A volte nella folla si nascondono gli dei

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1    
     
    .
    Avatar

    ~ Vae victis

    Group
    Fan
    Posts
    6,359
    NAN Points
    +512
    Location
    Amegakure no sato

    Status
    Offline
    tumblr_oudq68cZKr1tlv7h3o4_250
    sosukeaizen

    <<quindi sei tu il nuovo sostituto>> bofonchiò disinteressato l'uomo più anziano a capo del consiglio, tutti intorno a lui, ai lati della sua figura, non proferivano parola e non sembravano interessati a ciò che stava avvenendo al loro cospetto. L'uomo a cui il vecchio si era rivolto stava lì in piedi, al centro della sala, e annuiva in silenzio, con un espressione dispiaciuta dipinta sul volto. Quello shinobi scostò lentamente i lembi del cappuccio fradicio portandolo dietro il capo, sulla fronte gli scivolavano ciocche castane fino a sfiorare l'impalcatura degli occhiali neri che aveva indosso. Il mantello scuro abbracciava un tipico hakama bianco della pioggia che s'intravedeva appena al di sotto. Egli,sommesso e con voce affabile, cominciò a parlare <<avrei voluto presentarmi al vostro cospetto in circostanze ben diverse. Quest'oggi è un giorno di dispiacere per tutto il villaggio della pioggia. Il nostro amatissimo archivista ci ha lasciato nel più terribile dei modi,ucciso da ladruncoli di bassa leva mentre tornava a casa dopo una giornata di lungo lavoro,lavoro che svolgeva da moltissimi anni. Il cuore mi si spezza al solo pensiero,com'è possibile che un uomo anziano debba morire così? Ucciso per una manciata di ryo. Non c'è dubbio che amegakure stia attraversando un terribile periodo,i suoi vicoli pullulano di briganti e di assassini che non si fermano neanche davanti un anziano rispettabile come il nostro compianto Yusuke - san . Ma non ho dubbio alcuno che il vostro meticoloso e incorruttibile operato metta fino a tutto ciò,prima o poi. concluse accennando un sorriso mentre il consiglio fingendo d'ascoltare annuiva all'unisono,non scovando in quelle parole un pizzico d'amara ironia. Disposti sui seggi di quel tavolo a cui un tempo aveva presieduto il corpo degli Espada,passavano le loro giornate a parlare dei loro interessi privati e dei loro affari pubblici, anime corrotte sgusciate fuori come topi per agguantare l'autorità tanto agognata , forti del vuoto di potere che imperversava nel villaggio. Mai esseri di tal fatta avrebbero osato far capolino dalle fogne,un tempo, mentre ora eccoli qui a rosicchiare le briciole dei giganti che in passato li oscuravano. <<sìsì... E' terribile,manderemo le condoglianze di stato alla sua famiglia... >> Replicò , come di prassi in caso di lutto, un altro membro del consiglio. E' onorevole da parte vostra, Yamato - san . Disse il sostituto sospirando profondamente prima di riprendere a parlare Sfortunatamente, sua moglie è morta parecchi anni fa e i suoi due figli entrambi periti in combattimento. Era un uomo solo che è morto solo. Ma non si preoccupi, ho già pensato io al suo posto in cimitero. A queste parole il consiglio tirò un sospiro di sollievo, sollevato dall'organizzazione dei funerali, poteva continuare a operare la sua corruzione depravata. Se non avete altro da dirmi preferirei non trattenermi oltre rubando il vostro tempo. Ho già consultato i carteggi del mio predecessore con le missioni che avevate richiesto in precedenza. Andrò personalmente a sollecitare i grandi villaggi per gli aiuti umanitari da voi richiesti,sicuro che saprete amministrare le sovvenzioni nel miglior modo possibile per la ricostruzione del villaggio. Un lampo di luce dalla finestra illuminò la sala , conciliandosi con la fine del discorso del nuovo incaricato. Il consiglio ancora si rivolse disinteressato e il vecchio del gruppo fece cenno allo shinobi di andar via. Egli , rialzato il cappuccio, voltò le spalle ai presenti e sparì dall'entrata principale. Il cielo di Amegakure ruggiva cupo e l'acqua scrosciava copiosa dai tetti della città. La gente viveva abituata alla presenza di quest'antica compagna e la vita al calar della sera proseguiva tra le macerie d'un villaggio che un tempo terrorizzava l'intero continente. Aizen ,dall'identità celata, varcava il ponte che separava il palazzo dal centro cittadino e gettando uno sguardo al di sotto di esso, sugli scarichi di acqua che portavano i rifiuti nelle fognature. D'un tratto affiorò dai flutti il corpo esanime del vecchio archivista , trafitto da un preciso e pulito colpo di katana, gonfio di liquidi con le vesti ancora indosso . Lo shinobi seguì con lo sguardo la traiettoria di quel corpo trascinato dalla corrente ,infine sorrise nel vederlo scomparire nel sottosuolo e proseguì verso la sua meta. La luce artificiale delle insegne al neon accendeva il viale principale della città conferendo ,insieme alle macerie sparse qui e li , all'ambiente un aspetto post- apocalittico . Il complesso di Las noches s'ergeva al centro estendendo la sua ombra minacciosa sul villaggio. Quell'edificio ormai vuoto ancora esercitava una certa ammirazione negli animi degli abitanti che parevano raccontarsi una leggenda, di come lo stesso Aizen si potesse trovare ancora lì, seduto sul suo trono a sorseggiare del Thé e a proiettare i suoi occhi su tutta la città. Gli abitanti di Ame sono soliti idolatrare un leader forte quasi come un dio, che sia esso il peggior dei mukenin non importa, Così come secoli or sono subirono la stessa venerazione Hanzo delle salamandre e Pein, in quest'epoca fu Aizen il kami da venerare, inavvicinabile dal popolo ma onnipresente dall'alto delle sue torri. Ormai al limite estremo della città alta, Aizen svoltò sulla destra per discendere nella suburra ma dal lato opposto venne una ragazzina correndo sulla strada che inevitabilmente finì a sbattere sulle vesti di quello shinobi. Seguì un silenzio con lo sguardo gelido del nuovo archivista che per un attimo sconvolse il cuore di quella giovane,assolta infine da un caloroso sorriso simulato dallo stesso. Ella proseguì, ugualmente fece Aizen. Al contrario dell'avanzatissimo centro di Amegakure, la periferia è molto più povera e malfamata , sopratutto in questi tempi di instabilità e di mancanza di autorità . E qui che i briganti si riuniscono nelle bettole e si nascondono per i vicoli, pronti ad assalire ignari passanti sulla via di casa. Inoltre è molto meno illuminata , quasi buia. Ed' proprio in uno dei sentieri oscuri ai margini del villaggio che lo shinobi,pronto a partire, venne braccato da una cricca di malintenzionati , ignari della reale identità di colui che avevano dinnanzi. Prima uno,poi un altro e un'altro ancora, tutto il gruppo accerchiò Aizen nel tentativo di rapinarlo, coltelli alla mano e con parole minacciose intimarono all'uomo di lasciare loro tutti i suoi averi nel caso in cui avesse voluta salva la vita. Egli li osservò distaccato , il volto affabile della sua ''maschera'' tramutò in un'espressione terrificante, mentre con la mano scostava il manto all'altezza della cintura. Una frazione di secondo e già era oltre i suoi aggressori, la katana sguainata e i corpi di questi che cadevano senza vita dietro di lui. Un colpo di braccio per gettare via il vile sangue dal filo della sua lama e già si trovava appena al di fuori dei tetri cancelli del villaggio, pronto a intraprendere l'umile compito precedentemente assegnatogli , Destinazione villaggio della roccia.


