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Nome: Ryooku Akimichi
Età: 19
Grado: Chunin
Per il giovane Akimichi ritrovarsi ad esaminare degli studenti provenienti dall'accademia non sarebbe stato per nulla semplice, d'altronde fino a pochi anni prima era lui a trovarsi nella loro situazione e sapeva quanto poteva essere stressante il tutto.
Ryooku aveva superato l'accademia con il massimo dei voti, iniziando la sua scalata nei ranghi della foglia a 14 anni e dopo altri 3 anni divenne Chunin.
Il primo anno lo passò sotto la protezione di altri parigrado già esperti, così da poter imparare al meglio i trucchi del mestiere ed essere il più utile possibile al villaggio. A partire dal secondo anno invece si mise in proprio, iniziando a condurre missioni in solitaria per tutto il paese del fuoco. A distanza di settimane prima e mesi poi, l'Akimichi optò per ritirarsi da quel tipo di carriera e decise di inseguire la passione per gli studi delle arti ninja e l'insegnamento. Seguirono un paio di mesi di apprendistato professionalizzante in Accademia e...oggi, finalmente, per la prima volta era pronto a condurre un esame.
Dopo un'abbondante e duratura colazione, mista tra dolce e salato che gli occupò circa due ore della mattinata, andò verso la struttura prefissata per gli esami e aspettò l'arrivo degli studenti di giornata.
Ai ragazzi, sarebbe stata recapitata una lettera nelle settimane precedenti che li avrebbe informati che finalmente sarebbe giunto il tempo di sostenere l'esame genin e di farsi, quindi, trovare a metà mattinata nel luogo prefissato.
ToonLord Aranel®
Edited by ¬Wævu - 12/4/2023, 16:10. -
.Quanto tempo era passato dall'ultima volta che avevo presentato domanda per l'Esame Genin? Tanto... troppo a mio parere. Tre lunghi anni erano trascorsi da quel fatidico giorno, dal dì in cui il mondo mi era crollato addosso: eravamo di ritorno dalla presentazione della domanda, io e Kani-chan, pronti per sostenere l'esame a quanto diceva il nostro sensei... e forse fu proprio l'eccessiva sicurezza del mio amato che finì per portarmelo via. Non eravamo ancora pronti, due ragazzi alle prime armi appena freschi d'accademia, e l'inesperienza strappò Kaniko dalle mie braccia; dire che avevo metabolizzato del tutto la cosa, pur dopo tre anni, era una bugia enorme. Ogni giorno della mia vita rimpiangevo di non essere riuscito a fare di più, il rimorso per non averlo fermato mi logorava da dentro, tanto che neppure con innumerevoli sedute di terapia ero riuscito a superare quel dolore. La perdita di colui che per me era più importante d'ogni altra cosa... no, non l'avrei mai superata facilmente, era una sofferenza che mi sarei portato nel cuore sempre e comunque. Ma con cui avevo imparato a convivere.
Kani-chan non avrebbe di certo voluto vedermi a terra, non avrebbe desiderato che buttassi via i miei sogni, i NOSTRI sogni, al primo ostacolo, per quanto grande questo fosse stato. Rinunciare, ora più che mai, non avrebbe fatto altro se non infangare la sua memoria, e non era ciò che volevo.
Dopo svariati mesi in accademia, ove avevo avuto modo di riprendere dimestichezza con le capacità acquisite negli anni assieme a Kaniko, ero stato nuovamente ritenuto idoneo alla prestazione d'esame, ed ecco che, con una lettera da parte degli istitutori della scuola, venni richiamato per dare prova delle mie capacità.
Erano passate settimane da quando avevo ricevuto la missiva, e più carico che mai, nel grande giorno mi ero preparato per dare il meglio: in quella metà mattina ero lì, sul luogo designato dalla lettera, in abiti comodi per sostenere quella prova; indossavo una semplice maglia d'un giallo molto acceso, di una taglia in più rispetto alla mia così da avere più mobilità, accompagnata da larghi pantaloni cinerei ed un paio di scarpe di tela. Tutto un completo atto a darmi più libertà possibile nei movimenti, così che potessi dare il meglio di me. Alla cinta, in un borsello apposito posto al mio fianco, erano presenti i kunai e gli shuriken di cui ero stato dotato di base, e che di certo sarebbero stati necessari in quella situazione. Mai essere impreparati alla fin fine!
