue narici a respirare parte di quella sostanza stupefacente. Istintivamente fece qualche colpo di tosse, abbassò perfino la testa mentre l’avambraccio cercò di porsi dinanzi alle narici per salvaguardarla.
    Non ha per nulla un buon odore. Sembra la ganja. Era ancora incapace di riuscire a collegare cosa fosse esattamente, nonostante avesse studiato abbastanza bene le diverse tipologie di piante e gli effetti di ognuna di esse, soprattutto nel campo medico. Non ebbe neanche particolare tempo per poter rimuginare adeguatamente sulla faccenda: i suoi compagni se la stavano già dando a gambe verso il punto designato per la missione.
    Cercherò di riportarli vivi Sensei. Osò dire in procinto della ripartenza, colta da chissà quale brandello di coraggio presente nella sua mente. Quasi immediatamente dopo scattò come una lepre in direzione dei suoi compagni, determinata ad assicurarsi che non avrebbero subito danni particolarmente gravi. Cercò di tenersi quanto possibile nella traiettoria di Anri, sicuramente più bisognosa di soccorso al contrario della ragazzina immortale.
    Per favore Kaguya-kun, almeno tu collabora con me. Gli chiese gentilmente. L’unico elemento che in questo branco di folli si era dimostrato quantomeno incline ad una decisione di gruppo.
    Posso coprirti le spalle. Le modalità erano sconosciute, perfino per lei stessa. Sarebbe stata una partita piena di sorprese per tutti.
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    I. CHIAMATA ALLE ARMI


    Menma_Uzumaki_0


    Il sole stava sorgendo lentamente, lasciando che il riflesso scaturito dagli specchi del palazzo creasse dei fantastici giochi di luce sparsi per il perimetro, quasi come se dei riflettori naturali sapessero che di lì a breve dei nuovi ninja sarebbero (forse) stati scelti. Decine e decine di giovani si recarono presso lo stabilimento puntuali, altri un po meno. La sensazione che qualche occhio fosse lì ad osservare da qualche parte avrebbe sicuramente colpito i partecipanti maggiormente attenti, causando nei caratteri sensibili ansia e frustrazione. Non sarebbe stato affatto difficile sentire lamentele riguardante la situazione o semplicemente qualche pentimento per essersi recati lì in quel determinato momento. A distanza di qualche minuto, infatti, qualcuno sembrò cambiare immediatamente rotta e ritirarsi verso le proprie abitazioni.

    Passarono circa quaranta minuti, giusto il tempo che il cielo diventasse completamente azzurro. Ancora migliaia di persone attendevano con pazienza, uno più particolare e strambo dell'altro. Alcuni fecero amicizia tra di loro, finendo perfino per patteggiare o elaborare chissà quale fratellanza per passare più facilmente l'esame; altri erano abbastanza pieni di se da voler contare unicamente sulle proprie forze. Finalmente, era arrivato il momento di iniziare. Due gigantesche porte d'ingresso vennero spalancate dinanzi alla folla, senza che nessuno fosse lì ad accoglierli. La maggior parte rimase esterrefatta, titubante sul da farsi. I più temerari fecero il primo passo, finendo per dare il via ad una disordinata fila indiana che si sarebbe conclusa con l'ingresso di tutti i cittadini.

    CITAZIONE
    Azioni particolari in questo frangente potrebbero richiedere il mio intervento. Se non seguite il normale andamento della quest vi farò dei fati esclusivamente sulla situazione che vi siete creati.