    Edited by Lyra ; Cæsar - 3/10/2020, 13:12
     
    .
  2.      
     
    .
    Avatar

    ~Se son rose appassiranno

    Group
    Fan
    Posts
    36,520
    NAN Points
    +2,036

    Status
    Offline
    L'uomo camminava nella folla con aria assente, il capo chino a guardare i suoi passi rincorrersi, uno dopo l'altro.
    Le mani frenetiche, si agitavano nelle tasche di quella che un tempo era la tunica la cui effige terrorizzava il mondo intero. Si intrecciavano, contorcevano tra loro, mentre l'uomo continuava il suo incedere verso la città bassa.

    *I tempi Cambiano*
    Pensò.
    Il capo nascosto dal cappuccio lasciava intravedere una guancia dalla carnagione innaturale, simile al colorito di una bambola di porcellana logora, sbiadita e crepata dall'inesorabile scorrere del tempo. Il cicaleccio dei mercanti e truffatori attorniava la figura, che un tempo portava un nome ora cambiato. Una volta, due, forse di più.
    Qualche sgualdrina offriva il fianco, forse per un servizio di qualche decina di minuti.
    Un piacere che non voleva concedersi, che non sapeva più provare.
    Come sarebbe bere senza sapere cosa scorre nelle viscere?
    Com'è fagocitare un frutto senza conoscerne più il sapore?
    Lo aveva dimenticato da tempo, ormai.
    Presero strade diverse, ma entrambe dirette verso la stessa meta.

