-
.
In quella tarda mattinata, mi ritrovai a compiere la mia corsetta quotidiana, gettando uno sguardo prima a destra e poi a sinistra nell'ammirare la solida conformazione degli slanciati picchi che sembravano quasi mordere avidamente il cielo, nel loro perforare le chiare nubi. Mi trovavo in una zona che, per quanto periferica rispetto al centro cittadino, era abitualmente percorsa da diverse persone provenienti sia da Kumo stessa che dai villaggi limitrofi, per lo scambio di materie prime con beni di consumo. Facendo slalom tra le varie persone incontrate lungo il percorso, riuscivo a mantenere non solo una velocità costante ma – contemporaneamente – tenevo allenati i miei riflessi e la mia agilità. Di tanto in tanto, passavo talmente vicino a loro che sarebbe bastato davvero poco (come un movimento improvviso) per urtare qualcuno. Fortunatamente, non mi era mai capitato, dunque non mi facevo nemmeno troppi problemi nel prendere traiettorie via via sempre più rettilinee – piuttosto che quelle curvilinee dei primi tempi. Quel giorno, tuttavia, urtai inavvertitamente qualcuno. A peggiorare l'avvenuto, fu l'erronea valutazione dell'età di tale persona: considerata la bassa statura e la corporatura esile, la battezzai come una bambina piuttosto che un'adolescente.
そり, 赤ちゃん (lett. “Perdonami, Piccoletta”)
Proseguii oltre, senza fermare la corsa in quanto conscio di averla presa solo di striscio. Alzai quindi una mano, come a salutarla, nel comportarmi (probabilmente) in un modo un po' sgarbato. Malgrado fossi già piuttosto avanti, rispetto a lei, qualcosa di strano s'insinuò nei miei pensieri, tanto da farmi improvvisamente fermare sul posto.
Quel profumo...non è la prima volta che lo sento.
Pensai con espressione assorta.
E quei capelli...
Mi voltai di 180°, prima col volto e poi con l'intero torso, domandandomi se non fosse per caso.... -
.
Edited by • Astrid • - 3/5/2023, 02:10. -
.
Il violento colpo sferrato – di soppiatto – alle mie spalle, in quella che diede l’idea di essere una non proprio accidentale imboscata, a causa della mia torsione finì per colpire il lato sinistro del mio costato. Fu solo grazie alla mia corporatura coriacea, se il gancio non mi fratturò alcuna costola; ciò nonostante, il colpo riuscì comunque a causare l’incrinatura di un paio di costole. Il dolore, giunse ancor prima dell’immagine della Hyuga che poté liberamente gongolare nell’aver scoperto un punto debole in quel corpo, così apparentemente resiliente.
Auch!! Ma che...
Chinai leggermente in avanti la schiena, portando una mano sulla zona colpita che avrebbe presto iniziato a pulsare dal dolore. Lo stesso dolore che avrebbe avvertito la kunoichi, seppur con intensità decisamente inferiore (sopportabilissimo, visto il successo) rispetto all’ultima volta. Solo dopo alcuni attimi, quando mi voltai in direzione della persona che mi aveva colpito, la notai.
...Kaori? Ma…!
La coppia di topazi restarono su di lei, mentre cercai rapidamente di ricompormi nonostante il colpo che la piccoletta mi aveva appena inflitto.. -
.
Edited by • Astrid • - 6/5/2023, 18:26. -
.
Restai a massaggiare la zona lesa, osservando nel contempo la burbanzosa piccoletta vantarsi del successo appena ottenuto. Sospirai, esibendo un’espressione stranita quando accennò a un debito che avevo – solo ora – saldato con lei; mi domandai cosa le avessi fatto per farle tramare vendetta da cotanto tempo. C’entrava forse qualcosa che le avevo fatto? Ne dubitavo, avendola trattata con riguardo; poteva essere soltanto qualcosa che le avevo detto e che, inavvertitamente e involontariamente, le aveva causato quel dissapore. Sospirai, portando le mani ai fianchi nell’attendere il proseguo di quell’ “anche se” che parve lasciar filtrare uno spiraglio di luce dal suo sguardo – ora basso. Vedendo la sua sicurezza ridimensionarsi a un centesimo (rispetto a prima), anziché restare sul binario dell’austerità optai per intraprendere quello caratterizzato da un velo d’ironia.
Puoi ripetere? Non ti sento da quassù –ssù –ù –ù! *eco*
Un sorriso si fece largo sul mio viso, mentre lo sguardo ceruleo restò su di lei, in attesa di una papabile reazione che – stavolta – sarebbe stata prontamente neutralizzata.
