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Luogo, se qualcuno si volesse introdurre: Paese del fuoco -> Nord del paese del vento -> Paese della Roccia . -
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Accendi un sogno e lascialo bruciare in te.
¦ Nome: Yoru Yukohi
¦ Rango: Jonin
¦ Villaggio: Suna
¦ Abilità Innata: Arte della Vampa
¦ Abilità Speciale: Otto porte
¦ Caratteristica Pg: Aumento velocità
¦ Condizione Psicofisica: Felice
¦ Condizione Chakra: Massimo
¦ Indice GDR: Narrato ; Parlato; Pensato
¦ Scheda: Yoru Yukohi
~ Incontro
La giornata era ormai finita lasciando spazio alla calma sera dove le stelle con l'aiuto della luna illuminava il villaggio di Sunagakure. Il corvino era seduto sulle mura che contornavano e proteggevano quella che era ormai casa sua, le gambe penzolavano, prima avanti e poi indietro mentre lo sguardo del Jonin era rivolto alla distesa di sabbia e in parte al cielo, non guardava un punto specifico, osservava qualcosa ma a nessuno è dato sapere cosa. Abbassò lo sguardo, portandolo quindi su una busta che successivamente aprì leggendo ancora una volta le parole non scritte a mano ma bensì battute a macchina, la lettera era per Renji che aveva deciso di passarla a Yoru, rendendolo quindi partecipe dei fatti che riguardavano Keiko. Forse era una trappola, dopotutto perché non era stata la bionda con lo scrivere quella lettera? Trappola o non trappola però il ragazzo era convinto su quello che doveva fare, sulla sua prossima mossa.Partire alla volta del villaggio della foglia e anche se li non vi avesse trovato la ragazza avrebbe trovato almeno qualche indizio, o così sperava.
E probabilmente era anche tardi, li vi era scritto chiaramente di non cercarla ma cosa più importante che poteva già essere altrove. Perché aveva aspettato così tanto per partire? Una voce, un presentimento lo aveva legato al villaggio, impedendogli così di uscire e andare a cercare la biondina. Fece cenno di no con il capo, per poi riporre la lettera nella busta e alzarsi e scendere dalle mura dopo un'ultima occhiata al mare di sabbia che il giorno dopo avrebbe attraversato.
Ho aspettato anche troppo ...
Le strade di Suna erano tranquille, non vi erano più strani soggetti o pupazzi giganti con artigli lunghi e affilati come rasoi che si divertivano ad uccidere e torturare della gente innocente.
Una volta a casa si lasciò cadere sul divano, osservando il soffitto che improvvisamente era diventato così interessante, non ci volle molto che Morfeo lo prese in un dolce abbraccio, portandolo quindi nel suo mondo dei sogni. Poco prima di addormentarsi però sul volto del corvino era possibile notare un sorriso divertito.CITAZIONEP.s. Saluta Yoru e buttalo giù dal divano da parte mia.
Il sonno anche se breve per il corvino fu tranquillo, privo di incubi e qualsiasi cosa che potesse turbare il suo animo. Come dalla sua solita Routine mattutina si fece una veloce doccia più per riflettere su come doveva agire, finito e asciugato si vestì e fece colazione per poi recarsi nuovamente sulle mura così da osservare meglio il percorso che doveva fare per raggiungere il villaggio della foglia.
Una volta arrivato quindi alla sua destinazione chiuse gli occhi, gonfiandosi i polmoni d'aria per poi espirare e aprire gli occhi, scrutando quel che aveva avanti, data la sua posizione era per lui facile vedere tutto. Sabbia, una figura che camminava e altra sabbia.
Interdetto il corvino scosse appena il capo osservando meglio la figura, cercando di ricavarne più dettagli possibili. Forse era un miraggio oppure ... ? Scosse ancora il capo, deciso da togliersi certi pensieri dalla testa. Doveva avvicinarsi e certo, per lui la velocità non era certo un problema ma decise di non attivare le otto porte. Quindi scese rapidamente dalle mura, avvicinandosi così a quella che si rivelò essere una ragazza, mano a mano che si avvicinava vedeva i dettagli sempre più chiari, i capelli color grano maturo erano inconfondibili.
