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Come ben sapete, io non contesto chi, dopo un percorso lungo e tortuoso, perdona chi gli ha fatto del male.
Il perdono è qualcosa di individuale, legato al proprio vissuto interiore e credo sia una manifestazione di forza.
Ma non è questo il punto.
Molto spesso, a caldo di enormi tragedie, si sente il giornalista chiedere al parente della vittima di turno:-Perdonerebbe chi ha fatto del male alla persona che lei ama?.
Eh?
Cioé, ma che domande fai?
Soprattutto, a caldo di una tragedia enorme.
Cioé, ma davvero siamo arrivati ad un punto tale che questa società pretenda un perdono facile e preconfezionato?
Non si vuole ammettere che, anche nelle persone più buone e virtuose, un crimine odioso (come può essere la violenza o l'assassinio di un proprio caro) fa montare una umanissima rabbia?
Voglio dire, perché ci si aspetta che un crimine particolarmente odioso non susciti umani sentimenti negativi nella persona offesa nei suoi affetti?
Perché?
Io sono convinta che la luce si conquisti attraverso l'ombra, ma perché in questa società l'ombra non la si vuole conoscere?. -
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hai detto praticamente tutto . -
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A u d i e n c e__ f a c i l e *scritta volante in tecnicolor* . -
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Un esempio è il caso di quella ragazza uccisa da quell'essere che definiscono ancora "il suo fidanzatino".
Da altre fonti so che la frase "anche lui è una povera vittima" l'ha detta un prete.
Come si può chiedere in coscienza ad un genitore (o ad un fratello) straziato da una simile perdita:"Lei perdonerebbe il suo assassino"?
Perché poi continuo a stupirmi?. -
.Edward_Elric..
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perchè in qualche modo,nel tuo profondo,credi ancora nella (oltre)umana capacità di perdonare davvero con il cuore,e ti da fastidio che tale...mmm...percorso sia preso non perchè voluto ma perchè indotto,perchè parato di fronte alla vista del malcapitato di turno.
Ovviamente,come già discusso nell'altro topic,sai benissimo la nostra opinione al riguardo,e io penso che un genitore che perdona il carnefice che gli ha strappato il suo bambino,di qualunque età sia,non sia degno di chiamarsi genitore,perchè evidentemente non ha mai reputato importante suo figlio.
Mancato amore diventa odio. Il perdono equivale all'indifferenza. Mostrare indifferenza a seguito di un evento così,vuol dire che non hai mai provato amore nei confronti di chi dicevi di amare.
Io non ho figli,ma ho una sorella alla quale sono legato profondamente. Penso che se anche solo me la toccassero,scatenerei un cataclisma. E a prescindere dai miei pensieri,il perdono non sarebbe contemplato nemmeno a seguito di anni,decenni e "acqua passata sotto i ponti".
Chiunque abbia un legame vero,dovrebbe capire ciò che dico. -
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Hai capito bene quel che penso: io credo ci siano persone capaci di perdonare, pur soffrendo. (vuoi per fede, vuoi perché credono nella non-violenza etc)
Poi per quanto mi riguarda non credo di essere persona capace di perdonare.
Tuttavia, io credo che una cosa "imposta" e "stereotipata" (scusatemi i termini) sia qualcosa di insultante e odioso.
Sai, è come se la società pretendesse il perdono, anche se ci si è trovati dinanzi a delle "immani sciagure", dove un simile percorso è accidentato, quando non impossibile..