Posts written by Noroella

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    Emerella La gatta dagli occhi di smeraldo



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    Nome: Emerella | Clan: sconosciuto | Villaggio: Kumogakure | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato

    Daisuke, pronto, si girò e, con mani solide, afferrò la caviglia di Emerella.
    Poi, la lanciò verso l'alto.
    Per alcuni istanti, l'aspirante kunoichi rimase in aria, come un sacco vuoto, poi si irrigidì.
    Non voleva perdere senza combattere.
    Strinse le gambe contro il petto e atterrò con facilità contro una parete rocciosa.
    L'energia dell'impatto le attraversò il corpo, ma la ragazza, con suo sommo stupore, non lo sentì.
    Poi, sfruttando la superficie rocciosa come rimbalzo, saltò.
    La gamba destra di lei era allungata, mentre la sinistra era raccolta.
    Emerella, poi, balzò a terra e tentò di assestare un altro calcio col destro al collo dell'avversario. Certo, era di corporatura imponente, ma lei era ben cosciente dell vulnerabilità di una simile zona.
    Ed era curiosa di scoprire la sua nuova forza.




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    Emerella La gatta dagli occhi di smeraldo



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    Nome: Emerella | Clan: sconosciuto | Villaggio: Kumogakure | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato

    Lo sguardo di Emerella, attento, si concentrò sull'imponente figura del maestro.
    L'uomo, che aveva scelto di piantarsi a gambe larghe sul terreno, intendeva sfruttare la sua maggiore statura e le sue migliori leve articolari.
    Poco dopo, l'uomo alzò le braccia verso l'alto, disegnando un arco che si congiunse quando i pugni si sfiorarono sulla sua testa.
    Con voce decisa, lui le chiese se fosse pronta.
    Emerella fissò su di lui uno sguardo fiero e deciso. Non le parole contavano, ma gli atti.
    Doveva mantenere lo sguardo sul corpo del suo maestro.
    La posa del giovane, ad un tratto, mutò. La gamba sinistra si piegò, la gamba destra si tese.
    Il braccio sinistro era alto, mentre quello destro era basso.
    Poi, con uno scatto, felino, si lanciò verso di lei.
    Emerella, d'istinto, sollevò la gamba in punta, cercando di proteggere l'addome. Forse, non sarebbe servito a niente, ma doveva provarci.
    Per un istante, il dolore parve soverchiarla, ma lei non cedette. La resa non era contemplata.
    Poi, girò su se stessa e tentò di assestare tre calci al fianco sinistro dell'uomo, che era rimasto scoperto nell'esecuzione del pugno.
    Ogni varco doveva essere sfruttato.






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    Emerella La gatta dagli occhi di smeraldo



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    Nome: Emerella | Clan: sconosciuto | Villaggio: Kumogakure | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato


    Mentre si vestiva, Emerella sentì la spiegazione del maestro. Lui voleva provare la sua abilità nelle arti marziali per valutare i suoi miglioramenti.
    Sbarrò gli occhi, perplessa. Certo, era aumentata la sua muscolatura, ma il suo modo di combattere non era mutato.
    Come dovrò combattere?, si chiese. Lei aveva imparato a sfruttare la forza del nemico, per rivolgergliela contro.
    Ma una struttura fisica simile non si accordava con uno stile di combattimento tanto elegante e fluido.
    Scosse la testa, facendo ondeggiare i lunghi capelli neri. No, non doveva preoccuparsi di questo.
    Avrebbe avuto il tempo di migliorare.
    Nintaijutsu?, pensò la giovane, sempre più perplessa. Non conosceva questa parola.
    Le faceva salire alla mente reminescenze mistiche, religiose.
    Ma, ne era sicura, riguardava il combattimento.
    Con un sospiro, appoggiò il piede destro sulla punta e alzò il braccio sinistro davanti a sé, in posa di guardia. Era sicura di suscitare la perplessità del suo maestro, ma la sua muscolatura non era stata ben sfruttata nel combattimento.





