Votes given by Aidel

  1. .

    AltruisticPotableEasternglasslizard-size_restricted




    Asuka Uzumaki 明日香
    Narrato, "Pensato", «Parlato», Parlato altrui


    Il sole stava sorgente: bene. Cioè, male. Questo voleva dire che Okāsan si sarebbe svegliata presto e altrettanto presto avrebbe notato la sua assenza.
    Ma cosa sto facendo...
    Asuka si portò le mani a massaggiarsi la testa: la pazienza in quelle circostanze non era il suo forte e diciamo che il gruppetto alla sua sinistra che dava forfait tornandosene a dormire a casa, non aiutava.
    Insomma: non le serviva avere ansia di essere osservata, per sentirsi agitata.
    Però insomma "chiamata alle armi", pareva qualcosa di grosso, di bollente. E a lei piaceva, sotto sotto, giocare col fuoco.
    Gli interminabili minuti passarono tra uno sbadiglio e l'altro che comunque, data l'ora, sembravano non voler terminare.
    Si dovette battere un paio di volte le mani sulle guance con decisione, perchè già dopo mezz'ora si stava iniziando ad annoiare. Le persone invece, aumentavano.
    La voce che fuoriuscì dagli altoparlanti sparsi per il perimetro riuscì per qualche attimo ad ammutolire il chiacchiericcio presente, gelandole il sangue nelle vene al divieto di uccidere: non aveva mai pensato nemmeno di farlo!
    Aveva anche accennato ad un "esame genin?" Per tutti i kami: aveva la possibilità di diventare uno dei primi ninja dopo duecento anni che non si vedevano più? Ora sì, che aveva un motivo vero per rimane.
    Il fumo che fuoriuscì subito dopo la colse alla sprovvista abbastanza da farle fare un passo indietro, cadendo in pieno nella "trappola" di un ragazzo che doveva essere poco più grande di lei. Fu una sensazione strada sentire l'equilibrio venir meno, per poi arrestare la caduta a mezz'aria.
    Il braccio le era stato stretto in modo gentile abbastanza da non farle percepire alcun dolore, e le diede il tempo di osservare il suo salvatore, mentre tornava ad una posizione più naturale.
    Piegò appena la testa di lato, sfoderando un sorriso a millemila denti mentre incastonava il proprio sguardo in quello altrui.
    «Arigatou!»
    In realtà, Eiji era anche stato quello che l'aveva fatta inciampare, ma figuriamoci se lei ci aveva effettivamente fatto caso.
    Però fermi tutti: le aveva appena affibiato un nomignolo che poco c'entrava con lei, che era grande.
    «Gaki...?» Gli fece eco quando il moro ormai stava raggiungendo il pilastro di cristallo.
    Voleva raggiungerlo giusto per dargliene quattro ma Aoki, agile come un gatto, fece un balzo che gli permisero di coprire diversi metri in altezza, appiccicandosi alla superficie liscia come se avesse colla sotto le suole.
    La bocca di Asuka si schiusa in un'espressione di sorpresa, soprattutto quando constatò che quel ragazzo non era l'unico a poter fare cose che esulavano dalle normali leggi della fisica.
    "Questo deve essere il chakra!"
    E provò più volte anche lei a lanciarsi su quel cavolo di pilastro senza però caverne un ragno dal buco.
    E mentre Eiji si godeva la vita a testa in giù, la rossa iniziò a provare ad arrampicarsi usando le sole sue forze; cosa non facile quando la superficie da scalare è liscia.

  2. .

    Saitō Ashikaga
    13 y.o. / Genin / Konoha

    <span style="display:block;font-family: times; font-size: 16px; text-align: justify; margin-right:25px; margin-left:25px">






    Narrato, Pensato, Parlato,





    Aveva atteso paziente in silenzio. Le sue capacità percettive azzerate per impedire ad i suoi sensi di essere sopraffatti da quella mole di persone. Avevano risposto in tanti a quella "Chiamata alle Armi"ed anche se non tutti ebbero la pazienza di aspettare l'apertura delle porte, in molti furono quelli che le attraversarono. La maggior parte di loro giovani come lui. Il Villaggio di Konoha era stato fondato sul ninjustu, sulla guerra. Eppure nei lunghi anni di pace quella tradizione era stata messa in ombra, accantonata, ma non dimenticata evidentemente. Molti dei presenti vestivano tute adatte al combattimento ed erano armati. Molti erano probabilmente pratichi del controllo del chakra e almeno di un suo utilizzo base. Si chiese istintivamente cosa avesse spinto quei volti acerbi e con occhi sognanti a presentarsi in quel luogo per essere di fatto arruolati.
    Lui sapeva perché era lí ?
    Si era interrogato diverse volte prima di quel giorno. Da un lato le tradizioni del suo clan, quel retaggio di "servire la Foglia" e la conoscenza di uno dei suoi Justu segreti piú preziosi, aveva sicuramente condizionato il suo giudizio. Dall'altro la convinzione interiore che il diradarsi della nebbia avrebbe sicuramente segnato un cambiamento epocale nelle loro vite e lui voleva fare la sua parte.
    La torre gli si aprii con la sua sacrale magnificenza, qualcosa di ben diverso dall'interni tipici degli altri edifici del Villaggio, e quando si ritrovò al suo centro, circondato da chi come lui aveva deciso di rispondere alla chiamata, il suo cuore perse un battito. I suoi occhi indagarono il luogo, le balconate e le botole agli estremi della stanza.

    Siamo lieti di accogliervi in questo primo esame genin. Questo test mirerà a mettervi alla prova e a comprendere le vostre potenzialità. Il vostro obiettivo sarà solo uno: arrivare alla cima del palazzo e superare tutte le prove. Quattro botole vi attendono all'estremità del 2 piano, dovrete riuscire a passare. Fatte attenzione: solo i primi cinquecento potranno passare alla fase successiva. In questo piano non sarà consentito uccidere o uscire dall'edificio in alcuna maniera. Il mancato rispetto di una di queste due regole comporterà seri provvedimenti.

    La voce femminile lo sorprese. Il contenuto del suo discorso anche. Aveva senso fare una selezione dei presenti, almeno per concentrare le risorse del Villaggio sui più validi, ma perché specificare di "non uccidere"? Per quale motivo qualcuno avrebbe dovuto pensare che uccidere i propri compaesani, vicini di casa, amici e probabilmente familiari, poteva essere la naturale risposta ad un esame che comprendeva una selezione? Soprattutto visto che i selezionati sarebbero andati a formare una forza armata per proteggere proprio quelle persone? Non si seppe dare una risposta, almeno non nel breve tempo da quando l'annuncio si era concluso e la stanza aveva cominciato ad essere riempita di fumo.
    La visibilità si stava velocemente azzerando, cosa che avrebbe reso piuttosto complicato raggiungere le botole. Saito provó a reagire prontamente, la destra corse ad uno dei suoi kunai marchiati con il sigillo dell'Hiraishin, che venne scaraventato in direzione della balconata superiore, dove aveva potuto osservare le botole. Avrebbe provato a mirare direttamente ad una delle botole se riusciva ancora a vederle o dove a senso sapeva potessero essere considerando che si trovavano ai quattro angoli come aveva potuto notare entrando, sperando che l'arma si conficcasse nella superficie o almeno ricadesse sulla balconata subito sotto di esse. Senza esitare avrebbe impastato il chakra ed utilizzato il justu segreto per raggiungere la posizione del kunai, assicurandosi di non toccare nessuno delle persone vicine a lui e pronto ad aderire attraverso il chakra ad un eventuale parete se fosse servito.

