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.SPOILER (clicca per visualizzare)Premetto alcune cose:
-Non voglio vedere schede modificate a modo per contrastare la mia, oppure eventuali alterazioni alle difese del villaggio.
-Odin deve cambiare scheda, così come anche saint slayer. Ovviamente loro possono farlo, sarebbe meschino non consentirglielo.. -
Ven ~.
User deleted
九条薬師 - Kujo Yakushi謎の人形師 (Il Burattinaio Misterioso)
¦ Nome: Kujo Yakushi
¦ Rango: Mukenin S
¦ Villaggio: Oto
¦ Organizzazione: Akatsuki
¦ Abilità Innata: Acquisizione Genica
¦ Abilità Speciale: Resurrezione Impura
¦ Caratteristica Pg: Sigilli Rapidi
¦ Condizione Psicofisica: Ottima
¦ Condizione Chakra: Massimo
¦ Indice GDR: Narrato; "Parlato"; *Pensato*
¦ Scheda: Kujo Yakushi
~ Zero Requiem
Kujo, giunto là, anch'esso volando ad una distanza da cui difficilmente lo avrebbe distinti per essere uno Shinobi, guardava dal basso distinguendo il profilo frastagliato di Suna svettare imperituro, fino ad oggi, nel deserto caldo e afoso. Le grosse mura del Villaggio erano lì, come un unico grande essere senziente a vegliare per il Villaggio. Kujo non aveva certo intenzione di lottare, non ancora, era presto. Non era ancora pronto, non era ancora perfetto. Era lì per vedere i suoi compagni in azione.
L'aria lassù era fredda, quasi glaciale: un pò un controsenso dato il luogo in cui si trovavano.
Tobi era la sotto, a molti e molti metri di distanza. Stava pronunciando qualcosa, il vento però mitigava i suoni fino a renderli distorti. Compose alcuni sigilli, così, per passatempo, mentre più in basso di lì a breve sarebbe forse iniziata la guerra più grande dopo la IV Guerra Ninja di trenta lustri fa.SPOILER (clicca per visualizzare)come detto ad alcuni, io non posso far altro che guardare dato che partirò. Posto solo per correttezza verso gli altri Akatsukisti. GL a tutti quanti =). -
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» Here Comes The Pain
~ K u r o r o Ð. A k a s u n a † HYENA †
"Nessuna Pietà. Nessuna Tregua. Solo Cieca Ferocia."InformazioniNarrato | Parlato | Pensato
Nome ¬ Kuroro Ð. Akasuna Villaggio di Origine ¬SunaVillaggio Attuale ¬ Kiri
Abilità Innata ¬ Marionettista Akasuna Abilità Speciale ¬ Ninja Sensitivo Caratteristica PG ¬ Veleni & Antidoti
Controllo del Chakra ¬ Doton - Fuuton Carica Attuale ¬ Jonin SpPost
La Morte coglie quando meno ci se lo aspetta. Segue il lento scorrere del tempo di ogni persona, andando al passo con ognuno di esse, per poi presentarlesi davanti al momento deciso dal destino.
Successe anche a Kuroro di essere portato via dalla Signora Oscura, strappato dalla vita terrena.
Era una serata come le altre, era in missione ed aveva appena 17 anni e, come dal inizio missione, aveva passato la nottata a pedinare alcuni Shinobi. Si erano divertiti ad importunare la bambina che avevano come ostaggio, ad ubriacarsi con birre ed altri alcolici fino a notte inoltrata. Kuroro stava li ad osservare, cercando di restare il più calmo possibile, con i pugni nelle mani. Doveva tornare indietro e riferire tutto agli altri Shinobi.
Ma fece forse l'errore più grande della mia vita. Continuò a seguire quel gruppo di Shinobi di Rango S.
Aveva messo, come priorità, la vita di quella ragazzina dinanzi alla propria ed all'esito della missione, continuando a seguirli per assicurarsi che non le venisse fatto alcun male.
La strada gli appariva sfocata ma nonostante tutto non si fermo anzi, inconsapevolmente si avvicinava sempre più pericolosamente al suo destino, sfrecciando tra quel oscura foresta abbracciata dalle tenebre della notte.
Il cuore che gli pulsava all'impazzata ed il vento che gli arrivava sul volto, rendendolo vivo come non mai e poi...la sua vista si fece più definita come se le tenebre si fossero affievolite in quel luogo cupo. In lontananza vedeva una chiazza chiara, alla quale si stavo avvicinando velocemente. La bambina. Con lunghi capelli chiari, quasi argentei e gli occhi spenti, lontani...stava ferma davanti a Kuroro, come ad aspettarlo. Mentre delle nere fiamme stavano per divorarla.
LEVATI! aveva urlato, ma forse non abbastanza forte, perché quella non si spostó mininamente.
Come un felino che si prepara all'agguato si accovacció verso terra e fece un balzo verso Kuroro. In quel momento dei freddi artigli sembravano aver lacerato le carni dell'Akasuna, che cadde a terra, il sangue caldo che iniziava a scendergli dalla tempia, ma nonostante tutto era vivo!
Cercò di alzarsi, ma una fitta alle gambe glielo impedí e, guardandole, capì il perché, erano state ferite gravemente.
Maledizione... sussurrò, la voce che non gli usciva dalle labbra.
Ed ecco la bambina di prima che gli si avvicinò, sorridendo innocentemente. Sorella... provò di nuovo a parlare, ma nulla.
Da lontano riusciva a vedere tra quelle nere fiamme i corpi di quei Shinobi bruciare, ora tutto gli era più chiaro.
La bambina si sedette al suo fianco e gli accarezzo una guancia, gli occhi inespressivi che diventavano rossi, demoniaci. E lentamente si chinò su di lui, per baciargli delicatamente la fronte, un ghigno malefico in volto. Il cuore di Kuroro smise di battere e tutto intorno a lui si fece nero, l'ultima immagine che vide furono quegli occhi rossi...
Aveva appena ricevuto il Bacio della Morte!
Ti piace venire a trovarmi cosi spesso vero?
Ribadì con voce autoritaria l'Akasuna, stringendo a se quella bambina, la morte, sua cara sorella, le mani di Kuroro avevano trafitto il petto di quella fanciulla dagli occhi rossi. I due corpi vennero macchiati di rosso, il loro sangue li avvolgeva come in una grande bolla scarlatta. Ad un tratto svanirono nel nulla.
Solo un sogno? Solo un ricordo? Chissà.
