QUOTEMotivazioni avventura: prequel all'esame jonin / trama di fondo all'esame joninPG parte

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    Motivazioni avventura: prequel all'esame jonin / trama di fondo all'esame jonin
    PG partecipanti: Shirogane Nara (anbu, Suna), Itachi Uchiha (chunin, Konoha), Noctis Uchiha (chunin, Konoha)
    Utenti partecipanti: Me, [Itachi Uchiha], Nø¢†ïS - non per forza in quest'ordine
    Clausole: no intro (questo tipo di adv è una prova, essendoci 5 sharingan in ballo voglio evitare casini indesiderati!)
    Ambientazione: (inizio) Konohagakure no Sato, piazza centrale; alba inoltrata, cielo coperto, pioggia torrenziale

    Un'alba mancata, il tiepido sole che si rifiutava di sorgere su Konohagakure no Sato, le tenebre della notte di lasciar spazio alle ore diurne. Nel cielo terso banchi di cumulonembi impedivano ai raggi luminosi di tangere la terra, percossa invece da una pioggia torrenziale che si riversava dall'alto con rabbiosa intensità.
    Dovevano essere circa le 5 del mattino, non un'anima si era fatta viva per le vie del villaggio, e l'anbu attendeva.
    In meditativo silenzio, le gambe incrociate, poggiato sul cornicione di un palazzo che dava sulla piazza centrale della Foglia. Ogni bottega era ancora serrata, probabilmente le condizioni meteorologiche ostili dissuadevano i vari mercanti o ristoratori a prodigarsi con zelo nel proprio lavoro.
    Rigoli d'acqua solcavano costantemente la maschera anbu, coronando i lineamenti del muso e degli occhi ferini, per poi precipitare verso il basso, il resto del corpo di Kazuya era riparato dalle intemperie dalla tunica impermeabile nera, che ne cingeva il capo con il cappuccio e nascondeva le braccia e il busto, fino a metà coscia.
    - Arrivano. - Gli annunciò una serpe, che con quel singolo termine sibilato ruppe la veglia. Aprì gli occhi.

    Se il corpo incaricato della Foglia aveva svolto il suo lavoro senza sbavature, due chunin indigeni sarebbero giunti entro qualche minuto. Si soleva in quel periodo che l'esame jonin fosse svolto da uno shinobi straniero, proveniente da un villaggio alleato o comunque in rapporti pacifici, così da garantire l'imparzialità di giudizio, all'anbu del Vento era stato affidato tale incarico.

    Due messaggi identici erano stati recapitati agli aspiranti jonin, recitanti ognuno il seguente semplice messaggio:
    "Data la prossimità del suo esame di promozione al rango jonin, si rechi alla piazza della Foglia, martedì all'alba. Ulteriori informazioni le saranno rivelate in loco."
    Firmato:
    "Corpo organizzativo di Konoha"

    Dalla sua posizione elevata ai margini della stessa, l'anbu aveva il totale controllo su ogni movimento nella piazza. Nel buio di quell'alba mancata i due shinobi forse non l'avrebbero notato, o forse invece sì, ma non aveva alcuna rilevanza la cosa.
     
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    ~• Itachi Uchiha! •~
    ♣Nome« Itachi
    ♣Clan« Uchiha
    ♣Soprannome« ???
    ♣Villaggio« Konohagakure no sato
    ♣Grado« Chunin
    ♣Abilità Innata« Sharingan
    ♣Abilità Speciale« Terzo elemento
    ♣Caratteristica Pg« Esperto Arti illusorie
    ♣Elementi« Katon-Suiton; Futon
    ♣Stile di Combattimento« Vario
    ♣Status Fisico« Perfetto
    ♣Status Psicologico« Perfetto
    ♣Status Chakra« Pieno
    ♣Link Scheda« Itachi;Uchiha
    ♣Indice GDR« Narrato; Parlato; Pensato

    ~• Post •~
    Come una folata di vento il tempo era trascorso velocemente, un'altro esame era alle porte per me, questo mi portava a impegnarmi ancora di più per riuscire a superarlo, raggiungere un grado come il Jonin racchiudeva dentro di se molte responsabilità,molta notorietà e soprattutto un ulteriore incremento del proprio potenziale sopito. Per noi del clan, che portavamo con onore la nostra arte oculare come se fosse la cosa più preziosa al mondo non potevamo che cercare sempre di fare un passo dopo l'altro per raggiungere la cima,ovvero l'olimpo degli shinobi. Seppur ancora giovane,nonostante i miei dodici anni,quasi tredici, avevo ricevuto una missiva dal corpo organizzativo di Konoha,dove era stata richiesta la mia presenza per l'approssimarsi dell'esame jonin. Mi era stato detto di recarmi nella piazza centrale del villaggio,martedì mattina all'alba, per tutte le altre informazioni mi sarebbero state comunicate sul luogo dell'incontro. Alcuni giorni prima avevo avuto dai miei famigliari la loro approvazione a richiedere di essere sottoposto all'esame, riscontrando in loro la volontà di farmelo sostenere, ne erano molto convinti loro,ancor di più io. Nonché da quel momento non avevo più smesso di allenarmi in compagnia del mio amico/cugino Shisui, che mi aiutava parecchio nell'esercitarmi con le varie arti. Finalmente giunse il fatidico giorno, un giornata particolarmente piovosa mi aspettava, potevo notarlo molto chiaramente porgendo lo sguardo all'infuori della mia finestra, notando quelle gocce farsi via via sempre più insistenti. Il solito e caldo cielo della foglia aveva lasciato spazio a nuvole temporalesche, sferzate di tanto in tanto da lacune folate di vento,anche se non erano ancora le cinque del mattino ora che pressapoco preannunciava l'alba della giornata nascente, le tenebre oscuravano ancora ogni cosa, lasciando spazio solamente a quella torrenziale precipitazione. Avevo ormai preparato tutto il necessario per quel momento, dovendo solamente più indossare il mantello totalmente nero che mi avrebbe protetto dalla pioggia, mentre in testa indossai un cappello in stile giapponese, con delle strisce di carta contrapposte a dei campanellini, lo chiusi molto bene intorno al collo,per non far entrare troppo fresco di prima mattina, prima di lasciare la mia stanza, percorsi il contorno del nostro giardino, rimanendo sempre protetto dalla tettoia, prima di lasciare la mia abitazione in direzione della piazza centrale. Attraversai rapidamente le vie che mi distanziavano dalla mia destinazione, grazie anche all'assenza totale di passanti, chi perché ancora a riposare,chi perché intimoriti dalla pioggia torrenziale che si stava abbattendo sulle abitazioni. Non ci misi molto a raggiungere la vasta piazza, guardandomi intorno da sotto il cappello largo, i miei occhi color pece scrutarono prima intorno a me,per poi alzare lo sguardo verso le parti alte degli edifici, non riuscendo a trovare alcun individuo ad attendere, le possibilità erano due, la prima che io fossi arrivato troppo presto,mentre la seconda era che la persona che era stata incaricata si trovava ancora nell'ombra. . Continuai nella mia ricerca fino a che non notai una figura incappucciata,si trovava seduta a gambe incrociate sul cornicione di un palazzo che dava sulla piazza, subito accostai a quell'individuo la possibilità che fosse li esclusivamente per ordine del corpo organizzativo di Konoha,così decisi di attendere,andando così ad aspettare gli avvenimenti che si sarebbero susseguiti di li a poco.

