Il ricordo dello scontro appena ammirato era ancora vivido nei ricordi di Ajin, così come ciò che da esso era direttamente conseguito; mentre seguiva a passo svelto Subaru, infatti, non poteva fare a meno di tornare spesso e volentieri a quei momenti e ciò lo rese forse più taciturno del normale durante il tragitto. Per sua fortuna il compagno di viaggio non era un tipo eccessivamente affabile, perlomeno non più di Ajin, quindi quel momentaneo silenzio non sembrò turbarlo più del dovuto. La conversazione tra i due riprese quando il suniano, capofila, rallentò il passo fino a fermarsi in una radura, dichiarando che sarebbe stato saggio riposare prima di dover affrontare il deserto.
Già, è vero... Suna è in mezzo al deserto... Attraversarlo non sarà di certo una passeggiata al parco...
Divagò con la mente ancora una volta ma, in questo caso, fu Subaru a riportarlo involontariamente sulla terra, evocando un clone ricognitore e rivolgendogli quindi una domanda che forse si portava dentro da tutto il viaggio e che, come Ajin non potè che riconoscere, anch'egli si era posto più volte. Il konohano inspirò ed afferrò un grosso ceppo, avvicinandolo al fuoco e sedendovisi sopra; quando ebbe espirato, iniziò a rispondere.
E' accaduto più volte di quante vorrei...
Con la memoria tornò all'episodio nemmeno troppo lontano dell'ex kage che, aizzato dal demone dentro di sè, attaccava brutalmente la sorella, ferendola gravemente. Non aggiunse dettagli in merito, era pur sempre una storia che pochi avrebbero avuto piacere di ascoltare.
Non pensar male di Brynden, è un bravo ragazzo e lui e Wukong sono grandi amici... La posta in gioco era alta e dopotutto non è stata del tutto colpa sua se ha perso per un istante il controllo... Spero tu possa indorare un po' la pillola quando farai rapporto, non vorrei che si creassero incomprensioni...
Ajin si interruppe, preferendo non proseguire quel discorso e rimase in silenzio per qualche istante, lasciando che il solo scoppiettio del fuoco riempisse lo spazio che separava i due Uchiha. Senza alzare lo sguardo dal falò, il ninja della foglia parlò di nuovo.
Subaru, a te piace combattere?
Scosse la testa, certo di aver formulato male la domanda al punto da renderla forse fuorviante.
...Voglio dire, quando sei costretto a combattere per la salvaguardia del tuo villaggio... Senti un peso, un obbligo nel farlo oppure sei grato di avere un'opportunità di misurarti con qualcuno, sia anche un nemico mortale che è lì solo per esigere la tua vita e quella dei tuoi compagni?
Subaru parlò a briglia sciolta conseguentemente alla domanda di Ajin e spiegò di essere nato e cresciuto nel sangue e nella violenza. In un certo senso, quel breve excursus sul suo passato, rispondeva indirettamente al quesito del Konohano: anche Subaru era animato da un desiderio di battaglia non troppo dissimile da quello che si agitava nello stesso Ajin.
Che sia una prerogativa degli Uchiha... Forse non ci sarebbe concesso di conoscere la pace neanche se la cercassimo strenuamente...
Subaru chiese quindi se il motivo dietro quella domanda fosse la noia ma Ajin scosse la testa, sorridendo.
Non è noia... Semplicemente, sentirti parlare in quel modo dello scontro tra Brynden e Wukong, mi ha fatto pensare che tu rifuggissi, in un certo senso, la violenza futile e fine a sè stessa. Apprendere dalle tue parole che in realtà si tratta dell'esatto contrario, mi rincuora.
Ajin osservò il fuoco ringalluzzirsi mentre Subaru gettava un nuovo ciocco tra le fiamme. Assaporò il tepore sul volto e proseguì.
A dire la verità io la penso esattamente come te per quanto riguarda il combattimento... Se avessi invece intuito, su questo argomento, una distanza incolmabile tra le nostre menti ed i nostri pensieri, di certo ne sarei stato deluso...ù Dopotutto, fino ad ora, ho sempre parlato liberamente, senza sentire il bisogno di sforzarmi di adeguare le mie opinioni alle tue ed avrei odiato l'idea di dover iniziare a farlo da questo momento in avanti...
Il Konohano estrasse la spada e la adagiò sul proprio grembo, iniziando a lucidarla con estrema cura, distogliendo lo sguardo da Subaru ma rivolgendogli un'altra domanda.