A parte gli scherzi, non so a cosa ti riferisca…né per il debito, né per il ringraziamento, ma direi che possiamo considerarci pari, ok?
Chiesi con disarmante naturalezza, sperando di ricevere eventuali spiegazioni da parte sua o, al limite, che si potesse perlomeno sotterrare l’ascia da guerra.. -
..
-
.
La prese bene, limitandosi (fortunatamente) a farmi il verso, anziché provare a colpire un'altra delle mie costole. Inclinai il capo di lato, osservando il cielo nel restare con le mani appigliate ai fianchi, con una presa degna di nota.
Era per quello? Beh, devo ammettere che probabilmente ho esagerato, ma sei così leggera che è stato come far da trampolino ad una piuma.
Nel dirlo, il mio volto si tinse di rosso, mentre un'espressione imbarazzata prese via via sempre più piede, quando il caratteristico profumo fruttato iniziò a diffondersi fino a me, a causa dell'orbita che la ragazza fece attorno al mio corpo, con sguardo curioso. Sospirai quando concluse con una linguaccia, per quanto il suo odore non fece che turbare la mia lucidità.
La conformazione dei picchi m'ispira, così come la varietà del percorso ed il panorama; inoltre, le persone che incontro – nella mia mente – si trasformano in ostacoli tra i quali fare zig-zag, allenando così riflessi e l'agilità!
Spiegai con tono deciso, unitamente alla postura statuaria assunta.
Tu, invece? Cosa stavi facendo?
Le palpebre si abbassarono d'un poco, dando origine ad un'espressione altrettanto curiosa quanto quella della stessa Hyuga. Fu proprio sulla coppia di perle che andai a soffermare la mia attenzione, cercando di isolarmi dal feedback ricevuto dall'olfatto che iniziò a intorpidirmi sempre più la mente, ostaconlando la formulazione dei miei pensieri.
Edited by ¬Wævu - 11/5/2023, 00:35. -
..
-
.
Il contatto visivo tra i nostri occhi durò per diverso tempo tanto che, per un attimo, ebbi come la sensazione che non fossi solo io a ricercare il suo sguardo, ma che fosse un desiderio (mascherato da curiosità) condiviso da entrambi. Il suo timbro di voce, unitamente al rosato più intenso che colorò le sue paffute guanciotte, suscitarono in me un istintivo desiderio di starle accanto che non seppi spiegarmi – in quel momento. Mi chinai verso il foglietto contenente la lista e, senza rendermene conto, mi ritrovai a pochissima distanza dal suo viso. Me ne accorsi troppo tardi, diligentemente concentrato su quel lungo elenco di ingredienti che era stato trascritto, probabilmente dalla stessa zia di Kaori.
Sono parecchi ingredienti.
Solo in quel momento, ormai prossimo a distogliere l’attenzione dal foglietto, avvertii il calore provenire dal minuto corpicino accanto al mio e – subito – mi riportai a debita distanza, zittendomi nel diventare del medesimo colore di uno degli ingredienti elencati: il peperone, quello rosso.
A-Ad ogni modo, se ti servono due braccia in più…
Portai la mano chiusa a pugno davanti alla bocca, simulando qualche colpo di tosse nel cercare di non apparirle troppo spudorato. L’indole austera che mi caratterizzava mica poteva andare in frantumi con così poco!
…sai, gli ortaggi – quando coltivati da mani esperte – possono assumere dimensioni che non ti aspetterest-
M’interruppi di botto quando ebbi la sensazione d’aver detto qualcosa di particolarmente equivocabile, cercando subito di metterci una pezza, finendo tuttavia per aggravare solo la situazione.
HMMMM…volevo dire…che se ci metti passione nel farli…cioè, non tu…il contadino! Oh, dannazione…se vuoi una mano io te la…do.
Perché tutto quello che stavo dicendo stava diventando così terribilmente a doppio senso? Mi limitai a tacere, così da non peggiorare ulteriormente la situazione nella quale m’ero andato a cacciare, iniziando a massaggiarmi la chioma nel guardare il paesaggio, visibilmente imbarazzato.. -
..
-
.