Come diceva Seneca; "Verso la morte sei spinto dal momento della nascita. Su questo e su pensieri del genere dobbiamo meditare, se vogliamo attendere serenamente quell'ultima ora che ci spaventa e ci rende inquiete tutte le altre."
Ma per quanto tu possa meditare sulla morte e sul fatto che un giorno dovrai abbandonare questa terra, quando il Tristo Mietitore arriva di fronte a te, con il suo lurido mantello nero e la sua falce affilata, bagnata del sangue di vite ormai perse, trascinandosi dietro urla di anime dannate e una fitta nebbia che oscura la luce del sole, non puoi far altro che piangere.
Il Cupo Mietitore, Kuroro, si stava trasformando in esso spinto dalla sua estrema ambizione di controllare la vita e la morte, non solo sua ma anche delle altre persone. Si presentava proprio come la Morte, il demone della nebbia insanguinata, avvolto nei suoi abiti neri come la pece e macchiati di quel rosso sangue, la sua essenza inafferrabile ed incorruttibile sembrava quasi trascinare dietro di se un velo maledetto che inghiottiva pian piano le sue vittime corrodendole dall'interno prima di privarle della loro vita.
Ora però doveva pensare solo alle sue marionette, prepararle alla battaglia ed apportare quelle modifiche che lui riteneva necessarie.
Meticolosamente controllava e disponeva le sue pedine, pronte ad essere mosse da li a poco verso Sunagakure.
Sistemava i suoi burattini con gran cura, assicurandosi della loro perfetta condizione cosi come dei vari rotoli o armi che li componevano fossero al loro posto per quella particolare occasione, per quel giorno erano state preparate con attenzione anche delle particolari tuniche, ispirate a quelle che avrebbe indossato lui, con un motivo quindi simile a quello dell'Akatsuki che servivano a coprire quasi interamente le sue marionette e confonderle con se stesso.
Importante era stato anche l'utilizzo di alcuni dei suoi nuovi Hito Kugutsu, che furono utilizzati per fornire alle sue marionette un tocco in più per quella battaglia, Shinkiro e Sekai avevano tastato e farcito quelle pedine nel migliore dei modi, cosi da permettere a Kuroro l'attuazione delle sue strategie.
Le marionette Kuroro erano cosi state dotate di qualche accorgimento in più, quello più visibile era posto all'estremità delle dita, dove si trovavano degli affilati artigli, che di certo non impedivano la composizione dei sigilli, ma che avrebbero sicuramente impedito ai suoi avversari di vivere, un lavoro simile era stato fatto agli arti inferiore, montando anche degli aculei sotto la pianta del piede, rendendo cosi anche il minimo calcio letale. L'armata della pioggia di chiodi quel giorno avrebbe cambiato nome, tramutandosi in Hyena per quell'occasione e magari anche in futuro, una iena famelica senz'altro affamata delle carni avversarie.
L'assalto del male è di breve durata; simile ad un temporale, passa, di solito, dopo un'ora. Chi, infatti, potrebbe sopportare a lungo quest'agonia?
L'Akasuna era pronto, pronto per questo assalto, era passato un pò di tempo da quando aveva incontrato Itachi Uchiha, quel giorno i due membri di Akatsuki sarebbero partiti alla volta di Suna.
Uscì dal suo laboratorio segreto, ogni sua mossa era stata ben congegnata e meticolosamente aveva preparato le sue pedine, che, al momento sarebbero state mosse per dare lo scacco matto.
Sparì insieme al soffio del vento, diretto verso il luogo prestabilito in cui avrebbe trovato l'Uchiha.
Uchiha, andiamo pure a prenderci ciò che ci spetta.
Pronunciò fiero, mentre la sua figura si faceva visibile dinanzi ad Itachi, si scostò con la mano uno dei suoi ciuffi rossi ed i raggi del sole rifletterò luminosi contro la superficie del anello che portava al pollice sinistro.
Quelle due entità iniziarono a marciare infermabili verso la loro metà, man mano sembravano ergersi al cielo come delle divinità. Solcavano ormai quell'immenso blu scosso dalla suprema forza del vento come se fosse un mare impetuoso che con le sue onde li spingeva con forza verso la riva. L'Akasuna spostò il suo sguardo verso l'Uchiha, quest'ultimo aveva comunicato con un cenno di arrestarsi, il braccio poi venne retratto ed andò a perdersi nella sua tunica nera. Le sue parole vennero subito recepite dal marionettista.
La battaglia di Konohagakure è stata una dura perdita per le loro fila, ma questi stolti continueranno a contaminare il mondo con la loro codardia. Gli offriremo un patto, siamo uomini d'onore. Se rifiuteranno ricordati che il nostro obiettivo è dare scacco al re, non eliminare pezzi inutili. Il re è il Jinchuriki che mi ha mancato di rispetto tempo fa, un codardo senza futuro. La sua caduta è certa. Focalizzati sull'altro Jinchuriki, lo Shukaku. Non conosco le sue abilità, stai attento a come agisci. Io eliminerò l'Hachibi senza muovere un dito.
Nulla da ridire, aveva inteso perfettamente ciò che voleva dire il corvo, non era sicuro tuttavia di seguire alla lettera quei compiti in modo del tutto appropriato, Kuroro era uno che spesso si faceva distrarre dalla sua personalità caotica mettendo dinanzi alle sue priorità quella di provocare più chaos possibile.
Catturerai indisturbato il Re.
Rispose l'Akasuna, mentre srotolava con calma dei rotoli. Una piccola coltre di fumo lo avvolse per qualche secondo, una volta sparita dinanzi a lui era presente una delle sue fidate marionette, identica a lui. Mise l'altro rotolo nella sua tunica. Per ora solo una aveva fatto la sua comparsa ma ognuna di esse era preparata con attenzione proprio per questa "missione". Il vento soffiava impetuoso fischiando a lievi intervalli, mentre nel deserto alcuni cumuli di polvere spinti da esso creavano piccoli polveroni che andavano pian piano a disperdersi, mentre le mani dell'Akasuna si univano per andare a formare il sigillo del Drago, a quel punto quella marionetta sembrava aver preso vita, in quel momento si distacco da Kuroro. Mentre nel cielo quella scura figura svanì non lasciando alcuna traccia della sua esistenza, impercepibile, sembrava osservare dall'alto di quei la scacchiera ed i suoi pedoni compiere la loro missione.