Fermò quindi i passi, osservandola camminare.
Keiko!
Non aveva molto da dire, almeno, per il momento non lo aveva, certo, aspettava una reazione da parte della ragazza. Il suo viaggio era finito e stava tornando a casa oppure cercava solamente di aggirare Suna? Questo non lo sapeva e certamente non se lo stava chiedendo, in quel momento era troppo felice di rivederla! Così felice che non aveva nemmeno preso in considerazione l'idea che la ragazza non volesse ancora tornare a casa.. -
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Midoriya-kun.
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- A son of the Wind doesn't forget his own home -
» Clan: Yasutora
» Villaggio: Sunagakure no Sato
» Grado: Jonin (B)
» Titolo: //
» Età: 17
» Altezza: 1.73 cm
» Abilità Innata: Arte del legno
» Abilità Speciale: Sigillo Yin (29/10/17, 1 cariche)
» Caratt. Pg.: Sigilli monomano
» Status Fisico: Perfetto
» Status Psicologico: Alterato
» Chakra: Massimo
» Scheda: Midoriya
» Legenda: Parlato | Pensato | Katsuyu | Altri___________________________________________
Il soffitto. La prima cosa che vidi una volta sveglio, fu proprio il soffitto. Era mattino molto presto, ed era da tempo che non mi svegliavo cosi presto. Mi feci una doccia rilassante, mentre con lo sguardo spento del mattino cercavo di capire cosa fosse buono da fare, cosa avrei potuto fare quella mattina. Magari avrei potuto allenarmi un po, tenermi in forma, come facevo a Konoha. Magari avrei potuto fare una passeggiata.
Sarà meglio pensarci dopo, meglio fare colazione prima.
Dissi sbadigliando, portando con educazione la mano alla bocca, nonostante fossi solo ancora in doccia. Sbrigativamente mi asciugai, mi rivestii e andai in cucina, e andai a frugare nella dispensa. Fu molto dolce con me Mizuri, mi fece ambientare in casa, e mi disse sempre che nel momento in cui avessi avuto fame, avrei trovato sempre dei biscotti nella dispensa. E diceva la verità a riguardo, trovai dei biscotti al cioccolato, veramente buoni. Ne mangiai un paio, poi filai subito in bagno, di nuovo, per lavare i denti. Davanti lo specchio, osservando il mio riflesso con l'aria ancora distratta dal sonno, mi chiedevo che ore fossero. Sciacquai la bocca, e mi recai verso la porta. Delicatamente la aprii, e uscii fuori a controllare la temperatura. Era l'ideale per farsi una passeggiata. Le strade di Suna non conoscevano un silenzio più religioso che a quell'orario, e la tranquillità la si respirava a pieni polmoni. Sorrisi guardando il cielo, ammirando il mattino ancora presto, e socchiusi dietro di me lentamente e dolcemente la porta, avanzando verso il maestoso villaggio. Camminando, si potevano sentire i rumori degli uccellini, il fruscio del vento sui vestiti, sulla mia pelle. Persino ogni granello di sabbia spostato dal vento produceva un suono quasi melodico, come una dolce canzoncina adatta per un dolce risveglio. Ad interrompere questa atmosfera meravigliosa però fu una voce maschile, che dirompente, urlò un nome.
Keiko!
Mi trovavo vicino alle mura, e la voce veniva oltre di esse. Il tono di voce del giovane sembrava stupito, ma tra le trame della sua voce interpretai della preoccupazione, cosi di istinto pensai fosse successo qualcosa. Salii velocemente verso le mura, e mi guardai oltre di esse, affacciando con tutto il corpo e trovandomi proiettato con lo sguardo verso il poderoso deserto. Distese di sabbia ovunque, era ciò che riuscivo a vedere, se non per due figure, una dai capelli chiaramente corvini, e l'altra biondina.
Keiko.. Ora ricordo! E' la ragazza che mi accolse a Suna tempo fa, quando ancora non sapevo la verità.. Dannazione, sarà successo qualcosa?