    [...]

    Nell'alto dei cieli un corvo vorticava intorno al villaggio della Roccia. Un cumulo di ruderi, oramai. Eppure quel corvo era lì per un motivo preciso: scovare uno dei due uomini di cui da tempo egli seguiva le tracce, attendendo qualche loro passo falso.
    E' così che hai scelto di uscire allo scoperto? Molto interessante... hai deciso di rispettare il piano? Sarà....
    La figura scostò il cappuccio per un istante, ordinò al mercante del bazaar un termos di caffè e qualche mela, al limite massimo che lo separava dal passaggio segreto verso il Villaggio di Iwagakure.
    Le sue labbra, algide come l'inverno, sembrarono solo sibilare l'ordine impartito, come una serpe perfida che tenta una donna a mordere la mela.
    Nel tetro scenario dei sobborghi la luce vermiglia sotto il suo cappuccio appariva demoniaca, astratta.
    Ripose gli effetti in uno zainetto da spalla, minuscolo, essenziale. Poi si incamminò.
    *Quelle nuvole rosse... quello sguardo... che i morti siano tornati tra i vivi?! Quello era...*
    Itachi Haku scostò il cappuccio, ai suoi occhi il deserto, una distesa di segatura. L'odore di morte frustato dal vento sulla terra cotta da un sole assente. Qualche goccia di pioggia, non poteva soffrirla nè penarla, nella sua natura immortale.
    Uno stormo di corvi di distese oltre le sue spalle e spiccarono il volo, affamati, famelici, come scout esiziali.
    La nascita di una Nuova Akatsuki.
    Sentenziò.
    I passi continuarono a rincorrersi, verso l'orizzonte soltanto casa, la casa che fu dei Tre Uchiha della leggenda.
    Hanzo, Ras, Kisuke.
    Il posto in cui tutto iniziò.
     
    .
  3.      
     
    .
    Avatar

    ~ Vae victis

    Group
    Fan
    Posts
    6,359
    NAN Points
    +512
    Location
    Amegakure no sato

    Status
    Offline
    tumblr_oudq68cZKr1tlv7h3o4_250
    sosukeaizen

    Terra rossa, terra di polvere ; Terra di pietra maestosa, terra di vento che suona il suo corno nei canyon profondi. Voce ululante dal cielo che intona i suoi canti potenti,canzoni antiche della terra spoglia , echi ancestrali sferzanti : carezza che leviga l'artiglio aguzzo della prisca roccia. Sullo spartito dei venti danzano avvoltoi solitari imbrigliando le correnti con le ali: Dolci cerchi disegnati dalla figura,prossima al sole,così lontana. Stridio di becchi riecheggia nell'aere , piomba il rapace sulla vita spezzata nella polvere, in veste di ferale sacerdote compie il rito del funerale celeste, poi spicca il volo lasciando dietro se solo le ossa vestite di bianco. Il sole è fermo lì nel cielo terso,bagliore che riflette sulla roccia nuda,bollente. La terra si scalda sotto i piedi , l'acqua è fuggita da tempi lontani. Sentieri dismessi tagliano le valli e circumnavigano i promontori scarlatti, vie fuggite dalla memoria,sparite insieme ai viandanti che le percorsero. Aizen procedeva solennemente lungo una strada sassosa, a ridosso di grandi speroni che graffiano il cielo, la candida veste esaltata dalla terra infuocata. Camminando lungo il tragitto egli incontrò la carcassa d'un enorme albero, il tronco contorto dalla forza del vento e la chioma ormai spoglia che s'ergeva minacciosa, imperioso nella valle che solitario sovrastava. Il sennin fece per procedere ma poi s'arrestò,attirato dall'improvviso gracchiare d'un corvo appollaiato tra i rami, una coppia di occhietti rossi che inquisitori osservavano lo shinobi di Amegakure,chissà da quanto tempo. Infine... Sentenziò lui alzando un braccio in direzione del volatile ; dalla manica della veste partì veloce un origami affilato,il proiettile letale si piantò violentemente nel petto del corvo che finì impalato sul tronco ...Ti sei palesato. Chi lo stava seguendo aveva occhi puntati sul mondo intero,in sua vece stormi neri imperversavano sul continente ninja, milioni di storie giungevano ogni giorno al suo orecchio, lui ascoltava in silenzio. Aizen,dal canto suo, aveva ben compreso d'esser stato accompagnato per tutto il viaggio,dopotutto le sue abilità sensoriali erano ciò che di più portentoso si fosse mai sviluppano in uno shinobi di tal schiera: Nessuno al mondo, nel passato e nel presente, poteva o può dirsi suo pari al riguardo, e neanche minimamente paragonabile. Tali sono le sue capacità che egli riesce a percepire anche le più piccole fluttuazioni di chakra senza il minimo sforzo. Dai vicoli malfamati del villaggio della pioggia agli intricati labirinti del villaggio della roccia,marionette di carne venivano mosse dai fili di colui che da tempo aveva smesso di sporcarsi le mani nelle faccende umane. Ma in questo caso di umano c'era ben poco , qualche giocattolo poteva bastare a intrattenersi con dei bambini, un dio non se ne fa niente di qualche pupazzo malandato.
    Il sennin della pioggia proseguì il suo viaggio e ,ormai prossimo al villaggio della roccia, sostò nei pressi d'un centro abitato da contadini e operai e , ancora nella sua veste fittizia d'archivista, entrò nella locanda e ordinò un Thé caldo.
     
