La Confraternita del Pugnale Nero

Porpora

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    Autore: J.R. Ward
    Titolo: Porpora
    Titolo originale: Lover Awakened
    Serie: La Confraternita del Pugnale Nero #3
    Casa editrice: Rizzoli/Burn/Mondadori
    Pagine: 423


    Trama:A Caldwell, non lontano da New York, è in corso da secoli una guerra senza regole e senza quartiere in cui a combattere sono lesser e vampiri. Anche Bella è una vampira. Appartiene alla glymera, l'aristocrazia, ma di quel mondo rifiuta le regole e i rituali. Coraggiosa e anticonformista, Bella vuole solo essere libera. E quando conosce Zsadist, il più feroce combattente della Confraternita del Pugnale Nero, si sente inspiegabilmente attratta dal buio che opprime il suo cuore. Nella vita di Zsadist, però, non c'è posto per i sentimenti. La sua anima, cosi' come il suo volto, è segnata da cicatrici indelebili e da ricordi impossibili da cancellare. Eppure, quando Bella viene rapita dai lesser, lui capisce che non avrà pace fino a quando non l'avrà ritrovata. O fino a quando non avrà vendicato la sua morte.
    Ma lei è viva. E` sopravvissuta alle torture e alle prigionia solo grazie al ricordo di Zsadist, ed e' il suo nome che invoca quando i guerrieri la tirano fuori dalla prigione sotterranea in cui e' stata costretta. Il vampiro risponde al suo richiamo con una tenerezza che non sa nemmeno di possedere, prendendosi cura di lei e riportandola lentamente alla vita. Ma Bella vuole di più. E quando Zsadist la rifiuta, lei capisce che per conquistarlo dovrà affrontare la più dura delle battaglie: quella contro i demoni di un passato che minaccia di distruggerlo.

    CITAZIONE
    “Lui è uno spietato assassino.
    Lei lo ama più di se stessa.
    Il loro destino è stare insieme nonostante tutto”

    Protagonisti di questo terzo capitolo della serie sono Bella e Zsadist. Lei è una vampira membro della glymera –l’aristocrazia dei vampiri- che, a causa dell’atteggiamento iperprotettivo della sua famiglia, nel secondo romanzo (Quasi tenebra) decide di andare a vivere da sola in una fattoria poco distante dalla casa di Mary. Proprio alla fine del secondo romanzo, Bella viene rapita dai lesser e Porpora si apre proprio con la sua prigionia e con Zsadist che non si da pace e la cerca con ogni mezzo.
    Zsadist è un guerriero della Confraternita, insieme al suo gemello Phury.
    A causa di un passato che gli ha lasciato profonde cicatrici sia fisiche che emotive, è sempre taciturno e riservato. Sicuramente il membro più pericoloso e letale del gruppo.
    Zsadist e Bella su sono conosciuti nel secondo romanzo, un breve incontro che ha scosso entrambi. Proprio per questo motivo, anche contro il parere dei fratelli, il vampiro continua a cercarla, non dandosi per vinto e riuscendo a trovarla e a liberarla dalla prigionia.