Il suo compagno aveva già fatto la prima mossa, di canto suo l'altro Kuroro si stava dirigendo, anch'esso invisibile ad occhio umano ed impercepibile dai sensi più acuti, verso quel villaggio. Percorse gli ultimi metri prima di iniziare a percepire i vari chakra presenti al suo interno, man mano che si avvicinava i suoi sensi diventavano sempre più attenti ed andavano a scorgere tutte le varie fonti di chakra li presenti, tenendole d'occhio una ad una.
Impiegò poco tempo prima di raggiungere il tetto di una di quelle abitazioni tipiche di Suna, aveva sorvolato in tutta sicurezza quel territorio arido posandosi fiero su quel fiore che viveva immerso nel deserto, pronto a privarlo di tutto il suo nettare. Al suo fianco evocò una marionetta dai capelli bianchi, Jin, la mosse in modo che quest'ultima utilizzasse subito le sue abilità; mentre disegnava abilmente alcune figure prendevano vita da quel rotolo che impagnava, diversi serpenti si disperdevano tra le abitazioni andando a raggiungere furtivamente le loro prede, allo stesso tempo dei volatili d'inchiostro prendevano vita e quei piccoli rapaci neri iniziarono a sorvolare quelle abitazioni anch'esse furtivamente alla ricerca delle loro prede, le azioni di Jin terminarono con l'esecuzione di alcuni sigilli. Il chakra di Jin sembrava espandersi in quel luogo insieme alle sue creature. La caccia si sarebbe conclusa presto e le prede sarebbero state catturate. Kuroro veloce direzionò circa sei Kunai in alcuni punti distinti, probabilmente dove i suoi sensi avvertivano la presenza di qualcuno, poi prese il rotolo dalla sua tasca e altre tre marionette fecero la loro comparsa disponendosi al suo fianco scuotendo le loro teste freneticamente, su ognuna delle loro spalle era posizionata, avvolta da fasce bianche, un altra marionetta. Una di loro era identica a lui mentre le altre due erano simili alla sua figura. I suoi sensi da assassino, e non solo, percepivano tutte quelle presenze, non vedeva l'ora di iniziare un combattimento. Le sue mani, mosse tra le lunghe maniche nere della sua veste iniziarono a combaciare tra di loro, fermandosi in una posizione che caratterizzava l'Akasuna, il vento che continuava a soffiare instancabile, i rossi capelli dell'Akasuna mossi da quest'ultimo, cosi come la sua veste nera ed a nuvole rosse, il suo volto inespressivo che fissava quel villaggio ed i suoi abitanti, le sue mani bloccate a formare il sigillo del Drago, era quella la resa dei conti? Le sue marionette sembravano fremere, sembravano pronte a muoversi autonomamente per abbattersi su ogni forma di vita li presente, le loro vesti parevano muoversi, che fossero spinte soltanto dal sibilo del vento? tuttavia sembravano bramare la carne umana. La sabbia sul terreno di Suna veniva alzata lievemente dal vento che soffiava irregolare in alcuni punti, mentre il altri punti sembrava immobile, quasi ancorata al terreno. Quel terreno che a breve sarebbe stato solcato dai suoi soldati, i soldati della sabbia, anch'essi ancorati a quella terra ma da li a poco sarebbero stati estirpati con prepotenza dall'imponente forza dell'Akatsuki.
L'Akasuna tranquillo si affidava, come avveniva dal suo arrivo, alle sue abilità da sensitivo e da assassino, per tenere sotto controllo i suoi avversari, i loro movimenti, il loro chakra e la loro posizione, chi poteva sfuggirgli? chi sarebbe riuscito a sfuggire alle braccia della morte? Quel vento persistente, che accarezzava l'Akasuna e le sue marionette, sembra portare tra le vie di Suna una presenza maligna, letale, quasi corrosiva, come se volesse estirpare la vita di tutta quella gente come un letale e leggero abbraccio, un fiato mortale e velenoso che molti non avrebbero avuto modo di scorgere inalandolo nel loro essere.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Discorso con Aizen che mi chiama da ame, il post è stato fatto ad ame ma lo metto anche quì perchè ste cose quì succedonoCITAZIONENarrato
Parlato
Il tempo scorreva in maniera lenta ed inesorabile presso Sunagakure No Sato, là dove il tempo pareva essersi congelato sotto quel sole cocente. I minuti scorrevano come fiumi in piena e la noia, acerrima nemica dell'Uchiha, avrebbe da lì a poco preso il sopravvento su quell'oscura entità. Improvvisamente come una chiamata da parte di un Kami ecco esordire nei meandri della sua mente la pacata voce di Sosuke Aizen. L'iwau era un oggetto unico al mondo ed estremamente potente che si addiceva a quell'entità così astrale ed elevata rispetto ai comuni mortali, tanto da essere considerato un vero e proprio Dio!
Chi non muore si rivede, Sosuke.
Sentenziò con i suoi soliti toni calmi e pacati, mentre il suo sguardo venne pervaso da un inumano bagliore.
Quel nome non mi appartiene più, è troppo noto. Sono successe molte cose da quando sono partito, attualmente puoi chiamarmi Raikage.
Silenzioso come una foglia continuava a comunicare con uno dei suoi più fedeli alleati, in modo da essere udito solamente dal diretto interessato.
Queste però sono questioni che andranno chiarite in un secondo momento, siamo partiti da tre uomini e guarda ora... affacciati dalla torre più alta di Las Noches Sosuke, osserva l'orizzonte e tutte le terre. E' tutto nostro.
Sorrise velatamente sotto la maschera.
Eppure nel luogo in cui mi trovo ancora vi sono stolti che non capiscono il valore del bene comune. Conoscerai queste mura di pietra color pantegana, come i topi che vi vivono all'interno! Insieme a me vi è un'entità con cui avevo un accordo che è stato rispettato. E' un rinnegato di questo paese nonchè colui che ha sentenziato la fine di quell'organizzazione ignobile che aveva provato ad emergere nel nostro mondo.
Tornò per un istante pacato e tranquillo, per poi continuare il suo discorso.
Sosuke, sai che amo risolvere le mie questioni da solo e che potrei eliminare tutti questi sorci da solo, ma anche la tua persona è stata offesa in queste terre. Per questo motivo non impedirò un tuo eventuale intervento, ma cerca di non rubarmi la scena più del dovuto. Anche se, alla fin fine, sei quello inattivo da più tempo tra noi!