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    3 PE: Esame genin
    Ryo: 500
    Armi: 3 shuriken + 2 kunai
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    Emerella La gatta dagli occhi di smeraldo



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    Nome: Emerella | Clan: sconosciuto | Villaggio: Kumogakure | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato

    Il tempo, ben presto, cominciò a mostrare i risultati dei duri allenamenti di Emerella.
    La fatica, prima greve, diminuì e i suoi movimenti si fecero più sciolti.
    La giovane kunoichi, però, ben si avvide del mutamento del suo corpo. Le sue braccia, prima esili, si erano gonfiate e le sue gambe erano tornite, come fossero lavorate nel marmo.
    Anche l'addome, per quanto piatto, rivelava una muscolatura dura.
    Come devo rapportarmi a questo corpo?, si chiese, stupita. Con maggiore efficacia, aveva difeso un gruppo di bambini da un assalto di bulli.
    Eppure, pur essendo contenta di tale mutamento, le sembrava di essere un'altra persona.
    Un mese dopo l'inizio delle sedute di allenamento, la giovane, a passo rapido, si avviò verso il circuito di allenamento.
    Appena giunse, Daisuke la salutò.
    - Salve, Daisuke. - lo salutò a sua volta lei. Il suo occhio esperto di ladra riusciva a vedere negli occhi del maestro un certo compiacimento per i suoi risultati.
    Non devo adagiarmi., pensò. Certo, i suoi traguardi erano ottimi, ma si poteva sempre andare avanti.
    Niente restava fermo.
    Poco dopo, l'uomo le indicò un fagotto, contenente una nuova tuta di allenamento, e lei lo prese per soppesarlo e aprirlo.
    Ma è leggerissimo! pensò lei, meravigliata. Le sembrava quasi senza peso tra le sue mani.
    Era leggero? O semplicemente la sua nuova forza la portava ad ingannarsi su pesi e misure?
    Girò la testa e fissò sul suo maestro uno sguardo perplesso.
    - Perché un abito così leggero? O forse mi inganno io, perché fisicamente sono diventata più forte? -





    Edited by ¬Wævu - 11/6/2023, 13:55
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    Emerella La gatta dagli occhi di smeraldo




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    Nome: Emerella | Clan: sconosciuto | Villaggio: Kumogakure | Grado: ?


    Narrato - Pensato - Parlato

    Con calma, l'uomo le spiegò i prossimi passi del suo allenamento.
    Comprendo. Il corpo, prima o poi, si abitua., rifletté la giovane. Quel jonin credeva nella sua capacità di sopportare il dolore e la fatica.
    Un lampo, per alcuni istanti, balenò negli occhi verdi di Emerella. Sentiva quel peso gravare sulle sue spalle sottili, ma non aveva nessuna intenzione di arrendersi.
    No. La fatica non mi ha mai spaventato., si disse. Come ladra, aveva imparato a controllare le sue emozioni e aveva conosciuto la fatica d'un simile esercizio.
    Doveva applicare quella sua volontà al corpo.
    L'espressione statuaria di Emerella, per un istante, si attenuò. Daisuke si era mostrato severo, ma corretto.
    La bellezza, per lui, era solo una maschera e manteneva fede alle sue parole.
    Tanti, troppi si erano parati dietro belle parole e non avevano esitato a prendersi libertà eccessive con lei.
    Senza alcuna esitazione, la giovane genin seguì il suo maestro. Sì, avrebbe sopportato qualsiasi prova.
    Il ritmo della camminata, a poco a poco, accelerò, fino a trasformarsi in una morsa, su terreni a pendenze differenti.
    Il cuore di Emerella accelerò i battiti, mentre il respiro accelerava e il sudore impregnava la sua tuta. Ma non si arrendeva.
    Le pareva di sentire il calore del sole arroventarle la testa, ma non ci badava. Il dolore, in ogni forma, era una parte necessaria della strada per diventare una ninja.
    Barcollava, si rialzava, cadeva e proseguiva, stringendo le labbra fin quasi a farle sanguinare. La resa non era tra le sue opzioni.
    Andrò oltre i miei limiti. si ripromise. La sua pressione fisica stava cadendo, ma manteneva un silenzio stoico, da guerriera.
    Daisuke sarebbe stato contento di lei.