    II. CHIAMATA ALLE ARMI - Presente



    La struttura che adesso vi circonda avrà tutta l'aria di essere un altro mondo: La pavimentazione in marmo lucido, bianco; i pilastri portanti di un materiale simile al cristallo trasparenti che si ergono maestosi (da terra fino al tetto), consentendo al perimetro del piano terra di essere particolarmente grande senza muri portanti a suddividere questa parte del palazzo. Guardandovi intorno potrete notare come non vi siano mobili, finestre, né persone oltre voi partecipanti. Sopra di voi non vi è un tetto, perlomeno non per il primo ed il secondo piano. A sostituire quest'ultimo vi sono dei balconi che affacciano sull'interno, senza scale che connettano gli uni con gli altri. Solo quattro botole chiuse risultano essere il lascia passare per il piano superiore (Il 3 piano), disposte una per ogni angolo.

    Ben arrivati gentili partecipanti. Una voce femminile vi accoglie, proveniente da quelli che sembrano essere degli altoparlanti. Siamo lieti di accogliervi in questo primo esame genin. Questo test mirerà a mettervi alla prova e a comprendere le vostre potenzialità. Il vostro obiettivo sarà solo uno: arrivare alla cima del palazzo e superare tutte le prove. Quattro botole vi attendono all'estremità del 2 piano, dovrete riuscire a passare. Fatte attenzione: solo i primi cinquecento potranno passare alla fase successiva. In questo piano non sarà consentito uccidere o uscire dall'edificio in alcuna maniera. Il mancato rispetto di una di queste due regole comporterà seri provvedimenti.

    Una fase semplice, sebbene una volta che l'ultima parola viene scandita dei fumi grigi cominciano a fuoriuscire da ogni dove, riempiendo in brevi istanti l'intera area. Riuscire a muoversi, alla fine, non sarà poi così semplice.