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    Penso che la storia di questi due gemelli,sia una delle piu' belle in assoluto per quanto riguarda il passato dei Confratelli.In realtà ogni uno ha un trascorso preciso che lo porta via via a fare delle scelte ben precise,Zsadist è il piu' difficile da comprendere inizialmente ma via via si rivela il piu' "equilibrato" nonostante tutti gli abusi subiti.
    Come coppia mi è piaciuta quella di Bella e Zsadist,non mi ha fatta impazzire come magari ha fatto dare di matto altre fan ma nel complesso il libro l'ho sicuramente divorato e apprezzato.Piu' che i due protaginisti,ho amato da subito Phury.
    A D O R A T O,Iin tutti i sensi.
    Esteticamente,caratterialmente.per cosa ha passato in futuro eppure quella capra dell' Autrice lo eclissa sempre nei libri.Fino a farlo sparire del tutto....
    Sebbene sia visto da tutti –fratelli compresi- come un assassino senz’anima, Bella riesce a vedere in lui qualcosa che agli altri è sempre rimasto celato. Nello sguardo di Zsadist, la vampira vede la sofferenza, il senso di inadeguatezza e il sentirsi sempre e comunque colpevole.
    Zsadist non è bello come gli altri Fratelli, perché una profonda cicatrice gli deturpa il volto; non è muscoloso come loro, perché si nutre solo di mele e di sangue umano; non è spiritoso e divertente, perché è emotivamente devastato. E, in tutto ciò, è comunque il mio preferito. È puro, nonostante sia un guerriero che ogni notte da la caccia ai lesser. Zsadist non ha mai avuto un’infanzia e, dentro di sé, è rimasto un bambino che ha bisogno di essere capito, aiutato, amato e non giudicato.
    L’unico guerriero della Confraternita cui Zsadist permette di avvicinarsi è Phury, il suo gemello. Per tutta la durata del romanzo ho mal tollerato quello che tutti definiscono “il gemello buono”. Che tanto buono non è, vista la sua tossicodipendenza e l’ossessione che nutre per la donna del suo stesso fratello di sangue.
    Il suo nome richiama la purezza, ma solo perché secoli addietro ha fatto voto di castità e non è mai stato con una donna. E in Phury vi è solo la purezza sessuale, perché quella dell’animo non la possiede. È sempre disponibile ad aiutare gli altri, molte volte si carica di compiti che non sono suoi, ma fa di tutto pur di tenere Bella e Zsadist separati e questo non ispira molta purezza, almeno secondo me.
    Una delle innumerevoli cose che ho adorato di questo romanzo è la coerenza di Bella. Ed è tutto dire, visto che solitamente odio ogni singolo personaggio di genere femminile. È più forte di me, le protagoniste non riesco a tollerarle. Bella invece si è dimostrata matura e, dalla prima all’ultima pagina, i suoi sentimenti sono stati solo per Zsadist. Vi è un triangolo che non so neppure se sia giusto definirlo tale. Phury prova un forte sentimento per Bella, ma lei lo vede solo come un amico e come il fratello dell’uomo che ama.
    Per una volta trovo un triangolo nel quale la ragazza non è indecisa tra i due pretendenti ma, anzi, vede il secondo in modo del tutto fraterno. Queste son cose che non capitano spesso, bisogna festeggiare e urlare al miracolo!
    Tra Zsadist e Bella nasce un sentimento forte e vero, in grado di ridare la vita e di mettere da parte la rabbia e il dolore.

    CITAZIONE
    Quando la riunione si sciolse, mezz'ora più tardi, Z fu il primo a lasciare lo studio. Non gli andava di parlare con i fratelli di quello che si era offerto di fare o di come si sentiva. Sapeva che erano incuriositi, probabilmente cercavano segnali del suo ravvedimento o roba del genere.
    Andò in camera sua a prendere le armi. Lo attendeva un nuovo compito, duro e lungo, e voleva togliersi il pensiero prima possibile.
    Ma quando entrò nella cabina armadio, vide la vestaglia di raso nero che Bella aveva indossato tanto spesso. Giorni prima l'aveva buttata nel cesto del bagno; evidentemente Fritz l'aveva tirata fuori e l'aveva rimessa al suo posto. Si protese in avanti a toccarla, poi la staccò dalla gruccia, la mise sopra il braccio e accarezzò il tessuto morbido e liscio. La portò al naso e inspirò a fondo. Era impregnata del profumo di Bella e, insieme, della fragranza tipica di ogni vampiro innamorato. L'odore del desiderio che lo legava a lei.
    Stava per riappenderla quando fu attratto dal bagliore di qualcosa che cadeva per terra, ai suoi piedi. Si chinò. La collanina di Bella. L'aveva lasciata lì.
    La strinse per un po' tra le dita, come ipnotizzato dallo scintillio dei diamanti, poi se la agganciò al collo e tirò fuori le armi. Tornò in camera da letto con l'intenzione di uscire immediatamente.
    Gli occhi gli caddero sul teschio della Padrona.
    Attraversò la stanza, si inginocchiò davanti al teschio e fissò le orbite vuote.
    Un attimo dopo andò in bagno, prese un asciugamano e tornò in camera. Avvolse il teschio nel morbido tessuto di spugna, uscì in fretta e corse in fondo al corridoio delle statue. Scese il sontuoso scalone e al pianterreno tagliò per la sala da pranzo e la dispensa.
    Le scale per lo scantinato erano in fondo alla cucina e Zsadist le infilò di volata, senza nemmeno accendere la luce. Man mano che scendeva, il ruggito della vecchia caldaia a carbone diventava sempre più assordante.
    Quando arrivò al bestione di ferro - emanava un calore quasi fosse un organismo vivo, febbricitante - si piegò a guardare attraverso la finestrella di vetro. Alte fiamme arancioni lambivano il carbone che le alimentava, divorandolo, perennemente affamate. Fece scattare la chiusura, aprì lo sportello e fu investito in faccia da una vampata rovente. Senza esitare, vi gettò dentro il teschio avvolto nell'asciugamano.
    E subito si voltò per tornare di sopra.

