La Nebbia nel sangue.

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    A seguito del mio balzo, congiungendo le mani per la creazione di due mie copie, avvertii un suono: un battito cardiaco, giunto in esistenza dal nulla, gemello di quello che proveniva dal corpo del ninja che ci era apparso davanti.
    Subito dopo, l' originale si diresse verso la strada che aveva preso Tousen, e la copia invece stava muovendo il proprio corpo, causando il suono di un sonaglio che portava sulla sua persona.

    Una copia. Presto avrà alcune compagne di giochi.

    Sentii il movimento del suo corpo, subito affogato dal più penetrante e chiaro scampanellio dello strumento, e poi più che sentire, avvertii il movimento che stava arrivando verso di me, seguito da un dolore lancinante lungo i miei seni.

    Avvertii il calore del sangue che scorreva sopra la carne pallida, sorpresa che avesse potuto compiere un attacco così preciso anche attraverso la Bruma e durante il mio movimento. Ma il fatto che più mi preoccupava, era che potesse attaccarmi anche senza muoversi e dover attraversare la mia nebbia acida.

    Questo non va per niente bene! Cambio di piani, allora.

    Facendo forza attraverso il dolore, incanalai il Chakra e in mezzo alla pioggia si manifestarono due cloni d' acqua della sottoscritta, che balzarono in azione. La prima fece esplodere i suoi capelli in una muraglia bianca che andò ad avvolgere l' intero vicolo, mentre la seconda generò un Velo di Nebbia e mi caricò a spalle e iniziò a trasportarmi via da lì.
    Avremo percorso forse una trentina di metri, quando lo vedemmo: il Demone Tartaruga a Tre Code, il Sanbi che era stato rinchiuso in Tousen, era a piede libero per Amegakure.

    Beh, cazzo! Toua-san non sarà molto contento.
     
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    Sayuri Sakamoto




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    Nome: Sayuri
    Cognome: Sakamoto
    Età:19
    Soprannome: ETO
    Clan://
    Villaggio: Kumogakure
    Rango:Jonin
    Organizzazione: //
    Elemento #1: Doton
    Elemento #2: Katon
    Nick: Leelan2