Disse ironicamente. Ritornò quindi a prestare attenzione al villaggio che sembrava non emanare alcuna forma di vita disposta ad accoglierlo o rinnegarlo, che peccato.
Akasuna No Renji, Hachibi No Jinchuriki, inizio ad annoiarmi! Sai che chi insulta i millenari paga a caro prezzo? Ma continuerai per sempre a scappare!
Gridò, lasciando che quella voce rimbombasse nel villaggio e fosse udita da quello shinobi, proprio il ninja che aveva avuto il coraggio di insultare la sua persona scappando con la coda tra le gambe anni or sono! Riflettè per un istante su quanto tutto il suo servizio ed i valori insegnati da Ras Uchiha fossero stati vani... poi ritornò alla realtà. Il suo grande corvo Shinkiro gli giunse vicino. Nessuno conosceva la sua reale identità, ma quella parola lasciava riflettere: millenario.
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- My fingers aren't just to please women -
» Clan: Akasuna
» Villaggio: Sunagakure no Sato
» Grado: Kage [S]
» Titolo: Kazekage
» Organizzazione:Chroma
» Età: 37
» Altezza: 1.85 cm
» Abilità Innata: Tecnica del Marionettista
» Abilità Speciale: Ninja Sensitivo
» Status Fisico: Perfetto
» Status Psicologico: Determinato
» Chakra: Minimo
» Scheda: Akasuna no Odin
» Legenda: Parlato | Pensato___________________________________________
Caro m'è 'l sonno, e più l'esser di sasso,
Mentre che 'l danno e la vergogna dura:
Non veder, non sentir, m'è gran ventura;
Però non mi destar, deh! parla basso.
Tacito assenso, dolce deriva verso l'oblio. Socchiuse gli occhi umidi, increspò le labbra per asportare quel liquido vagamente pastoso che le lasciava essiccare al sole. L'amaro si dipanò dalla punta della lingua, come un fiore che sboccia, colorandosi di sfumature metalliche, scostanti. Sopra di lui un sole pallido illuminava appena il cielo brunito. Un sole freddo come il ghiaccio.
Non di nuovo
Mosso da una flebile scarica elettrica il nervo si contrasse, producendo un tremolio involontario; l'indice destro si piegò un istante appena, riportato nella sua posizione originale dalla semplice inerzia. Tese i muscoli addominali, alzando il busto con uno scricchiolio poco familiare; non più il meccanico scorrere di molle e legna ma l'assestarsi delle vertebre rimaste libere per tutto quel tempo dal vincolo malevolo della gravità.
Ondeggiò. La tavola di legno su cui si trovava imbarcò un rivolo stagnante, beccheggiando paurosamente. Contrasse ogni muscolo, cercando di ritrovare l'equilibrio, mentre questi inviavano al suo cervello un odioso stimolo d'inedia.
Il mare cremisi che lo circondava non si mosse, disturbato solo dai banali tentativi di quel piccolo uomo di rimanere in equilibrio sulla sua immensità. Non un onda, non un soffio di vento, nè nuvole o terre all'orizzonte da ogni lato, solo quel sole freddo sopra di lui e la zattera odiosa, nera come la pece, liscia, tiepida come il corpo di un animale assopito.
Era già stato in un luogo simile, molto tempo prima. Vi era stato una notte di morte e rinascita, sommerso da quel liquido che lo attorniava e trasportato in un luogo buio dove una luce nera l'aveva guidato fino a ritrovare se stesso. Vi era stato quella notte, in sogno.
Ma quella volta vi erano mura, vi erano corridoi infiniti che non aveva potuto percorrere, e vi era un obbiettivo palese; aveva raggiunto il suo essere, si era ricollegato al suo corpo fisico, e si era svegliato.
Ma in quel mare non v'era nulla.
Si sdraiò di nuovo, facendo attenzione a non cadere. Quando si era addormentato? Non lo ricordava. Percepiva il suo corpo, provava le sensazioni che aveva abbandonato da anni, ma non se ne stupì: le poche volte che aveva sognato in quei lunghi anni si era sempre dovuto confrontare con quel qualcosa, quella dimensione assurda e scarlatta che abitava nella sua mente, in profondità, dove il suo cuore di uomo si fondeva con l'ego di superuomo in un amalgama folle ed inconcepibile.
Perchè era li? Era stato tanto scosso dalla morte dei suoi compagni da sognare ancora? Sospirò. Con attenzione lasciò che i polpastrelli sorvolassero la superficie immobile dell'oceano senza sfiorarlo, atterrito dalle conseguenze.
Di cos'hai paura?
Il pensiero fluiva libero mentre si avvicinava lentamente alla superficie del mare, un esplosione lenta e invadente che sbocciava dal fondo della sua mente, nera come il petrolio. La sentiva crescere e farsi strada, indipendente, guizzante.
Era stato tante cose nella sua vita. Giovane e inesperto ninja, genio della sua generazione, anbu fedele, violento individualista, e poi ancora uomo scostante e riservato, fedele alla sua arte e al suo villaggio, ai suoi cari, per poi perdersi nella sua natura composita, un grumo di esperienze incoerentemente appiccicate dal semplice amore per la patria.
Ho paura di perdere me stesso in questo mare.
Si fermò un secondo prima, le braccia spalancate sulla zattera, le punte delle dita che tremolavano appena sopra il rosso scuro dell'oceano.
Chi sei?
Chi sono?
E' la base di tutto. Sapere chi sei, cosa sei, costruire il proprio mondo interiore, la propria identità, i propri valori.
Il sole non si era mosso, compagno silenzioso di quella deriva. Pareva schernirlo con quei raggi glaciali, odiosa pallida imitazione dell'astro del suo mondo.
Akasuna no Odin. Kazekage di Sunagakure no Sato, ninj... No, non era così.
I nomi, le forme, sono solo convenzioni che gli uomini creano per dare ordine al mondo. Una rosa avrebbe lo stesso profumo se non si chiamasse così? Il bene e il male sarebbero agli antipodi anche se non avessero nome? Le idee sarebbero inafferrabili anche se le chiamassimo una per una con il loro nome?
Non poteva sopportare quel sole spento. Esitò ancora un secondo, poi immerse le dita nel mare. La belle brunita dell'uomo della Sabbia si tinse d'amaranto.
Non successe nulla.