    Edited by Noroella - 31/5/2023, 00:20
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    Emerella La gatta dagli occhi di smeraldo




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    Nome: Emerella | Clan: sconosciuto | Villaggio: Kumogakure | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato

    - Aprilo, è per te. - le ingiunse il suo maestro.
    Emerella si chinò sul fagotto e, con un movimento negligente, lo aprì.
    Sgranò gli occhi. Dentro quell'involto, c'erano due guanti imbottiti, simili a quelli dei praticanti da pugilato, parastinchi, una casacca e dei pantaloni.
    Guardò il maestro e il suo stupore aumentò. Il suo sorriso era imperscrutabile, simile a quello d'una statua.
    Provò a sollevare i guanti e li sentì pesanti sulle mani. Evidentemente, c'erano dei pesi.
    Capisco. Il peso rafforzerà i miei muscoli, quando dovrò togliermelo. Una logica, per quanto a lei ancora estranea, c'era.
    E non aveva intenzione di deludere le sue aspettative.
    Il suo viso ritornò statuario e fissò uno sguardo serio e determinato sul maestro.
    Poi, attese che si voltasse e cominciò a prepararsi, sistemando con ordine maniacale la sua maglietta e i suoi pantaloncini.
    Pesano. Non avrei mai combattuto così. Le era stato insegnato a contare sulla sua agilità e sui riflessi, perché avevano sottolineato la sua mancanza di forza fisica.
    Sfrutta quello che hai. Non cercare qualcosa che non possiedi. Perfino il suo maestro, così nobile e onorevole, le aveva insegnato a servirsi della sua fisicità sottile, per compiere la sua opera.
    Se l'avesse vista, ne era sicura, si sarebbe messo a ridere.
    Quel giovane, invece, credeva che le sue membra potessero diventare forti.
    La gatta, per lui, poteva diventare una tigre.
    Barcollò e, testarda, cercò di trovare un equilibrio. Quei pesi le avevano spostato il baricentro del corpo e la sua andatura, di solito sinuosa, appariva quella di una ubriaca.
    Era però decisa a non lamentarsi. Aveva scelto lei la strada della kunoichi e le lacrime non erano per lei.
    Le aveva dimenticate, quando aveva abbandonato il suo nobile clan.
    - Che... Che cosa devo fare? Qual è il prossimo passo? - chiese, cercando di mantenere la sua solita, pacata fermezza.









    Edited by Noroella - 16/5/2023, 00:05
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    Emerella La gatta dagli occhi di smeraldo




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    Nome: Emerella | Clan: sconosciuto | Villaggio: Kumogakure | Grado: ?


    Narrato - Pensato - Parlato


    L'allenamento, sempre più intenso, continuò.
    Emerella sentiva la fatica irradiarsi, come sangue, lungo le sue braccia e le sue gambe, ma stringeva i denti.
    Il suo sguardo, ostinato, si manteneva fisso sul suo maestro, mentre il sudore impregnava il suo corpo. Non si sarebbe mai arresa.
    - Per oggi, basta così. - dichiarò ad un tratto Daisuke.
    Emerella fece per ribattere, ma si guardò intorno e si accorse della discesa della notte, dominata dalla luce argentea della luna, che ricopriva le montagne di Kumo.
    Il maestro, poi, le chiese di fargli vedere le sue mani.
    Perché? si chiese. Mai nessuno aveva mai mostrato un simile riguardo.
    Tuttavia, lei allungò le mani e volse le palme verso l'altro.
    Lui le prese le mani e, per alcuni istanti, le esaminò.
    Le consegnò una scatola e le consigliò di applicare la crema sulle mani.
    Lei, sempre più sorpresa, annuì e fece quello che lui le aveva consigliato.
    Pochi istanti dopo, la salutò sorridendo e lei, d'istinto, ricambiò il suo gesto.
    Come è possibile? si chiese. Credeva di essere diventata stoica e impassibile, con la sua vita precedente.
    L'onore l'aveva guidata. Pur nella sua attività di ladra, aveva scelto un codice d'onore ferreo, lontano da qualsiasi gioia.
    Prese la borsa coi suoi vestiti eleganti, tornò a casa e, sopraffatta dalla stanchezza, si lasciò cadere sul letto. Non aveva mai provato un simile allenamento.
    Tre ore dopo, la giovane si svegliò. L'alba, coi suoi colori aranciati, irradiava la sua stanza, creando giochi di luce sui muri, ma nessun rumore giungeva alle sue orecchie.
    Emerella, per alcuni istanti, rimase immobile, in attesa, poi si alzò in piedi. Avvertiva ancora l'indolenzimento muscolare, ma non poteva cedere dopo un solo, misero giorno di prova.