    [size=7]ROLE


    Narrato
    Parlato
    Pensato


    ______________________________________________________

    Munnin le gracchiava agitato sulla spalla, con gli artigli attaccati al suo vestitino viola con le orecchie. Di tanto in tanto gli carezzava il piumaggio nero come per calmarlo, doveva essere successo qualche cosa ad Amegakure. Dalla Torre della Yōhei una delle piu' alte della città poteva vedere in lontananza nel centro della città fumo di esplosioni che man mano stavano dissipandosi. Si era accorta che qualche cosa non andava quando il corvo che ormai era il suo animaletto di fiducia non che tramite tra lei ed Itachi aveva planato dal suo trespolo alla finestra, picchiettando incessantemente a fin che lei si alzasse dal divano e andasse a guardare fuori dal vetro. Era rimasta per un po' affacciata aspettando che uno dei suoi scagnozzi o qualche ragazzino le riferisse cosa stesse accadendo.
    La sua attenzione era stata richiamata ad un certo punto dall' arrivo di un ninja con una grande spada sulla schiena e la mole imponente.
    Che ci faceva lui li?
    Le guardie alla porta del Palazzo gli avevano impedito di passare fino a che lei non aveva dato l' ordine di lasciarlo salire.
    Chiuse gli occhi ad ascoltare ogni rumore che la circondava, ogni vibrazione e sussulto. Distinse il respiro affannato per le scale di lui sempre piu' vicino, ma anche il vento che entrava dalla finestra aperta ,l'odore acre della città e l'umido che la pioggia costante portava con sè.
    Riaprì gli occhi etero cromati quando il ninja entrò nella stanza delle udienze.
    Il cuore di lui batteva forte, l'odore del suo sangue fresco e caldo le solleticò subito le narici e l' appetito.
    Si voltò a guardarlo mentre Munnin sulla sua spalla esile le si artigliava stretto girando la testa e sbattendo gli occhietti rossi.
    Molto piu' alto di lei e dalla mole imponente quasi sfiorava con la testa il basso soffitto della stanza. Mezzo madido di sudore e bagnato di acqua di fogna, perchè quella era chiaramente puzzo di merda a sua volta rimase ad osservarla per qualche secondo.
    Dal suo braccio sgorgava sangue, precisamente da una ferita abbastanza profonda vicino alla spalla e colava giu' liquido fino alla mano.
    Gli occhi di lui cosi chiari e attenti la inchiodarono dove era, come due scanner la controllarono da capo a piedi in modo eccitante.
    Quell' elettricità che avvertiva sotto la pelle non appena lo incontrava,la stessa sensazione provata a Kumogakure nel Night Club dove lei aveva creduto di aver seguito la pista di uno spacciatore di droga. La pervase fino alle viscere e la invitò ad avvicinarsi.
    Una volta davanti a lui ebbe nuovamente la sensazione di essere cosi piccola ma potente al suo fianco.
    Guardò la ferita sembrava che un qualche oggetto tagliante, una lama forse di un kunai o di uno suriken l' avesse colpito.
    Con le mani catturò il gomito di lui avvicinando la bocca alla ferita, leccò via del sangue riconoscendone il sapore.
    Tipo "A+", particolarmente forte e rugginoso cosi simile al sapore del ferro da risultare nauseabondo. Favoloso per le sue papille gustative, piu' ne inghiottiva piu' il suo stomaco faceva le fusa.
    Non lo ripulì del tutto o avrebbe finito col mangiarselo vivo e non credeva che lui glielo lasciasse fare tanto facilmente.
    Lo sguardo di lui su di sè mentre lei si allontanava da quella situazione e si apprestava a prendere da un armadio di legno del disinfettante, ago e filo per suturare.
    Le scorte per i suoi ninja erano sempre li pronte all'uso, sia per i bambini che le portavano informazioni sia per gli scagnozzi in giro per le Cinque Terre.
    <<che sta succedendo?>>
    Senza neanche che lei proferisse ordine lui andò a sedersi su una delle sedie di legno del grande tavolo quadrato che usavano per le riunioni. Lasciò che lei sistemasse la ferita senza lamentarsi.
    <<ho detto che ti avrei cercata e trovata, quella volta al Night Club. Ti ho lasciata andare con quel ragazzino sfregiato, ho visto cosa è accaduto.>>
    Affondò l' ago col filo cosi a fondo da farlo grugnire. Aveva toccato un tasto dolente non voleva neanche sentire nominare Arashi Kuromi.
    <<credi che avrei lasciato ancora a lungo che tu procedessi per una strada che non è la tua? Tu sei parte di una vita che non ricordi nemmeno, non dovresti nemmeno essere andata a Kumo ma il destino ti ci ha portata per troppo tempo. E adesso sei tornata qui...>>
    Cra Cra Cra
    Munnin si agitò ancora sbattendo le ali per un breve istante.
    Il Ninja guardò il pennuto indicandolo con la mano libera.
    Lei fece un gesto di stizza con la bocca come a dirgli "lascialo stare".
    <<continui a dirmi che non ricordo ma ogni volta non mi spieghi un cazzo di niente,quindi perchè io dovrei dare risposte a te?>>
    Chiuse la ferita del tutto staccando poi il filo e coprendolo con garze. Doveva comunque farsi vedere da qualcuno piu' bravo di lei in quelle cose.
    <<non sei nata a Kumogakure questo lo sai anche tu.>>
    Ok aveva tutta la sua attenzione incrociando le braccia al petto fasciato coperto dal vestitino logoro,rimase ad ascoltare come una bambina alla quale le stava per essere fatta una meeeeega epopea.
    <<il tuo copro reagisce al mio come il mio al tuo.Ogni particella del mio essere è legato a te come tu sei legata a me.Questo per due motivi, siamo nati nello stesso Villaggio e siamo stati venduti dalle nostre famiglie d'origine per far parte di un progetto molto molto piu' grande. O almeno cosi a loro fu detto,in realtà siamo stati venduti come carne da macello per la creazione di un esercito di mostri.>>
    Fu allora che lui le sfiorò la mano con la sua e nel suo cervello un impulso elettrico le fece venire un mal di testa allucinante.
    Oh no le sue emicrania erano tornate! Se ne era liberata con la vicinanza di Arashi e la vita tranquilla alla Nuvola e adesso tornavano.
    Sbattè gli occhi cacciando via il dolore.
    <<venimmo portati a Falkheart da scienziati capaci di ogni atrocità. Siamo stati studiati a lungo, ci hanno spinti oltre i nostri limiti testando ogni singola peculiarità del nostro copro e della mente. Non sei nata con questi occhi,un tempo erano entrambi verdi.. >>
    Improvvisamente nella sua mente apparve un immagine come se stesse guardando un film in uno schermo vecchio a tubo catodico.
    Il dolore all'occhio,la sete di sangue qualche cosa che bruciava mentre era persa nel buio.
    Munnin si agitò sulla sua spalla richiamandola alla realtà.
    <<smettila mi farai esplodere la testa!!>>
    Gli urlò mentre si allontanava all'indietro di qualche passò.Lui si alzò di scatto continuando a parlare.
    <<sette anni,ci hanno portato via sette anni della nostra vita trasformandoci in qualche cosa di utile a conquistare tutte le Terre Ninja. Sette anni insieme,che tu hai dimenticato grazie a quei bastardi della Nuvola! Ti fa male la testa?E' quel fottuto sigillo che Reijiro Senju e i medici di Kumogakure ti hanno installato nel cervello per bloccare ciò che Falkhart ha creato. Ecco perchè non ricordi...Ma il tuo copro sà!>>
    Era stata venduta dai sui veri genitori?
    L' avevano torturata per anni?
    La mano di lui l' afferrò stretta impedendole di muoversi oltre,non in modo cattivo ma la costrinse a guardarlo mentre lui per farlo era costretto anche ad abbassarsi leggermente verso il suo viso.I denti appuntiti di lui cosi familiari erano cosi simili ai suoi li conosceva. Anche il suo volto i lineamenti duri e marcati la carnagione piu' scura della sua.Sapeva di conoscerlo ma non ricordava come.
    <<eri la piu' piccola eppure nessuno riusciva a lungo a trattenerti. La tua cella era affianco alla mia,giorno dopo giorno siamo cresciuti affianco e abbiamo progettato per anni come fuggire fa quel luogo. E lo abbiamo fatto ci siamo riusciti siamo fuggiti, volevamo tornare solo a casa capire il perchè ci avessero venduti e vendicarci. Ti ho persa quel giorno avevo solo dieci anni non sono stato in grado di combattere per strapparti alle mani dei ninja di Kumo che sulla costa ci intercettarono.>>
    Ricordò la sabbia bagnata in una mattina pallida d'inverno, la nebbia bassa sul mare le tante voci di bambini che scappavano qua e la.Una barca che li attendeva lungo un porticciolo di legno,il vento forte le onde che vi si infrangevano contro.
    Le mani di un ninja molto piu' grande di lei e forte che la sollevavano da terra per caricarsela in spalle.
    Il viso dell'uomo che adesso le stava raccontando tutto che la osservava digrignando i denti mentre un lui bambino cercava di divincolarsi da altri ninja.
    <<dove...dove stavamo scappando? Ricordo la barca ma è tutto confuso...C' era un uomo dai lunghi capelli castani portava una tunica..>>
    Le carezzò la testa come a voler scacciare il dolore che chiaramente le si era dipinto in volto nel ricordare qualche piccola parte del passato.
    Il sigillo nella sua mente era ancora forte tanto da farla sentire diversa.
    <<kirigakure, stavamo tornando li. Noi siamo nati li, per questo il tuo sangue e il mio sono cosi simili sei parte della Nebbia e di ogni spiaggia,vento di tramontana, onda di mare in tempesta come lo sono io.>>
    Lo guardò cercando di comprendere quello che le aveva appena detto, gli toccò col dito esile bendato i denti appuntiti.
    Lui le sorrise.
    Poi tutto il palazzo improvvisamente vibrò come smosso da un terremoto,entrambi guardarono fuori dalla finestra mentre Munnin si librava in aria gracchiando come un pazzo. Si affacciarono entrambi alla finestra rimanendo spiazzati nel vedere qualche cosa di enorme in lontananza tra i palazzi e le case.
    <<ma con chi cazzo sei venuto qui???>>
    <<tousen e Yoko due Kiriani come noi. Chi cazzo ci ha attaccato piuttosto?>>
    Munnin volò fuori dalla finestra girando in cerchio.
    <<merda,Itachi!Avete beccato il mio amico.>>
    <<il tuo amico?Quello ci ha attaccati senza motivo...>>
    <<credimi nè nè, un motivo c'è ed è anche valido. O almeno in parte anche io la penso come lui...Ha un concetto di pace un po' catartico. Ho accettato di aiutarlo per poter in realtà girare il tutto a mio vantaggio. Volevo vendicarmi...>>
    Non la seguiva piu',le fece cenno di non comprendere.
    <<ho minacciato di uccidere il nuovo Raikage qualora avesse fallito nel proteggere Kumogakure. Alla votazione avrei scelto Arashi se lui fosse stato presente ma mi ha inculata prima nè nè.Ho dovuto far buon viso a cattivo gioco cercando di far eleggere un monaco che avrei potuto tranquillamente manipolare a mio modo. Ma nessuno lo ha ritenuto degno,cosi mi sono proposta...Mi hanno depennata perchè sono instabile mentalmente,hanno eletto questo tizio che mi odia a morte. Non potendolo uccidere rischiando di essere arrestata avrei fatto in modo che lui mi desse un pretesto buono per tagliargli la testa,cioò non proteggendo bene il villaggio.Per questo sono venuta qui,Itachi può aiutarmi a far cadere la sua carica di Kage.>>
    Aveva calcolato tutto alla perfezione,in parte poteva mettere ancora in atto quel piano.
    <<nè nè ma anche voi,Kiriani che hanno gia causato problemi a Amegakure che entrano cosi nel mezzo del villaggio...>>
    La terra tremò ancora accompagnata dal forte vento e dall'odore di un' essere da lei mai odorato prima.
    In lontananza la figura di un animale selvatico che si stava palesando tra i palazzi.
    Fece cenno al corvo di indicarle la strada,poi concentrando il chakra nelle mani tocco lei e il Momochi alleggerendo entrambi dal proprio peso.
    Lui non rimase sorpreso come se sapesse di tutte le sue abilità.
    Volarono fuori dalla finestra seguendo il pennuto che gracchiava a gran becco.
    <<munnin,va da lui fagli sapere che sono vicina.>>
    Voleva vedere anche lei cosi suoi occhi quell' enorme bestia e i compagni che il ninja affianco a lei aveva portato con se.
    Forse poteva trovare il modo di evitare che Amegakure venisse distrutta aiutando Itachi e allo stesso tempo scongiurare che qualche Kiriano andasse all' altro mondo causando un gran casino tra le varie fazioni.