Ciò che mi stupì, non lo nego, fu però l'esaminatore... o comunque colui che immaginavo ricoprisse quel ruolo: un ragazzo mio coetaneo dalla corta chioma nera e dall'espressione truce, visibilmente robusto anche se meno di me; ciò che più spiccava però, sulla sua spalla destra, era lo stemma dorato degli Akimichi, un clan dell Foglia con un'abilità innata alquanto simile, nei concetti, a quella che dopo generazioni portavo avanti nel clan Otokozuki. Che abbiano inviato un esaminatore simile specificatamente per la questione della Via del Divoratore? Mi ritrovai a pensare, prima di raggiungere il ragazzo di buona lena.
"Konnichiwa", lo salutai, sfoggiando un sorriso gentile prima di rivolgergli un inchino, "Piacere, Taishiro Otokozuki, onorato di fare la vostra conoscenza", mi presentai quindi, rialzandomi dall'inchino, "Immagino sarete voi il mio esaminatore per quest'oggi, è corretto?" Chiesi infine.
Volevo essere il più chiaro e rispettoso possibile, così da non rischiare di inimicarmi il mio probabile istruttore; essere maleducato dinnanzi a chi ti deve giudicare di certo non era un buon biglietto da visita!SPOILER (clicca per visualizzare)Stato Fisico: Ottimale
Stato Psicologico: //
Chakra Elementali Utilizzabili: Doton
Abilità Innata: Via del Divoratore
Abilità Speciale: //
Caratteristica PG: Forza Sovrumana
Armi Personali:CITAZIONE//
Equipaggiamento:CITAZIONEKunai: 3
Shuriken: 5
Tecniche Usate:CITAZIONE//
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Esame Genin
Il luogo ove i due esaminandi si diressero, altro non era che uno dei campi d’addestramento che (in epoche ormai remote) venivano utilizzati dai Jonin per temprare la coordinazione dei team sotto la propria leadership. Quei tempi, tuttavia, appartenevano ormai al passato: i ninja in grado di raggiungere un rango quale il “jonin” si potevano tranquillamente contare con le dita di una mano e, per tale ragione, i più meritevoli ed esperti erano perlopiù chunin.
Osu!
Esclamò con voce tonante il chunin, al saluto di Taishiro.
Sono proprio io!
Continuò, incrociando le braccia al petto nell’assumere una posa a dir poco granitica, notando poi l’arrivo della seconda ed ultima persona del suo esame. Sciolse le braccia, portando la mano a stringere quella più esile, ricambiando il saluto con un cenno del capo. Malgrado non le avesse fatto male, Ayame avrebbe avvertito quantomeno un indolenzimento durante la stretta che – fortunatamente per lei – fu breve. Il paffuto chunin, diede quindi modo ai due di presentarsi, portando infine le mani chiuse a pugno sui propri morbidi fianchi.
Yosh! Mostratemi cosa siete in grado di fare.
Esclamò con tono apparentemente severo, esortando successivamente i due (con un gesto della mano) ad attaccarlo. Non disse nulla sull’approccio che avrebbero dovuto utilizzare ma, sicuramente, una collaborazione avrebbe concesso loro maggiori chance di successo.CITAZIONEDescrizione eventi: da questo momento in avanti, suddividerò i miei post in “OnGdr” (nel quale verranno ruolate le vicende) e “OffGdr” (nel quale dovrete essere voi – in qualità di giocatori – a compiere delle scelte per i vostri pg). Tranquilli, voi continuerete a fare post univoci, ma dovrete indicare – nel narrato – la condizione scelta dal proprio pg. Semplice, no? Se non fosse per il fatto che ad ogni Causa corrisponde sempre un Effetto che potrebbe portare a risultati positivi o negativi, a seconda delle circostanze. Capirete meglio con la lettura della prima scelta che vi propongo con questo post...a voi la mossa, dunque.