    Non c'è onore nella resa.



    Onore. Quella parola risplendeva nella mente di Emerella.
    Ma non era il momento di un simile pensiero.
    Si lavò, indossò una maglia blu, pantaloni neri e sandali bianchi aperti, si legò i capelli in una coda alta.
    Poi, uscì dalla casa, si fermò davanti ad una pasticceria e consumò una tazza di latte con due fette di torta di mirtilli.
    Pagò, si sciacquò un po' il viso e, a passo rapido, si avviò verso il luogo di allenamento.
    Emerella, di tanto in tanto, lanciava sguardi al villaggio, che cominciava ad animarsi, dopo la nottata.
    I negozi cominciavano ad aprire le serrande, mentre diverse persone, di ogni età, sesso e condizione sociale, cominciavano ad uscire di casa.
    Quando giunse alla meta, con suo stupore, vide il giovane ninja sul campo di allenamento.
    Lui, accortosi di lei, la salutò con cortesia.
    - Buongiorno, Daisuke. - ricambiò lei, gentile.
    Il suo sguardo, attento, si accorse però di un fagotto ai piedi del giovane.
    Che cosa è? , si chiese lei. Sembrava la valigia di un pellegrino.
    Ma lui sembrava innamorato del suo paese.
    Poi, lui le chiese se le ferite si fossero cicatrizzate.
    D'istinto, la genin abbassò lo sguardo sulle sue mani e sbarrò gli occhi, stupita.
    Le sue mani sottili, pur spellate, erano prive di tagli. Come era possibile?
    - Sì... Si sono cicatrizzate... - confessò, sinceramente stupita.






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    Emerella La gatta dagli occhi di smeraldo




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    Nome: Emerella | Clan: sconosciuto | Villaggio: Kumogakure | Grado: ?


    Narrato - Pensato - Parlato

    Nessun dolore percorreva il corpo di Emerella, mentre lui le lanciava le pietre.
    Non può essere. Le pareva di avere sentito dolore, ma non era vero.
    Forse, si era preparata psicologicamente ad un evento inesistente.
    Ad un tratto, il maestro interruppe il lancio di pietre e le fece segno di avvicinarsi.
    Emerella lo guardò, stupefatta. Da tanto, troppo tempo non era abituata a simili manifestazioni di riguardo.
    Con la morte del suo primo maestro, era stata costretta a curare da sé medesima le sue ferite.
    Allungò il polso e l'uomo le diede un'occhiata al polso. Poi, con tono neutro, rilevò la sua resistenza ai colpi.
    Resistenza? Tale parola stupì la giovane ladra.
    Lei si era sempre considerata incline ad attività di rapidità e agilità, come poteva conciliarsi con lei la forza e la resistenza?
    Allontanò quel pensiero e fissò sul maestro uno sguardo risoluto. Doveva proseguire l'allenamento.
    Lui le spiegò che avrebbe dovuto prendere le pietre. L'allenamento, quindi, si era invertito.
    Lei annuì e, per alcuni istanti, rimase immobile, cercando di recuperare energia.
    Poi, ritornò allo stesso posto , piegò le gambe e diede un segnale di assenso al suo insegnante. Era pronta a continuare.
    Lui, rapido, cominciò a lanciare sassi in diverse direzioni.
    L'occhio seguiva, attento, il movimento del maestro. La sua mente, rapida, studiava la traiettoria dell'arto.
    Le gambe, rapide, saltavano braccia, rapide, saettavano, mentre le sue mani sottili si chiudevano sui sassi, implacabili.
    Solo due sassi sfuggirono alla presa della giovane, cadendo con un tonfo, ma lei, senza alcuna lamentela, continuò l'allenamento.