    Edited by ETO - 15/1/2022, 21:49
     
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    Clone

    Le gocce di pioggia continuavano a far lacrimare i monumentali grattaceli di Amegakure no Sato in modo sempre più incessante, i primi rombi di tuono rompevano la stasi silente che fino ad allora aveva vegliato su quel luogo. Alle volte la natura, così come gli essere umani, ha solo bisogno di una piccola spinta per dar vita al suo spettacolo ed irrompere fragorosamente nelle vite di tutti noi.
    CITAZIONE
    Itachi: Avrebbe quindi concentrato la propria muscolatura per effettuare un'estrazione trasversale della propria arma atta a colpirla all'altezza del petto.

    La Kunoichi aveva ancora le mani congiunte nel Sigillo della Tigre quando il fendente di Itachi la investì in pieno. È usanza di tutti gli shinobi chiudere i gomiti ad angolo acuto, posizionare gli avambracci paralleli al terreno ed alzare i palmi al centro del torace prima di prodigarsi nella composizione dei Sigilli Ninja; stance che va poi preservata e mantenuta sino all'attivazione della Tecnica di turno.
    CITAZIONE
    Yoko: A seguito del mio balzo, congiungendo le mani per la creazione di due mie copie, avvertii un suono. [...] Avvertii il movimento che stava arrivando verso di me, seguito da un dolore lancinante lungo i miei seni. [...] Facendo forza attraverso il dolore, incanalai il Chakra e in mezzo alla pioggia si manifestarono due cloni d' acqua.

    L'Uchiha estrasse la Katana trasversalmente, muovendo un fendente ascendente che andava da sinistra verso destra, andando sì a ferire i prosperosi seni della Kunoichi ma con essi anche entrambe le mani della stessa. Lo spostamento d'aria prodotto lacerò le carni in profondità, provocando copiose ferite all'altezza dei polsi, con la possibilità di recidere qualche dito, se non addirittura l'intera mano.

    Arrenditi, non sprecare inutilmente la tua vita..

    Disse, facendole notare l'ovvietà della sua precaria condizione. Grondava sangue da entrambi gli arti e dal petto, agitarsi inutilmente non avrebbe fatto altro che peggiorare la sua emorragia. Tentò comunque di utilizzare una Tecnica di Moltiplicazione ma ne uscirono due cloni con entrambi gli arti menomati, quindi impossibilitati ad utilizzare Tecniche come il Velo di Nebbia, causa la necessità di Sigilli.

    Non andrai da nessuna parte in quelle condizioni lì..

    Quello sarebbe stato il suo ultimo avvertimento, un ultimatum alla vita della giovane Kunoichi. Il Clone di destra generò un muro di capelli a fare loro da scudo mentre il Clone di sinistra la prese goffamente in spalle azzardando una fuga. Il Mukenin ripose la Katana all'interno del suo fodero e concentrò la propria muscolatura, scalando verticalmente la parete di roccia e cemento che si stagliava alla sua sinistra

    Non mi costringere a farlo..

    Rapido, muoveva i suoi passi lungo i mattoni dell'edificio, con il Chakra a fare da collante. Una volta superato l'ostacolo, fece un ampio balzo in avanti, scartando la Tecnica avversaria d'un paio di metri. La mano destra ancora stretta attorno alla sua elsa si congiunse alla sinistra nel Sigillo della Tigre, quindi divaricò gli arti inferiori ed inarcò leggermente il busto in avanti mantenendo lo sguardo fisso oltre la sua preda.

    __________

    Itachi

    Il giovane Chunin mormorò delle parole sconnesse, come se si stesse rivolgendo ad un terzo interlocutore. La Tecnica di Barriera si innalzò tutt'attorno alla sua posizione, generando una prigione incandescente dalla quale difficilmente sarebbe potuto fuggire. Tutto d'un tratto, del Chakra cominciò a ribollire attorno al corpo dello shinobi, uno spettacolo cui, suo malgrado, Itachi aveva già assistito in passato.

    Una Forza Portante..

    Il Chakra demoniaco fluiva dal suo corpo come un fiume in piena, modificando i tratti somatici del giovane shinobi e rendendoli sempre più simili a quelli d'una fiera selvaggia. Una coda, due code poi tre; accadde l'irreparabile. Il Sigillo di contenimento che teneva imprigionato il Cercoterio si infranse, uccidendo di fatto il Chunin e liberando dalla sua prigionia il Demone crostaceo Tricoda.

    Stupido ragazzino..

    La Tecnica di Barriera dell'Uchiha riuscì a contenere la bestia, anche se per pochi istanti, bruciandone la pelle e le possenti scaglie cheratinose laddove queste entravano in contatto con essa. Purtroppo però, la Barriera non era stata eretta per contenere una creatura di tali dimensioni e presto si infranse, lasciando appena il tempo allo shinobi di muoversi in una posizione di sicurezza rispetto alla furia del Cercoterio.

    Non mi lascia altra scelta..

    Pensò Itachi, osservando il Cercoterio caricare un'immane quantità di Chakra entro le sue fauci. Egli stesso si ritrovò costretto a concentrare negli occhi, attivando quella che, a dire di molti, era la Tecnica più potente all'interno del suo arsenale. Avrebbe sicuramente potuto infischiarsene, abbandonare quel luogo e lasciare che la bestia distruggesse il Villaggio ma quella era oramai divenuta casa sua.

    Non ho mai utilizzato questa Tecnica..

    Il suo corpo venne invaso da un'aura di Chakra fiammeggiante, visibile persino ad occhio nudo, il quale prese le sembianze di un gigantesco avatar da battaglia di colore rossastro, le cui fattezze rassomigliavano vagamente quelle di un tengu. Imbracciava due armi, un possente Scudo Etereo nella sinistra ed una fiasca a forma di zuccotto nella destra, al cui interno ribolliva un liquido incandescente.

    Ora vedremo se le leggende sono vere..

    Posizionò in avanti lo Scudo di Yata, in protezione non solo di sè stesso ma anche del resto del Villaggio. Il Demone caricò e scagliò contro di lui una temibile Teriosfera, la quale venne intercettata e parata dalla formidabile Arma Leggendaria. L'impatto fu devastante, tanto che il rombo della collisione lo si potè udire a chilometri di distanza. La sfera di Chakra venne quindi respinta in aria, senza una meta ben precisa.

    Ed ora la Lama Inebriante..

