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.Ricevuto l’ok da Kishibe per l’inserimento di Emerella nei ranghi ninja, invitai la stessa – tramite missiva – a presentarsi l’indomani del giorno in cui ci eravamo salutati. All’imbrunire, la ragazza si sarebbe dovuta presentare presso il chiosco ch’ero solito frequentare, prima degli allenamenti serali. Il locale era rinomato per i piatti a base di polpo: ingrediente che la ragazza avrebbe iniziato ad assumere nei giorni successivi, assieme ad altri alimenti fondamentali per una dieta adatta a sostenere i pesanti allenamenti che avrebbe conseguito. Il posto era ubicato sulla riva marittima a sud, a poche centinaia di metri dal villaggio, ed era collegato a Kumo da una serpentina che percorreva l’intero versante, formando una ventina di tornanti.
Konbanwa, Hisao-san.
Ohh, Daisuke-kun! Buonasera a te! Cosa ti preparo questa sera?
Vorrei due del solito: mi hanno affidato un’allieva e devo istruirla sulla corretta dieta che dovrà iniziare a seguire.
La fai iniziare con la tua quantità? Non lo sai che le ragazze devono assumere meno Kcal al giorno, rispetto ai ragazzi?
Hisao-san, hai ragione! Magari…magari preparale una porzione più piccola, ma che contenga tutto.
Hai-hai!
L’uomo iniziò così ad adoperarsi con gli ingredienti ch’ero solito a richiedergli, accendendo i fuochi e riempiendo le pentole d’acqua, mentre che io andavo a sedermi su uno dei tre sgabelli liberi situati difronte al bancone.. -
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Lei si è presentata così
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.Nell’attesa dell’arrivo della mora, chiesi a Hisao-san di portarmi dell’acqua fresca (servita in una brocca in vetro) che andai subito a svuotare nel riempire il mio bicchiere. Ne bevvi un sorso, iniziando a chiacchierare del più e del meno con il proprietario, mentre questo si adoperava al taglio delle patate dolci e al controllo della temperatura dell’acqua in pentola. Trascorsero pochi minuti ed ecco che un breve suono cadenzato di tacchi, si udì alle mie spalle; lì per lì non ci feci troppo caso, d’altronde ero una persona abbastanza riservata, ma quando udii il saluto e riconobbi la proprietaria della voce, mi voltai. Inizialmente stentai a riconoscerla – considerato l’outfit elegante che vestiva – ma alla fine, osservandola in viso, riuscii a riconoscerla.
Emy-chan, prego…accomodati.
Le dissi, indicandole lo sgabello accanto al mio cercando di tenere lo sguardo sul bancone davanti a me, così da non imbarazzarla mentre si sistemava.
Chissà per quale motivo s’è messa così in tiro, per una normale cena tra maestro e allieva.
Mi chiesi, con una certa dose di ingenuità, mentre il proprietario (sulla settantina) le dava il benvenuto con un leggero inchino, proseguendo poi con le preparazioni.
Se siamo qui, non è solo perché dobbiamo festeggiare l’approvazione ricevuta dal mio superiore, ma anche per compiere il primo passo dell’allenamento a cui ti sottoporrò.
Le servii l’acqua, riempiendo poi nuovamente anche il mio bicchiere mentre una vampata di profumi speziati giunsero da oltre il banco non appena le prime pietanze vennero messe sulla piastra incandescente.
L’alimentazione.
Che fosse magra, era palese a tutti, ma la motivazione che l’aveva resa tale – per quanto nobile – andava a minare i potenziali progressi che avrebbe potuto conseguire con le mie direttive.
Consumerai parecchie energie, in mia compagnia, quindi è necessario che tu faccia dei pasti abbondanti ed equilibrati, per nutrire i muscoli. Non voglio fare la parte del despota, ma è necessario essere intransigenti con sé stessi, se si vogliono ottenere dei risultati.
Non ero esattamente la persona più galante di Kumo, probabilmente perché ero una persona decisamente più pratica che melliflua ma, persino in uno come me, c’era della cortesia: emergeva dal mio tono di voce pacato, per nulla aggressivo o preponderante; nonché con lo sguardo che, coronato dalle lunghe ciocche bionde, parevano quelli di una figura angelica.. -
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.Negai col capo, quando le sentii commentare identificando il “Controllo” come cardine per qualunque ambito, chiarendomi poi alcuni secondi più tardi.
Il Controllo è sicuramente importante, ma prima di esso vi è l’Equilibrio.
Levai le mani fino a far loro raggiungere l’altezza delle spalle, così da utilizzarle (rivolte verso l’alto) a mo’ di bilancini.
Da una parte c’è l’energia spirituale, dall’altra quella fisica: per essere sfruttate, sotto forma di chakra, devono essere in perfetto equilibrio tra loro. Tu hai un animo forte, Emy-chan, ed è per questo che le tue sensazioni ti hanno guidato bene, finora. Tuttavia, i sacrifici a cui hai sottoposto il tuo corpo hanno creato uno scompenso al quale occorre rimediare.
