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CITAZIONE
PARTECIPANTI: Subaru Uchiha- MOTIVO DELL’ALLENAMENTO: Apprendimento Sharingan - Izanagi- EVENTUALI CLAUSOLE: No morte, no cattura, no intro- LUOGO DELL’ALLENAMENTO: Casa di Subaru > spostamento verso Konoha
Subaru Uchiha 小屋
Nome : Subaru | Clan : Uchiha | Villaggio : Sunagakure no Sato | Grado : Jonin Sp.
Narrato - Pensato - Parlato Non sembrava esserci molto da fare a Suna, il tempo languiva e le ore si facevano sempre più lunghe, le giornate non avevano uno scossone di novità da molto tempo. La situazione rimaneva ferma, immobile come una statua di marmo, le informazioni viaggiavano lente e persino le missioni cominciavano a scarseggiare. Molti ninja si ritrovavano così a essere in stasi operativa senza un vero scopo, troppi per poter essere dislocati negli uffici amministrativi e troppi per poter essere assegnati a missioni che via via si facevano sempre di più basso livello. Genin e chunin continuavano a lavorare e a espletare i propri compiti ma i ninja di alto grado non avevano molto da fare, ritrovandosi spesso in panciolle. Subaru non era da meno e la cosa aveva iniziato a dargli fastidio da ben prima di quel periodo. Già dal momento in cui si era ritrovato a dover eseguire missioni senza un attimo di tregua aveva capito che qualcosa non andava, lo avevano voluto lontano dal villaggio e sapeva chi erano i colpevoli. Nessuno aveva avuto l'accortezza di informarlo su cosa era accaduto al palazzo, nessuno si era fatto vivo, nemmeno il Kazekage che sembrava sparito dalla circolazione. In sua mancanza, sebbene non ne avesse la carica ufficiale, l'Uchiha aveva iniziato a diramare ordini e a prendere in mano le redini del villaggio. Dopo la missione nel paese della Luna era stato investito da Kenzo della carica di suo secondo, una sorta di luogotenente, una posizione che gli permetteva una certa libertà di azione. Avrebbe voluto eliminare del tutto il consiglio ma era una decisione che sarebbe spettata al kage, non poteva agire alle spalle del marionettista e non ne avrebbe tradito la fiducia. In quei giorni aveva però iniziato a limitare l'influenza della congrega di vecchi, tenendoli lontani dall'operatività delle schiere ninja. Aveva dato ordine di pattugliare con più frequenza l'intero perimetro delle mura di Suna e in più aveva posto sorveglianza extra sia all'esterno del corridoio in pietra che all'interno, oltre a posizionare alcuni anbu in punti strategici. Aveva iniziato a dare un senso alla sua presenza lì, si era fatto conoscere in precedenza ma in quel periodo il suo nome iniziò a circolare più frequentemente tra le bocche degli abitanti. Mancava ancora molto però all'incisione del suo nome nella storia del Clan Uchiha, imprese e gesta dovevano ancora essere compiute, motivo per cui passò diverso tempo insieme al nonno nei momenti di pausa dalla gestione del villaggio. I discorsi tra i due vertevano sempre sugli antichi guerrieri del clan, capaci di cose mirabilissime e potenti oltre ogni modo.Sei pronto per conoscere un segreto proibito del nostro clan. Le parole del vecchio gli arrivarono forti e decise, stupendolo. Conosceva il potere superiore al suo sharingan e l'esistenza di alcuni kinjutsu appartenuti agli Uchiha, tuttavia non ne aveva mai visto l'attuazione e sicuramente non sapeva cosa potesse scatenarli. Sul tavolo del soggiorno di casa sua, Subaru vide il nonno srotolare un lungo foglio pieno di strane iscrizioni, alcune incomprensibili, altre invece avevano un significato profondo e astruso. Guardò l'anziano in cerca di risposte e questi iniziò col racconto di una leggenda. Izanagi era una divinità il cui nome significa "Colui che invita", dio creatore, padre di tutti i kami e creatore delle terre. Si narrava che il primo gesto di Izanagi ed Izanami, in seguito all'ordine ricevuto da altre divinità, fu quello di far sorgere le terre dall'oceano e mescolarle con una lancia chiamata Ame-Nu-Hoko. Le due divinità si recarono sull'Ame-no-ukihashi, il ponte fluttuante del paradiso, iniziando a raschiare con la loro lancia il terreno; quando ripresero la lancia, del fango vi colò dando origine alla prima isola: Onogoro-Shima. Le due divinità abbandonarono il Regno del Cielo e stabilirono la loro nuova dimora