    Dal Rengetsu cominciò a fuoriuscire un liquido incandescente che, a prima vista, poteva quasi sembrare magma e che assunse le sembianze irregolari di una lama gigantesca. L'Uchiha andò quindi a trafiggere il suo bersaglio, data la stazza era impossibile mancarlo. Improvvisamente, il Cercoterio venne come risucchiato all'interno d'un vortice che ne sigillò corpo ed anima all'interno di un'Illusione Eterna.
     
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    L' attacco dello shinobi avversario centrò più delle mie prorompenti tette; arrivò pure a ferire le mie mani all' altezza dei polsi! Non tanto da reciderle interamente, ma abbastanza da arrivare all' osso. Fortuna che il fendente aveva preso le braccia dal lato, evitando di colpire vasi sanguigni importanti.
    Quindi, le mie possibilità di morte per dissanguamento erano semplicemente minime, esistenti e fattibili se non ricevevo cure in tempi rapidi, ma minime.

    Almeno ero riuscita a manifestare le mie due copie, anche se il malaugurato tempismo significava che recavano le stesse lesioni alle braccia, impedendo la composizione di sigilli.

    Dovevo starmene a letto oggi!

    Doveva essere una cosa semplice, dentro e fuori (non in quel senso, ma esisteva una possibilità che succedesse), solo incontrare quella ragazza, capire dove stavano le sue alleanze e agire di conseguenza in base alla sua risposta. Invece appare questo stronzo dal nulla, e tutto va a puttane, e non nel senso buono!

    Ignorai l' ultimatum del tizio, mentre la mia copia riusciva ad usare la Criniera Indomita, che grazie ai Kami non richiedeva sigilli delle mani per essere attivata, per ostacolare la sua vista e fermare la sua avanzata di qualche secondo, mentre l' altra mi trascinava a tentoni per via delle sue lesioni. Peccato non potesse usare il Velo di Nebbia come avevo pianificato, ma non potevo farci nulla al riguardo.
    Stavo davvero diventando stufa delle cose che non andavano mai per il verso che volevo io! Era il momento di compiere un vero e proprio passo in avanti, e far sì che fossi io la sola a forgiare la mia fortuna, una volta tornata a Kirigakure!

    Ma l' avversario, pur essendo una copia, non era intenzionato a mollarmi. Avevo avuto a che fare con tipi appiccicosi, ma questo era tutta un' altra storia. Lo sentii mentre scalava una parete del grattacielo vicino, effettivamente scavalcando la barriera di capelli induriti e poi balzando in aria.

    Non mi costringere a farlo..

    Non potei trattenermi dal farmi sfuggire un risolino, mentre diceva quelle cose. Sbucando dal muro improvvisato, avrebbe visto la copia con la testa girata verso di lui con me sulle sue spalle, prima che fossimo avvolte da una massa bianca che si dilungava dalla mia testa, formando una struttura simile ad un anemone di mare, con diversi tentacoli ondeggianti erti verso l' alto.
    Coperta dai miei capelli, alcuni tentacoli andarono a fasciare le ferite che avevo riportato, fermando l' emorragia in corso e permettendomi di dedicare la mia piena attenzione a ciò che stava succedendo, tra cui il ridicolo cliché che quell' individuo aveva appena usato.

    Hihi! Tranquillo, hai fatto più che a sufficienza!

    Due dei tentacoli si estesero dal fronte e si avvinghiarono ad un palazzo dall' altra parte della strada, mentre i restanti si drizzavano come spine acuminate, irte di ulteriori aculei lungo la loro superficie.
    Avrei usato le due estremità allungate per trascinarmi via attraverso l' aria ricca di pioggia in un bozzolo spinoso, fuori dalla portata di quel bastardo, non che avesse avuto gran modo di seguirmi.

    Dopotutto, era difficile sfuggire a dieci tentacoli appuntiti che ti arrivavano da dietro le spalle, a meno che tu non avessi occhi anche dietro la testa. Per quanto arrogante fosse, si era davvero comportato da idiota con quell' ultimo salto. Avrebbe fatto meglio a distruggere il clone, prima di pensare a me.

    Non glielo ha mai insegnato la mamma? Mai dare le spalle ad un Kiriano!

    E ciò valeva anche quando si trattava di una semplice copia.
     
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    Oramai il Clone aveva fatto tutto il possibile per avvertire la Kunoichi di Kiri del suo imminente futuro ma questa sembrò non ascoltare le sue parole, incurante della condizione precaria entro cui verteva e del pericolo cui andava incontro. Il dado era stato tratto, non si poteva più tornare indietro.

    E sia..

    Il Mukenin ripensò a quanto la strategia precedentemente utilizzata sorbì gli effetti desiderati. La Kunoichi indossava una maschera priva di fori per gli occhi, pertanto era completamente all'oscuro dell'ambientazione che la circondava e poteva orientarsi solamente entro un campo d'azione ben ristretto, probabilmente determinato da una sua qualche Abilità sensoriale o percettiva. Egli osservava con attenzione la sua interlocutrice farsi beffe dei suoi avvertimenti, cercando di avvolgere sè stessa ed il Bunshin che la trasportava in un manto di fluenti capelli argentei.
    CITAZIONE
    Itachi: La mano destra ancora stretta attorno alla sua elsa si congiunse alla sinistra nel Sigillo della Tigre, quindi divaricò gli arti inferiori ed inarcò leggermente il busto in avanti mantenendo lo sguardo fisso oltre la sua preda.

    Il suo sguardo puntava fisso oltre la posizione di Yoko, con lo Sharingan che analizzava con perizia i movimenti presenti e futuri della sua chioma, onde individuare un buco all'interno della sua guardia. Il movimento che ne seguì fu immediato, preciso ed inaspettato. Il Clone scomparve dalla sua posizione, lasciando l'avversaria che si trovava alle sue spalle a colpire solamente un mucchio di Piume Nere; il frastuono scaturito dall'impatto avrebbe quindi coperto i suoi spostamenti, permettendogli di raggiungere indisturbato una posizione circa tre metri alle spalle della Kunoichi.

    [Trattandosi di capelli e non di un arto con reali terminazioni nervose, non ci sarebbe stato un riscontro tattile di cosa avesse realmente colpito, se il Clone o se solamente il cemento.]
    CITAZIONE
    Itachi: La mano destra ancora stretta attorno alla sua elsa si congiunse alla sinistra nel Sigillo della Tigre.

    Con entrambe le mani già posizionate nel Sigillo della Tigre, lo Sharingan che gli garantiva un tempo di recupero immediato dallo Shunshin ed il frastuono generato a coprire i suoi spostamenti, al Clone non rimaneva altro da fare che concentrare il Chakra all'interno dello stomaco, ruotare in direzione di Yoko ed infine emettere quel Chakra dalla bocca sotto forma di fuoco. Sempre per merito dello Sharingan, era in grado di prevedere gli spostamenti della ragazza con un certo anticipo, andando ad aggiustare la propria mira in coincidenza della direzione che questa stava prendendo.

    Mi dispiace..