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    Emerella La gatta dagli occhi di smeraldo




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    Nome: Emerella | Clan: sconosciuto | Villaggio: Kumogakure | Grado: ?


    Narrato - Pensato - Parlato

    La giovane concluse il suo pasto, poi sistemò i piatti con decoro.
    Fissò il proprietario del chiosco e gli rivolse un sorriso di ringraziamento.
    - Era tutto ottimo. Congratulazioni. - mormorò. Come sempre, la cortesia era importante per lei.
    Un debole rossore velò le sue guance. Aveva portato dei soldi, ma le sembrava ridicolo pagare con i proventi dei suoi precedenti furti.
    - La pagherò col mio primo stipendio. Può... Può stare tranquillo. -
    A passo rapido, raggiunse Daisuke e lui le indicò un masso dietro cui cambiarsi.
    Silenziosamente, Emerella lo ringraziò per la sua cortesia, poi prese la sua borsa e fece quanto detto, riponendo l'elegante abito nella stessa. Gli allenamenti cominciavano, ma un ricordo del suo maestro di furto non si doveva rovinare!
    - Sono pronta. - annunciò poi lei. Aveva indossato una maglietta nera, piuttosto lisa sulle maniche, pantaloncini di jeans e sandali blu.
    Lui, senza una parola, le ordinò di portarsi con le spalle a mezzo metro dalla parete rocciosa, poi, con un pugno, colpì il masso.
    Decine di crepe apparvero su di esso, poi si sbriciolò in centinaia di pezzi più piccoli.
    Avrò quella forza., pensò lei. La strada era impervia, ma il suo ideale l'avrebbe sostenuta.
    Lui le spiegò che voleva metterla alla prova con le schivate. Del resto, nei furti il suo punto di forza era l'agilità.
    - Va bene. Sono pronta. - affermò, lo sguardo attento, determinato.
    Poco dopo, il giovane uomo cominciò a lanciare le pietre contro Emerella.
    Lei cominciò a balzare ora a destra, ora a sinistra, senza allontanare lo sguardo dai movimenti di lui. L'esperienza le aveva insegnato che, in combattimento, l'attenzione era indispensabile e le avrebbe permesso di cogliere dettagli particolari.
    Il respiro, ben presto, cominciò ad accelerare, ma lei non si fermò. Doveva continuare a reagire e a contrattaccare.
    Tuttavia, una pietra, non intercettata, la colpì al polso destro.
    Il dolore, pur modesto, si irradiò lungo l'arto. La stanchezza l'aveva colta in fallo, ma non doveva arrendersi.
    Il disonore non era contemplato.
    Continuò a saltare, schivando le altre pietre con l'agilità di una gatta. Le prove sarebbero state ben più dure.







    Edited by Noroella - 15/4/2023, 23:46
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    Emerella La gatta dagli occhi di smeraldo




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    Nome: Emerella | Clan: sconosciuto | Villaggio: Kumogakure | Grado: ?