Mi precipitai giù dalle mura correndo e saltando, per avvicinarmi sempre di più alle due figure. Una volta arrivato vicino a entrambi, dopo la corsa sfiancante al limite della mia velocità, con uno sforzo dettato dalla preoccuapazione, piegai il busto in avanti, con le mani appoggiate sulle ginocchia flesse, e guardando verso i miei piedi, dissi col fiatone:
Scusate ragazzi.. E'.. Successo qualcosa?..
Magari ero soltanto paranoico, ma ogni suniano era come un fratello per me, anche se non rientrasse tra le mie conoscenze dirette lo aiuterei, senza esitazione.. -
.QUOTEPosto che è necessario un link che motivi l'intervento in questa avventura, il giudizio a riguardo mi pare addirittura stupido postarlo, dal momento che è lapalissiano.
Keiko non può giungere nel paese del Vento finchè non è lei a scriverlo in un suo post. L'avventura non è autoconclusiva (per intenderci: "arrivai a konoha, flirtai con un vecchiaccio alle terme e me ne andai"), in quel caso nulla da dire; ma dal momento che è un topic aperto a interventi e si suppone che altra gente debba postare, si rispetta uno schema di post aperto.
Pertanto: Keiko --> Resto del mondo --> Keiko --> Resto del mondo.
Notate bene che il resto del mondo non può descrivere le azioni di Keiko, pur essendo suo alleato, dal momento che sarebbe autoconclusivo.
Esempio:
Altair: Arrivai, vidi Lira fiero, estrassi la katana
Banxi: Vidi Altair guardare negli occhi Lira con fare minaccioso
Lyra: Attaccai Altair
Altair: Sei in un genjutsu Lira!!!
NON FUNZIONA COSI'. L'errore è sottolineato. Banxi è stato autoconclusivo, descrivendo un'azione per me, così lo sono stati i ninja che hanno descritto l'arrivo di Keiko a Suna; tuttavia Keiko ha postato subito dopo Kirey, confermando di essere giunta al villaggio.
In conclusione: le azioni descritte avventori sono in ritardo, dal momento che sarebbero dovute avvenire nello spazio temporale che suddivide il post di kirey dal secondo post di Keiko, tuttavia ciò non nega loro di intercettarla e raggiungerla nel punto in cui incontra Kirey.
Può sembrare organizzato, infame quanto si vuole, ma il GDR funziona così... sarebbe stato utile anche un post semplice di "Altolà" che però bloccasse la kunoichi prima di giungere a destinazione. Non accetto discussioni su "eh, ma tra la Foglia e Suna non è uno schioppo di dita" dal momento che io valuto il corso narrativo nella sua stesura graduale, a meno che non siano presenti flashback/forward.. -
_hakkai_.
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CITAZIONEpenso sia tutto chiaro pulisco dai spoiler inutili lasciando il quote di alta. -
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¦ Indice GDR: Narrato ; Parlato; Pensato
¦ Scheda: Yoru Yukohi
~ Rinforzi?
Si, il corvino non si stava sbagliando, era lei! Era proprio Keiko! Era felice di rivederla, sopratutto dopo tutte quelle idee che si era fatto sulla possibile trappola.
Il Jonin ascoltò le parole di lei e nel farlo piano piano la sua euforia svanì. Non era li per tornare a casa, come aveva precedentemente pensato era solo di passaggio. Nonostante la notizia lo prese un po in contropiede cercò di mostrarsi sempre allegro, doveva portarla a Suna, doveva convincerla in qualche modo.
Certo però una cosa lo sorprese. Da quando Keiko, la ragazza più dinamica del villaggio era così calma? Forse per qualcuno di esterno, che non la conosceva poteva sembrare normale, ma per Yoru che era stato con lei da sempre, che sapeva bene come era il carattere della ragazza era semplicemente strano, forse stava nascondendo qualcosa? Probabile, ma non certo.
Keiko, forse dovresti tornare al villaggio, Renji ... io, abbiamo bisogno di te, so che è egoistico da parte nostra. Forse non sono stato convincente, lo sai ormai, non sono mai stato troppo bravo con le parole e ...