    La Tecnica che ne scaturì assunse le sembianze di un'enorme testa dalle fattezze draconiche ampia diversi metri, la quale strisciava lungo le pareti degli edifici adiacenti, incenerendole. Le fiamme da essa generate erano talmente calde da poter fondere i metalli e riscaldare l'aria al punto tale da poterne modificare le condizioni atmosferiche. La presunta "cecità" della ragazza e la distanza estremamente ravvicinata, difficilmente gli avrebbero permesso anche solo di accorgersi dell'imminente attacco alle sue spalle, in un'azione che nella sua interezza durò appena qualche secondo.

    __________

    Itachi

    Dopo aver avuto a che fare con il Cercoterio, Itachi sigillò il corpo del defunto shinobi all'interno di un Rotolo e si mosse per ricongiungersi al proprio Clone. Un'improvviso bagliore nel cielo, più probabilmente scaturito da una Tecnica Katon a lui ben nota, indicò la corretta via da percorrere.
     
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    Munnin col suo gracchiare incessante li condusse diretti nelle vicinanze di quello che doveva essere stato il "centro" dell'intercettazione di Itachi verso i Kiriani.
    Quando il corvo planò verso il basso in una viuzza interna del centro di Amegakure,riconobbe il moro dagli occhi rossi intento a sigillare un corpo dentro un rotolo. Grazie all' alleggerimento seguì il pennuto fino a raggiungere l'Uchiha.
    Una volta con i piedi bendati a terra si guardò attorno notando qua e la sugli edifici segni di lotta.
    << Ti sei dato da fare nè nè!>>
    Il Cra Cra di Munnin cessò di essere insistente quando tornò ad appollaiarsi sulla spalla della giovane bendata,lei lo carezzò per poi rivolgersi nuovamente verso Itachi.
    << SEN mi ha raccontato quello che è accaduto. Potevi anche chiamarmi...Avremmo potuto creare un dialogo costruttivo e fruttuoso con loro.>>
    Si avvicinò all' Uchiha controllando che fosse tutto intero,inutile dire che lo era e sembrava anche non aver fatto il minimo sforzo. Chissà se aveva pagato alla locanda quando se ne era andata per tornare alla Torre.
    << Ti posso chiedere di lasciarmi la ragazza? Non hai interesse verso di lei nè nè? >>
    Avrebbe atteso una sua parola anche se sapeva che spesso le risposte dell'Uchiha erano formate da parole difficili che doveva tradurre in ETOnese.

     
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    Appena gli spuntoni della copia si abbatterono al suolo, notai già qualcosa di strano. Un Bunshin superiore faceva un piccolo scoppio quando si dissolveva, e non si era sentito nulla prima che l' attacco raggiungesse il pavimento, quando invece avrebbe dovuto intercettare il clone del bastardo a mezz' aria, quindi prima dell' impatto finale, anzi i capelli si sarebbero dovuti fermare subito dopo quel segnale di attacco andato a segno, perciò non dovevano nemmeno avvicinarsi a terra.

    È scampato ancora? Come cazzo è possibile che riesca a prevedere anche ciò che gli succede alle spalle?

    Era alquanto frustrante avere simili problemi a disfarsi di un singolo clone, ma ormai era tardi per rimuginare. Mi fiondai in avanti grazie ai due lunghi tentacoli che avevo esteso, e presto arrivò una nuova sensazione: calore!
    Un immane calore, pari a quello di un incendio, stava arrivando alle mie spalle, e potevo sentire il rombo delle fiamme e lo sfrigolare della pioggia che evaporava rapidamente.

    ... Idiota.

    Per quanto forte potesse essere la sua tecnica Katon, la pioggia torrenziale in cui ci trovavamo, tale da disperdere in secondi i detriti sollevati da due esplosioni consecutive e rendere inerte l' acido della mia Bruma, non l' avrebbe lasciata indisturbata.
    La palla di fuoco arrivò ad impattare contro di me, peccato che colpì solo un largo ammasso di capelli rafforzati, spessi diversi metri e privi di terminazioni nervose che mi facessero avvertire alcun dolore.

    Grazie alla distanza tra le parti che presero fuoco e la mia testa, sapevo che si sarebbero spente ben prima che potessi rischiare danni, soprattutto con la pioggia che grondava acqua sopra di me durante il mio volo guidato.
    E come beneficio, al momento dell' impatto, il calore causò un' evaporazione esplosiva e immediata, creando un veritevole banco di nebbia tra me e quel rompiscatole, facendomi sparire dalla sua vista.

    Meglio non lasciare indizi.

    Manipolando le mie mani con l' ausilio dei miei capelli, riuscii a formare un sigillo e la mia copia rimasta vicina a quella del guastafeste si dissolse in una pozza d' acqua, lasciando attiva solo quella che stavo portando con me nel bozzolo. Ricevetti le sue informazioni riguardo l' aspetto del nemico e la sua maniera di dislocazione rapida, oltre che l' esatta conformazione della tecnica incendiaria che mi aveva scagliato contro.

    Usando l' eco delle gocce di pioggia, mi direzionai per evitare di sbattere contro gli edifici, usando tentacoli bianchi per direzionare e progredire il mio volo, portandomi sempre più lontano da quel vicolo.
     
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    Parlare con Itachi e avere risposte non era mai semplice. Poteva rischiare di diventare vecchia attendendo un suo cenno di dissenso o un commento positivo.
    Quindi in parole spicce,si diede risposta da sola.
    Evidentemente non aveva interesse verso la ragazza che aveva accompagnato Mamoru ad Amegakure,ed evidentemente non gli serviva il suo aiuto.
    Fece spallucce e dietro front indicando al ninja di Kiri di seguirla.
    Grazie alla tecnica dell' alleggerimento che permetteva loro di librarsi nel cielo,perlustrò i dintorni sotto di loro in cerca di tracce della giovane donna.
    La lotta aveva causato diversi danni ai palazzi,la gente del posto si stava gia scervellando su come fare a rimettere tutto in sesto.
    Gli abitanti di Amegakure erano grandi lavoratori seppur di diversi ceti ed interessi,in certi casi sapevano come sollevarsi da terra subito.
    Decise di usare l'olfatto abbassandosi leggermente verso il suolo,poi vide in lontananza un essere ricoperto di capelli mezzi sbruciacchiati.
    Stava attirando troppo l' attenzione dei passanti ed era un facile bersaglio per mercenari in cerca di organi.
    Fece cenno a SEN come nel chiedere conferma e lui annuì.
    Volarono veloci nella sua direzione,non voleva spaventarla.Le planò affianco mentre tentacoli bianchi si muovevano come ausili per farla spostare e stare lontana da ostacoli vari.
    <<ragazza di Kiri,rischi di morire dissanguata in questo modo nè nè.Qui c'è gente che per un tuo rene farebbe la Guerra>>
    Non voleva farle del male, in effetti non aveva idea di cosa poteva fare per lei se non aiutarla in qualche modo.
    Ma prima doveva capire quanto Itachi ci era andato giu' pesante.
    Le aveva fatto un grandissimo discorsone sulla pace e l' armonia alla Locanda e poi aveva ridotto una ragazza cosi.
    Non le tornava qualche cosa decisamente.
    <<vorrei aiutarti se me lo permetti,SEN mi ha detto cosa è accaduto.>>




     
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    E' difficile per me passare sopra una formica senza schiacciarla