    Recap.

    Saito sfrutta i suoi riflessi per provare a reagire in tempo non appena il fumo comincia ad invadere la stanza. Lancia un kunai mirando ad uno degli angoli, verso una delle botole. Per poi utilizzare la dislocazione. Diciamo l'angolo superiore alla sua sinistra se puó servire per identificare i vari angoli.

    Dislocazione Istantanea

    Nome Originale: Hiraishin・飛雷神
    Raggio: Corto - Medio - Lungo Raggio
    Classificazione: Kekkai Genkai - Ninjutsu
    Rango: S
    Sigilli: Nessuno

    Tecnica nata nel Villaggio della Foglia, permette di spostarsi istantaneamente nel luogo dov'è posto un particolare sigillo. Il movimento è istantaneo, non richiede posizioni delle mani e può esser effettuato in ogni momento, ma teletrasportandosi viene generalmente trasferito anche tutto ciò che è in diretto contatto con l'esecutore: un nemico che lo afferra, un alleato al quale tiene la mano etc. L'utilizzatore può tuttavia decidere cosa teletrasportare














    Edited by The Catcher in the Rye - 7/2/2023, 16:39
  3. .
    SìSì, occhio che poi vengo a cercarti
  4. .
    Perfetto grazie! Spiegazione eccelsa, ho capito!
  5. .
    Perdona l'attesa ma ho avuto una settimana piena al lavoro.

    Comunque tra la composizione dei sigilli ed il termine del post saranno passati una manciata di secondi, se poi l'azione non dovesse essere considerata valida editerò senza problemi ma considerando che non ho ancora avuto modo di postare mi sembra prematuro mettere le mani avanti.
  6. .


    Nome: Sōsuke Aizen | Clan: Senju | Età: 35 | Data di nascita: 25/1

    Altezza: 1,86 mt | Peso: 74 kg | Capelli: Castani | Occhi: Nocciola

    Pelle: Chiara | Voce: Calda | Grado: Sennin | Villaggio: Amegakure

    Organizzazione: Akatsuki | Rango: Mukenin S | Titolo: Kami








    ➤ Descrizione fisica

    Alto 1.86 metri, per un peso di 74 kg, Aizen appare come un giovane dal fisico asciutto e prestante , per nulla sproporzionato. Ha i capelli castani tirati all'indietro che arrivano fino al collo , mentre davanti una ciocca di questi ricade sul volto dal lato sinistro della fronte. Gli occhi allungati, marroni, e le sopracciglia sottili gli donano uno sguardo tagliente ed estremamente minaccioso. Indossa due haori bianchi con i bordi neri: uno più corto smanicato, sotto, che arriva sopra le ginocchia aperto al centro con un rettangolo. Poi sopra uno più lungo che arriva sopra le caviglie e infine un kimono bianco che funge da "pantalone". Ha inoltre un drappo di stoffa rossa che gli avvolge la vita, come una cintura. Come scarpe, indossa i classici sandali infradito dei ninja di ame, con delle calze nere..

    ➤ Descrizione psicologica

    Aizen appare come un educato intellettuale dalla voce affabile che è solito rivolgersi ai suoi subordinati chiamandoli col nome proprio , sovente aggiungendo dei suffissi vezzeggiativi , per far trapelare il suo complesso di assoluta superiorità , in maniera subdola e non plateale , quasi come fosse un gesto di gentilezza. Molto raramente mostra segni di preoccupazione ed è solito pianificare le sue azioni con larghissimo anticipo sulla tabella di marcia. In qualsiasi tipo di confronto Aizen mantiene sempre un atteggiamento informale e indifferente mirando sempre a tirar fuori delle conversazioni informali di poco conto assumendo un atteggiamento di superiorità dialettica , con lo scopo di far indispettire i suoi interlocutori senza che essi se ne rendano conto. Perciò quei pochi che non lo conoscono , potrebbero scambiare questi comportamenti come quelli di un uomo gentile e alla mano. Tutto ciò , in realtà , non è altro che una maschera per nascondere la sua natura manipolatrice ed estremamente pericolosa. Aizen è un uomo freddo, calcolatore, che non si fa scrupoli a sacrificare degli eventuali alleati o compagni per raggiungere i propri scopi; Egli considera tutti coloro che gli stanno attorno come mere pedine da usare e sacrificare per giocare il proprio gioco. E' un grande manipolatore e riesce a portare le persone a fare quello che vuole lui grazie a inganni, accordi o promesse; in ogni caso tutto quello che fa è per il proprio tornaconto. Secondo lui tutto quello che conta è il potere e non si ferma davanti a niente pur di riuscire a ottenerlo. Attentissimo osservare e dotato di un'intelligenza tattica fuori dal comune , riesce ad analizzare con assoluta lucidità qualsiasi tipo di situazione , nella vita e nello scontro.

    ➤ Background:

    Quel poco che si può ricordare della gioventù di Aizen deriva dai registri delle varie accademie ninja di amegakure no sato ,luogo natio del mukenin, che riportano vari appunti sul soggetto, sui suoi esami e sulla sua condotta ritenendolo uno dei ninja più promettenti che il villaggio della pioggia abbia mai avuto ma anche uno dei più enigmatici . Non si è neanche certi che il giovane sia nato effettivamente nel paese della pioggia e da quale famiglia provenga ;neanche le più accurate indagini eseguite dal corpo speciale sono riuscite a svelarne il mistero. L'annalistica colloca la sua nascita nel periodo delle grandi guerre che imperversavano sul territorio della pioggia , poco prima della nascita di Akagami. Il suo innato talento era così smisurato da permettergli di diventare genin alla tenerissima età di 6 anni e di conseguire il grado chunin un anno dopo l'uscita dall'accademia. Già a questa tenera età i misteri sulla sua figura incominciarono a infittirsi, specialmente quando delle sbalorditive notizie giunsero all'orecchio di tutti gli abitanti di Ame: Sosuke Aizen ,poco più che un ragazzino, trucidò in circostanze misteriose un Jonin Sp. della foglia . All'età di otto anni era già un mukenin conosciuto e rispettato ma non particolarmente gradito dalle alte sfere dell'organizzazione akagami, che tentò di eliminarlo attraverso un loro sottoposto di rango B, fallendo miseramente. Il giovane prodigio eliminò la minaccia , allo stesso tempo raggiungendo il rango B , non ancora adolescente. Da questo punto gli archivi perdono le tracce del giovane , nulla è conosciuto di ciò che fece durante questo periodo di tempo, il suo nome ritornerà alla cronaca nel giro di qualche anno ma i fatti che lo riguardano rimangono avvolti nel mistero. In realtà agiva sotto le mentite spoglie di ''Sougyo'' , shinobi di Amegakure in esilio , inaugurando l'organizzazione Suta Hiru , con l'apparente proposito di liberare Amegakure dagli oppressori della foglia ma col vero scopo di stabilire la sua base operativa nel villaggio natio. Raggiunse l'obbiettivo sfruttando il diritto ereditario di Dakeshi Shinami , il principe di ame , col quale si alleò per utilizzarlo come fantoccio nella reggenza del villaggio , scacciando definitivamente i fratelli Uchiha Kaguya che fino a quel momento avevano regnato su Amegakure con la protezione dei vertici di Akagami , neutralizzati precedentemente dallo stesso Aizen in uno scontro impari in cui Zen Shinami e Termi persero la vita. Da questo momento egli poté rivelare la sua vera identità , sciogliendo Suta Hiru e gettando le basi dell'organizzazione mukenin più potente che la storia abbia mai conosciuto, insieme all'ormai ex Tsuchikage Kisuke Uchiha , che agiva sotto le mentite spoglie di Vincent Uchiha. Con la nascita di Akatsuki il mukenin della pioggia non ebbe più il bisogno di utilizzare il giovane Dakeshi per i suoi piani di politica interna e se ne liberò facendolo uccidere da Tobi , altro membro di Akatsuki. L'organizzazione ormai contava membri del calibro di Sosuke Aizen , Tobi e Kisuke Uchiha , Dante Akasuna e Fukuro D. Izumi , ultimo erede di Akagami , shinobi così potenti da riuscire a mettere a ferro e fuoco l'intero continente, uno dopo l'altro i jinchuriki venivano catturati e i loro demoni sigillati nel Gedo Mazo. I grandi villaggi opposero una vana resistenza finché , nell'evento conosciuto da tutti come ''Viaggio diplomatico alla foglia'' , l'organizzazione mukenin , attraverso le azioni di Aizen e Tobi , sancì definitivamente il trionfo definitivo di Akatsuki con la cattura del nanabi e l'uccisione di alcuni dei più importanti leader della coalizione. Poco prima della cattura di tutti i demoni i vertici dell'organizzazione cominciarono ad agire per il loro tornaconto personale : Aizen cominciò a lavorare sull'Hogyoku e uccise in circostanze misteriose ukuro D. Izumi , eliminando definitivamente dal mondo tutto ciò che rimaneva di Akagami. A seguito della cattura di tutti i demoni , le tre personalità di spicco di Akatsuki si separarono , svanendo nel nulla e cominciato a tramare individualmente.





    ➤ Arte della carta

    Grazie a questo kinjutsu l’utilizzatore potrà trasformare il proprio corpo e l’abbigliamento in migliaia di fogli di carta. L’utilizzatore può controllare e rimodellare ogni singolo foglio, può infondergli del chakra creando armi per l’attacco, farfalle per spiare, aeroplanini per spostarsi velocemente, mazzi di rose, oppure può rendere semi-adesivi i fogli potendo così ricoprire, bloccare e soffocare l’avversario. I numerosi kinjutsu di questa arte non sembrano essere deboli ai ninjutsu di fuoco e a quelli d’acqua, tuttavia sono deboli ai jutsu basati sull’olio, in quanto rendono impossibile la scissione dei fogli. La maggior parte delle tecniche derivanti da quest’abilità non richiedono sigilli per essere applicate. L’utilizzatore può essere in grado di produrre e piegare abbastanza carta per imitare l’ambiente circostante, permettendo ad esso e ai suoi compagni di nascondersi.

    Grado A - S
    • Possibilità di creare origami di grandi dimensioni;
    • Possibilità apprendere la Tecnica "Arte dell'Origami - Pioggia Divina";
    • Possibilità apprendere la Tecnica "Arte dell'Origami - Chakram di Carta";
    • Possibilità apprendere la Tecnica "Arte dell'Origami - Abisso di Carta";

    Proprietà della Carta
    • L'Arte dell'Origami permette di moltiplicare la carta in proprio possesso così da non rimanere mai senza, tale processo è estremamente rapido e viene applicato durante l'utilizzo di qualsiasi Tecnica;
    • L'Arte dell'Origami permette di controllare e manipolare una particolare tipologia di carta impregnata del Chakra dello shinobi, la quale risulta essere resistente all'Arte del Fuoco ed all'Arte dell'Acqua;
    • L'Arte dell'Origami permette di controllare e manipolare una particolare tipologia di carta impregnata del Chakra dello shinobi, la quale risulta essere debole alle Arti Magiche basate sull'Olio;

    Nb: la carta utilizzata dall'Arte dell'Origami non è nè ignifuga nè idrorepellente ma è in grado di fronteggiare Tecniche di Grado pari o inferiore a quello dello shinobi.

    ➤ Occhio della mente del kagura

    I Ninja Sensoriali sono quel tipo di Shinobi che riescono a percepire il chakra. Ciò comporta che l'utilizzatore di questa Abilità potrà avvalersi di questo senso aggiuntivo negli scontri, riconoscendo fonti di chakra già percepite, e di analizzarne il flusso. L'abilità in ciò cresce con l'aumento del grado dell'utilizzatore.

    Abilità Comuni a tutti i Livelli

    • Possibilità di riconoscere fonti di Chakra già percepite;
    • Possibilità di capire, osservando il flusso del Chakra, se un individuo è sotto l'influsso di un Genjutsu;
    • Possibilità di capire, osservando il flusso del Chakra, se un individuo sta mentendo;

    Grado A - S
    • Possibilità di percepire il Chakra entro un raggio di 10 km;
    • Possibilità di apprendere la Tecnica "Trasmissione Sensoriale";
    • Possibilità di utilizzare la Tecnica "Occhio della Mente" senza Sigilli;
    • Possibilità di annullare il proprio Chakra in movimento;

    ➤ Intento omicida

    L'Intento Omicida sfrutta come mezzo il contatto visivo reciproco o solamente l’estensione della propria furia omicida al fine di terrorizzare la vittima con la visione di una morte cruenta e dolorosa. Per cancellare questo sentimento bisogna far provare al proprio corpo una sensazione che possa sovrastare la paura, come il dolore fisico. L'Intento Omicida destabilizza a livello mentale shinobi di un Grado inferiore, fino a paralizzare momentaneamente shinobi di due Gradi inferiori.