Sono troppo pessimista
La schiena si bagnò, così come le gambe, la nuca, la punta dei capelli rossi. Il cuore mancò un battito mentre apriva la bocca per lo stupore, l'acqua saliva - o lui scendeva? - scivolando lungo gli zigomi, ormai entrata nelle orecchie, avvolgendolo con quella stretta vischiosa e oscura. Entrò dagli angoli della bocca fin nella gola, si riversò nella trachea, riempì i polmoni, sovrastò gli occhi velandoli con uno strato cremisi. Sprofondò in un secondo in quel mare di sangue.
Buio.
Doveva essersi svegliato. Allungò una mano nell'oscurità, tastando in cerca di un comodino, il bordo del tavolo o qualsiasi appiglio per affermare la sua esistenza in quel mondo di materia grezza. Agitò l'arto inutilmente per un pò, infine si decise ad alzarsi. Puntò i gomiti in cerca del materasso, ma non lo trovò. Si mosse appena, ma nulla ostacolava il suo agire.
Qualcosa urtò contro il suo piede. Si ritrasse istintivamente, spaventato da quel contatto così improvviso, ma l'essere rimaneva li, poteva incontrarlo con la caviglia se l'agitava lievemente. Si chinò e strinse la mano attorno alla superficie liscia del piccolo oggetto, portandolo al volto. Emanava una leggera luce, quanto bastava per poter esser riconosciuto.
Un pezzo degli scacchi. Nero, luminoso, svettava nel sangue cremisi che lo circondava illuminandolo rino a riportarlo al suo rosso amaranto originale. Lo osservò stupito, non capendo. La torre nera.
La torre non è il pezzo più versatile, ma di sicuro è quello con maggiore impatto sul gioco. A inizio partita le due torri sono poste lontane dal re, ma presto si ritrovano ad arroccare, proteggendolo assieme ai pedoni. Alfieri, cavalli e persino la regina si prodigano per catturare il re nemico, sacrificandosi nell'intento.
Lasciò andare il pezzo che rimase davanti a lui ruotando leggermente, inquietante.
Nelle fasi finali il campo è vuoto. Il re è protetto, i pezzi più agili sono stati spazzati via e le torri, colossali, si smuovono per chiudere la partita. Due torri possono spingere il re in una morsa mortale, proteggersi a vicenda, controllare il campo ormai sgombro con la loro immane gittata. Una torre sola, invece, si affannerà tentando di compiere tutte queste azioni assieme.
Non giocava a scacchi da anni, eppure quelle nozioni emergevano dalla sua mente spontanee, si esplicavano da sole, guidate da un senso logico che non riusciva ad afferrare.
Ma questo non mi serve a nulla scherzò tra se e se, sorridendo amaro.
Invece sono il punto focale. Cavalli e alfieri cadono l'uno dopo l'altro, la regina forse non è mai stata posizionata sulla scacchiera, e l'ultima torre è sola.
Ripensò al suo corpo meccanico, al suo ego umano, all'incredibile e insensata amalgama di sensazioni, dubbi, valori ed emozioni che lo sommergevano ogni volta che chiudeva gli occhi. Non aveva un obbiettivo ultimo, oltre la protezione dei suoi cari? Non era una macchina, era un uomo, e non poteva rinnegare il suo essere umano.
Sono un essere umano. sussurrò.
Ne sei certo?
Sussultò. Il pensiero era fluito nella sua mente da solo, ma questa volta non v'era dubbio sulle sue intenzioni. Quasi con timore rispose al suo stesso pensiero: in fondo era un sogno, tutto era impossibile.
Sono umano, vivo, parlo, penso, interagisco.
Non sei nessuno, non esisti. Se anche fossi qualcuno, l'uomo non potrebbe comprendere appieno la tua esistenza. Se anche potesse comprendere, non avresti modo di comunicarglielo.
Rimase interdetto dall'assurdità di quelle parole. Dove voleva arrivare? Una pugnalata penetrò nel suo cervello, dolorosa, lancinante. Si tenne la testa tra le mani come se lasciando il cranio questo potesse scoppiare.
Se non ti importa più nulla degli uomini e di te stesso, devi lasciare spazio solo al tuo credo.
La voce cresceva, non era più solo pensiero, aveva preso tonalità differenti divenendo un boato puro e scevro da ogni personalità, tendente sempre più alla perfezione del bianco. Strabuzzò gli occhi, rannicchiandosi in posizione fetale.
Hai difeso svogliatamente ciò che non meritava di essere difeso, assoggettando l'idea pura alla quale ti rifacevi per il tuo ego. Urla, qual'è il tuo credo?
Balbettò, sovrastato dal dolore in quell'incubo irreale.
...l-la conservazione d-d-dell'equilibrio...
Il cervello si incrinò, pulsante, le ossa si creparono in un dolore disumano mentre laceravano la carne.
La perfezione assoluta del male e del bene sono entrambe forme di equilibrio. Il nero è perfetta sintesi dei colori scuri, il bianco base suprema di quelli chiari. Il grigio a cui ti appelli è inerme aberrazione tra le due.
Occhi, narici, bocca e orecchie iniziarono lentamente a sanguinare, arricchendo quel mondo capovolto di sangue fresco che vorticava in piccoli ghirigori nebbiosi, placido.
La perfetta compenetrazione non è nell'equilibrio, ma nella contaminazione. Il bianco si macchia di nero, il nero di bianco, ma nulla perde identità, nulla perde sostanza. Il rosso esplode e macchia il tutto solo per scivolare via e non tocca i principi saldi del perfetto dualismo.
La pressione di quegli abissi di sangue schiacciò la cassa toracica, le ossa bucarono i polmoni, i bulbi oculari schizzarono fuori dalle orbite solo per schiacciarsi in uno spruzzo giallognolo. Le ossa spezzarono gli arti, la pelle scavava la carne, le unghie penetrarono le dita fino all'osso e oltre ancora. Ciuffi di capelli rossi rientrarono nella scatola cranica.
Rifuggi ogni cosa.
Cosciente in quell'abominio di carne e sangue, ansioso solo di morire, l'uomo afferrò allo zenit della follia il vago insondabile significato di quel delirio partorito dalla sua stessa mente.
Non sei un uomo. Sei una macchina, un incarnazione del tuo credo. Se tutto crolla, ergiti come una torre per raccogliere i frammenti del tuo mondo.
Compresso in un punto focale, schiacciato nel suo stesso cuore da quella forza invincibile, infine il corpo martoriato scomparve, lasciando una flebile luce bianca nella marea sanguigna.
Accogli il Bianco
E tutto fu luce.