Bivio/Causa: L'Esaminatore ha invitato la coppia di studenti ad attaccarlo, cosa faranno?- ■ Taishiro e Ayame collaborano, dando vita ad un attacco nato dall'unione delle loro forze;
■ Taishiro e Ayame attaccheranno senza collaborare, allo scopo di mostrare al chunin le proprie capacità individuali
N.B. Taishiro e Ayame avranno modo di discutere a riguardo (magari consultatevi Off, prima di postare) per tutti i turni necessari: il chunin resterà fermo, sulla difensiva, in attesa di un loro attacco - indipendentemente dal fatto che sia individuale o di squadra,. -
.Il luogo che mi era stato indicato come teatro dell'esame era una zona di cui avevo sentito molto parlare in accademia, pur non essendomici mai recato effettivamente di persona: era un terreno d'addestramento, un campo di battaglia sostanzialmente, conosciuto soprattutto per le importanti figure che si erano forgiate in quei luoghi; grandi nomi del calibro di Minato Namikaze, Itachi Uchiha, o ancora Kakashi Hatake e Maito Gai, avevano scritto la storia su quegli stessi prati. E come loro, come i grandi ninja del passato, anch'io avrei mosso il primo vero passo nella via dello shinobi proprio in quei campi di addestramento.
Dire che ero eccitato alla cosa era un eufemismo, ed anche l'esaminatore dinnanzi a me sembrò contagiato dal mio entusiasmo, confermando di essere appunto il mio valutatore con un tono carico d'energia. Sinceramente preferivo fosse quella la situazione: trovarmi di fronte un qualche insegnante musone ed impettito non mi avrebbe dato la giusta carica per affrontare l'esame, anzi, di certo mi sarei ritrovato pieno d'ansia e di paura; l'Akimichi al contrario era riuscito con pochi gesti a mettermi a mio agio, e già da questo si poteva vedere, a parer mio, come fosse capace nel ruolo che gli avevano assegnato.
A sorpresa però, dopo che mi fui presentato all'esaminatore, una seconda presenza sopraggiunse in quei leggendari campi di battaglia: una ragazza, Ayame Namikaze il suo nome, visibilmente più minuta rispetto tanto a me quanto all'esaminatore che ci trovavamo di fronte; in mezzo a me ed all'Akimichi pareva una bambolina, dalla lunga chioma cinerea e con gli occhi d'un azzurro cielo estremamente tenue... ammetto che, se non lo avesse confermato l'altro ragazzo di lì a poco, non avrei mai detto che lei fosse un'aspirante ninja. Mai giudicare un libro dalla copertina però, no? Faceva parte del clan di uno dei grandi del passato alla fin fine, non potevo dire per certo che non fosse capace.
"Taishiro Otokozuki, il piacere è mio", replicai ad Ayame con un sorriso, stringendo quindi la sua mano in segno di rispetto: al contrario dell'Akimichi, la mia fu una stretta più gentile e meno vigorosa, atta semplicemente a renderle il saluto; sapevo di avere più forza di un mio normale coetaneo, e avrei preferito evitare di farle del male involontariamente, se potevo.
Finite le presentazioni, ecco che fu il turno del nostro esaminatore di incalzare, e, con la medesima grinta mostrata in precedenza, ci esortò ad attaccarlo, così da dare un inizio vero e proprio alla prova d'esame... "Ci dia giusto un attimo, per favore", replicai io, lievemente imbarazzato, prima di fare un cenno col capo ad Ayame, indicandole di allontanarsi con me di qualche passo così da poter parlare.