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    Zsadist era stato in passato schiavo di sangue di una donna che chiamava semplicemente "La padrona".Subendo non solo i soprusi sessuali di lei,ma anche di terze persone che pagavano per fare sesso con lui o per abbeverarsi dalla sua vena.Non sapeva neanche dell' esistenza del gemello Phury,sin quando esso stesso non gli fu davanti spiegandogli tutto.Il legame che c'è tra lui e Phury anche a sua insaputa era sempre esistito,piu' volte nel corso della storia ripete che sentiva come di essere incompleto,a metà,come se una parte di sè stesso gli fosse stata strappata.
    Phury in tutti quegli anni,ha provato esattamente la stessa cosa,tanto da spingersi a cercarlo in lungo e in largo per il Mondo sino a trovarlo.
    Mentre lo cercava però,nel frattempo la madre e il padre di entrambi caddero nella disperazione,sino a morire per alcool e di malattia.
    Quando entrambi tornano a casa sani e salvi pronti a ricongiungersi ai genitori,trovano la dimora vuota,e la loro assenza.
    Un altra parte che ho amato particolarmente è stata quella della prigionia di Bella,credo non sia un caso che l' autrice abbia scelto di accostare questa vampira a Zsadist inizialmente in un modo,per poi farle passare quasi la stessa cosa che ha subito lui in passato.Come a voler far comprendere al personaggio stesso di Bella cosa ha provato Zsadist,ed il perchè attualmente è come è!
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    David,Lesser che cattura Bella perchè assomiglia alla moglie che ormai ha perso,è uno degli antagonisti che piu' ho apprezzato.La sua storia è tragica quanto bella,diventato Lesser per forza dopo un divorzio non voluto da lui,si ritrova davanti Bella per puro caso e lei assomiglia vagamente alla donna che lui amava.
    I Lesser però sappiamo che al momento dell' afflizione all' Omega perdono del tutto i loro sentimenti,gli appetiti sessuali e ogni stimolo.
    Devid è il primo Lesser che ancora non ha dimenticato.
    Cerca in Bella,rapendola e torturandola,l' amore perduto.
    Ho trovato veramente un colpo di genio questa particolare scelta di storia ed antagonista,quasi come ha suggerire al lettore che non tutti i Lesser diventano degli zombie che eseguono unicamente il volere dell'Omega.