    Amegakure no sato , non molto tempo fa' al solo nominare questo villaggio si istillava terrore nel cuore dei più prodi shinobi di tutto il continente. Chi avrebbe osato violare i domini di Sosuke Aizen con anche la vaghissima speranza di poterlo raccontare ai posteri? Quella che sarebbe stata una missione terribilmente delicata anche per i ninja più capaci del mondo era divenuta oggi una scorribanda da affidare a un chunin moccioso e una manciata di jonin inesperti. Gli anni passano ; Il ricordo delle terribili gesta d'Akatsuki s'affievolisce nei ricordi e la paura condensata in un'impenetrabile fortezza attorno le mura di Amegakure s'era disintegrata nel fiume del tempo che scorre inesorabile. Aizen , Kisuke e Tobi Uchiha relegati a prendere le veci di misteriosi protagonisti di favole da raccontare ai bambini che si comportano male , il mito svestito della sua forza generatrice diventa tuttalpiù racconto popolare tramandato da qualche vecchio , se non svanisce completamente negli echi del tempo implacabile. Tuonava feroce il cielo di Amegakure , lampi di luce delineavano a scatti le sagome degli imponenti grattacieli del villaggio ma su tutte svettava imperioso il complesso di Las noches , antica sede del leggendario nukenin. Ruggisce ancora il fulmine , il bagliore della folgore divampa sulle vetrate del palazzo rivelandone l'ampia sala del trono al suo interno , scarna e vuota come lo era sempre stata. La pioggia scroscia via sulle candide vesti d'un enigmatica figura che sguscia tra le cime dei palazzi come nella caccia d'un rapace famelico , calmo e letale, sicuro della sua supremazia incontrastata nei cieli. Guidato dalla sua impareggiabile percezione del chakra individuò ben presto tutti gli esseri coinvolti nel recente disturbo della quiete della pioggia. Al tuonare dell'ennesimo fulmine il suo corpo si disperde in una miriade di origami che s'incanala dall'alto verso il luogo di provenienza dei disturbi , rimanendo tuttavia ben al di sopra delle macerie generate dalla schermaglia avvenuta pocanzi. Ben visibile a tutti i presenti , nel centro della zona aerea che sovrastava l'abitacolo distrutto , in un rapido turbinio di fogli s'andò delineando la figura d'un leggendario shinobi della pioggia ; I due tipici Haori bianchi cingevano il fisico atletico di quell'individuo mentre la cinta porpora stretta intorno la vita danzava ai ritmi del vento , così come il kimono sottostante si gonfiava e si sgonfiava vittima delle intemperie. Due occhi glaciali intagliati su un volto squadrato scrutavano imperturbabili il territorio sottostante , un lungo ciuffo castano pendeva di qua e di la sull'espressione altezzosamente distante di Sosuke Aizen. Terribile facoltà di quell'uomo maledetto dagli uomini era pianificare ogni sua mossa , fino al più piccolo dettaglio , scrupolosamente e con largo anticipo ; '' Un Dio è tale in quanto capace di stare sempre un passo avanti all'uomo'' , era solito ripetere ai sottoposti , pedine che lui considerava nient'altro che sacrifici per raggiungere i suoi misteriosi obbiettivi. Vagamente incuriosito osserva con aria pacata l'agire del nukenin Uchiha , in lui rivide un barlume delle terribili abilità degli unici due uomini che , in quanto a potere, considerava suoi pari , gli unici due ostacoli alla supremazia totale. Il susanoo è una tecnica terribile e magnifica che solo una manciata di uomini è stato in grado di controllare , quelle armi leggendarie maneggiate dal costrutto poi... Non c'era da stupirsi che quel giovane sia stato in grado di soggiogare il cercoterio con una certa facilità , almeno all'apparenza. Quegli occhi , a quello stadio , deteriorano l'esistenza di chi li usa. Al contrario i moscerini della nebbia attirarono lo sdegno del sennin , egli trovava divertente il contrasto tra la loro superbia nel voler accedere ai domini di Amegakure indisturbati e la loro evidente inadeguatezza nel reagire agli stimoli delle prime avvisaglie di pericolo. Chissà cosa avranno avuto mai in mente. Trovo alquanto curiosa la concatenazione d'eventi che dalla mia dipartita ha portato a... Questo. Le stesse parole vennero ripetute da un clone d'origami che andava formandosi a parecchi metri dai fuggiaschi della nebbia e dalla giovane nukenin , comunque ben visibile ai suoi interlocutori. Nonostante il volto tremendamente calmo al solo incrociare dello sguardo del sennin avrebbero avvertito una terribile sensazione di gelida paura. Il suo chakra scandagliava in lungo e in largo ogni alterazione minimamente percettibile nell'aria intorno con assurda minuziosità , Chissà se quei giovani inesperti avrebbero riconosciuto in quella figura la leggendaria presenza del traditore della pioggia; Ad Aizen non importava , così come non gli importava dei motivi che avevano spinto quegli incoscienti sin laggiù , la sua presenza era giustificata solamente dalla pura curiosità effimera e personale. Schiacciare una manciata di formiche non era la sua priorità , giocarci forse sì.
    Nel frattempo l'originale contemplava la volta del cielo come nulla fosse , nonostante parecchi metri più in basso la morte d'un chunin aveva appena sprigionato il potere d'un cercoterio , a sua volta sigillato entro i confini d'una tra le più potenti tecniche dello sharingan. E' una bella giornata oggi , non trovi? L'ennesimo lampo inondò il cielo di luce , Seguì il frastuono del tuono.
     
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    Ringraziando il cielo, la protezione fornitami dalla Criniera aveva retto anche contro un tecnica di tale magnitudine. Certo, i miei capelli si erano bruciacchiati, e il calore era tale da quasi arrivare a colpirmi in pieno ed ustionarmi anche attraverso la loro massa, lasciandomi con la pelle ben arrossata e sensibile.

    Ma ormai era fatta! La nebbia creata dall' impatto tra fiamme così calde e la pioggia, aveva coperto la mia fuga, permettendomi di porre una discreta distanza tra me e il clone di quel bastardo.
    Restavano solo tre problemi ora: uscire da Amegakure in fretta, riferire a Toua-san che Tousen era morto e il Sanbi svanito e senza essere riusciti a conferire con Sayuri, e di maggiore urgenza, il consumo costante di Chakra per mantenere la Criniera Indomita attiva, usandola come bendaggio di emergenza per bloccare la perdita di sangue dalle mie ferite e come mezzo di trasporto protettivo mentre scivolavo per le vie del Villaggio per raggiungere l' uscita. Già solo mantenere la concentrazione con il dolore fisico che stavo provando era difficile, figurarsi con lo stress mentale che mi si stava caricando addosso.

    Ho dissolto entrambe le copie per risparmiare le forze, ma non so se riuscirò a trovare aiuto in tempo.

    Maledissi quel corvaccio di un ninja dagli occhi cremisi per il suo impicciarsi e rammaricai il non essere riuscita ad incontrare quella promettente ex-kiriana per un incontro dalle possibili conclusioni bollenti.
    Ma mentre correvo sorretta dai tentacoli di capelli, udii due nuovi battiti avvicinarsi alla mia posizione, provenienti dall' alto. La frequenza era diversa da quella del dannato, anzi una era pure già sentita, e poi una voce squillante.

    ragazza di Kiri,rischi di morire dissanguata in questo modo nè nè.Qui c'è gente che per un tuo rene farebbe la Guerra.

    vorrei aiutarti se me lo permetti,SEN mi ha detto cosa è accaduto.