Mi avesse seguito, mettendo così distanza tra noi ed il chunin nostro dirimpettaio, avrei preso parola cercando di non farmi sentire da lui: "Se vogliamo riuscire a superare l'esame, credo proprio che dovremo collaborare: siamo appena studenti, e lui è sicuramente molto più esperto di noi. Da soli non ce la faremmo mai", avrei esordito, "Se vogliamo spuntarla, credo sia meglio rivelarci le nostre capacità a vicenda, così da coordinarci al meglio. Che ne dici?" Domandai infine.
Il nostro esaminatore, per quanto fosse visibilmente un mio coetaneo, non doveva essere un debole: era di un clan rinomato, sicuramente non facile da buttare giù, ed al livello a cui ero attualmente non sarei riuscito a vincerlo, almeno non da solo. Potevo solo sperare che Ayame accettasse di collaborare: non lo avesse fatto, probabilmente non saremmo arrivati da nessuna parte.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato Fisico: Ottimale
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Chakra Elementali Utilizzabili: Doton
Abilità Innata: Via del Divoratore
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.Ci allontanammo, io ed Ayame, in modo da poter discutere senza farci sentire dall'Akimichi, così da non perdere il possibile effetto sorpresa che avevamo su di lui in quanto ipoteticamente ignaro delle nostre capacità, e grazie al cielo la ragazza mi sostenne nella mia iniziativa. Concordava con me in merito al fatto che il dislivello di esperienza potesse rivelarsi un vero e proprio muro, avessi affrontato singolarmente il nostro esaminatore, e propose, giustamente, di effettuare attacchi combinati per tentare di sopraffarlo; non potevo che essere contento d'essere stato messo in coppia con una persona così collaborativa, tanto meglio per me.
"Bene, in questo caso, come detto prima, direi che ci dovremmo rivelare le reciproche capacità", esordii, "Il mio chakra elementale è di tipologia Doton, quindi posso gestire l'elemento della terra, di cui al momento conosco una tecnica che mi permette di bloccare al suolo il nemico", spiegai, "E... beh, posseggo l'abilità innata tipica del mio clan, il Clan Otokozuki", e lì veniva un attimo il tasto dolente: la mia non era proprio una capacità così normale rispetto ad altre; la possibilità di ingoiare la gente, e di tenerla rinchiusa dentro il mio stomaco, poteva essere alquanto inquietante per i più... e non nego che temevo la reazione di Ayame. Ci eravamo conosciuti lì, da pochissimi minuti, e uscendomene con la rivelazione in merito alla mia innata, così di punto in bianco, sinceramente non sapevo come avrebbe potuto prenderla la mia compagna d'esame: avrebbe accettato la cosa, paragonando la Via del Divoratore ad una qualsiasi normale innata? O sarebbe rimasta interdetta, venendo a conoscenza di ciò che sapevo fare? Non avevo la minima idea di come si sarebbe potuta comportare.
Oh, al diavolo! O la va o la spacca, pensai deciso: non potevo decisamente perdere tempo, e quell'informazione non aveva senso d'esser celata; se volevamo coordinarci e portare a casa la promozione dovevamo fidarci l'uno dell'altra e viceversa, senza sotterfugi e mezze verità inutili. Sospirai prima di riprendere il discorso.
"L'innata del mio clan, la cosiddetta Via del Divoratore, è abbastanza particolare: di base mi permette di poter ingrandire il mio apparato digerente, dalla bocca allo stomaco, sino al punto di poter ingoiare una persona intera, per poi trattenerla dentro la mia pancia a tempo indeterminato. Io non conosco vere e proprie tecniche offensive, punto più su uno stile di combattimento improntato all'incapacitare e catturare il nemico; volendo, potremmo puntare a sfiancare il nostro esaminatore per permettermi poi di catturarlo tramite la mia innata", proposi, "Sempre che tu non abbia strategie d'azione migliori, s'intende. Siamo sulla stessa barca alla fin fine", sentenziai, portandomi una mano alla nuca e grattandomela lievemente in imbarazzo.