    Narrato - Pensato - Parlato

    Onore e sconfitta? Emerella aprì un poco gli occhi verdi e fissò il giovane.
    Poi, cominciò a riflettere. Tante cose potevano sfuggire alla più attenta pianificazione, ma non ci si doveva mai arrendere.
    Prese dell'acqua e la bevve. I bassifondi, con la loro logica contorta, le avevano insegnato questo.
    Lei stessa non aveva deciso di cedere il rotolo, davanti ad una svolta imprevedibile del Fato?
    Ed era stata la scelta migliore da lei fatta, perché aveva impedito una tragedia, che, se fosse accaduta, avrebbe dilaniato il suo cuore.
    E l'onore voleva dire rinunciare a qualsiasi cosa, pur di difendere ciò in cui si crede.
    Acquisendo abilità ninja, avrebbe difeso quell'onore che, per lei, era un valore tanto importante.
    Nessuno dei suoi nobili familiari aveva quel sentimento, che poneva dei limiti all'egoismo umano.
    Si irrigidì e la fronte si corrugò. In lei, loro vedevano un esempio di debolezza e non si erano curati dei suoi desideri e delle sue emozioni.
    Scosse la testa e guardò il giovane. No, non doveva pensare a loro.
    Erano morti per lei.
    - Quando comincerà l'allenamento? Io ho portato anche abiti più comodi, in caso di necessità. La prudenza non è mai troppa.-




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    Emerella La gatta dagli occhi di smeraldo




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    Nome: Emerella | Clan: sconosciuto | Villaggio: Kumogakure | Grado: ?


    Narrato - Pensato - Parlato

    La giovane aspirante kunoichi continuò a tagliare il cibo in piccoli pezzi e a mangiare.
    Tuttavia, le sue orecchie non perdevano alcuna parola del suo futuro maestro. Lui, con ferma gentilezza, la invitò a non mangiare velocemente.
    Lei accennò ad un sorriso. Non stava mangiando con rapidità, non era abituata a simili, forti sapori.
    Glielo aveva detto, era quasi vegetariana!
    Poi, il suo tono si fece serio e la paragonò ad un germoglio, pronto a mettere nuove radici in un terreno differente.
    Un brivido d'attesa sfiorò la sua schiena. Non poteva negare di provare ansia, davanti ad una situazione simile.
    Onore. Non c'è onore nella paura. Le parole del suo primo maestro, così limpido, ritornavano nella sua mente e lenivano la sua ansia.
    Il suo futuro maestro, poi, le parlò del suo passato e le rivelò che era un ragazzino dodicenne, costretto a sopportare le soperchierie di Tsutono, il mukenin di recente catturato e condannato.
    Un fremito d'ira, come una scossa elettrica, attraversò il viso di Emerella. Odiava quei soggetti.
    Onore. Mancavano dell'onore, che doveva essere il fondamento di un individuo.
    Perfino il suo maestro, Il Gatto delle Ombre, pur avendo scelto la via del furto, aveva ribrezzo per siffatti soggetti, che si servivano della propria forza per compiacere il proprio ego.
    Un sorriso ironico sollevò le sue labbra. Quell'individuo aveva meritato le sberle di Daisuke.
    Il giovane davanti a lei si stava costruendo in un uomo onorevole, che non avrebbe mai rinnegato se stesso.
    Con la sua determinazione, gli ricordava il suo maestro. Ladro per sfortuna, ma il suo cuore era limpido e la sua anima era ferrea.
    - Non c'è onore nella resa. Mi sembri il mio maestro. Ed è un complimento. -




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    Emerella La gatta dagli occhi di smeraldo




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    Nome: Emerella | Clan: sconosciuto | Villaggio: Kumogakure | Grado: ?


    Narrato - Pensato - Parlato

    Tempo.
    Un altro fattore chiave era il tempo.
    Con un cenno del capo, lei annuì e continuò a mangiare, servendosi piccoli bocconi con grazia. Doveva mangiare molto, ma non perdere le sue maniere nobili.
    Le parole dell'uomo, tuttavia, giungevano alle sue orecchie. Lei, ai suoi occhi, non era più una canna, che si piegava al vento, ma un germoglio ancora tenero, che il tempo e adeguate cure avrebbero nutrito.
    E lei era ben pronta a sopportare il peso degli allenamenti.
    Poi, lui le parlò dell'uomo che aveva conosciuto come Tsutono, mukenin al soldo di Munemori. Dunque, era stato il bullo del suo maestro?
    E lui, Daisuke, aveva una corporatura esile, come quella di lei.
    La ladra si irrigidì. Odiava chi si faceva forte della propria forza per compiacere il proprio ego.
    Non c'è onore nel picchiare chi non può difendersi. Di nuovo, le era tornata alla mente una frase del suo maestro di furto.
    Con rispetto, accolse le parole del giovane davanti a lei. Era riuscito poi a sopraffare quel vile, che, poi, non capendo la sua natura miserabile, si era tramutato in un mukenin.
    Una smorfia, per alcuni istanti, distorse il suo viso. Ricordava bene l'espressione lubrica di Munemori sul suo corpo.
    Avevano creduto di trovare una ladra sottomessa e impaurita, ma la gatta era dotata di artigli di tigre.
    - In alcune cose, sembri il mio primo maestro... Anche per lui la volontà era degna d'onore. Può sembrare strano, per un uomo che ha fatto una vita come la sua. - mormorò.