Fu in quel momento che il cuoco ci servì una ciotola a testa, all’interno della quale v’era una base di riso bianco (cottura al dente) sopra al quale erano stati riposti dei bocconcini di polpo insaporiti da spezie locali, non troppo aggressive.
Questo è il primo piatto, su…non fare complimenti.
Le dissi, con un gesto della mano ed un sorriso sereno, mentre con l’altra mi equipaggiavo di bacchette, pronto a pizzicare i primi bocconi.
La bellezza è solo una maschera: chiunque ninja, è in grado di mutare il proprio aspetto in modo da replicare quello di una persona a proprio piacere. Ma la Forza? Quella non si può replicare.
Spiegai alla mora al mio fianco, portando alla bocca un boccone di polpo per poi accompagnarlo con una buona dose di riso, così da spegnerne la sapidità.. -
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.Rimasi ad osservarla mentre la mora iniziava a mangiare il piatto che l'era stato servito, trattenendo a stento una risata nel vederla tutta impacciata nel mascherare l'effetto che le spezie ebbero su di lei.
Bene, bene...continua così fino all'ultimo chicco di riso!
Malgrado le potesse sembrare di ingoiare delle braci in salamoia, in quel momento, il condimento non era ancora paragonabile a quello del sottoscritto – malgrado i piatti apparissero del tutto simili. Le papille gustative furono semplicemente travolte da quello tsunami di sapori, a causa dei sapori delicati (tendenti all'insipido) ai quali era abituata da anni. Ripulita la ciotola, andai a riporla sul bancone, così che l'aiuto-chef potesse prenderla, andando a riporla nel lavabo; venne presto sostituita con un piatto piano, sul quale erano stati disposti un trio di tentacoli arricciati su una base di patate dolci aromatizzate con alcune erbe e dell'aglio a scaglie, servite con della salsa teriyaki. Anche la mora ricevette il suo piatto, seppur in dosi inferiori sia di tentacoli che di patate. Doveva sicuramente cambiare dieta, in vista dei futuri allenamenti, ma sicuramente in modo graduale.
Hai delle domande da pormi?
Chiesi con tono pacato e alla mano, mentre mettevo mano alla seconda portata, azzannando varie volte il primo tentacolo per poi accompagnarlo con alcuni bocconi di patate dolci.. -
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.Quando la mora mi chiese se ci fosse un metodo per accrescere la propria energia spirituale, restai per un attimo con il boccone di polpo speziato tra le punte delle bacchette sospese in aria – a pochi centimetri dalla bocca aperta.
Lo stai già facendo, Emy-chan.
Le spiegai nell’affondare le bacchette tra le labbra, estraendole successivamente dalle labbra chiuse, roteando poi la coppia di bastoncini arrotondati nell’indicare alla ragazza le varie pietanze speziate che le avevo fatto servire.
Tutto ciò che accresce la tua forza di volontà o che ti sottopone a delle sfide che ti sembrano (inizialmente) impossibili, va a temprare il tuo spirito. Conosci il detto “Se cadi Sette volte, rialzati Otto”?
Le domandai, continuando poi a mangiare con gusto il piatto che m’era appena stato servito dal cuoco nel dare, di tanto in tanto, uno sguardo alla ragazza – con la coda dell’occhio.. -
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Edited by Noroella - 6/4/2023, 22:17. -
.Continuai a saziarmi con il secondo piatto che ci era stato preparato, alternando i bocconi con i sorsi d’acqua mentre – di tanto in tanto – spostai lo sguardo su di lei, come a decretare una maggiore attenzione nei suoi riguardi. Dall’espressione stranita, parve non aver mai udito il proverbio menzionato, ma la reazione che ebbe più tardi mi fece pensare: i suoi occhi, già arrossati da prima, iniziarono a lacrimare. Ebbi il sospetto che ci fosse qualcos’altro dietro, ma non volli indagar troppo per non risultare indiscreto.
Ohi Ohi…non mangiare troppo velocemente, se non ci sei abituata.
Un sorriso si sarebbe levato sul suo volto, mentre con lo sguardo la osservai negli occhi cercando d’infonderle quanta più sicurezza possibile, in quanto sua nuova guida. A volte, bastava sapere di avere qualcuno su cui poter contare, per sentirsi meglio. Poco dopo, la mora mi portò un nuovo dubbio esistenziale: si paragonò ad una canna di bambù, domandandomi (in quanto tale) se potesse divenire possente e forte quanto una quercia. Posate le bacchette sul piatto vuoto, presi quest’ultimo e lo allungai al cuoco che mi ringraziò con un cenno del capo.
Non sei più la canna di bambù che si flette a seconda di dove spira il vento degli eventi.
Mi stavo chiaramente riferendo al suo passato da ladra.
Ora come ora sei solo un germoglio, nato da una ghianda che inizierà a mettere le proprie radici non appena si sarà nutrita dal nuovo terreno nel quale è stata deposta.