Non volevo di certo imporre la mia idea senza aver sentito le sue, però beh, era pur sempre un inizio di strategia.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato Fisico: Ottimale
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Chakra Elementali Utilizzabili: Doton
Abilità Innata: Via del Divoratore
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.Lo stupore negli occhi di Ayame, nel momento in cui le rivelai il funzionamento della Via del Divoratore, diceva tutto e niente: era semplice stupore per un'abilità innata così strana? Era disgusto per una capacità paurosa come lo era la mia? Forse dubbio sulle mie buone intenzioni? Sinceramente non sapevo dirlo. L'innata del mio Clan alla fine veniva da un ninja traditore: era stata creata dal Sannin Orochimaru nel tentativo di perfezionare il Segno Maledetto, nasceva per essere utilizzata dai Mukenin al fine di compiere scopi loschi... non l'avrei biasimata se per paura della mia abilità peculiare ella si fosse allontanata.
Ma non lo fece, anzi, si dimostrò professionale nell'analizzarla: non negò di trovare inquietante la Via del Divoratore, non era cosa da nulla il poter ingoiare una persona intera tutto sommato, ma nonostante ciò decise di lasciar perdere il pregiudizio e si concentrò sull'utilità della mia innata. Mi rivelò, in seguito, le sue di capacità, ed, a sentire ciò che poteva fare, ecco che mi si accese una lampadina in testa: "Allora Ayame, proviamo così: io bloccherò l'esaminatore con la mia tecnica, così da impedirgli di spostarsi, e tu potresti evocare il tuo serpente, ed ordinargli di legarsi attorno al nostro avversario così da bloccarlo. Se gli impediamo i movimenti sarà più difficile per lui reagire, e, se non cedesse così, avrei modo di usare la mia innata. Che ne pensi?" Le domandai infine.
Avrei atteso una replica da lei, ma, fosse stata affermativa, ecco che avrei proceduto con quel piano: mi sarei girato in direzione del nostro esaminatore, e, compiendo i sigilli del drago e della scimmia avrei dato inizio alla tecnica dell'Immobilizzazione. Due ceppi di terra sarebbero apparsi all'altezza dei piedi del nostro avversario, cercando di bloccarlo in posizione, e, l'avessero preso, avrebbero potuto dare occasione ad Ayame di fare il suo.
Speriamo bene, avrei indi pensato.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato Fisico: Ottimale
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Abilità Innata: Via del Divoratore
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Equipaggiamento:CITAZIONEKunai: 3
Shuriken: 5
Tecniche Usate:CITAZIONEArte della Terra - Immobilizzazione
Nome Originale: Doton - Kotei Ka・土遁 - 固定化
Raggio: Corto - Medio - Lungo Raggio
Classificazione: Ninjutsu
Rango: D
Sigilli: Drago → Scimmia
Lo shinobi impasta il proprio Chakra sulle mani, per poi trasformarlo in Chakra Doton, infine lo rilascia nel terreno. La Tecnica prende le sembianze di un groviglio di roccia che andrà a chiudersi attorno ai piedi dell'avversario, bloccandone i movimenti.
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Esame Genin
Quando Taishiro domandò all’esaminatore del tempo per discutere con Ayame sulla strategia/tattica da adottare – in comune accordo – entrambi poterono scorgere la nascita di un sorriso sul suo volto. Fu soddisfatto della loro ragionevolezza o…?
Certamente, fate pure!
Beh, sicuramente lo fu nel poter tirar fuori (da una tasca interna del proprio giacchetto) un piccolo pacchetto di patatine che aprì subito per farsi un delizioso spuntino. Il moro iniziò subito a prelevare la prima chips, guardandola con lo stesso sguardo di un archeologo davanti alla scoperta più importante della propria carriera; quindi la mise in bocca, lasciandosi andare in un おいしい biascicato che nessuno sarebbe riuscito a comprendere. Qualora i due lo avessero osservato, lo avrebbero visto mangiare lentissimamente ogni singola patatina, leccandosi ogni volta le dita come a non volersi perdere un solo milligrammo del contenuto di quel pacchetto. Quando però i due terminarono il consulto, voltandosi verso di lui, l’espressione sul suo viso mutò di colpo. L’Akimichi, non appena s’accorse che il biondo gli bloccò la gamba, compose con la mano libera due sigilli, dando origine ad una parziale metamorfosi del proprio corpo: l’intera mano ed una buona parte del braccio, crebbero assumendo dimensioni gargantuesche. L’estremità del dito medio, andò poi a congiungersi con il polpastrello del pollice, assumendo la classica posizione preparatoria di chi sta per colpire una biglia. La manona si portò in posizione proprio quando l’evocazione apparve davanti ad essa e – in un attimo – l’evocazione venne colpita e proiettata verso il cielo, alle spalle dei due.