sulla Terra. Dalla loro unione nacquero il dio del mare O-Wata-Tsu-Mi, il dio delle montagne O-Yama-Tsu-Mi, il dio degli alberi Kuku-no-chi e il dio del vento Shina-Tsu-Hiko. La nascita dell'ultimo dio, quello del fuoco Kagu-tsuchi, costò la vita ad Izanami. Izanagi, adirato, uccise il figlio e scese all'inferno con l'intento di condurre nuovamente la sua compagna nell'Onogaro-shima; al suo arrivo, il dio scoprì che la sua sposa si era nutrita con il cibo infernale ed era diventata un demone malvagio. Izanagi fuggì in superficie ed Izanami restò nello Yomi-No-Kuni divenendone la terribile regina. Ritornato sulla Terra, Izanagi volle lavarsi dal sudiciume che lo aveva ricoperto ed eseguì un rito di purificazione. Si tuffò in un fiume e soffiandosi il naso originò il dio Susanoo, signore della tempesta; dal suo occhio destro nacque Tsukuyomi, divinità della Luna e da quello sinistro Amaterasu, dea del Sole.Scoprirai presto i significati dei loro nomi, se sarai abbastanza forte da saperli domare. Continuò poi con la spiegazione, mediata dalle informazioni dei rotoli, della tecnica che prendeva il nome da questo padre degli dei. Izanagi era una tecnica proibita del Clan Uchiha, un particolare genjutsu che agiva sull'utilizzatore anziché su altri, tra i più potenti della sua categoria. Una volta attivata, la tecnica avrebbe slegato l'utilizzatore dai legami tra realtà ed illusione, garantendogli di controllare il proprio stato di esistenza anche se per poco tempo. Tuttavia, in cambio del potere che la tecnica offriva, lo Sharingan con cui Izanagi è lanciato sarebbe stato sigillato e si sarebbe persa la vista per sempre. A quel punto Subaru capì il motivo per cui si trattava di un segreto proibito, una tecnica che doveva essere tenuta nascosta per evitarne un uso scriteriato.Anche se l'utilizzatore rimane una persona fisica e reale, una volta attiva la tecnica è capace di annullare ogni svantaggio, incluse ferite e persino la morte, rendendole delle vere "illusioni". In qualunque modo l'utilizzatore riceve una ferita, svanisce come se fosse un illusione e riappare nel mondo reale, intoccato e corporeo. Il tutto parte dall'immaginazione, e dall'energia spirituale che è alla base dell'Arte dell'Ombra, per creare massa e forma dal "niente"; in seguito si applica la vitalità, e quindi all'energia fisica che è alla base dell'Arte della Luce, per dar vita alla forma immaginata. Così è nata Izanagi: una tecnica in grado di rendere reale l'immaginazione. Quelle parole resero consapevole Subaru del grande potere di quel jutsu, facendolo riflettere sui possibili usi. Avrebbe dovuto tenere quell'asso nella manica per situazioni disperate, in modo tale da vincere a tutti i costi una singola battaglia. Il prezzo da pagare era enorme ma avrebbe saputo sfruttare al meglio le nuove conoscenze acquisite. ____________________ Il giorno dopo la spiegazione dell'Izanagi l'Uchiha si ritrovò da solo a riflettere sulla sua condizione personale e sul villaggio. Sul terrazzo di casa sua, bagnato dai raggi solari e da un vento tranquillo, Subaru riflettè sulla situazione che stava vivendo Suna. Tutto era fermo, tutto sembrava bloccato nel tempo come se si fosse trovato in un'illusione e volentieri avrebbe fatto qualcosa per cambiare le cose. Non era tipo da stare con le mani in mano, in più la mancanza di un vero capo avrebbe portato a gravi conseguenze per il villaggio. Non poteva prendere decisioni politiche di rilievo, il suo ruolo era più militare, motivo per cui si decise a concentrarsi su sé stesso per poter essere pronto a difendere la Sabbia. L'apprendimento del funzionamento dell'Izanagi era stato un primo passo ma cosa fare in più ? Avrebbe dovuto apprendere e conoscere meglio la storia del suo clan, un viaggio nelle terre natie degli Uchiha forse sarebbe stato ottimale. Dopo aver preso l'occorrente per un viaggio, si diresse verso il centro del villaggio, lasciando qualche indicazione per la difesa in sua assenza. Sarebbe quindi partito alla volta del villaggio della Foglia, luogo principe del suo clan ma da tempo abbandonato dalla gran parte dei suoi membri. Non sapeva cosa avrebbe trovato né chi avrebbe incontrato, era però certo che gli sarebbe servito per essere un efficace strumento al servizio di casa sua.