    ➤ Alterazioni del chakra Katon & Suiton

    Alterazione del Chakra Neutro: perfetto
    • capacità di potenziare i propri parametri fisici
    • capacità di influire il chakra in oggetti considerati “conduttori”
    • capacità di utilizzare tecniche che sfruttano Chakra Neutro [fino al livello S]
    Alterazione del primo Chakra Elementale: perfetto
    • capacità di influire il chakra in oggetti considerati “conduttori”
    • capacità di utilizzare tecniche elementali [fino al livello S]
    Alterazione del secondo Chakra Elementale: perfetto
    • capacità di utilizzare tecniche elementali [fino al livello S]


    ➤ Equipaggiamento

    • Nome originale : Kyōka Suigetsu
    • Kanji : 鏡花水月
    • Traduzione : Fiore nello specchio , luna nell'acqua
    • Grado : S
    • Tipologia : Katana
    • Potere fisico : Catalizzatore
    • Potere speciale : Potenziamento fisico (riflessi)

    Spada giapponese per antonomasia dalla lama curva e a taglio singolo,75 cm circa di lunghezza. L'impugnatura,ben costruita ,è avvolta da un drappo di seta verde in modo tale da lasciar scoperte alcune sezioni del manico,color del legno che vanno a creare un disegno geometrico ripetuto Lo tsuba,estremamente particolare,va a formare un esagono dorato i cui lati paralleli alla katana sono più lunghi,mentre i quattro al di sopra di essa sono invece più corti, conferendogli nell'insieme l'aspetto di un diamante o di un prisma.


  7. .

    Tratto da una storia vera
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    4lut2e

  8. .

    PER CAPIRNE DI PIU' LEGGERE ANCHE QUESTO SCONTRO, SE INTERESSATI A RICOLLEGARE MEGLIO IL TUTTO SOLO PER FINI DI CURIOSITA' SUL PERSONAGGIO



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    Ti sbagli.
    Alle volte per essere davvero felici occorre cercare a lungo dentro se stessi. Raggiungere uno stato di quiete e di costante compiacimento non è semplice, perciò spesso diviene necessario immergersi all'interno del proprio stesso spirito, per scorgere quelle verità celate e fare i conti con i propri fantasmi. Una pratica non da tutti, certo, ma sicuramente proficua se si intende ottenere davvero dei risultati soddisfacenti. Molti chiamano tale attività meditazione, ma in realtà non si tratta propriamente della stessa cosa.
    La meditazione, infatti, comprende nel suo significato la contemplazione di ciò che circonda l'essere umano, dunque la Natura in tutta la sua interezza. Raggiungere quindi l'armonia della propria interiorità mediante l'equilibro tra questa e il mondo esterno, come una bilancia che a poco a poco, pesetto dopo pesetto, arriva ad avere una quantità pari di carico in ambedue i suoi piatti.
    Io ho soltanto fatto sì che il destino facesse il suo corso.
    L'uomo battè le mani, componendo un sigillo.
    Il chakra che irradiava la sua figura parve cristallizzarsi nelle sue sfumature violacee, scomponendosi come pezzi di un puzzle che apre la pista all'Omega, un ampio vortice spazio temporale esteso tutto di fronte all'Uzumaki.
    All'interno di quel vuoto cosmico, diverse immagini: Kisuke Uchiha, giovane anbu, si macchia del sangue del suo amico fraterno. Lo costringe a soffrire sotto il suo potere oculare, lo Tsukuyomi. Hanzo Uchiha trafigge Kisuke ed i due cadono al suolo, l'uno abbracciato all'altro.
    Un vortice di carta rivela la figura di uno shinobi misterioso, Sosuke Aizen.
    Una statua mastodontica, catene di chakra.
    Una figura misteriosa si scontra con Renji Akasuna, gli parla, ma non si può udire alcuna voce.
    Renjii Akasuna capitola nella sabbia del deserto, abbandonando la vita.
    La grande guerra.
    Sosuke, Kisuke, distruggono l'alleanza degli shinobi.
    Poi il vuoto, occhi rossi come il sangue, i sei sentieri del dolore. Amaterasu Uchiha Kaguya e Shika Lee, tagliato con orrore a metà da Itachi Uchiha.
    Hanzo Uchiha taglia a metà il sennin Itachi Haku, oggi sentiero del dolore lì presente.

    Ogni tassello, si ricollega a quello prima.
    Gli occhi di Itachi, gli occhi di Hanzo, poi quelli di Kisuke. Un vortice che spazza via il tutto, lo Sharingan di Tobi.
    Ed ogni pezzo, si muove secondo un volere ben stabilito, Uzumaki.
    Te lo ripeto, non ho interesse in alcuna delle fazioni presenti in questa guerra che è all'alba del suo avvenire.

    Il vortice spazio temporale si diradò, lasciando spazio ad una finestra su un'altra dimensione, un luogo misterioso, scientifico, all'interno del quale il Raikage Hanzo Uchiha aveva condotto numerose ricerche negli anni in cui era ancora in vita.
    La sua scomparsa, nel nulla e di punto in bianco, aveva insospettito non pochi shinobi e condotto all'abbandono di quel luogo, una volta scoperto.
    Oeilvert, così era chiamato.
    Quel centro di ricerche, basato essenzialmente sui movimenti astrali, quelli della Luna e lo Tsukuyomi Eterno, aveva spinto il sapere di quello shinobi oltre il comprensibile, spingendolo -probabilmente- a ricercare la verità nell'infinito margine che separa gli uomini dalle divinità.
    L'uomo mascherato esortò l'Uzumaki a comprendere le sue parole associandole alle immagini di Oeilvert, un luogo ormai in totale decadenza, ma dall'inusuale fascino.

    Fu qui che il Raikage Hanzo Uchiha studiò a fondo le storie dell'Eremita delle Sei Vie, la stele degli Uchiha, la leggenda dell'Eterna Illusione.
    Quando comprese le intenzioni di Kisuke, egli si mise in viaggio, forse morì, forse ha soltanto cambiato forma.
    Hanzo Uchiha aveva compreso il male nell'animo di Kisuke, era tutto ciò che serviva per muovere la sua volontà.
    Come vedi, non tutti cerchiamo un motivo universale per combattere, a volte è soltanto necessario un ideale.
    La mia vita... beh, sono sempre stato troppo fifone per andare in prima linea!

    Ironizzò la figura, con una mossa stupida, quasi ad aggiungere una perversa nota stonata in quella sinfonia tanto seria.
    Un gesto che non ci si sarebbe aspettato, da un ceffo tanto minaccioso.

    Ad ogni modo, i demoni sono nuovamente in circolazione e questo ci permette di concepire un nuovo caos.
    Tuttavia, questi demoni...

