Disturbo disforico premestruale

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    Il disturbo disforico premestruale (PMDD)



    Il termine “sindrome premestruale” (SPM) si riferisce aduna serie di sintomi fisici, cognitivi, affettivi e comportamentali che si manifestano ciclicamente nella fase luteale del ciclo mestruale e si risolvono rapidamente nella fase follicolare, ovvero pochi giorni dall’inizio delle mestruazioni. Lievi sintomi premestruali si manifestano in circa il 70- 90% delle donne in età fertile, con un 20-40% che li descrive così fastidiosi da interferire con il funzionamento quotidiano. Secondo l’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) la SPM, è definita dalla presenza di almeno un sintomo emotivo ed almeno un sintomo fisico, in tre cicli mestruali successivi,con compromissione delle attività quotidiane. Il 3-9% delle donne con SPMha una sintomatologia più severa, causa di un notevole disagio soggettivo o di un’importante compromissione funzionale,che soddisfa i criteri diagnostici per Il disturbo disforico premestruale (PMDD), un disturbo psichico riconosciuto dall’American Psychiatric Association. La prima descrizione del disturbo risale a Ippocrate, mentre il nome “sindrome premestruale” è stato coniato nel 1953 da Green e Dalton. Nei sistemi nosografici psichiatrici un “disturbo disforico della tarda fase luteale” compare per la prima volta nel 1987, con la revisione del DSM-III, ma resta in appendice tra le categorie diagnostiche che richiedono ulteriori studi anche nel DSM IV-TR (Epperson, 2012). Nel 2013, con la pubblicazione del DSM-5, la PMDD è stata finalmente collocato all’interno dei disturbi depressivi.

    A. Nella maggior parte dei cicli mestruali almeno 5 sintomi devono essere presenti nella settimana che precede la comparsa delle mestruazioni, iniziano a migliorare entro pochi giorni dopo l'inizio delle mestruazioni, e diventano minimi o assenti nella settimana successiva.
    B. Uno (o più) dei seguenti sintomi devono essere presenti:
    1. Labilità affettiva marcata (ad esempio, sbalzi d'umore, sensazione improvvisa di tristezza o crisi di pianto, ipersensibilità al rifiuto). 2. Marcata irritabilità, rabbia o aumento dei conflitti interpersonali.
    3. Marcato umore depresso, sentimenti di disperazione o perdita di speranza.
    4. Ansia marcata, tensione o sensazione di essere agitato.
    C. Uno (o più) dei seguenti sintomi devono inoltre essere presenti, per raggiungere un totale di cinque sintomi quando combinati con i sintomi del Criterio B di cui sopra.
    1. Diminuzione dell'interesse nelle attività usuali (ad esempio, il lavoro, la scuola, gli amici, hobby).
    2. Difficoltà soggettiva di concentrazione.
    3. Letargia, facile affaticabilità o marcata mancanza di energia.
    4. Evidente cambiamento di appetito, iperfagia o desiderio di particolari alimenti.
    5. Ipersonnia o insonnia.
    6. Un senso di essere sopraffratto o fuori controllo.
    7. Sintomi fisici come tensione mammaria o gonfiore, dolori articolari o muscolari, sensazione di "gonfiore" oaumento di peso.
    Nota: I sintomi dei criteri di A - C devono essere rispettati per la maggior parte dei cicli mestruali che si sono verificati nel corso dell'anno precedente.
    D. I sintomi causano un disagio clinicamente significativo o interferiscono con il funzionamento lavorativo, scolastico, sociale o relazionale (ad esempio, evitamento delle attività sociali , riduzione della produttività ed efficienza a lavoro, a scuola o a casa).
    E. Il disturbo non è semplicemente l'esacerbazione dei sintomi di un altro disturbo, come il disturbo depressivo maggiore, il disturbo di panico, il disturbo depressivo persistente (distimia) o un disturbo della personalità (anche se può verificarsi in comorbidità con qualsiasi di questi disturbi).
    F. Il Criterio A dovrebbe essere confermato dall'osservazione prospettica degli ultimi due cicli sintomatici (Nota: la diagnosi può essere fatta in via provvisoria prima di questa conferma).
    G. I sintomi non sono attribuibili agli effetti fisiologici di una sostanza (per esempio , una droga di abuso, un farmaco o un altro trattamento) o di un'altra condizione medica (ad esempio, ipertiroidismo).

    L’esordio del disturbo può avvenire in qualsiasi momento dopo il menarca e ricomparire in menopausa con la terapia ormonale sostitutiva. Si può presentare in comorbidità con il disturbo depressivo maggiore, il disturbo bipolare, la bulimia nervosa, l’emicrania e nei soggetti allergici. Il PMDD è un fattore di rischio per depressione perinatale (Buttner, 2013)e disturbi depressivi, incluso il disturbo bipolare.Sebbene non se ne conosca l’esatta eziopatogenesi, la terapia farmacologica consiste nell’utilizzo di SSRI, somministrati in modo continuativo o esclusivamente durante la fase luteale (Marjoribanks, 2013) o di terapie ormonali. Il trattamento più efficace risulta comunque un approccio combinato psicoterapeutico e farmacologico (Rapkin, 2013).


    Edited by FMO - 19/10/2014, 19:44
     
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