    Aprii un occhio, sbirciando da sotto la maschera e trovandomi di fronte, levitando dal suolo una forma femminile, ingannevolmente infantile, ma con un portamento molto più vissuto.
    La menzione del soprannome del Momochi servì ad identificarla, e dal modo in cui il suo battito non si alterò nemmeno per un secondo durante la sua parlata, capii che stava dicendo il vero.

    A fatica, mostrai un sorriso sghembo, un po' tremolante e addolorato, ma in grado di trasmettere quella maliziosità che mi contraddistingueva, almeno speravo.

    Lieta di sapere che ad Ame c'è gente che apprezza la mia bellezza interiore, hihihi.

    Con quella battuta d' apertura, fermai la mia corsa, e iniziai a far depositare il mio corpo al suolo, ritraendo i capelli in modo da avere quanto bastava a fasciare le mie ferite e muovere le mie mani, dopo essermi assicurata che nessun altro fosse nei paraggi.

    Io sono Yoko di Kiri, mentre tu devi essere la fantomatica Sayuri che stavamo cercando. Apprezzo l' aiuto, e anche se non potrò usare le mani per un po', la mia lingua sarà un' eccellente sostituta.

    Non avvertendo più la presenza di quel clone persistente, supposi che l' originale lo avesse disperso, o che la mia salvatrice lo avesse distrutto di suo pugno. Sperai che fosse avvenuto per via di calcio nei testicoli, se solo per far percepire allo stronzo la stessa sensazione.
    Ma ebbi a malapena il tempo di formulare quel pensiero, che una nuova presenza fece udire i propri passi sul terreno bagnato, che venne soffocata da un terrore primitivo che mi gelò nelle ossa, mentre sentivo questa nuova persona parlare e camminare nella nostra direzione!

    Volsi lo sguardo nella direzione da cui venivano i suoni e la sensazione di morte, vedendo solo un uomo, forse sulla trentina, dai capelli castani, con un' espressione calma, quasi serena, che nulla faceva presagire un tale intento omicida da paralizzarmi sui miei piedi.
    Il dolore delle mie ferite aiutava però a mantenere la mia stretta sul momento attuale, una breccia nella valanga di terrore che si stava riversando su di me. E con quella lucidità che mi ritrovavo, potei fare un' unica cosa:

    E vaffanculo!

    Oggi proprio non era giornata!
     
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    うちは イタチ

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    ITACHI UCHIHA うちは イタチ─
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    Un silenzio di tomba, freddo come un altare sacrificale. La luce lunare disegnava piccoli frammenti luminosi sull'umido terreno. Il suono della pioggia era oramai diventato un tenue sottofondo, solo il frusciare del vento ogni tanto portava con se suoni deboli, lontani, indefiniti per poi dissolversi di nuovo.

    Purtroppo, non sempre ascoltano..

    Disse, continuando il suo procedere verso la destinazione ultima. A seguirlo si era aggiunta la giovane Sayuri, anche se ancora non si spiegava del tutto il motivo del suo interesse a quella vicenda. La ragazza era sopraggiunta dal cuore della città e sembrava diretta verso il medesimo luogo.

    __________

    Una volta giunto sul luogo dello scontro, Itachi avrebbe constatato la presenza di un cadavere per le strade di Amegakure; altezza un metro e cinquanta circa, esemplare femminile a giudicare dall'ampiezza dei fianchi, cause della morte ingenti bruciature su tutta la superficie del corpo.

    Troppo tardi..

    Il Clone stava lì, quieto in piedi ad osservarla; a giudicare da una prima analisi della scena, la ragazza giacente a terra era la Kunoichi del Villaggio della Nebbia. Con un semplice gesto del capo ordinò di disporre del cadavere all'interno di un secondo Rotolo per poi rivolgersi a Sayuri.

    Hai forse qualcosa a che fare con la presenza di una Squadra della Nebbia entro i possedimenti della Pioggia?

    Tristezza, quello era l'unico sentimento scaturito dall'ambiente circostante che era cupo e ombroso. Ammassi di nubi che sembravano una mandria impazzita erano padroni del cielo e si muovevano su di esso lentamente ma inesorabilmente lasciando trapassare ogni tanto dei lievi bagliori.

    Quanto a me, mi metterò in cammino verso Kiri..

    Il Clone sarebbe rimasto ivi presente, poichè un evento più unico che raro si era appena verificato e nulla aveva a che vedere con la morte di quei ragazzini; uno dei Kami era disceso dal suo olimpo terreno e sembrava oneroso prestare lui il degno rispetto. Gli sorrise; seguì il frastuono di un tuono.



    Scusate il ritardo ma per ragioni personali non sono riuscito a trovare il tempo di scrivere un Post prima. Ho visto che siete andati avanti senza seguire la corretta turnazione della Role, mi spiace se alcune delle azioni da me descritte andranno ad agire retroattivamente sui vostri Post.
     
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    Iniziava a capire come fosse fatto veramente, le aveva imbastito discorsi di "Pace" scalfendo le superfici dei nomi dei Kage. Eppure non aveva avuto pietà per due semplici ninja, perchè prendersela con loro piuttosto che mirare direttamente ai vertici della politica che tanto odiava?
    Non ne capiva il motivo ma vedere quella ragazza cosi giovane morire e poi essere infilata in un rotolo le fece salire il sangue al cervello.
    <<erano venuti a parlare con me a quanto pare,ma tu non gliene hai dato modo. Comprendo che ti abbiano attaccato e che forse siano stati loro i primi in effetti a giocare male questa partita. Ma tu non potevi scendere a patti o spendere due paroline in piu' nè nè?Se bravo di solito a discorsoni...>>
    Tese la mano in avanti indicando il rotolo dove aveva sigillato la giovane Yoko.
    <<lei posso averla io si o no?Ti sei gia preso un premio migliore,almeno lei concedila a me ti costa tanto?>>
    Per quanto riguardava l' andare di lui a Kirigakure in totale solitudine non le tangeva.
    Se non le chiedeva espressamente di andare assieme evidentemente del suo piano "Pace e amore nel mondo a modo mio" non era compresa.