Non finì la frase che una nuova voce si fece sentire, la voce di Midoriya, un altro Jonin della sabbia. Forse era stato attirato da Yoru stesso che poco prima aveva chiamato il nome della bionda a gran voce. In un certo senso era sollevato nel vedere l'altro shinobi, magari in due potevano far ragionare la ragazza e farla tornare a casa ... ma se da una parte era felice di avere quel supporto dall'altra non lo era, aveva trovato un'occasione buona per parlare con la kunoichi di cosa, bhe, private e non certo da dichiarare in presenza di altri.
Ora si che doveva trovare un modo per riportarla tra le mura di Suna e non poteva permettersi di fallire.
Oh Midoriya! Buongiorno a te! Qui va tutto bene, ma grazie del pensiero
Mosse la mano in modo tale da accennare un saluto, riportando poi lo sguardo verso Keiko, sperando avesse capito che non poteva andarsene ancora, che non doveva.
Quindi ... tornerai al villaggio ora?. -
.CITAZIONECome detto da Altair abbiamo deciso di intervenire dal momento dell'incontro dei tre suniani, senza bloccarla prima. Ovviamente ci siamo tenuti a distanza, così che la nostra presenza non sia calcolata o saputa dai tre, in modo da non cambiare i piani che aveva Keiko a inizio avventura..
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<Izanagi>.
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- Izanagi Hyuga -
» Nome:Izanagi
» Clan: Hyuga
» Villaggio: Kiri
» Grado: Jonin
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» Età: 17
» Altezza: 1,85 m
» Abilità Innata: Byakugan
» Abilità Speciale: Apertura delle Otto Porte del Chakra
» Caratteristica Pg: Riflessi aumentati
» Status Fisico: Perfetto
» Status Psicologico: Perfetto
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» Scheda: Izanagi Hyuga
» Legenda: Narrato | Parlato | Pensato___________________________________________
Eichiro lo raggiunse nel luogo prestabilito, erano a un paio di km dal gruppetto e venivano osservati attentamente, era impossibile che i tre potessero avvertire la loro presenza.
Gli altri due ninja non avevano nulla di anormale o che potesse determinare qualche abilità ma non per questo venivano sottovalutati dal Jonin.
Stanno parlando, sembra che vadano d'accordo . . . Forse sono amici o parte di un team, portano tutti e tre l'effige di Suna.
Quel braccio marionetta la sua presenza alle porte di Konoha e che faccia parte di Suna non poteva esser una coincidenza . . .
E' sicuramente lei non c'è dubbio non può esser un caso, mia sorella le ha procurato quella ferita . . .
Eichiro secondo me lei è la kunoichi che si è battuta con Izanami, mia sorella.
Ci deve esser un marionettista all'interno di Konoha o nei dintorni, le hanno installato quel braccio prima della sua partenza e subito dopo aver perso il suo.
Guardandolo bene è anche particolare quindi penso sia di abile fattura, al suo interno vi è una sorta di tanica che con un tubo porta sul palmo ed uno spara spiedi.
Gli altri due ninja hanno il solito armamentario nulla che possa indicare le loro abilità.
Izanagi sembrò quasi cadere all'indietro ma si fermò come appoggiandosi a una parete invisibile.
Cosa vuoi fare Eichiro ? Siamo in svantaggio numerico, confido molto nelle mie abilità ma basta un nulla per mandar tutto all'aria.. -
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Nel ragazzo dai capelli cinerei vi trovò ostentazione e sospetto, nel ragazzo dagli occhi viola impulsività e voglia di fare, nel sensitivo invece trovò discernimento e comprensione.
Tra i tre, egli era colui che meglio valutava la situazione sul campo, e meglio prendeva le decisioni in proposito.
Per questo si dissuase dal pedinare il ragazzo dai capelli cinerei, e si mantenne a una ragguardevole quanto rintracciabile distanza dal personaggio sensitivo.
Ad egli e solo ad egli, se necessario, avrebbe mostrato la verità. Sul resto del gruppo invece ancora troppi quesiti aleggiavano, troppi anche solo per poter definire una linea generica di approccio. Troppi perché, nei confronti della quale non poteva formare né tanto meno formarsi.
Alle giuste distanze controllò e si fece controllare. Era certo di non essere più sotto la linea di controllo dello Hyuga, mentre rimaneva volontariamente sotto quella del Namikaze.