    Best Moment cap Book
    «Volevo restituirti questa» e tirò fuori dalla tasca la collana di Bella. «Avevo in mente di lasciartela, la notte in cui sono venuto da te, ma poi ho pensato... Be', insomma, l'ho portata finché non sono più riuscito ad allacciarla. Adesso la tengo sempre in tasca.»
    Lei era senza fiato. Nel frattempo Zsadist aveva cominciato a grattarsi in cima alla testa; i bicipiti e il petto erano così muscolosi che tiravano la maglietta, rischiando di far saltare le cuciture.
    «La collana era una buona scusa» mormorò.
    «Per cosa?»
    «Pensavo che venendo a Charleston e presentandomi alla tua porta per ridartela, magari... mi avresti invitato a entrare, una cosa così. Avevo paura che qualcun altro ti corteggiasse e ho cercato di fare più in fretta che potevo. Cioè, insomma, ho pensato che forse, se imparavo a leggere, se mi prendevo un po' più cura di me stesso e se la piantavo di comportarmi da stronzo figlio di puttana...» Scosse la
    testa. «Non fraintendermi, non è che mi aspettassi che fossi felice di vedermi. Solo... sai, speravo... di prendere una tazza di caffè insieme, magari, o un tè. Fare due chiacchiere. Restare amici... Però se avevi un compagno lui non te lo avrebbe permesso. Perciò, ecco, sì... per questo ho cercato di sbrigarmi.»
    Alzò gli occhi gialli su di lei con una smorfia, quasi temesse la sua reazione.
    «Restare amici?» disse Bella.
    «Sì... cioè, non oserei mai chiederti di essere qualcosa di più. Lo so che ti sei pentita... A ogni modo, non me la sentivo di lasciarti andare senza... Sì, ecco... restare amici.»
    Misericordia divina. Era andato a cercarla. Con l'intenzione di riallacciare i contatti con lei.
    Accidenti, questo esulava completamente dagli scenari che aveva immaginato quando si era preparata a parlare con lui.
    «Io... Che cosa stai dicendo, Zsadist?» balbettò, anche se aveva sentito ogni parola.
    Lui abbassò di nuovo lo sguardo sulla matita, poi si voltò verso il tavolo. Prese il quaderno a spirale, cambiò pagina, si chinò e scrisse faticosamente per qualche minuto. Poi strappò il foglio.
    Gli tremava la mano quando glielo porse. «È tutto pasticciato.»
    Lei prese il foglio. In uno stampatello infantile e stentato c'erano scritte tre parole: IO TI AMO.
    Bella strinse le labbra con le lacrime agli occhi. La calligrafia diventava sempre più incerta prima di sparire.
    «Forse non riesci a leggere cosa c'è scritto» disse Zsadist con un filo di voce. «Posso scriverlo da capo.»
    Lei scosse la testa. «Si legge benissimo. È... bellissimo.»
    «Non mi aspetto niente in cambio. Voglio dire... lo so che tu non... provi più niente per me. Ma volevo che lo sapessi. È importante che tu lo sappia. E se c'è anche solo una possibilità di stare insieme... Non posso lasciare il mio lavoro alla confraternita, però posso garantirti che mi prenderò molta più cura di me stesso...» D'un tratto si accigliò e
    smise di parlare. «Cavolo, ma cosa sto dicendo? Mi ero ripromesso di non metterti in questa situazione...»
    Bella si premette il foglio sul cuore, poi si gettò verso di lui. Zsadist la strinse tra le braccia, esitante, quasi non capisse cosa stesse facendo o perché, e lei scoppiò a piangere senza ritegno.
    Nei lunghi preparativi per quell'incontro, l'unica cosa che non aveva mai considerato era che loro due potessero avere un futuro insieme.
    Quando le sollevò il mento per guardarla, lei cercò di sorridere, ma la folle speranza che la animava era un fardello troppo pesante e gioioso a un tempo.
    «Non volevo farti pian...»
    «Oh, Dio... Zsadist, ti amo.»
    Lui sgranò gli occhi incredulo. «Cosa...?»
    «Io ti amo.»
    «Dillo ancora.»
    «Ti amo.»
    «Ancora... per favore» sussurrò Zsadist. «Ho bisogno di sentirlo... ancora.»
    «Ti amo.»
    Per tutta risposta, lui si mise a pregare la Vergine Scriba nell'antico idioma.
    Stringendola forte, affondando il viso nei suoi capelli, ringraziò la Vergine Scriba con eloquenza tale che Bella ricominciò a piangere a dirotto.

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