    Edited by Noroella - 6/4/2023, 22:17
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    Emerella La gatta dagli occhi di smeraldo




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    Narrato - Pensato - Parlato


    Gli occhi di Emerella erano rossi dall'irritazione e avevano perduto il loro colore verde.
    Sono d'un ridicolo pazzesco. I suoi modi aristocratici lottavano con i sapori speziati, dandole un aspetto assai comico.
    Lei, però, stoicamente, cercava di resistere a quella tempesta.
    Per alcuni istanti, rimase immobile e cercò di placare il suo senso di stordimento, poi bevve dell'acqua.
    Aspettò che il suo maestro si servisse, poi cominciò a mangiare anche lei. Patate dolci e polipi erano sapori assai sapidi, per lei molto rari.
    Di tanto in tanto, si fermava, poi portava alla bocca piccoli bocconi. Un certo stile si doveva mantenere.
    Poco dopo, lui le chiese se avesse domande.
    - Sì. Come faccio a sviluppare la mia energia spirituale? Non si è mai mostrata, nemmeno involontariamente. -




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    Emerella La gatta dagli occhi di smeraldo




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    Nome: Emerella | Clan: sconosciuto | Villaggio: Kumogakure | Grado: ?


    Narrato - Pensato - Parlato


    Equilibrio
    Emerella, senza alcuna parola, ascoltò il giovane, mentre parlava.
    Le rivelò l'esistenza del chakra, che era una sorta di mescolanza dell'energia fisica e di quella spirituale. Forse, a questo era connesso il potere sensitivo, che lei aveva chiamato istinto.
    - Scompenso? - mormorò, stupita. Lui le aveva detto che la sua vita l'aveva condotta ad uno scompenso.
    Poi, rifletté. Forse, era dovuto al giramento di testa che aveva avuto prima.
    Decise comunque di onorare il cibo che stava venendo servito.
    Con gesti misurati, cortesi, cominciò a mangiare. Quel sapore speziato era incendiario per lei, abituata a cibi semplici, quasi tutti di verdure.
    Forse, il suo futuro maestro aveva calibrato i parametri su di lui, ma non su di lei.
    Tuttavia, con ferma cortesia e disciplina incrollabile, continuò a mangiare. Aveva deciso di affidarsi a lui, pur di potere seguire il suo sogno di donare un po' di dignità alle persone povere di Kumogakure.
    La bellezza è una maschera. La forza non si può replicare. In quel momento, si rivelava diverso dal suo defunto maestro di furto, che le aveva rivelato che il suo tesoro era la beltà del suo corpo sottile.
    - Mi hai guardato con stupore per il mio abito. Beh, io ho pochi abiti eleganti. Sono un regalo del mio maestro di furto... Lui, nonostante la sua vita illegale, era un uomo onorevole. E io conservo queste vesti come un tesoro. Ho voluto metterle perché era l'inizio di una nuova vita per me, lontana dal furto. Inoltre, mi sembrava giusto presentarmi al meglio. - dichiarò.
    Gli occhi di lei cominciarono a lacrimare per le troppe spezie, ma, con un tovagliolo, se li asciugò.
    - Dovrò abituarmi a mangiare speziato. Io, di solito, mangio solo verdure e frutta. Mi potrei definire quasi vegetariana, anche se carne e pesce non mi dispiacciono. - spiegò.





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