    L'uomo chinò il capo, la mano destra sul mento gli diede un'aria dubbiosa.
    Uhm, nah, questo non è necessario che tu lo sappia.
    Sentenziò.
    Non sarò io a impedirti di compiere il tuo destino, qualsiasi esso sia.
    Tuttavia è naturale ordine delle cose che, quando un altro demone sarà minacciato, io comparirò per...

    Tutte le sei vie del dolore composero dei sigilli e batterono una mano al suolo sotto i loro piedi.
    Kuchiyose No Jutsu!
    Una nube di fumo si estese in tutta l'area, avvolgendo i presenti. Al suo diradarsi, la statua del Dio degli Inferi, il Gedo Mazo, campeggiava sul luogo. I sei sentieri del dolore campeggiavano su ciascuna delle sue dita.
    Dare una leggera spinta all'ordine naturale delle cose.
    Concluse la figura. Quel temibile potere, richiamato dall'uomo leggendario, avrebbe sopraffatto ciascun altro shinobi, ma dinnanzi a lui si presentava nella sua forma sopita, la quale è in grado di assimilare il chakra dei cercoteri al suo interno.
    Un'arma invincibile per una nuova Alba!

  9. .

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    Le parole del giovane mukenin volavano via nel vento, fondendosi al crepitio della legna arsa dalle fiamme in lontananza, mentre Tobi si girava verso di lui. O, forse, ciò che di Tobi era rimasto.
    Il Sennin congiunse le braccia sul petto, poi flesse l'avambraccio destro verso l'esterno, portando dunque la mano a pochi centimetri dal suo volto coperto. Il palmo aperto, celato da un guanto di materiale sintetico, anch'esso di colore nero, si trovava ora in posizione perpendicolare rispetto allo stesso cielo.
    Io so chi sei.
    Ma non so.. cosa sei.

    Schioccò le dita.
    Di colpo, tutte le sei vie della trasmigrazione furono avvolte da un vortice di chakra denso, violaceo tendente al nero della notte. Un chakra che le fortificava ed allo stesso tempo esulava da quel mondo umano, quasi fossero un elemento alieno, invasivo, come una sorta di virus.
    Potere, destino. Perché mi parli di tutto ciò? Cosa stai cercando?
    Continuò l'Uzumaki.
    Tobi chinò il capo, quasi in un cenno di comica rassegnazione. Sorrise sotto il cappuccio.
    La leggenda dei ninja narra che Kisuke Uchiha, Sosuke Aizen ed Hanzo Uchiha si elevarono verso il regno dei cieli dopo la fine della dinastia dei Kage periti ed il richiamo dello Tsukuyomi Infinito.
    Prese a parlare, indicando la Luna, visibile appena nella fioca luce di quella mattina.
    Il Satellite, alto in cielo, racchiudeva segreti ignoti agli uomini e perciò li affascinava, come una sorta di richiamo ancestrale.
    Qualcuno dice stiano ancora combattendo, sai?
    Ma queste sono solo leggende, dopotutto. Chi può dire sia andata davvero così?
    Dopo la grande macchinazione di Kisuke Uchiha e la sua ascesa verso il Regno dei Cieli, il mondo è stato ricostruito secondo nuove regole e dettami.

    Tobi distese le braccia, fissando il giovane mukenin dinnanzi a sè.
    Chi sono io? Potrei dirti che mi chiamo Tobi, mentre in realtà il mio nome è un altro.
    Oppure che sono qui per portare la pace nel mondo degli shinobi, quando in realtà voglio solo vederlo bruciare.
    La verità è in ciò che vedi, giovane shinobi.. e presto anche tu vedrai lo stesso destino ripetersi, molto prima di quanto immagini.

    La figura misteriosa, detta "Tobi" per mero senso associativo all'uomo mascherato, voltò le spalle al suo interlocutore, prima di proseguire.
    Perchè tu sei certo di rivederlo, non è così, giovane Uzumaki?
    Chiese, quasi conscio dell'inesauribile ciclo a cui il destino del mondo era sottoposto.
    Una nuova organizzazione stava sorgendo, pronta a muovere nuove guerre, nuovo dolore.
    Lo shinobi, dimenticato, voleva solo assistere allo spettacolo, al flusso inesorabile del fato, senza interferire; o forse il suo era solo un presagio, un monito di incombente pericolo.
    Sarebbe stato all'Uzumaki comprendere a pieno il senso del suo quesito.

  10. .
    postu1

    Plic Plic Plic


    Le gocce di pioggia iniziavano a frangere le fronde degli alberi in modo sempre più incessante, i primi rombi di tuono rompevano la stasi silente che fino ad ora aveva vegliato su quel luogo. Alle volte la natura, così come gli essere umani, hanno solo bisogno di una piccola spinta.

    Plic Plic

    Qualche goccia solcava il volto della Kaguya lontana, si insinuava tra le crepe del suo volto distrutto e logoro dagli anni, dal tempo, dalla morte. Pareva quasi piangere, forse per un destino che non avrebbe meritato.
    Amaterasu Uchiha Kaguya aveva manipolato alcuni fra gli shinobi più abili del mondo ninja, spingendoli ad azioni efferate, folli, per un amore forse mai vero, illusorio. Come una mezza Uchiha, disprezzata dai rinnegati della Roccia, aveva tessuto le più fine tra le illusioni, manipolando le menti di Itachi Uchiha, Ras Uchiha, e ancora Odin Akasuna, Shika Lee. Tanti, tra gli uomini, erano caduti tra le sue braccia, nella sua tela di ragno, mentre ella -scaltra- aveva mantenuto fedeltà al suo solo fratello Tsukuyomi.
    Quando la sua vita cessò, non cessò mai la sua leggenda, la sua nomea, il suo fascino quasi spettrale e sfuggente.
    Tobi la aveva scelta per questo motivo e non se ne sarebbe mai davvero pentito.
    Il temporale era il suo pianto ed era incessante, continuo.
    La natura, come quegli uomini caduti tra le sue braccia, alle volte ha solo bisogno di una piccola spinta.
    La spinta era un incendio divampante, il suo calore aveva soltanto accelerato un processo inevitabile. Le nubi adunate in cielo e la leggera pioggia erano diventate presto un inferno di pioggia, tuoni e lampi, mentre la kunoichi rimaneva celata nel suo nascondiglio, diventando sempre più percepibile ai sensi dell'Uzumaki.
    Aveva perso il suo Sharingan, strappatole da Tobi in segno di disprezzo verso il suo sangue, ma le sue illusioni erano rimaste reali, concrete.
    Verso l'epicentro dell'inferno, Amaterasu Uchiha Kaguya si ergeva su un alto albero svettante sugli altri, in attesa del suo sfidante che era sicura avrebbe compreso come muoversi, facendo fede nelle sue abilità.
    Le altre Amaterasu, dal canto loro, erano state un buon diversivo, utile a portare lo shinobi a percepire la reale Amaterasu, ora finalmente palese all'occhio della mente dell'Uzumaki.
    Devo ammetterlo, è stato... divertente.
    Compose una serie di sigilli, era una tecnica del fulmine.