    Edited by Aidel - 6/2/2023, 23:03
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    Hai la mia scheda di quando ero genin 6 anni fa 😭 . Approved! :riot:
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    Puoi inserire anche la tecnica dell'occhio della mente. Essendo derivata dalla speciale non occupa slot. Per il resto approvata 🙂
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    Ti consiglio di guardare il regolamento gradi ninja, visto che è cambiata qualcosina in merito ai jutsu. Rispetto a prima ne avrai a disposizione solamente 2 al grado genin. Il 1 attivo da subito ed il 2 dopo l'acquisizione di 10 pm. Fatta questa precisazione è ok, approved
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    Kumiko Uzumaki
    Narrato - Parlato - Scheda
    Per l’Uzumaki non era affatto semplice aprirsi al resto nel gruppo, d’altronde non aveva mai avuto modo di relazionarsi con i suoi coetanei. I suoi genitori la obbligarono a portare avanti i suoi studi direttamente da casa. Un insegnante l’andava a trovare a giorni alterni, cominciando dalla mattina fino al tardo pomeriggio. Ciò le permise di conoscere e apprendere quello che le serviva culturalmente ma lo stesso non poteva essere detto per le pubbliche relazioni. Infatti, quando Satomi le strappò il Kunai dalle mani e la incalzò con quella frase intimidatoria non potette fare altro che incastonare la testa fra le spalle.
    Non ho detto di aver paura di combattere.. non ho mai combattuto. Lo sguardo, schivo, si recò altrove. Non aveva affatto voglia di fronteggiare uno di quelle che sarebbe dovuta essere una sua alleata. Figuriamoci in una situazione come quella che si era presentata in quell’esatto momento.
    Dio Jashin… Ripetette a bassa voce, provata ma allo stesso tempo incuriosita dal particolare culto che, a quanto detto, le aveva donato una sorta di immortalità. Anche le abilità degli altri sembravano essere di particolare rilievo, facendole intuire che già alla base vi erano degli ottimi potenziali dal punto di vista combattivo. Immediatamente focalizzò la sua attenzione su quella che si presentò come un esperimento da laboratorio: Nami Kurakai. Un nome particolare quanto la sua storia. Era chiaro il motivo per cui la jonin li aveva convocati: ognuno di loro era in grado di ricoprire un ruolo ben preciso all’interno di una squadra ed in quel momento tutti loro avrebbero dovuto dimostrare il proprio valore. L’arresto del passo da parte del medico era una dimostrazione che la rossa non si sbagliava. Ella comprese immediatamente che doveva crearsi il suo spazio all’interno del gruppo per non essere schiacciata dalle loro forti personalità e caratteristiche. Dunque, dopo pochi secondi di incertezza dettati dal comportamento del loro leader di riferimento si fece forza.
    Okita-chan e Kaguya-kun sembrano avere delle buone abilità corpo a corpo. Una veloce occhiata poi andò su Satomi.
    Satomi-chan invece ha tutto quel che serve per poter fronteggiare da sola i nemici. Non ha bisogno di noi. Respirò a fondo, facendo sfarfallare ripetutamente le palpebre.
    Ma noi avremmo bisogno di Samoti-chan per riuscire. Sollevò le spalle, visibilmente pensierosa.
    Se siete d’accordo potremmo addentrarci all’interno della città dividendoci in due file. Okita-chan e Kaguya-kun in prima linea, mentre io e Samoti-chan vi copriamo le spalle. Potremmo cominciare dalla parte più esterna della città, attraversandola in senso orario fino a concludere al centro. In questo modo potremmo ripulire tutta la zona. Un piano semplice, che non contemplava intoppi ed errori. Questioni fin troppo avanti per una ragazzina che non aveva mai fatto la stratega in un gruppo. Ovviamente non vi era imposizione nel tono, cercava semplicemente di dare la sua. La condivisone con i suoi compagni era d’obbligo, soprattutto in un momento dove non era stato definito il capo gruppo.
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    Kumiko Uzumaki
    Narrato - Parlato - Scheda
    Le giovani promesse correvano come lupi alle spalle dell’Alpha, ognuno facendo fuoriuscire briciole del proprio carattere. L’Uzumaki, affatto abituata a temperamenti così istintivi come quelli di Kenichi, non potette che rimanerne meravigliata. Effettivamente in questo gruppo la più anormale sembrava essere proprio lei. Fece un respiro profondo mentre continuava a correre per stare al passo dei propri compagni.
    Io… mi chiamo Miko. Esordì timidamente, rispettando ciò che la loro Sensei aveva ordinato. Sono la più giovane dei membri del piccolo clan Uzumaki espatriato dal villaggio del vortice. Il tono era molto acuto e dolce, arricchito da una perfetta dizione, facendo si che le sue parole fossero di facile comprensione nonostante il volume particolarmente basso per farsi udire in una corsa sfrenata.
    Sono stata abbastanza fortunata da aver ereditato i geni della mia famiglia.. quindi sono particolarmente resistente, non mi stanco mai. Mi ammalo raramente e sono sempre riuscita a riprendermi velocemente quando da bambina spesso mi facevo male. Non era sicura si trattasse di informazioni utili per il fine che cercavano di raggiungere. Partita con il proprio discorso, però, non sembrava esserci modo di fermarla.
    Non sono brava a combattere. Non l’ho mai fatto. Sono stata cresciuta per diventare una sacerdotessa come mio padre.. quindi sono molto preparata in campo medico. So come medicare una ferita, effettuare un pronto soccorso o… curare le vostre ferite. Osservò il kunai che aveva tra le proprie mani, un’arma che non aveva mai utilizzato prima e che sicuramente non sarebbe mai stata efficace tra le sue mani. Decise dunque di allungare la mano armata verso l’esterno, lasciando che uno dei suoi alleati potesse appropriarsene per farne un uso migliore.
    [color=#fff]Potete prenderlo… sarà più utile nelle vostre mani che tra le mie. Non si trattava di insicurezza ma di pura consapevolezza. Se dovevano muoversi come una squadra sarebbe stato bene essere sinceri e penalizzare se stessi al costo di portare a termine l’obiettivo.
    [color=#fff]Non sono mai riuscita a materializzarle spontaneamente ma sono anche in grado di far uscire delle catene dal mio corpo. Se dovessi trovarmi in pericolo di vita.. credo che sarei in grado di farle uscire per esservi più utile.
    Sollevò lo sguardo solamente adesso, cercando di adocchiare quella kunoichi che tanto si era mossa per loro ma che ancora non aveva dato spiegazioni su se stessa.
    Sensei.. La chiamo, facendo attenzione che nessuno venisse interrotto.
    Di cosa si occupa lei esattamente? Non ci ha detto neanche il suo nome. Era chiaro che cercasse di non risultare scortese. Figuriamoci se una ragazzina come lei sarebbe stata capace di porsi in maniera sgarbata con qualcuno.
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    I. CHIAMATA ALLE ARMI