    .
  4.      
     
    .
    Avatar

    喜助 うちは

    Group
    Fan
    Posts
    14,910
    NAN Points
    +689

    Status
    Anonymous

    Kisuke Uchiha

    Background_0004_Layer_1_0005_Layer_1

    Per la prima volta dopo decenni si stupì di una sensazione. Ogni cosa attorno a lui era priva di emanazioni, soffusa, eterea. Distingueva concetti, idee, moti, voluttuose correnti contenenti concetti, frammenti di spirito, ma non v'erano forme o colori, solo quel torpore obliterante, titanico ed indistinto che dominava lo spazio cosmico, siderale.

    silenzio

    Tentò di attingere alle sue esperienze, ai suoi preconcetti, agli schemi mentali, alle memorie, ma fu del tutto inutile. Ogni cosa era tabula rasa in quello spazio candido, ogni esistenza sciolta, sospesa nel mare onirico del tempo. Era sempre esistito in quello stato? Era un passaggio? Era una transizione? Oppure era qualcosa he andava oltre il suo Io.

    Sì, ora ricordava cos'era il tempo, il lento susseguirsi di eventi. Attese. Forse, così, il tempo non sarebbe passato, e quello strano vortice che si dimenava nel suo essere si sarebbe sopito. Eppure a nulla servì aspettare, benchè non sapesse per quanto avesse atteso, in quel luogo ameno, dapprima privo di unità di misura, estraneo, alieno.

    Man mano che aspettava, il suo Ego esplorava nuove emozioni: cominciò a pensare, e col pensiero vennero i dubbi, la curiosità, lo sgomento per le scoperte della psiche e gli arzigògogli dell'esistenza. Era l'essere unico del Creato, materia e sostanza, individualità del Tutto, e in esso esisteva e con esso si fondeva, immanenza d'infinita estensione e durata. Passò il tempo, si, benché non potesse misurare quella sensazione incedente sapeva che ogni suo evento mentale era seguito e preceduto da altri pensieri, in una linea infinita che tendeva alla luce. E si interrogò sulla natura delle cose, sul senso del vuoto e sull'inconcepibile, sulla sua unicità e la bellezza del Tutto: conobbe ogni cosa fosse contenuta nella sua mente ancestrale e da li vi dispiegò ogni bellezza dell'immaginabile in ogni tonalità del bianco.

    E allora concepì il nero, che quella distesa bianca vomitò con un guizzo giocoso. Tanto tempo passò, e infiniti simulacri d'intangibile magnificenza si diramarono come le radici di quercia nella mente neonata che esplorava il creato. Inutile elencarli o narrarli tutti e impossibile catalogarli, tanto grande diveniva quella mente libera di vincoli.

    L'essere aveva già scoperto i colori e le emozioni, nelle loro infinite sfumature, ed il Mare Mesmerico in cui esisteva era un turbinìo allucinogeno di tinte acide, grumi di coscienza, arcobaleni radianti delle campitùre dello spettro emozionale; ed in esso nulla era tutto e tutto era nulla, e lui era il luogo e il singolo e lo spazio e il tempo.