Aprì gli occhi neri, ritrovandosi a gambe incrociate in quell'ambiente irraggiungibile.
Da qualche parte, decine di metri più in alto, ogni abitante di Sunagakure puntava gli occhi al cielo. Le parole di Tobi rimbombavano, ma ancora nessuno pareva averle ascoltate. Eppure, dal più giovane al più anziano degli abitanti di quella piccola oasi dimenticata nel deserto, ognuno sapeva cosa stava per scatenarsi. I ninja della sabbia erano forti.
Li avrebbero protetti da chiunque, folle, conquistatore o divinità.
Tra i vicoli, un serpente nero si contorse trapassato dalla lama rilucente prima di scomparire in uno schizzo d'inchiostro. Gli occhi spenti dei burattini si colorarono di azzurro: era iniziata.SPOILER (clicca per visualizzare)Finchè non finisco di parlare con Banci di più non posso fare, mi mancano due cose sulla scheda. Posteranno altri, poi fo un post un pò più...utile. -
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»|Abilita' Innata: Immortalità
»|Abilita' Speciale: Jinchuuriki Shukaku no Ichibi
»|Caratt. Pg: Controllo Sul Demone
»|Status Fisico: Illeso
»|Status Mentale: Calmo
»|Status Chakra: Raddoppiato
»|Parametri Fisici: Velocità x2, Forza x2, Agilità x2, Resistenza x2
»|Indice GDR: Parlato,Pensato,Narrato,Shukaku
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- The Rise Of The Thunder God -
» Clan: Akasuna
» Villaggio: Sunagakure no Sato
» Grado: Jonin Speciale
» Titolo: Dio del fulmine
» Età: 22
» Altezza: 1.80 cm
» Abilità Innata: Marionettista Akasuna
» Abilità Speciale: Jinchuuriki
» Status Fisico: Perfetto
» Status Psicologico: Stabile
» Chakra: Massimo
» Scheda: Akasuna No Renji
» Legenda: Parlato | Pensato | Hachibi___________________________________________
La partita era forse giunta alla fine? Eravamo forse noi il re? Il nemico era riuscito a fare scacco matto. Mi morsi il labbro di legno, mentre saltavo insieme a drago, verso il nostro obbiettivo: l'edificio alla quale avremmo parlato ai mukenin.
Quello era scacco matto. I nostri movimenti, fluidi e consapevoli, giunsero su quell' edificio così da poter comunicare addirittura con quei luridi sacchi di pattume che osavano definirsi ninja.
La chiazza nera si muoveva sul cielo di suna, inquietante come la lama di un boia che pende sulla testa del condannato a morte.
Io e Fukuro eravamo il condannato a morte. Loro la lama. Non c'era molto da capire.
Fukuro parlò e non mi parve il caso di intervenire. Me ne stavo immobile accanto a lui, guardandolo parlare.
Venni però interpellato da una voce profonda, che mi fece sobbalzare
Akasuna No Renji, Hachibi No Jinchuriki, inizio ad annoiarmi! Sai che chi insulta i millenari paga a caro prezzo? Ma continuerai per sempre a scappare!
A quel punto non ci vidi più. Ero sempre stato un ninja spavaldo e superbo, ma quell'offesa...era troppo.
Akatsuki no Mukenin! Come pensi di potermi offendere in questa maniera? Che diritto hai tu?! Tu che hai tradito la retta via! Tu che hai tradito i tuoi compagni per il cammino Dell'oscuro potere! Tu che hai tradito te stesso!
La mia esclamazione era sicura, non avevo paura di quel mukenin. Quei corvi sono chiaramente il segno che tu sei il mukenin che mi ha attaccato due anni orsono. Quel giorno Il mio onore venne macchiato, ma non di mia spontanea volontà. Venni costretto alla ritirata. Perchè incapace di combattere. Avevo combattuto fino allo stremo delle forze! CHIARO!? FINO ALLO STREMO DELLE FORZE! l'ultimo pezzo della frase era un urlo disperato, alla ricerca di un perdono che non avrei nemmeno dovuto chiedere ad un mukenin.
Tu pensi che il mio onore non sia stato macchiato quel giorno? tu pensi che non mi sia allenato per non far ripetere una cosa simile? Mi sono spaccato la schiena in attesa del momento propizio. Ma Anche questa è codardia! Questo è anche egoismo! Feci una pausa, continuando a parlare poco dopo La codardia sarebbe combattere una battaglia nella quale morirebbero centinaia di persone. Quelle persone che mi sono ripromesso, come forza portante, di proteggere... di aiutare! Oggi rattopperò il tessuto del mio onore...consegnandomi a voi.
Perchè suna non sono io, Suna non è Fukuro, Suna non è odin sensei.... suna solo loro! indicai il villaggio. Tutte le persone che ci vivono e credono in un domani migliore e pacifico, vivendo la loro vita al meglio. Perdere è un disonore, ma consegnarsi spontaneamente a voi per la salvaguardia di tutto questo...per me non c'è onore più grande...Mukenin.
Conclusi il discorso, pensando a tutte le vite che avevo salvato, riuscendo nel mio intento.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)La mia arma S è stata correttamente approvata da Banci, ma ovviamente anche gli altri la conoscevano. Renji ti sei comportato come prevedevo, esaltando la tua fierezza senza far parlare i fatti. Ora ne paghi le conseguenze..
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.SPOILER (clicca per visualizzare)lol
Nel mio post dico esplicitamente di usare le abilità da sensitivo e di controllare tutte le varie fonti di chakra...per questo vorrei sapere, per mp almeno, tutte le varie info che per logica stessa non possono essere celate al mio PG; il livello del chakra, le varie fonti di chakra presenti sul campo di battaglia e la loro posizione. -
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» Here Comes The Pain
~ K u r o r o Ð. A k a s u n a † HYENA †
"Nessuna Pietà. Nessuna Tregua. Solo Cieca Ferocia."InformazioniNarrato | Parlato | Pensato
Nome ¬ Kuroro Ð. Akasuna Villaggio di Origine ¬SunaVillaggio Attuale ¬ Kiri
Abilità Innata ¬ Marionettista Akasuna Abilità Speciale ¬ Ninja Sensitivo Caratteristica PG ¬ Veleni & Antidoti
Controllo del Chakra ¬ Doton - Fuuton Carica Attuale ¬ Jonin SpPost
Non è possibile Disse sconsolato.