    Kirin



    Erano le stelle, lontane chissà quanto dalla Terra, irraggiungibili, alcune forse già spente, ma la cui luce continua a brillare per chi si trova indietro nel tempo. E' un'ansia angosciante quella che trafigge l'uomo nel momento in cui si ritrova a contemplare l'universo: oltre al realizzare la sua esistenza finita, capisce di trovarsi lontano, altrove rispetto a quei punti di riferimento astrali ed eterni così distanti. Dunque l'anima viene avvolta dalla profonda ansia esistenziale, ed il tetro manto della notte avviluppa per intero il cuore, quasi soffocandolo.
    Sono in molti coloro che sostengono che la notte sia il più misterioso tra i periodi del giorno, ed in effetti è una sentenza innegabile, ma allo stesso modo non si può smentire il fatto che sia anche il periodo più affascinante; quella porzione di ore in cui il mondo cambia colore, e tutto appare per come realmente è quando nasce. Giacchè il buio è l'unica luce propria di cui brilla la materia, e tutto è nero, cupo, gretto in verità, per quanto possa sembrare ingiusto a noi uomini.
    Tutto ciò che carpiamo durante il giorno, quando il Sole è alto in cielo, non è che un'illusione della natura, che per favorire i nostri sensi dati da essa stessa donatici, ci fornisce una visione chiara delle cose per capirle e vederle. Ci sentiamo a nostro agio quando il guardiano luminoso ci guarda da lassù, e in cuor nostro crediamo di non poter essere toccati da alcun male finchè esso resta lì, ma nel momento in cui va a morire ad Ovest divenendo rosso, e lasciando spazio alla sua sorella Luna, allora iniziamo a temere ed a ripararci, sperando di allontanare ogni entità maligna con il sonno. Poichè è in quel lasso di tempo che tutti i nostri pensieri peggiori sopraggiungono, rompendo la stasi del silenzio e fissandosi come monoliti nelle nostre menti deboli e fragili.
    E' strana come concezione, e se ci si soffermasse di più nella contemplazione della notte stessa allora essa apparirebbe come un periodo di calma piatta, pacifico e benigno, con tutto il suo mistero e fascino torbido.
    La foresta in fiamme veniva piegata da delle forti raffiche di vento. Come un corriere venuto da tempi lontani questo viaggiava instancabile, facendo inchinare qualsiasi elemento della natura intralciasse il suo cammino. Spirava da Ovest, spingendosi verso la direzione opposta, portando con se echi di lontane battaglie e voci spettrali e malevole, quindi si spandeva in grande maestosità lungo la brughiera. Era composta da alti alberi molto anziani, dalla chioma variegata, ve ne erano dai verdissimi ai più sbiaditi, tutti quanti con il loro alone solcato dal tempo.
    Rimanevano lì immobili da anni, imperanti e perentori nella loro fermezza, erano altresì dimora di numerosi animali, che in quella notte dormivano sereni e al riparo, mentre molti altri di loro erano a caccia. Dopotutto è così che funziona nel loro regno, così come nel nostro, non v'è mai quiete uniforme per tutti, ma solo per coloro che sanno dove cercarla.
    La natura lì dominava incontrastata, e la sola parvenza di mano umana era rappresentata dalla donna, che quasi si confondeva nello scenario idilliaco del bosco fosco.
    Arte del fulmine: Kirin!
    Sentenziò. La mano cadaverica, alzata al cielo ed irrorata di chakra raiton. Il ruggito di un enorme Drago.
    Si trattava di una tecnica sconosciuta all'Uzumaki, forse mai realmente vista. Il jutsu supremo del fulmine, che si alimenta dei temporali per evocare la divinità suprema dei lampi.
    Un jutsu che non lascia alcuno scampo e che ora dominava il cielo col suo volto spaventevole.
    E' forse qui che incontrerai la tua fine?
    Echeggiò la voce della Kaguya, nel momento in cui il gigantesco drago divenne visibile ai sensi, ma soprattutto alla vista del giovane.
    Voleva che lo vedesse, voleva che contemplasse quel jutsu perchè fosse conscio del potere nascosto di quella natura del chakra.
    Solo allora la voce proseguì.
    No. Il tuo destino sarà scritto altrove, non qui.
    Un movimento della mano, il Kirin volteggiò in aria, ne seguiva il movimento. Non lo aveva solo richiamato, lo controllava.
    Giovane shinobi, da quando il mio occhio si è posato su di te, mi è stata subito chiara la natura del tuo clan, oltre che del tuo animo.
    Le tue ambizioni, i tuoi sogni...
    Possono essere spazzati via con troppa facilità.

    Il drago di fulmini, il Kirin, non avrebbe lasciato alcuno scampo al giovane. Il suo impatto al suolo non era prevedibile, avrebbe spazzato via una intera foresta, una intera montagna addirittura. Non v'era modo di scampare a quella fine.
    Volteggiò ancora.
    E' il potere, il tuo nindo?
    O è soltanto un mezzo per te?
    L'immenso potere del Kirin, potrebbe essere tuo, piegare la volontà delle terre, dei cercoteri.

    Quella donna era un invito, più che una forzatura.
    Il chakra che irrorava la sua mano si affievoliva, fino a scomparire, così come il Kirin stesso, per pochi minuti apparso alla vista di Emiya.
    Non scriverò io il tuo destino, Uzumaki. Credo tu abbia capito chi sono, in tal caso...
    Vortici di vento e oscurità iniziarono a circondare Emiya, ognuno, al suo diradarsi, rivelava una figura incappucciata, fino ad un totale di cinque, tutte intorno a lui. La loro tunica nera, munita di cappuccio e cappello di paglia con strisce di carta e campanellini tintinnanti, celava interamente le loro fattezze.
    Sono qui per dare solo una piccola spinta allo già scritto ordine delle cose.
    L'ultima sagoma apparve poco distante da Emiya, di fronte a lui, da un vortice spazio-temporale che si estendeva da uno dei fori della sua maschera.
    Un destino che si ripeterà, ancora una volta...
    O forse sceglierai di cambiarlo?

    Sentenziò infine, l'uomo mascherato.
    Il Kirin si era diradato, risparmiando l'Uzumaki. Tobi non aveva più alcun fine negli spargimenti di sangue, ma solo nel dare una piccola spinta all'ordine naturale delle cose.