Mi voltai verso di lei, osservandola mentre ripuliva il piatto dagli ultimi bocconi, continuando poi con la risposta alla sua domanda.
Io posso essere la guida e il sostegno di quella futura quercia che potresti divenire, aiutandoti a crescere forte e indomita; tuttavia, così come le querce necessitano di un anno per crescere di un metro, anche tu avrai bisogno di tempo per ottenere i primi risultati. Tempo, unitamente alla volontà di diventare quercia: nulla è impossibile, se sei determinata a ottenerla.
Le sorrisi, mostrandole un’espressione velatamente imbarazzata nell’aprirmi – successivamente – con lei, nel raccontarle del mio passato.
Quattro anni fa, non ero che un dodicenne dalla corporatura esile quanto la tua. Finivo spesso per essere malmenato dal “branco” di bulletti dell’Accademia, perché mi frapponevo tra questi e i primini…ricordi Tsutono, il mukenin al soldo di Munemori? Lui era fra questi.
Lasciai trascorrere alcuni secondi, durante i quali l’espressione si fece più seria, seppur caratterizzata da un sorriso più largo, sobrio.
Un giorno, ho deciso di mettere fine al loro sopruso: ho iniziato ad allenare il mio corpo, portandolo al limite, fino a quando non fu più il sottoscritto – bensì i loro pugni – a sanguinare, ad ogni impatto con la corteccia di quella quercia, nella quale m’ero evoluto.
Mi presi qualche secondo di riflessione, concludendo poi il discorso con una massima.
Nulla è impossibile, se hai pazienza e volontà nel conseguirlo.
Detto ciò, andai a bere il sorso d’acqua rimasto nel bicchiere.. -
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.Osservai con attenzione il viso di Emerella, la cui espressione sembrava essere perennemente assorta, sebbene non sapessi ancora bene in o per cosa. Non fino a quando non si espresse poco dopo che ebbi bevuto l'acqua dal bicchiere.
Talvolta, persino la sconfitta può racchiudere l'onore...non limitare le tue vedute, ma sii elastica di mente.
Le dissi con un sorriso, attendendo quindi che la ragazza finisse la pietanza che le restava nel piatto ed ascoltandola, qualora avesse voluto aggiungere altro. Ad ogni modo, non appena il piatto fu pulito, mi alzai dal posto, dando una manciata di monete al proprietario, il quale ci ringraziò – salutandoci.
Pronta per un po' di carne greve?
Ironizzai nel stiracchiarmi le articolazioni degli arti superiori, portando a scrocchiare – grossomodo – tutte le falangi, intrecciate tra loro sopra la mia nuca. Qualunque fosse stata la sua risposta, mi sarei incamminato lungo un sentiero, portando infine le mani nelle corrispettive tasche.. -
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.Emerella rimase silenziosa per tutto il tempo in cui le parlai fino a rimettermi in piedi, al termine del buon pasto. L'espressione sfingea che mostrava, dava l'idea di una persona molto pensierosa – quasi combattuta – da questo “cambio d'identità” che stava per effettuare. Eppure, riuscivo a scorgere la sua forza di volontà e (con essa) le capacità che le avrebbero permesso di compiere quell'importante passo, senza ripensamenti.
Inizieremo subito...beh, prima chiaramente finisci pure di mangiare.
Sorrisi alla mora, prendendo per un attimo congedo nell'avviarmi di lato rispetto al chiosco, così da poter discutere con il proprietario con il quale avevo sviluppato una certa confidenza. La neo genin avrebbe notato gli sguardi di entrambi su di lei, seguiti da un cenno di consenso da parte dello chef nonché dal mio ritorno al suo fianco non appena la giovane ebbe concluso.
Bene, se sei pronta possiamo andare.
Salutai con una mano il proprietario del chiosco, per poi incamminarmi con l'allieva in direzione di uno spiazzo ad un centinaio di metri di distanza, stante alla base di un altissimo picco montano.
Puoi cambiarti dietro a quel masso, io attenderò qua.
Le avrei dato le spalle, incrociando le braccia al petto nell'osservare che nessuno si avvicinasse – malgrado la zona fosse appartata e poco frequentata. Mi sarei voltato solo quando la ragazza mi avesse dato l'ok, pronto a spiegarle quello che avrebbe dovuto fare; prima però, menai un violento pugno al masso che la ragazza aveva usato come riparo, sbriciolandolo in centinaia di pezzi più piccoli.
Portati con le spalle a mezzo metro dalla parete rocciosa.
Le dissi mentre iniziai a raccogliere una manciata di pietruzze da terra.
I felini sono creature agili e reattive, vediamo innanzitutto come te la cavi con le schivate. Pronta?
Attesi l'ok da parte dell'allieva, per poi iniziare a lanciarle uno ad uno tutti i sassolini raccolti da terra, aumentando man mano la velocità onde testare le sue capacità..