Notò e contrassegnò, valutò e giudicò.
Era bravo a valutare la fattura di una buona arma.
E il kiriano poteva essere considerato un'arma di ottima fattura.
Nondimeno passò il tempo, passarono le azioni, notò persino un'azione preventiva, facile da comprendere se si conosceva la persona. Si segnò mentalmente il punto nel quale quella azione fu svolta, fece si che quello si distanziasse, così come lui che lo inseguiva, e solo a una precisa e determinata distanza evocò uno dei subalterni disponibili nel suo contratto, e gli diede sintetiche e rapide informazioni sul suo compito e sul dove doveva trovarsi. Era scomodo per il fabbro muoversi velocemente da una posizione all'altra, e certamente se aveva da inseguire qualcuno con la dislocazione istantanea, o da supportarlo, non poteva che adoperare metodi non convenzionali.
Una volta che però tutto e tutti si disposero così come dovevano essere disposti, egli si mise giusto al limitare del raggio d'azione del sensitivo, realizzando che da quel punto era molto probabile che anche l'altro lo vedesse.
Sorrise, sardonico. Un unico istante di emozione rivelata, messa a tacere in maniera talmente rapida da far venire persino il dubbio sull'avvenuta espressione.
Di sicuro era osservato.
Ma era lui l'osservatore.
Un semplice spettatore, che nulla aveva da offrire in quel momento se non la sua presenza e il suo giudizio.
Iniziò a influenzare il proprio chakra, impastandolo direttamente con la propria emotività. Un trucco da vecchia guardia per comunicare ai sensitivi la propria inoffensività. Poi, a intervalli regolari, iniziò a scuotere la testa, in segno di diniego, sussurrando appena quel tanto a muovere le labbra, e a stimolare il labiale, con parole che grossomodo sembravano formare la frase:
"Ignoratemi, non date conto a me."
Si chiedeva come coloro che avevano intuito per intendere avrebbero reagito a quel comportamento.
I suoi intenti non erano palesi, in alcun modo. Potevano essere dedotti, fraintesi, fuorviati, ma... qual era la maniera giusta per interpretarli?
Nessun indizio.
Il fabbro meccanicamente ripetette il gesto.
E non fece altro che quello.
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La soffice rena martoriata dal sole si estendeva oltre l'orizzonte della vista umana.La brezza del deserto,di tanto in tanto,innalzava la sabbia cocente in una danza ipnotica che si ergeva al cielo per poi tuffarsi,in una cascata dorata,nel mare d'infiniti grani che abbracciava le lande silenziose del paese del vento.L'astro del cielo lanciava i suoi raggi su una figura la cui ombra strisciava spaventosa sulle dune falsando quello che era un corpo longilineo e ben delineato,estremamente diverso da quello che la sua proiezione invece mostrava.Con uno slancio della mano sinistra quell'uomo lasciò scivolare via il mantello che lo copriva per intero facendo sì che il vento del paese lo trascinasse via con se.L'avesse fatto poche ore prima l'indumento sarebbe precipitato a terra per il suo peso aumentato dall'acqua che aveva trattenuto lungo il tragitto che da amegakure no sato l'aveva portato lì,nelle calde terre di suna.I capelli cerulei del capovillaggio di ame risplendevano al sole come mai avrebbero potuto fare nelle terre natie mentre i suoi occhi si mescolavano col cielo in un tripudio di colori ammalianti.La carnagione diafana,invece,non faceva altro che esaltare le sottili labbra scarlatte dipinte sul viso d'efebica bellezza;Egli si muoveva aggraziatamente sulla sabbia come un miraggio d'infinita beltà proveniente da altri mondi celesti.
In missione per conto del villaggio lo shinobi aveva abbandonato temporaneamente la sua cupa dimora per addentrarsi nel paese del vento,tappa inevitabile per raggiungere la sua meta finale.Intanto Kurobara proseguiva nel suo errare nel deserto finché la sua attenzione durante quella camminata solitaria venne catturata dai segni del passaggio di altri uomini che proprio come lui percorrevano quel mare dorato.Non passò molto prima che egli potesse incontrarli.