Allora, tutta questa faccenda dei bushin che vanno e vengono mi sta incuriosendo, devo dire... Vuoi dirmi qualcosa di più oppure è un segreto?
Subaru non si fece problemi a scoprire le carte quando Ajin lo ebbe interrogato sui suoi ultimi movimenti: dichiarò molto apertamente che quel luogo, celava una creatura della cui esistenza aveva avuto notizia tramite i ricordi del nonno. Ajin annuì soltanto mentre l'altro proseguiva; apparentemente c'era un secondo motivo per il suo lungo viaggio andata e ritorno da Suna a Konoha ed il motivo era legato appunto a quelle vecchie leggende che, come spesso accade, racchiudono sempre un fondo di verità. Con leggera titubanza, infine, Subaru chiuse il discorso chiedendo ad Ajin di seguirlo e di coprirgli le spalle.
Sembra una cosa pericolosa... Sarà divertente!
Il suniano confermò l'ipotesi di Ajin quando si mise in movimento ed attivò lo sharingan, consigliandogli prontamente di fare altrettanto. Il moro non se lo fece ripetere due volte e convogliò chakra nelle proprie iridi, tingendole di rosso ed acquistando un grado di visione ora completamente diverso. Il primo senso a captare qualcosa di insolito e a metterlo in tensione, tuttavia, non fu la vista, bensì l'udito: un battito d'ali risuonò nella foresta silenziosa, quasi annunciando l'arrivo di qualsiasi cosa Subaru stesse attendendo. Ajin tacque e rimase in allerta... Non era quello il momento di fare domande.
Ajin seguì Subaru silenziosamente, rispettando l'atmosfera tesa e solenne che sembrava essersi venuta a creare dopo il rapporto del clone: il suniano sembrava piuttosto concentrato e stava seguendo il suo bushin senza emettere un suono superfluo, come una macchina da guerra in marcia verso l'obiettivo. Quattro paia di occhi vermigli si muovevano nella foresta a grande velocità, fermandosi unicamente quando raggiunsero una piccola radura seminascosta tra i tronchi che ospitava le rovine di quello che sembrava un antichissimo tempio.
Come nei migliori film...
Ad accoglierli non ci furono serpenti, ragni o altri insetti orrifici ma un semplice volatile dalle piume d'ebano che si posò su un ramo e subito si rivolse ai due Uchiha con fare sicuro e sprezzante.
Certo, ora è tutto chiaro... Deve essere un animale con cui stipulare un contratto... Lo lascerò fare!
Ajin si fece da parte e lasciò Subaru e il corvo a colloquiare con un denso strato di tensione ed adrenalina a separarli; in quel momento gli venne in mente che la tecnica usata da Subaru per evocare quel bushin era decisamente particolare e l'esplosione provocata dal suddetto di certo non lo rendeva un clone come tutti gli altri.
Vediamo, era una cosa del genere se non sbaglio...
Il konohano incroci le dita come aveva visto fare all'amico e subito un clone comparve al suo fianco, esattamente come con la tecnica accademica ma con l'enorme differenza che quel clone era in grado di interagire con l'ambiente esterno.
Fantastico!
Soddisfatto di quella nuova conquista, Ajin sciolse la tecnica e si sedette un una pietra piatta in disparte, attendendo che Subaru terminasse la sua interazione col volatile.
Non dovette attende a lungo che Subaru completasse la sua personale missione, infatti il suniano si ricongiunse con lui di lì a breve e tornò a sedersi di fianco al falò danzante. Ajin lo osservò mentre riattizzava il fuoco per poi tacere qualche secondo, come se stesse ponderando le parole che pronunciò qualche secondo più tardi, citando un episodio del suo passato e rivelando che il recente incontro col corvo lo aveva lievemente intimorito, probabilmente per via della solennità del luogo e della situazione. Incuriosito, il konohano si ricollegò immediatamente al discorso dell'altro e volle sapere di più.
Di che stai parlando? Eri forse un anbu in incognito in passato?
La figura dell'anbu era piuttosto famosa e apprezzata presso qualsiasi villaggio ninja, principalmente per l'aura di mistero e di potere che si portavano dietro; Ajin non era ovviamente immune a tale sentimento e provò a cogliere qualche scampolo di racconto, ben conscio, tuttavia, del fatto che molte vicissitudini di un membro dei corpi speciali fossero altamente top secret...