Homerun!
Esordì il ragazzo, mentre le dita tornarono ad assumere la medesima posizione preparatoria, pronte a colpire un secondo bersaglio. Al momento, i due si trovarono ancora fuori portata dalla manona, ma sarebbe bastato davvero poco (come una mossa incauta) per cadere vittima del violento colpo, sferrato dal ditone intermedio. Per farglielo comprendere meglio, la mano (e con essa l’avambraccio) si sarebbe posta davanti a chi – tra loro – avesse tentato l’azzardo. In tutto ciò, al biondo sovvenne un dubbio: usare la sua innata contro un ninja con tali capacità, si sarebbe rivelata una buona idea?. -
.La nostra strategia combinata non aveva dato i suoi frutti contro un avversario simile... di certo sarebbe stata una prova ostica, non poteva essere diversamente: l'esaminatore fu sì preso dalla mia tecnica, e quindi conseguentemente bloccato, ma non batté ciglio dinnanzi alla serpe evocata da Ayame. Quando il rettile si lanciò all'attacco, l'Akimichi rispose ingigantendo la propria mano e scagliando via con facilità immane il serpente, il tutto con una semplice schicchera: al pari di una biglia, l'evocazione della mia compagna d'esame fu lanciata oltre il punto in cui io e lei ci trovavamo, con il nostro avversario, sorridente, che si trovava pronto a colpire ancora una volta allo stesso modo.
Usare la mia innata su un avversario del genere potrebbe essere rischioso... ma cosa ho da perdere? Non conosco altre tecniche che potrebbero metterlo fuori gioco, e la stessa cosa vale per Ayame. Potrei farmi male, ma qui è tutto o niente: o ci dimostriamo validi, o ci tarperanno le ali, mi ritrovai a pensare. Il nostro opponente era forte, rispetto a noi di certo con un'esperienza superiore, e batterlo sarebbe stato difficile, se non quasi impossibile a quei livelli; dovevamo però dimostrare di avere la stoffa per divenire ninja degni di questo nome, rivelarci degni del titolo di genin... ed avrei fatto quello che potevo pur di andare avanti nel sogno mio e di Kaniko.
L'ennesima schicchera era pronta ad essere scagliata, solo in attesa che noi facessimo la prima mossa, ed è ciò che io avrei fatto: mi sarei mosso per avvicinarmi, abbastanza da essere in range per poter essere colpito dal suo attacco, ed avrei quindi cercato di stabilizzarmi meglio al suolo; grazie alla forza che mi contraddistingueva, avrei cercato, tramite due pedate cariche di potenza, di incastrare i miei piedi nel terreno, così da poter ricevere al meglio l'attacco nemico.
Vi fossi riuscito, quando la schicchera fosse partita, avrei cercato di bloccarla afferrando il dito dell'esaminatore con entrambe le braccia, in un tentativo di fermarla e darmi così modo di far presa sulla sua appendice, in modo da poter quindi procedere: avessi avuto successo nel tentativo di afferrare e bloccare il dito, avrei cercato di sfruttare la presa così acquisita per mettere in pratica la tecnica del mio clan, la Fauce del Divoratore. La mia bocca si sarebbe estesa a grandi livelli, e, provando a bloccarlo così, avrei fatto si di andare a cercare di prendere in bocca la manona ingigantita partendo dal dito, così da limitarne i movimenti e sfruttare la situazione.