    SPOILER (click to view)
    [spoiler_tag]Perchè hai detto che le povere copie scappano verso le fiamme? Andavano in varie direzioni :zopia:
    Ad ogni modo no problem, scusa le ultime due righe di powerplay ma è solo ai fini della trama. :gimmifive: [/spoiler_tag]
    Coi nuovi spoiler non riesco a quotare tutte le righe, se vuoi ti spiego in pvt, ma tanto non ci sono problemi, ho fatto la cosa solo ai fini della trama per mostrare a Emiya il Kirin (che se vuole può imparare da Amaterasu stessa [NOTA OFF GDR]) e per dare onore a Amaterasu che gli scontri li conclude sempre col Kirin XD

    PS: se vuoi accompagna il post alla musica che ci sta bene con Tobi stile MOM di Kingdom Hearts xDxD
  11. .
    SCHEDA: MONDO NARAKA

    postu1
    Alcuni saggi dicevano che per l'uomo è impossibile raggiungere la condizione di divino, come entità capace di trascendere l'essenza stessa delle cose e raggiungere, tramite la contemplazione, la perfezione stessa. Una teoria propria di una cerchia ristretta di anziani, certo, ma pur sempre veritiera. Sulla faccia della Terra non si è infatti mai visto nessuno raggiungere un tale livello di forza spirituale, da potersi distaccare per intero dalla condizione "umana" per annoverarsi a quella di "trascendentale" e, dunque, divina.
    Nel momento stesso in cui la Kaguya si era palesata dinnanzi al giovane Uzumaki, ella sembrava quasi poter percepire l'istante in cui il terrore prese forma in lui. Un timore reverenziale, che chiunque avrebbe provato nei confronti di un ninja leggendario, come in quel caso l'Uchiha macchiata dall'onta di essere una mezzosangue.
    Alla Divina, dal canto suo, non erano sfuggiti numerosi dettagli, quali il terreno e le sue condizioni, che avrebbero lasciato sicuramente al rosso una via di fuga, volentieri concessa dalla donna, il cui solo scopo era quello di accertarsi delle intenzioni del suo sfidante. Quella, più molti altri dettagli, che per esperienza la Kaguya aveva accuratamente scrutato nel suo avversario, il quale probabilmente avrebbe presto conosciuto, aguzzando le sue abilità sensoriali.
    La Kaguya seguì con lo sguardo il movimento di Emiya, mentre l'estroflessione ossea tornava al suo posto ed il fumo iniziava ad avvolgerla.
    Un ghigno, prima di sparire, poi una eco persa a seguire il mukenin randagio anticipò l'arrivo di un attendibile attacco a sorpresa proveniente dalla nebbia. La Kaguya si era letteralmente diradata nell'ombra.
    Non sarò io, a inseguirti, sarà la foresta.
    Sussurrò, mentre le prime bombe esplodevano e non le solo bombe visibili in quell'istante, ma decine e decine di altre bombe a seguire, dando origine ad un fragore circolare, come un sasso che tonfa nelle acque calme di un lago e crea un rincorrersi di ondine. Così le bombe presero a detonare l'una dopo l'altra, in un riverbero a domino che divampava in un incendio di ingente gravezza, feroce, ad inseguire l'Uzumaki in assetto frontale.
    Un incendio che non inseguiva l'Uzumaki solo, ma anche la Kaguya già in fuga dall'essere coinvolta nella deflagrazione distante qualche centinaia di metri, saettante tra i rami, distante qualche km dallo sconosciuto, a lui parallela, tanto da poter essere notata dai suoi sensi. Compose una serie di sigilli, ora Emiya avrebbe notato innumerevoli altre Amaterasu, in fuga verso direzioni varie come impazzite, mentre la foresta collassava in un incendio divampante e molteplici corvi, pregni del chakra di Tobi, svolazzavano all'impazzata tra le fronde, alcuni addirittura travolti ed uccisi dalle fiamme dell'incendio oramai incontrollabile.
    Non affronterai me, Uzumaki, affronterai la foresta. Lo farai con me, o da me ti farai distrarre?
    Con la sua mossa diversiva, la Kaguya mirava a confondere le abilità sensitive di Emiya, per due motivi principali: verificare se egli detenesse davvero questo potere e, soprattutto, se avesse compreso che i reali pericoli sono in realtà quelli più prossimi. L'elefante nella stanza.
    Di fatto, per l'Uzumaki, in quel momento il caos sarebbe stata una percezione costante, in cui il chakra di Tobi e della Kaguya apparivano pervasivi, in un disordine in cui soltanto una mente zen avrebbe saputo porre ordine e regolarità.
    Un ninja non dotato di doti sensitive non avrebbe di certo mai potuto gestire una simile situazione, pertanto, qualsiasi mossa Emiya avesse compiuto, sarebbe stata per Amaterasu una conferma delle sue doti e -pertanto- avrebbe potuto interessarla.
    Raramente le divinità si degnano di guardare gli uomini: quando lo fanno cercano interesse, forse divertimento.
    In quel caso la Kaguya voleva conoscere il suo avversario, capire "di che pasta era fatto", senza mai effettivamente attaccarlo direttamente. Non era suo interesse, ma questo -naturalmente- l'Uzumaki non avrebbe potuto saperlo.
    Il test di Tobi era semplice, lo stesso riflesso in un pensiero dell'Uchiha impura.
    *Giovane shinobi, saprai mantenere la calma?*
    Avvicinarsi agli Dei: sin dall'alba dei tempi la stirpe umana ha sempre perseguito tale obiettivo; il mito del superuomo non nasce per caso, anzi ha le sue radici proprio nell'ideologia insita nell'uomo di poter superare ogni limite, varcare la soglia del cielo e spingersi ancora oltre, con sulle spalle delle ali possenti e instancabili. Un mito, questo, visto da molti come un male nell'uomo stesso insito, e spesso sbeffeggiato da numerosi miti e leggende. Si tramanda la storia di colui che volle sfidare i Kami rubando loro il fuoco, e da essi fu punito, o ancora di quell'altro che con delle ali di cera sulle spalle volle spingersi il più vicino possibile al Sole, finendo inesorabilmente per dissolvere il suo unico sostegno e dunque abbandonarsi alla morte. Queste concise favolette folcloristiche, che hanno come protagonisti gli stessi uomini, racchiudono dentro la loro struttura apparentemente semplice e infantile delle morali essenziali per la sopravvivenza di ogni individuo.
    Questo la Kaguya lo aveva incarnato e grazie alla volontà di Tobi addirittura superato, sin dal momento in cui aveva presentato un'illusione di sè, uno specchio riflesso, un fantoccio, agli occhi dell'Uzumaki, senza che questi potesse ancora notarlo.
    Sin dalla nascita i bambini sono educati a porsi dei limiti, poichè senza di essi risulterebbero troppo eccessivi nelle loro libertà, finendo per diventare degli individui senza briglie e convinti di poter compiere ogni impresa che passi loro in mente. Pura utopia, nel momento in cui ci si scontra con la vita, la quale come un uragano travolge l'essere e lo scaraventa qua e la, a mo di fiato maligno, privandolo di ogni avere e di ogni certezza, ma lasciando al suo interno un grande bagaglio di esperienza, derivata proprio da uno scontro così a muso duro. Si usa quindi dire che il sommo bene sia la virtù, e che conoscere le proprie capacità ed i propri limiti aiuti a vivere meglio, a non spingersi troppo oltre quella soglia sottile che chiamiamo "confine delle possibilità", superata la quale ci si ritrova in territorio nemico, completamente sguarniti e disarmati delle proprie certezze.
    Se ci si focalizza su tale visione è indubbio concepire l'uomo come una creatura della natura profondamente tormentata, esso viene al mondo con doti mentali prive di pari; capace di fantasticare, di prevedere le azioni dei propri simili, di creare situazioni nella mente, di essere concretamente, nell'idealismo, un essere potenzialmente perfetto. E' triste, dunque, il conoscere che una tale perfezione non sarà mai raggiunta, e che quindi l'uomo non può che restare alla sua unica e reale natura: quella di recipiente.
    Un recipiente di sogni, sangue e peccati!
  12. .
    SCHEDA: MONDO NARAKA