     
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    E' difficile per me passare sopra una formica senza schiacciarla


    Il sorriso della misteriosa figura che aveva appena fatto strage di shinobi si rivolgeva ad Aizen, assorto nella sua contemplazione del cielo grigio che per un attimo placò il suo ruggire spaventoso ; Dall'alte nubi ora cadeva solo fitta la pioggia perenne a riempire quel vuoto silenzio , nel luogo immerso nella devastazione perpetrata dallo intrusione degli abitanti della nebbia. Scrosciavano le gocce senza sosta sulle rovine della città ancora fumanti , il sangue di chi aveva preso la decisione sbagliata d'introdursi ad Amegakure lavato via dalla pioggia , scolava attraverso le grade delle fognature. D'un tratto una terza figura femminile ruppe il silenzio , Aizen seguì con gli occhi i contorni di quella kunoichi : affatto alta , sembrava una ragazzina ammantata da un velo purpureo che lasciava intravedere delle fasciature aderenti al corpo e una lunga capigliatura dall'insolito colore verde. In quei pochi attimì incalzò il bushin del carnefice con fare convinto , dal suo atteggiamento il sennin non poté fare a meno di notare una certa intimità con lo shinobi , o per lo meno un grado di conoscenza tale da permettergli di sfociare in certi atteggiamenti. Sembrava in qualche modo scocciata della morte dei kiriani , come se avesse avuto anche con loro qualche tipo di legame e continuava a redarguire l'altro riguardo al trattamento che avrebbe dovuto riservare loro. Infine avanzò la richiesta di poter avere almeno il rotolo contenente il cadavere di una delle due vittime ma nel frattempo Aizen s'era fatto ancora più vicino ai due a tal punto che dalla loro posizione i due shinobi avrebbero studiare nei dettagli più minuziosi le fattezze di quell'uomo , in silenzio il sennin alzò il braccio attirando l'attenzione della giovane e , col gesto della mano , fece cenno gentilmente di fare silenzio alla dirompente ragazza. Al ché si rivolse al bushin Ben fatto , ottimo lavoro. Se non sono troppo indiscreto sarei curioso di conoscere il tuo nome. esclamò e chiese con tono gentile e affabile , nel suo tipico modo di fare stava trattando quell'altro shinobi come suo sottoposto nonostante non si fossero mai incontrati , non esplicitamente ma congratulandosi con lui come se avesse svolto il compito richiesto in maniera impeccabile. In attesa della risposta si rivolse alla kunoichi facendo implicitamente riferimento alla sua bassa statura , tipica d'un ninja d'accademia E cosa ci fa un genin della pioggia invischiato in una faccenda così delicata con le forze di kirigakure? Aizen sorrise a labbra socchiuse e la guardò negli occhi con sguardo apparentemente affettivo in un'esibizione di paternalismo quasi patetico. In realtà con l'occhio della mente stava esaminando attentamente il chakra della kunoichi , ogni sua minima fluttuazione era avvertita e tenuta sotto controllo dall'ex membro di Akatsuki che concluse con un'altra domanda Che ne è di Amegakure, ora ? per un attimo lo sguardo gli si assottigliò e gli occhi apparvero sinistri come la morte che incombe , il cielo riprese a tuonare e quella tetra espressione si sciolse nel baleno d'un lampo.
     
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    I Tuoni rimbombavano nel cielo e la pioggia non aveva mai smesso del tutto di calare dalle nubi alte, a lei quel clima piaceva anche se a volte poteva essere snervante. Molto spesso si era trovata a pensare che con tutta l' acqua piovana che cadeva dall' alto,la si poteva raccogliere in qualche vasca contenitiva depurandola e vendendola magari a paesi ostili e secchi come Suna. Accompagnato dai rimbombi che si spandevano in lungo e largo come echi tra i palazzi di Amegakure,apparve la figura di un uomo. Discese dall' alto come aveva fatto lei poco prima,librandosi sopra le loro teste.
    Quando si avvicino a lei ed Itachi,con occhi sottili si rivolse prima al moro e poi a lei.
    Come aveva fatto lui gli restituì il cennò di saluto con enfasi,come suo solito modo di fare.
    Un genin della pioggia.. Il suo aspetto tradiva sempre lo sguardo di chi la osservava superficialmente. E d' altronde era il suo marchio di fabbrica apparire come un innocente piccola bambina.
    Non gli diede peso anzi, significava che ancora quelle vesti le calzavano a pennello e che non tutti la conoscevano ancora per le cose che aveva fatto.
    Meno era famosa piu' poteva proseguire nei piani pattuiti con Itachi e nei propri.
    Aveva chiesto il nome all'Uchiha ma non a lei, evidentemente quella persona era piu' interessata a lui e la cosa non le pesò.
    In effetti ora che ci ragionava un uomo sconosciuto disceso dal cielo... Che cosa insolita.
    <<che gentiluomo è vostra magnificenza..Allora questo mio travestimento nè nè ancora funziona!>>
    Saltellò sul posto dondolando poi qua e la con le spalle.
    Poi si portò le dita bendate sotto il mento assumendo una posa rimuginante.
    <<vediamo,da dove iniziare e come spiegare. Mmm dunque, quest' inverno uno dei Demoni si è magicamente tipo pimaprumpumpim palesato alle porte di Amegakure. C' era una stronzetta piu' nana di me dai capelli bluatri,una tale otsuqualche cosa che credo fosse molto immischiata in questa apparizione del Demone. Sta di fatto nè nè,che stavo aiutando la gente della Pioggia avevamo iniziato a ricostruire qualche casa e palazzo e tutto è andato in fumo. In quest' occasione mi ero calata nei panni di un Suniano,non mi hanno mai scoperta. Una ragazzina di Iwa portatrice della Scimmia è perita alle porte di Ame e da li il Demone ha iniziato a radere tutto al suolo. Nè nè,c' erano proprio tutti Konoha,Suna,Iwa,Kiri,Kumo ed Oto. Qualcuno ha cercato di aiutare e qualcuno no..I Kiriani sono stati una spina nel fianco, Anche Itachi era presente se non erro..>>
    Guardò il compagno per poi proseguire nel suo racconto,il corvo del moro le si posò sulla spalla beccandole la testolina.
    <<si sono fatti la guerra per il Demone fregandosene della gente della pioggia che stava morendo e della città. Una volta terminata la missione,hanno lasciato Amegakure nuovamente ferita e ammaccata. Cosi,in un certo senso ho cercato di fargliela pagare...ma questa è unì altra storia.>>
    Sospirò in effetti ci sarebbero state tante cose da dire,Kempachi Zaraki che l' aveva aiutata a Konoha.
    Il suo ritorno a Kumogakure per cercare di prenderne senza ascendere a Kage ma proponendosi come braccio destro di Kuromi Arashi.
    E poi i Kiriani.
    <<a quanto pare nelle mie vene scorre sangue Kiriano. Se sia vero non lo sò,queste persone erano venute per incontrarmi e parlare. Hanno avuto parole brevi squarciate dal battito d' ali di Itachi. L' Uchiha ha un piano che ritengo lo specchio dell' anima di molti e il desiderio di un Mondo diverso.
    Non sapevo niente delle mie origini fino ad oggi ma esse ci hanno portato un bel bottino direttamente alle porte di casa. >>






     
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    Certe volte è impressionante osservare quanto non ci siano limiti agli orizzonti che uno shinobi può raggiungere; per quanto Itachi fosse egli stesso conscio di essere una figura di rilievo, rispettata e temuta, la sua immagine impallidiva dinnanzi alla presenza del Sennin della Pioggia.

    Potete chiamarmi Itachi; da un po' di tempo ho assunto il controllo del Villaggio ed ora lo sto ripulendo dalla feccia.

    Sapeva con chi stava parlando, non vi era bisogno di ossequiose presentazioni, certe volte la fama di un uomo precede qualsiasi parola. Avrebbe atteso ulteriormente per capire se ci fosse altro di cui parlare, dopodiché si sarebbe ricongiunto con l'originale, in direzione di Kiri.
     
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