Non credevo che il chunin, eventualmente trovatosi in quella situazione, avrebbe ingrandito di più il proprio corpo col rischio di farmi seriamente del male, ed al contempo se si fosse rimpicciolito, mi avrebbe dato l'occasione di avanzare nell'atto di ingurgitarlo e chiudere la partita.
Fosse andato tutto come doveva, ci saremmo trovati in una posizione di stallo, dove Ayame avrebbe trovato magari più libertà di azione.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato Fisico: Ottimale
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Equipaggiamento:CITAZIONEKunai: 3
Shuriken: 5
Tecniche Usate:CITAZIONENome Tecnica: Fauce del Divoratore
Nome Originale: Musabori Kuu Mono No Kuchi (むさぼり食う者の口)
Raggio: Corto Raggio
Classificazione: Nintaijutsu
Sigilli: No
Descrizione: Tecnica derivata da Abilità Innata. L'utilizzatore sarà capace, concentrando chakra nella sua mascella, di estendere il proprio apparato orale, ingigantendo la propria bocca ed estendendo la sua gola ed il suo stomaco, per poter così ingerire completamente o risputare fuori, nel caso sia stato ingerito precedentemente, un altro ninja.
Una volta ingerito il corpo di un altro ninja vivente, l'utilizzatore ne potrà sfruttare la riserva di chakra, e l'alterazione primaria di chakra elementale, potendo così usufruire di tecniche che esulano dalle proprie alterazioni con la medesima capacità di controllo della propria alterazione secondaria di chakra elementale.
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Esame Genin
L'esaminatore restò ad osservare il duo che, in pochi attimi, di tramutò in un quintetto che andò a circondare il chunin, il quale si ritrovò in una situazione alquanto scomoda: avrebbe dovuto lasciar cadere a terra il pacchetto di patatine, a favore di un vantaggio strategico, o avrebbe dovuto preservare la delizia salata, a favore del proprio appetito? Non fece in tempo a prendere la decisione più furba, poiché Taishiro si avventò su di lui senza preavviso. La schicchera partì in sua direzione, impattando sul suo corpo che riuscì (seppur dolorosamente) ad incassare la botta grazie anche alla forza usata per attutire il colpo. Nel contempo, Ayame si mosse con le sue copie dal fianco opposto e, sebbene un paio di loro vennero scoperte per via dell'assenza di ombra sotto ai loro piedi, la terza riuscì a dissimulare la studentessa che – con un attacco a sorpresa – riuscì a tenergli fermo il braccio con stretto il pacchetto di patatine. Fu in quel momento che l'altro studente fece una cosa che mai si sarebbe aspettato da lui: espanse la bocca a mo' di forno, iniziando ad ingoiare il suo intero dito.
Ma che cazz-
E mentre l'Otokozuki poté godere dei rimasugli speziati su quel mega wurstel nella sua bocca (i quali resero l'attacco particolarmente gustoso), la ragazza poté chiaramente scorgere il “terrore” negli occhi dell'esaminatore, non appena la vide notare il prezioso tesoro tra le sue dita...ormai prossimo al furto.
Ok!Ok!Ok!Ok! Mi arrendo!
Esclamò il chunin, cercando di scrollarsi lo studente dal suo dito (cosa che gli risultò parecchio difficile, vista l'assuefazione in cui stava finendo vittima Taishiro ma, alla fine, l'esaminatore riuscì a scrollarselo di dosso.
Siete ufficialmente delle brutte pers....volevo dire, dei ninja della Foglia!
Dopo essersi pulito il dito sulla propria casacca, prese fuori da una tasca due coprifronti, consegnandone uno a ciascuno di loro. Fatto ciò, prese il pacchetto con l'altra mano ed iniziò a mangiarsi il suo adorato spuntino con la calma che lo contraddistingueva...SPOILER (clicca per visualizzare)Esame concluso! Scusate per l'immenso ritardo, ma avevo bisogno di ricaricare le pile 🔋
Siete entrambi promossi ed in aggiunta vi portate a casa anche 3 PE da mettere in scheda, bravi!.