    Menma_Uzumaki_0


    Sono passati decenni dall'ultima volta che il villaggio della foglia ha assistito a del sangue versato. Non vi era più timore a viaggiare alla ricerca di nuove avventure, non vi era più remore ad uscire semplicemente tra le strade della propria cittadina per trascorrere con tranquillità la propria vita, ed infine non vi era più necessità di avere degli shinobi addestrati per difenderli dal mondo. Ciò determinò la fine di duri addestramenti e, soprattutto, la chiusura dell'accademia ninja oramai rimasta nient'altro che un monumento aperto al pubblico per ricordare i pochi frammenti di storia rimasti.Gli effetti della pace, insomma, consentirono alla foglia di prosperare in quanto ricchezza del villaggio e, soprattutto, sullo stato di salute dei suoi abitanti. Purtroppo questo clima di benessere che aleggiava su Konoha sembrava adagiarsi su un filo molto, molto sottile..

    In un giorno qualsiasi d'estate, durante un comune orario lavorativo, si verificò uno strano accadimeto: centinaia di operai si precipitarono in un ampio spiazzale, provvisti di cemento, legna e metallo. Le strade adiacenti vennero chiuse al pubblico, comprese attività commerciali e non. Solo poche ore dopo le costruzioni iniziarono effettivamente. Per diversi giorni non si parlò d'altro se non di questi strani lavori, portati avanti perfino durante la notte. I cittadini cercarono di scoprire cosa stesse accadendo, Addirittura le testate giornalistiche mandarono i migliori reporter, senza riuscire a scovare la benché minima notizia. Qualcuno aveva ordinato espressamente di mantenere il progetto top secret. Passarono settimane, mesi. La struttura prendeva forma, spiccava nel cielo sempre più maestosa, finendo per oscurare la luce del sole ad un determinato orario.

    La risposta a tutte le domande arrivò il 20 Marzo, il primo giorno di primavera. Era una giornata soleggiata ma non particolarmente calda. I venti di nord-ovest si facevano sentire e rendevano il clima piacevole. Il palazzo che avevano soprannominato "degli specchi" era finalmente pronto e le recinzioni che ne impedivano l'accesso erano state finalmente tolte. Migliaia di curiosi si precipitarono sul luogo, circondando la struttura quasi interamente. I più temerari provarono ad aprire le porte ma queste risultavano essere ancora chiuse. Pochi minuti dopo accadde l'impensabile: dall'alto, distante almeno duecento metri dal terreno, vennero lasciati cadere dalle finestre migliaia di fogliettini volanti. Questi viaggiarono come uccelli messaggeri per l'intera città. Ben presto venne compreso la reale ragione di quella struttura, un motivo che fu capace di scaturire il terrore negli occhi della popolazione.

    L'odore dell'aria sta mutando velocemente e la foglia ha bisogno di te. Se sei un soggetto coraggioso, che ama il proprio villaggio e che vuole mettersi in gioco per proteggerlo questo è l'annuncio che fa per te. Giorno 27 Marzo dovrai recarti presso il palazzo più alto della città alle prime luci dell'alba. Tieniti pronto a qualsiasi cosa, perfino alla morte. Questa è una reale chiamata alle armi.




    Edited by Aidel - 6/2/2023, 20:49
764 replies since 20/8/2016
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