Sembra che la mia non sia l'unica presenza indesiderata qui nel deserto.
Esclamò pacatamente lo shinobi di Amegakure alludendo alla provenienza,insolita,dei ninja che aveva appena incontrato.Egli,seduto su una roccia che affiorava dalla sabbia,si chiedeva perché degli shinobi d'un paese tanto lontano fossero giunti fin li con fare sospetto.Sicuro che le sue parole avrebbero attirato la loro attenzione continuò a guardarli in un silenzio laconico,distante abbastanza per mostrare loro una non aggressività ma vicino a tal punto da poterne scorgere i connotati.Loro,in quanto giovani,avevano forse sentito del nome di Kurobara nei fascicoli del villaggio mentre egli,dal canto suo,non sembrò riconoscere i due ragazzi che di sicuro avrebbero notato il simbolo della pioggia stagliarsi su una placca di ferro all'altezza del petto.
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¦ Scheda: Yoru Yukohi
~ Decisione
Le parole della bionda colpirono il corvino come un bel pugno. Sapeva che aveva ragione, lo sapeva bene. Era rimasto sempre al suo fianco e aveva ormai imparato a mente cosa gli piacesse e cosa no, sia che fossero cose stupide o meno. Ascoltò tutto quel monologo cercando in qualche modo qualche parole che poteva essere ripresa in modo da farle cambiare idea ma ne trovò ben poche se non nessuna! Per questo disse quello che semplicemente pensava al riguardo:
Questo è vero, un villaggio è grande se i ninja che lo abitano sono grandi.
Se un giorno troverai qualcosa più grande di te, un gigantesco ostacolo, un nemico ... Bhe, non sarai sola, non pensare di fare come Renji, non puoi comportarti come se fossi sola.
Keiko, hai me, sarò sempre al tuo fianco come qualsiasi ninja del villaggio, se troverai qualcosa che ti farà tremare o anche arretrare di qualche passo noi faremo in modo di non farti vacillare.
Era sicuro delle sue parole che risuonavano calme e ben pensante anche se non lo erano minimamente! Era ormai una cosa ben risaputo che il Jonin dai lunghi capelli neri non era affatto buono nel mettere parole per fare un discorso serio, ma non per questo si arrendeva e lasciava correre, sopratutto per quella questione per lui molto importante.
Capisco il tuo desiderio di voler viaggiare e affrontare i ninja più forti che troverai sulla tua strada, lo capisco e non posso oppormi ...
Un lieve sospirò proveniente dalle labbra del corvino fecero intendere il suo disappunto nonostante quelle parole.
Non dirò nulla a Renji ... dal momento che verrò con te. Non accetto repliche, sai bene che è rischioso viaggiare da soli e certamente non posso lasciare il prossimo Kazekage andarsene a zonzo!
Socchiuse gli occhi mentre il tono si fece più calmo, decisamente più allegro e spensierato, ma si fece anche il tono di chi non poteva e certamente non doveva ricevere un "No" come risposta. Proprio come se improvvisamente fosse tornato privo della minima preoccupazione, come se tutti i pensieri negativi avuti fino a quel giorno fossero spariti, portati via da un leggero soffio di vento. Volse quindi lo sguardo verso Midoriya che fino a quel momento era rimasto li, gli rivolse quindi la parola, dato che fino a quel momento era rimasto tagliato fuori dal discorso, non era certo per cattiveria da parte dei due ma dovevano mettere in chiaro le cose, quello era certo.
Midoriya ... se possibile vorrei che tu non dicessi niente al maestro. Te ne saremo immensamente grati
E con il finire di quella semplice richiesta volse lo sguardo verso Keiko, osservandola, osservando gli occhi di lei, cercando di capire qualcosa, qualche pensiero anche se sapeva bene che cercare di capire quella testolina rasentava l'impossibile.. -
Midoriya-kun.