    Quando percepì la prima preghiera, ogni cosa nel suo mondo si increspò come la superficie dell'acqua lacerata da un sasso. Era una litanìa senza senso - ed in fondo le parole, li, non eran mai giunte - ma i colori danzavano tristi nella loro bolla di spaziotempo e l'essere, commosso, desiderò di conoscerne la provenienza. Pian piano, centellinate, le voci si moltiplicarono. Per lui erano fievoli lumi, brecce nel mondo, il rifrangere delle onde di ètere sulle scogliere dello spirito, erano nastri multicolori che conducevano fuori, in un alter che lo intimoriva ed attraeva maniacalmente. Poco ci volle prima che esse divenissero la sua personale monomanìa ed ora le inseguiva, sorvolando mari di sogno e scavando nelle viscere del cosmo, per tentar di decifrare i suoni e le parole in cerca di una risposta.

    interessante

    Alcune voci eran più familiari, lo turbavano, altre lo rendevano sdegnoso e il bizzarro dio le faceva tacere con uno sprazzo cobalto. Fu in questa occasione che capì di poter dar forma al suo universo e di averne il totale controllo, governando il suo reame ipnotico con il semplice desiderio. Dapprima scelse le forme sferiche, cubi, poligoni di cristallo, colossi diametrici e minuscoli globi contrapposti; poi gli spiragli sulla fonte delle preghiere si fecero finestre, e calda polvere ambrata iniziò a vorticare negli angoli del suo mondo, solleticandone le fantasie. I suoi vecchi compagni, si ricordava di loro. Prese coraggio, si avviluppò ai frammenti di memoria ed emerse alla luce.


     
    .
  5.      
     
