Frangar, non flectar

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    Make Kumo Great Again

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    Breve racconto per contestualizzare lo stato mentale di Rei prima della Chiamata alle Armi.


    Rei Hyuga リー ヒユーガ




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    Nome: Rei | Clan: Hyuga | Villaggio: Konoha| Grado: Genin [OFF]


    Narrato - Pensato - Parlato - Parlato Altrui
    Prima del Palazzo degli Specchi, prima di tutto...

    Avevo pianto, di nuovo. Stavolta erano stati degli idioti a scuola, ragazzi poco più grandi di me che sfogavano la loro frustrazione sui kouhai solo perché ne avevano la capacità. Ai professori non interessava neanche ormai di sedare le risse degli studenti delle medie; passati erano i giorni delle leggende e delle storie della buonanotte che papà mi raccontava ogni sera: gli shinobi non esistevano più o erano diventati l'ombra di loro stessi, le arti ninja quasi del tutto perse così come il codice d'onore che le accompagnava.

    "Quello non ha il papà!", "Sfigato orfano", "Vattene dalla mamma, ah no anche quella è guasta!" erano solo alcune delle frasi che mi venivano lanciate contro ogni giorno. Già da bambino, quando ancora andava tutto bene, capitava che girando per la città ricevessi qualche occhiata strana. "Non ti preoccupare amore, è solo che hai preso da me gli occhi del nostro clan, le persone hanno paura di ciò che non capiscono e da molto tempo non c'è più bisogno di usare i nostri poteri", così mi diceva la mamma per tranquillizzarmi. Dopo però era cambiato tutto.

    Non pensarci, non pensarci o peggiorerai soltanto le cose...

    Ero sdraiato sul futon in camera mia, guardando la luce del sole che si affievoliva dietro alla Roccia degli Hokage mentre aspettavo la cena. Anche a casa le cose non andavano bene. Soprattutto a casa. Mamma era al piano di sotto, come sempre a letto e come sempre non si sarebbe alzata per venire a tavola. Ormai erano due anni che papà era sparito, lasciandoci soli.

    Non mostrarti debole di fronte a loro, non devono vederti piangere...

    Mi lavai il viso per nascondere il rossore e scesi al piano terra. Ad aspettarmi ci sarebbe stata la solita accoglienza.

    Ci hanno detto che anche oggi hai creato problemi a scuola, eh? Si può sapere quando smetterai di darci problemi?

    Così esordì il nonno, con tono burbero. Rimasi in silenzio. Era l'unico modo.

    Signorino, tuo nonno sta parlando con te! Vedi di rispondere!

    Fu il turno della nonna, mentre ci distribuiva la cena. Mai una volta che venisse in mia difesa, gli dava sempre corda...non facevo fatica ad immaginare perché la mamma odiasse questo posto. Avevo imparato a condividere quel sentimento.

    Vedi? Non parla! Ha preso il peggio da suo padre dico io, guarda come ha ridotto la nostra piccola...

    Capitava spesso che durante i pasti, gli unici momenti in cui eravamo obbligati a stare tutti nello stesso spazio, si finisse a parare lì. La scomparsa di mio padre e la mamma...La chiamavano depressione i grandi, lo avevo sentito dire dal medico che veniva a visitarla ogni due settimane. Non c'era modo di sapere se e come sarebbe guarita, e per tutti la colpa era del babbo. Quando si entrava in argomento i nonni diventavano particolarmente irritabili.

    ...non sopporto che tu faccia cosi! Noi paghiamo per la scuola, ti diamo un posto dove stare e ti offriamo il nostro cibo! Fila in camera! Non farti vedere in giro per oggi.

    E con questo anche quella giornata poteva considerarsi finita...come era che diceva papà? I ninja non si tirano mai indietro fino alla fine della missione? Se questa era la mia, quanto sarebbe stata lunga? Mi trascinai in camera, trattenendomi a stento mentre salivo le scale. Una volta chiusa la porta mi lasciai andare.

    Goccioloni scesero dai miei occhi, mentre cercavo di piangere il più silenziosamente possibile. Un'altra ramanzina non l'avrei retta. Quel giorno era stato particolarmente duro, perfino se ci ero abituato. Avrei dato qualsiasi cosa per poter scappare da qui, non dover più tornare e lasciarmi tutto indietro, se non fosse stato per la mamma. Chissà quando sarebbe arrivata la mia occasione per poter essere felice...






    E nulla oggi ho deciso che il pg doveva soffrire raga
     
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0 replies since 24/3/2023, 20:31   33 views
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