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Una volta arrivato li, mi fu chiaro che non c'era nulla da preoccuparmi. Entrambi stavano bene, semplicemente Yoru aveva accolto Keiko alle porte, che era intenta invece a non tornare, o almeno, non ancora. Ascoltò le parole di Keiko: dure, altisonanti. Piene di energia, di voglia di fare, di carisma. Ascoltò li, in totale silenzio, senza dire una parola. Il mio cuore però, nel sentire le sue parole, urlava. Gridava ciò che non aveva mai avuto il coraggio di dire. Ero cresciuto tanto nel deserto, fronteggiando il mio nuovo potere, ma le parole di Keiko risuonavano nella mia mente, come a ricordarmi che ancora non rientravo adeguatamente in quei canoni. Non ancora.
Suna sarà grande solo se i suoi ninja saranno grandi.
Il mio sguardo era basso, osservava la sabbia sotto i miei piedi, in tacito assenso nei riguardi del suo pensiero, e nemmeno la risposta di Yoru fu da meno. Erano entrambi ninja carismatici, forti e pieni di risorse, mentre io.. Io ero li. Zitto. Timido e chiuso, anche se la mia mente continuava a ripetere con decisione ascendente le stesse parole.
Voglio.. diventare più forte.
Di continuo, incessantemente, a perdifiato queste parole esplodevano nel mio pensiero, caricandomi dell'energia emanata dai miei compaesani. Yoru dichiarò di voler seguire Keiko, cosi da non rivelare nulla al Kazekage, che sicuramente ci avrebbe fatti rientrare, e non appena si voltò da me, mi chiese gentilmente:
Midoriya ... se possibile vorrei che tu non dicessi niente al maestro. Te ne saremo immensamente grati.
Non sollevai nemmeno lo sguardo, strinsi semplicemente i pugni, quasi adirato con me stesso: non era neanche presa in considerazione da loro la possibilità che io andassi con loro, ma non per colpa loro, non erano loro a non volermi, di sicuro, ma il mio carisma del tutto assente mi tirava fuori da ogni contesto, isolandomi e facendomi rimanere indietro. Già.. Indietro. Vedevo i miei due alleati sempre più distanti da me, che crescevano a dismisura mentre io rimanevo impercettibile, con un grande potere, ma un carattere debole, privo di grinta, privo di passione. Ma quella passione esisteva, e come un turbine si fece largo attraverso il mio cuore, salendo fino in gola, e sentenziando queste parole:
Ragazzi.. Non lasciatemi indietro. Anche io voglio dare una mano.. Anche io..
Morsi il labbro, come a trattenere quelle parole che inevitabilmente dovevano portarmi ad uno step successivo, ad un nuovo me, più forte e grintoso. Non riuscii a trattenerle neanche per due secondi, esse uscirono libere come aquile in volo, rivelando ciò che il mio cuore celava a gran voce:
Anche io voglio diventare forte come voi!
Il mio sguardo si levò verso Keiko, fiammante come il sole stesso che batteva sui nostri volti al nostro risveglio, ogni mattina fiero ed alto nel cielo. Il mio cuore ormai era saturo e necessitava di sgombro, i miei sentimenti emersero: anche io, Midoriya, ragazzo timido, discreto, gentile e sensibile, avevo un lato grintoso che aspettava solo di essere tirato fuori, anche io volevo mostrare che ero in grado di essere d'aiuto, e partire con loro lo vedevo come un'unica chiave d'accesso. I miei occhi, densi di determinazione si voltarono verso Yoru, e poi nuovamente trovarono concentrazione in Keiko, che era decisa più che mai a dirigersi verso Iwa.
Tu sarai il Kazekage e ci guiderai tutti.. Ma ogni ninja della sabbia deve essere degno di questo nome. Anche io voglio essere degno di questo nome.. Quindi vi prego.. Non dirò niente a Renji, ma portatemi con voi.
Per la prima volta, mi esternai molto al prezzo di apparire logorroico come mai ero stato, specialmente davanti a Keiko. Pregai dentro di me che quello sfoggio di determinazione mi garantisse un biglietto gratis per accompagnare i miei due compagni ad Iwa, e magari anch'io avrei affrontato qualche scontro, cosi da crescere in battaglia e magari un giorno, garantire al meglio la difesa del mio amato paese, sotto l'influenza della mia esperienza, e della guida sempre vigile della Volontà del Vento nel mio cuore.. -
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