     
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  3. Nø¢†ïS
         
     
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    CITAZIONE
    * Pensato *
    " Parlato "
    Descrizione

    In un limbo, una frazione temporale fra il fallimento ed il successo del mio scopo ultimo (portare giustizia alla tomba di mia sorella), lì mi trovavo in quel momento. Ero riuscito a torturare – portando alla pazzia – le menti dei miei cugini, ma mio padre e di mio zio erano riusciti a scappare..d'altronde, era sempre stata la loro specialità.
    Mi ero allenato nei giorni a seguire, partecipando a varie missioni (tra le quali una A-rank) così da verificare il mio reale potenziale, per constatare quanto potere sopito era racchiuso dentro di me e con mia soddisfazione notai dei miglioramenti.
    Tornato a Konoha, iniziai un lungo allenamento nei mesi a seguire, raffinando le mie abilità ed apprendendo un nuovo ninjutsu che sicuramente mi sarebbe tornato utile in futuro.

    Erano ormai trascorsi sei mesi dall'esame chunin e mi sentivo particolarmente sicuro di me stesso, all'altezza di un ambizione che in pochi potevano coltivare a metà anno dal precedente esame. Eppure, nonostante ciò – così come per l'esame chunin – il desiderio di mettermi alla prova (radicato nelle profondità del mio animo) per verificare se fossi all'altezza delle mie aspettative mi diede quella spinta per richiedere, presso gli uffici del mio villaggio, di sostenere l'esame jounin.
    Qualora fossi riuscito a superarlo, allora voleva dire che le mie facoltà erano migliorate abbastanza da muovere una seconda crociata verso gli ultimi due membri della mia famiglia in vita, coloro che dovevano pagare più degli altri per la fine di mia sorella.

    Dopo qualche giorno, mi venne consegnato un telegramma – direttamente da un anbu della Foglia – nel quale c'era scritto che la mia candidatura era stata accettata e, per sostenerlo, di presentarmi di prima mattina presso la piazza del villaggio nel giorno indicato.
    Una volta giunto il fatidico giorno, preparai tutto il mio equipaggiamento, portandomi dietro arco, faretra piena e tutte le mie classiche armi – corpo a corpo e da tiro – che ero solito ad utilizzare durante le missioni.
    Mancava ancora un'ora all'alba quando me ne uscii di casa, attraversando il portone principale notando solo in quel momento il pessimo tempo che sovrastava Konoha e le zone limitrofe..




    * Meglio mettersi qualcosa sopra. *

    Rientrai per un attimo in casa, per poi uscirmene dopo un paio di minuti con un impermeabile di color blu scuro. Storsi il naso con una smorfia, per poi sospirare e dirigermi verso il luogo designato, stante proprio al centro del villaggio poco lontano dal mio Palazzo. Utilizzai la folta vegetazione posta fra il luogo di partenza ed il portone d'ingresso di Konohagakure e, una volta arrivato, proseguii la mia corsa all'interno fino a raggiungere l'ampio piazzale posto.
    Vidi una figura. Indossava un nero mantello e sul capo portava un leggero cappello in paglia con dei campanellini che ad ogni suo movimento emettevano un leggero tintinnio; la sua attenzione, sembrava essere stata catturata da qualcosa – o meglio 'qualcuno' – stante in cima ad un tetto di una palazzina che dava sulla piazza.
    Attorno a noi non c'era nessuno. Vedendo la maschera da anbu doveva essere il mio contatto, mentre quello in mezzo alla piazza (che raggiunsi con qualche passo in sua direzione) doveva forse essere un altro come me..oppure no.


    *Mi era stato detto che l'Esame si componeva di una parte teorica e di una pratica, cosa significa tutto ciò?! *

    Solo quando raggiunsi quello che si rivelò essere Itachi, lo salutai e volsi assieme a lui lo sguardo verso il ninja col volto coperto, sperando che ci facesse il punto della situazione dal momento che non era cosa usuale in un esame un simile incontro mattutino..
     
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2 replies since 22/12/2014, 11:07   31 views
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