    postu1
    La foresta sussurrava silenzi mai scritti, all'alba di un nuovo giorno. Nel cielo le nubi componevano adunanze sparse, oscurando a tratti un debole Sole d'autunno, mentre tutto intorno la foresta pareva tacere, assorta in una stasi innaturale, addirittura -forse- spettrale. Al confine tra due dei paesi più tempestati, negli ultimi anni, dalla presenza di ninja valorosi ormai scomparsi dalla circolazione, nessuno avrebbe osato rompere quel velo fatto di lievi sussurri ed echi lontani.
    Neppure qualche cacciatore che, munito del proprio buon equipaggiamento, si spingeva in quel luogo poco battuto a compiere qualche uscita di caccia, alla ricerca di un buon pasto da portare a tavola.
    Il mondo dei ninja era cambiato, questo è certo, ma ben poco ne erano cambiati gli autori.
    Il desiderio umano avrebbe continuato a spingere gli uomini verso il credo dell'homo homini lupus, il prevaricare sull'altro, la guerra, il dolore, la conquista.
    Tobi, in questo, aveva fallito.
    Aveva voluto concedere agli uomini una possibilità di redenzione, come un novello Cristo, che assurge all'alto dei cieli, ma senza successo. Dopo la dipartita di Kisuke ed Aizen, Tobi era rimasto solo al mondo, a consumarsi fino alla morte. Ne rimaneva una volontà residua, dispersa chissà dove, a muovere un corpo fantoccio, fatto di puro spirito materico, una stessa volontà che muoveva altri sei fantocci, sparsi per il mondo a girovagare privi di una meta.
    Un piccolo corvo che si posa su un ramo, uno stormo che oscura la Luna.
    Uno stormo di corvi oscura il Sole, mentre in quella giornata d'Ottobre gli occhi pallidi di una Strega sono in più punti del bosco, attenti.
    A volte trattasi di semplici presagi, di sventura, forse, o di morte.
    Come un corvo che solca il volo alla Mezzanotte, l'ora della superstizione, delle streghe. L'ora in cui il male pare prendere una forma propria e da lì, muoversi.
    La volontà residua di Tobi invadeva il mondo come un tumore, una data di scadenza.
    Il tempo scorre.
    Quando il giovane Uzumaki, quel dì, era sul punto di giustiziare la sua preda, in un atto quasi clemente, una estroflessione ossea, candida come la neve d'inverno, si frappose tra la sua lama e la piccola anima innocente e spaventata.
    L'entità, quasi eterea, era apparsa come dal nulla, in un silenzio di tomba, quasi nutrita dalle emozioni delle due parti: da una la paura, dall'altra l'insensatezza.
    I capelli bianchi cadevano sulle spalle sino alle ginocchia, la veste sgualcita, come una vestaglia candida decorata da nere tomoe lievemente sbiadite. Il volto solcato da crepe, le mani ossute, dalle unghie smaltate di viola, gli occhi vacui.
    Così si presentava la donna, come in una apparizione ultramondana, ma qualcuno che conosce la storia avrebbe riconosciuto, in quella decadenza, un barlume di umanità. Amaterasu Uchiha Kaguya.
    L'estroflessione ossea si irradiò di chakra raiton, prese a brillare. Presto la katana di Emiya fu tagliata a metà, come un panetto di burro fuso da una lama rovente.
    Cosa ti spinge qui, shinobi?
    Sussurrò la Kaguya, incrociando lo sguardo del cacciatore.
    Tutto intorno a loro solo la foresta era testimone di quella apparizione, sugli alberi che circondavano l'incontro erano state applicate delle carte bomba, sul fronte di ognuno, quasi a tenere una trappola al predatore.
    E' il ciclo della vita, come pensava l'Uzumaki, un piccolo topo viene mangiato da un gatto, che poco dopo il suo pasto è afferrato e sbalzato in aria dagli artigli di un falco.
    Un mondo crudele e, forse, mai cambiato davvero.
  13. .
    Grande Aidel con la Buster Sword, si vede che ne capisci a pacchi uomo.

    approved
  14. .
    Iscrivo Pinuozzo
    Guardiano
    Oto
  15. .

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    Le sue parole mi fecero male dentro, convinto che non volesse più vedermi o avere a che fare con me dopo ciò che era successo. Era sicuramente una reazione più che lecita, ma quando si avvicinò a me per affrontarmi vis a vis potei scorgere tutto quello che a voce non mi stava dicendo, potevo solo immaginarlo.
    I suoi occhi tinti di rosso, di ira, nascondevano le pozze nere piene di dolore e sconforto per tutto quello che aveva passato per colpa mia.
    Sospirai leggermente, mentre i miei di occhi tornarono al loro colorito originale. Le labbra si mossero da sole, senza realmente pesare le parole.

    Perchè voglio stare con te.

    Allungai le mani e le posai sulle sue palle, per tenerla ancora più vicina a me.

    Nella mia vita ho commesso errori clamorosi e la cosa peggiore è che nemmeno ho provato a rimediare alle mie azioni, ma non voglio più ripetere lo stesso sbaglio.
    Eri, tu sei mia sorella e l'unica persona al mondo che mi è rimasta. Voglio starti vicino e supportarti nel tuo cammino qui a Konoha.
    Secondo un popolo antico i vasi rotti andavano riparati con l'oro, non per nasconde le crepe, ma per valorizzarle e dare a loro un significato importante.


    Mi fermai per un millesimo di secondo, per poi finire il mio discorso e lasciare a lei la parola.

    Io voglio essere il tuo oro...



125 replies since 20/8/2016
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