Era successo di nuovo, annientati subito come degli esseri insignificanti.CITAZIONEPercorse gli ultimi metri prima di iniziare a percepire i vari chakra presenti al suo interno, man mano che si avvicinava i suoi sensi diventavano sempre più attenti ed andavano a scorgere tutte le varie fonti di chakra li presenti, tenendole d'occhio una ad una.CITAZIONEdiversi serpenti si disperdevano tra le abitazioni andando a raggiungere furtivamente le loro prede, allo stesso tempo dei volatili d'inchiostro prendevano vita e quei piccoli rapaci neri iniziarono a sorvolare quelle abitazioni anch'esse furtivamente alla ricerca delle loro prede, le azioni di Jin terminarono con l'esecuzione di alcuni sigilli. Il chakra di Jin sembrava espandersi in quel luogo insieme alle sue creature. La caccia si sarebbe conclusa presto e le prede sarebbero state catturate.
Il chakra dei due Jinchukiri era quello che più di tutti si distingueva, poi altre fonti di chakra, sembravano appartenere tutte ad un unico essere che se ne stava in disparte, ma ormai non poteva fuggire al suo destino, era diventato lui la preda. Venne raggiunto ed accerchiato silenziosamente nel suo umido e viscido covo segreto o nelle profondità di quel deserto di sabbia in cui si nascondeva, in cui stava architettando le sue mosse o dove si rifugiava semplicemente. Era ormai chiuso in una trappola letale, nella quale poteva solo sprofondare, raggiungendo oblio eterno. L'Akasuna aveva percepito anche altre migliaia di fonti di chakra apparire su quel campo di battaglia, pian piano si dirigevano dentro al villaggio spinte da chissà quale volontà, prese subito delle precauzioni. Intanto un copioso gruppo di serpenti d'inchiostro aveva già accerchiato la sua preda, ignara della fine che stava per fare. Jin aveva già terminato gli ultimi sigilli ed il suo chakra pervadeva il corpo di quegli animaletti che esplosero in una macchia nera come la pece, un abbraccio, una stretta mortale che avrebbe dovuto ridurre la loro preda in un colabrodo, lasciandola li a marcire.
Che cosa ridicola!
Il demone della nebbia insieme alle sue marionette si innalzo nel cielo, osservando quei burattini ridicoli avanzare dentro suna come degli handicappati, tanto che quando uno di loro cercò di trafiggere uno dei pochi serpenti d'inchiostro rimasti a girovagare allo scoperto non ci riusci ed il serpente provo ad avvinghiarsi attorno le caviglie di quel pupazzo, alcuni di loro sembravano anche rilasciare una sorta di fuujinjutsu. La sua posizione e le sue abilità lo tenevano ben lontano dal pericolo. Dall'alto lontani da quegli automi che da un momento all'altro, volenti o nolenti, si sarebbero fermati, gli Akatsuki osservano il tutto, solo una pedina sembra esser sparita, uno dei corvi dell'Uchiha.
Kuroro aveva detto al suo compagno che avrebbe catturato il Re senza alcun disturbo, ma era nella sua indole mentire, infatti l'Akasuna aveva indirizzato uno dei sui attacchi contro quella forza portante, non tenendo conto delle direttive dell'Uchiha. Però fu anticipato da Itachi, che riusci a catturare quel demone prima che lui potesse colpirlo.
Astuto, mi ha battuto sul tempo. Non mentiva quando ha detto che non avrebbe mosso un muscolo...ahahahah!
Era divertito, non aveva a che fare con un personaggio cosi da molto tempo. Era davvero forte ed un abile calcolatore, peccato che fosse un Uchiha o gli sarebbe stato ancora più a genio. Ora sembrava aver rivolto la sua attenzione anche sull'altro Jinchuriki, cosi Kuroro decise di lasciarlo fare.
Tobi, Jinchuriki...vi consiglio di continuare la vostra discussione dopo, a breve questo posto salterà in aria.
L'Akasuna avverti i due e poi con l'aiuto di Jin inviò un falco d'inchiostro a quel Jinchuriki invitandolo a salirci sopra in modo da mettersi al sicuro insieme ai due membri dell'Akatsuki. Sapeva cosa sarebbe accaduto, cosi insieme alle sue marionette si allontanò ancora di più, portandosi sempre più in alto ad una distanza di sicurezza e notando ancor più distante un'altra fonte di chakra che per il momento non lo interessava. Mancava un altro tassello però, uno dei suoi burattini era sparito nel nulla, aveva preso vita propria grazie al suo personalissimo jutsu di moltiplicazione, e stringendo un particolare kunai nelle mani si era portato a ridosso delle mura di Suna in un punto perfetto e privo di impedimenti per la sua prossima mossa, invisibile come un fantasma. Era il momento di portare a termine quel piano di distruzione che l'Akasuna aveva architettato.
Lontano da quella battaglia e dalle molteplici fonti di chakra, si trovava un altro Kuroro, fino ad ora non aveva svolto nessuna azione, e si trovava lontano da tutti, al sicuro da ciò che a breve avrebbe sconvolto il Villaggio della Sabbia ,perso in quel cielo blu da dove osservava ogni cosa. Apparvero due marionette al suo fianco, mentre componeva un sigillo, Shinkiro e Sekai. Improvvisamente nel cielo comparve una grandissima statua d'argilla, creata da Sekai, pronta a precipitare verso il suolo ed esplodere con una potenza devastante. Nello stesso tempo Shinkiro aveva creato un clone che si era posizionato sulla testa di quell'immensa bomba, era giunto il momento.
Un istante e Shinkiro insieme a quella bomba si dislocò a ridosso delle mura del villaggio, dove era appostato un clone di Kuroro che stringeva forte quel kunai marchiato con il sigillo della dislocazione, un altro istante ed il clone di Shinkiro riapparve al fianco di Kuroro e le sue due marionette umane, aveva portato a termine il suo compito, poi venne sciolto. Pochi secondi, la bomba urto il terreno di suna e dopodiché l'immensa esplosione, quel villaggio sarebbe stato spazzato via. Le due marionette vennero conservate nuovamente. Permettendo cosi all'Akasuna di sparire nel nulla ancora una volta, impercettibile.. -
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ORDINE POST (SENNO' NON SI CAPISCE NGAZZ)
Dante - Drago - Odin - Io
Altri gay si aggiungeranno tra quelli che intervengono.. -
Ras Uchiha.
User deleted
Oramai i 2 Uchiha avevano lasciato quel luogo e solo l'ultimo era ancora presente.
