L'om,le cui origini si perdono nella notte dei tempi,è un termine indeclinabile che s'impone come punto cardine dell'antichissimo rito e dei suoi più giovani discendenti. Il suo significato originale,di solenne affermazione,ha assunto nel tempo i più disparati aspetti mantenendo tutta via quella primordiale sacralità che gli è propria dalla nascita; Nell'ancestrale liturgia stava a indicare l'inizio e la fine,senza di esso,l'inno sacro non può essere pronunziato: Ometterlo al principio causa la perdita della formula,ometterlo alla fine causa la sua dissoluzione. E' mantra e fono,la sacra sillaba racchiude in se stessa la veglia,il sogno e il sonno senza sogni,nonché il misterioso potere che ispira i cantori e infonde nei suoi sacerdoti il principio di tutto. Luce,sole,sè : Il principio suonò Om prima di dividersi in tre parti nel se,prima di diventare universo. Shaka, completamente assorto nella sua meditazione,venne interrotto all'improvviso dal sopraggiungere della curiosa figura che,un po' timorosa,a stenti interrompeva e riprendeva il suo cammino nel tempio. Mentre il monaco della foglia lentamente scendeva sul terreno,l'altro rimase lì a rimuginare probabilmente su cosa fosse incappato e così,mentre i secondi trascorrevano lenti,l'uomo dalla chioma dorata toccò il pavimento dapprima con la pianta del piede,poi con l'altra. Le sue vesti vermiglie,leggermente smosse dal suo moto,s'assestarono non appena egli toccò il tatami andandogli a coprire le gambe che fino a quel momento erano rimaste scoperte. Nello stesso modo i suoi capelli,aleggiando come catene dorate nell'aria,s'andarono a poggiare sul tessuto delle vesti. Gli occhi chiusi e il volto rilassato donavano a Shaka un'espressione solenne ,quasi ultraterrena,di chi fosse capitato per caso su questa terra marcia. Cosa ti porta qui,viandante? Chiese laconicamente.