La visione così pura che la Hyuga ebbe del sottoscritto, altro non fu che il frutto della sua ingenuità adolescenziale. Fu una fortuna, per me, in quanto – grazie ad essa – la kunoichi non ebbe modo di travisare le mie parole. Sospirai, immaginando cosa mi sarebbe capitato – qualora avesse malauguratamente frainteso le mie parole – mentre la sentii avvicinarsi a me nell’indicarmi con una mano (e con la voce) la direzione da intraprendere. Nell’incamminarci lungo un sentiero secondario, verso il mercato, avvertii sempre più il suo sguardo su di me, tanto che – dando una sbirciata in sua direzione – la vidi distogliere l’attenzione altrove, imbarazzata; così feci io quando lei tornò su di me e così continuammo per diverse decine di metri, fin quando non presi l’iniziativa.
Aehm…allora...come procedono i tuoi allenamenti, Kaori-chan? Non stai battendo la fiacca, vero?
Ma che argomento di menta da usare per far conversazione, possibile che non potessi far altro che parlare di taijutsu ed argomenti simili con le persone con cui ero solito rapportarmi?! Tornai a massaggiarmi la bionda chioma arruffata, pronto a rivolgermi nuovamente a lei non appena finì col darmi l’eventuale risposta.
Te lo chiedo perché una di queste volte potremmo allenarci assieme, sempre se ti fa piacere. Dicono…ecco, dicono che è durante confronti simili che si ha modo di…di conoscere qualcuno.
Mi schiarii la voce, la quale si stava sempre più abbassando di volume, fin quasi a scomparire nel nulla – assorbita dall’imbarazzo per quello che le stavo (indirettamente) chiedendo: conoscerla.. -
.
Edited by • Astrid • - 13/5/2023, 01:30. -
.
Quando la Hyuga asserì che non ci sarebbe andata leggera con me, un sorriso divertito sorse sul mio volto, lasciando trasparire il velo d’entusiasmo che provai in quel momento. Sapere che non si rassegnava all’idea di affrontarmi, nonostante fossi più forte di lei, mi fece piacere. Compresi così un lato del suo carattere che sperai tanto di ritrovare nel momento in cui ci saremmo infine affrontati ma, fino ad allora, mi sarei fatto bastare quella sua frase di sfida.
Arrivammo ben presto nei pressi della piazza del mercato e, dopo aver scandagliato con lo sguardo le prime bancarelle che si pararono davanti ai nostri occhi, tornai ad osservare la piccoletta al mio fianco. Kaori sembrava essere incantata da quella varietà cromatica, tanto da restare immobile ad osservare in giro, fino ad accorgersi della mia attenzione su di lei. Fu in quel momento che mi chiese come avrei voluto agire e, dopo averci riflettuto per alcuni secondi, avanzai la mia proposta unendo le mani a croce nel dar vita a cinque copie del sottoscritto.
E se lasciassimo a loro l’onere di prendere gli ingredienti segnati in lista? Così noi, nel frattempo, avremmo il tempo e il modo di scuriosare in giro.
Le lasciai qualche secondo per riflettere sulla mia proposta, guardando altrove – qualora i suoi occhi si fossero soffermati eccessivamente sui miei.. -
..
-
.
Inutile dire che lo scambio di sguardi perdurò per i secondi a venire, tanto che persino i cloni iniziarono a guardarsi l'un l'altro, cercando di non darla a vedere. La curiosità insita nell'indole della ragazza, la portò ad accettare la mia proposta, dirigendosi subito verso i cloni che iniziarono – imbarazzati – a tossire nel far finta di averla notata sol ora. In pochi attimi si suddivisero gli ingredienti, per poi allontanarsi da noi, diretti ciascuno in direzione di un banco specifico.
Al momento la tua mano.
Gliela presi con un rapido movimento ma, contrariamente dalla mole della mia (rapportata alla sua), la stretta che Kaori percepì fu tutt'altro che dolorosa: il calore che dal mio palmo si diffuse sul dorso del suo, sul palmo, nonché sulle dita, fu accogliente – seppur leggermente ruvido, a causa dei calli provocati dagli allenamenti. Inoltre, la Hyuga avrebbe potuto svincolarsi da quella stretta in qualunque momento, qualora la mia iniziativa le avesse suscitato un profondo desiderio di colpirmi. Non potevo certo sapere se le avrebbe (o meno) fatto piacere, ma vederla sventolare in quel modo – davanti ai miei occhi – provocò in me una reazione che difficilmente avrei avuto, in circostanze diverse.
Te la tengo solo perché voglio “misurarti i battiti”, ok?
Daisuke Sato, aspirante infermiere, s'era infine rivelato al m-...Kaori.
Mentre finisco l'analisi, hai già pensato ad un luogo dove andare a sbirciare?
Chiesi alla piccoletta, pronto ad incamminarmi non appena avrebbe deciso la meta....