Ras si apprestava a lasciare quel luogo ma, prima di farlo, estrasse un kunai per ferirsi leggermente il palmo della mano.
Rapidi sigilli seguirono quel gesto autolesivo terminando con l'imposizione della mano ferita al suolo; simboli neri apparvero quasi istantaneamente preannunciando la comparsa di 2 piccole cresture.
Ras prese 1 altro kunai dal portaoggetti e, dopo averlo strofinato col primo, li consegnò alle 2 evocazioni dicendo loro:
Seguiteli! se è necessario, sapete cosa fare...
Le creature annuirono sorridendo e si lanciarono subito al pedinamento; la loro estrema velocità e le loro ridotte dimensioni avrebbero permesso la realizzazione dei piani dell'Uchiha che, oramai, aveva lasciato quel luogo.CITAZIONEnarrato
parlato
pensato
La piccola evocazione osservava quelle figure e il susseguirsi degli eventi, facendo attenzione a rimanere nell'anonimato, a notevole distanza.
Il ninja sensitivo avrebbe potuto rilevare quella minuscola fonte di chakra, ma difficilmente le avrebbe dato peso, ricollegandola probabilmente ad un semplice volatile, ad una lucertola o qualsiasi altro animale di quelle dimensioni.
Improvvisamente, però , agli occhi del draghetto balzò l'enorme bambola di argilla, visibile anche dalla sua posizione date le sue dimensioni.
Su di essa un figura che, però, passò in secondo piano, poichè il richiamo era collegato ad uno shinobi di Iwa ed era ben conscio degli effetti devastanti di quella tecnica.
Diluendo con la saliva il sangue leggermente raggrumito sul kunai eseguì una rapida serie di sigilli; eseguendo questa operazione, perse per un attimo la creazione di argilla che, dopo essere sparita nel nulla, riapparve a ridosso delle mura di Suna.
La sua ricomparsa non venne colta solo dal draghetto, ma anche da occhi rosso sangue vicini a lui.
Questa neo-presenza, a differenza del draghetto, sarebbe stata sicuramente rilevata dal ninja sensitivo e difficilmente avrebbe potuto agire, data la notevole distanza, quindi, per ora, si limitava a seguire sconcertato ed impotente a quello spettacolo.. -
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»|Abilita' Innata: Immortalità
»|Abilita' Speciale: Jinchuuriki Shukaku no Ichibi
»|Caratt. Pg: Controllo Sul Demone
»|Status Fisico: Mezzo-Demone
»|Status Mentale: Alterato
»|Status Chakra: Triplicato
»|Parametri Fisici: Velocità x3, Forza x3, Agilità x3, Resistenza x3
»|Indice GDR: Parlato,Pensato,Narrato,Shukaku
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Come promesso, eccomi qua.
Modererò, per ormai ovvi motivi, questa avventura secondo quello che ho detto qui.
Inizierò controllando l’unica scheda che mi è stata segnalata, ovvero quella di Altair. Se ci dovessero essere altre schede sospette, parlate ora o tacete per sempre.
Naturalmente più schede mi chiederete di correggere, più la ripresa dell’avventura verrà posticipata, quindi vedete di non segnalarmi schede per ripicca che poi il male è di tutti.
Dato che sembrerebbe ci siano stati dei problemi per quanto riguarda il giro di post precedente, allora ecco cosa dovrete fare:
- inviarmi UN mp con una brevissima spiegazione della situazione e di quello che il vostro pg fa; dovete prendere con delle citazioni parti di post (evidenziare le parti fondamentali; ricordate di differenziare tra post e post) e spiegarle, ovvero scrivere a quale tecnica corrisponde o altro. Lo stesso lavoro andrà fatto per strategie non utilizzate o non ancora complete e naturalmente differenziarle da quelle di prima dicendo per l’appunto che serviranno per i successivi post (naturalmente non voglio cose insensate o senza alcuna ragione di esistere..non le accetterei).
Io, di mio, ecco cosa farò:
- correggerò le schede che mi sono state segnalate e risponderò nel topic dove solitamente vengono corrette le schede (schede pg da approvare).
- non risponderò ad alcun mp.
- scriverò direttamente qui quello che va bene e che non va bene (le tattiche “future” non verranno svelate, ovviamente), naturalmente fornendo delle opportune motivazioni (non sparo a zero..). Proprio per questo motivo, non accetterò lamentele di alcun tipo per pararsi il culo o per chissà quale ragione.
- i post di lamentele verranno cancellati senza nemmeno esser letti nella loro completezza. Se si insisterà nel criticare, scatteranno gli avvertimenti. Questo vale per tutti, nessuno escluso.
- cancellerò i post di chi, non appartenente all’avventura, posterà anche solo per parlare o per scherzare..quindi punirò con avvertimenti le intromissioni.
Una volta che avrò corretto tutto, verranno stabiliti i turni di post (o riconfermati i precedenti) ed aggiunto un tempo limite non oppressivo.
Per chi avesse partecipato all’avventura solo per vedere, segnalatemelo, in quanto in questo modo non verrete obbligati a postare ogni giro post.
. -
Ven ~.
User deleted
九条薬師 - Kujo Yakushi謎の人形師 (Il Burattinaio Misterioso)
¦ Nome: Kujo Yakushi
¦ Rango: Mukenin B
¦ Villaggio: Oto
¦ Organizzazione: Akatsuki
¦ Abilità Innata: Acquisizione Genica
¦ Abilità Speciale: Resurrezione Impura
¦ Caratteristica Pg:Ninja Copiatore
¦ Condizione Psicofisica: Ottima
¦ Condizione Chakra: Massimo
¦ Indice GDR: Narrato; "Parlato"; *Pensato*
¦ Scheda: Kujo Yakushi
~ Struttura Post
Kujo rimase scorcertato da tanta dimostrazione di forza. Cosa poteva fare lui là? Poteva essere d'aiuto? No, non poteva. In mezzo a così tanta distruzione decise di andarsene, senza disturbar nessuno. E fu proprio mentre si allontanava, facendo attenzione ai vari attacchi scagliati, che la vide: enorme, stagliarsi sopra Suna. Chissà cosa sarebbe successo ora a quel mastodontico Villaggio? Non lo sapeva, e in un certo senso, gli interessava poco. Quindi, levitando in aria, se ne andò, lasciando i suoi compagni a distruggere l'ultimo caposaldo del vecchio mondo..