    .
    Avatar

    ~Se son rose appassiranno

    Group
    Fan
    Posts
    36,520
    NAN Points
    +2,036

    Status
    Offline
    avatar948
    La via del ninja è un concetto fondamentale, che viene tramandato ed eviscerato dai maestri a ciascuno shinobi, sin dal suo primo vagito all'interno del mondo che sarà un domani il suo, quello che forse tenterà di cambiare, o forse di distruggere, come fu per molti.
    Numerosi furono gli shinobi che avrebbero preferito vedere il mondo ardere tra le fiamme, tosto che salvarlo dal suo destino inesoraibile, eppure quel credo sì nichilista e fatale non rappresentava altro che, per loro, un sentiero tra i tanti che formano l'unica via del ninja: un credo, una rivolta, forse un anelito al nulla assoluto, da cui tutto nasce ed in cui tutto ritorna.
    L'energia di Itachi Haku solcava le terre della roccia ed era stata avvertita, avvisata, in una modalità a cui si era volontariamente opposto. Era ovunque, l'immortale, nella terra, nel vento dei suoi occhi sparsi per il cielo, mentre percorreva il sentiero verso l'oblio.
    Un oblio tinto di sfumature tinte e secche come quelle del marmo, il marmo candido della sua pelle logora, lastricata di tagli ed incertezze, un tempo virtù, fondamenti morali del suo essere. Itachi Haku era libero e volgeva i suoi occhi verso un pivot all'orizzonte, tra i due l'abisso tinto di vermiglio.
    Avrebbe preferito barattare un cesto di fiori per una vita in campagna, un tempo, quando agli albori non v'era che un pavimento a scacchi.
    Su quel pavimento immaginava pedine e le muoveva contro Hashirama Senju, suo amico fraterno, suo compagno di viaggio lungo quella via che entrambi avevano scelto di percorrere verso la stessa meta.
    La loro via del ninja, solcata da passi colossali, destinati a cambiare la storia del mondo per sempre.
    Ora vivevano in lui, nella fonte di ogni Male, nel Demone onirico che compare nei sogni dei bambini e delle vergini, turbandole coi suoi luminosi occhi rossi, prima di divorarle. Rimasero in sei, quando verso sera si ritirarono nelle case del villaggio a fare razzia, a cercare vita a nutrire un'immortalità che era più un giogo che un dono.
    Nessuno rimase stupito.
    Nella vicina cittadina di Uzu Amaterasu Uchiha Kaguya aveva divorato infanti, nutrendosi a mani nude sui loro corpi esanimi, mentre le madri piangevano una assenza apparecchiata per tutte le cene a venire. Una madre ch'ella non fu e che pianse di non essere, al tempo in cui fu mortale.
    Mille altri mali recò Tobi alle cittadine, quando la follia prese il sopravvento sul suo genio, forse alla ricerca di una attenzione, forse di due.
    Percorrendo la sua via del ninja.
    Straordinaria è la vita, quando si presenta nelle sue incertezze. Quel dì tutte le pedine erano al loro posto, Tobi aveva scelto il suo alfiere, Itachi Haku, il fanciullo che giocava a scacchi con Hashirama Senju su una scacchiera immaginaria.
    Entrambi vivevano in lui, ora.
    Lui tornava a casa, siedeva sul trono del suo maestro, colui che gli aveva spiegato la via del ninja, cosa fosse e come avrebbe dovuto affrontare un peso tale. Come avrebbe potuto trovare se stesso? Cosa avrebbe ricavato nel farlo?
    Non gli importava più, oramai, nella follia che non cede all'estro, alla lucidità che diventa una sfumatura di marmo e pian piano svanisce da un davanzale cotto di sole.
    Sedeva dove sedeva lui, finalmente a casa.
    Sarà divertente, giocare ancora una volta con voi.
    Tobi compose un singolo sigillo, richiamando a sè l'energia del suo chakra. Spalancò gli occhi, le mani congiunte all'altezza del petto. La sala divenne ombra liquida, catrame che divora le pareti, manifestazione della follia.
    Gocce di liquame, come inchiostro, presero a sgorgare dai muri come vene ai polsi aperte.
    Il rosso vermiglio dei suoi occhi squarciò il nero, tutto stava prendendo forma, come una manifestazione dell'anima nera che aveva scisso nella materia più volte, rendendosi schiavo di una infinita illusione.
    Il rosso copriva ogni cosa, come un vuoto cosmico, compresso tra le stelle del mattino e la fugacità della notte. La materia decise, quel dì, di piegarsi al suo volere.
    Oggi le nuovole rosse torneranno a solcare i cieli, comprimendo il mondo ninja sotto un manto di orrore.
    La pioggia incessante batteva la scacchiera immaginaria in cui Itachi Haku si era posizionato. Tutte le pedine erano vivide, nella sua mente, attorno, accanto, dietro, di fronte a lui. Ovunque. Il pivot in lontananza aveva fatto la prima mossa ed Haku la soffrì, quando l'animale notturno fu colpito a morte. Lo avrebbe riconosciuto tra mille.
    Quando nel villaggio di Tokuga ai margini di Iwagakure la nebbia calò, era già tarda sera.
    La foschia artificiale e l'energia di Itachi Haku avvolsero ogni cosa, la cui voce echeggiava, sconnessa e divisa, in prossimità di Sosuke Aizen, i cui sensi avrebbero sicuramente riconosciuto quella nube di chakra che lo attorniava, ostruendogli la visibilità.
    E' passato molto tempo, non è forse vero?
    Esordì, una voce rauca, meccanica, da tempo irrochita dal vuoto della sua stessa anima fosca.
    Immagino vorrai ascoltarmi, dopotutto è dovuto ad un compagno d'armi.
    Ne abbiamo combinate tante insieme, non è forse vero, Sougyo? O forse hai dimenticato questo nome?

    Tobi roteava tra le dita una pedina, un semplice pedone bianco, mentre sedeva sul trono dello Tsuchikage.
    Eppure quando Suta Hiru fu formata non eravamo che ragazzini. Si è forse spenta la fiamma della nostra tirannia?
    Ricordi, quando spegnemmo le vite dei folli ribelli di Otogakure, il colpo di stato a Konoha. Quelle vite spezzate echeggiano ancora, ma i loro nomi sono dimenticati.
    Anche Suta Hiru, è un nome dimenticato, così come quello di Danzo Shimura, troppo vecchio per vivere ancora, o forse...
    Takigakure. Lui è lì.
    E noi?
    Lui ci ha chiamati, ha voluto che tornassimo, in un mondo cambiato.

    La figura di Itachi Haku apparve nella nebbia, le spalle rivolte contro le spalle del suo ex-compagno. Il cappuccio della tunica abbassata lasciava intravedere una chioma bionda sbiadita, spenta.
    Camminiamo in un mondo dove le bestie codate hanno fatto la loro comparsa, ancora una volta, proprio come previsto secoli fa.
    Kisuke?
    Lui avrebbe avuto una delle sue trovate geniali, sono sicuro che si paleserà, se gli proporremo ciò che ha sempre desiderato.
    Dopotutto... non è forse la nostra natura?
    Nutrirci del potere, instaurare un nuovo dominio.
    Sosuke Aizen...

    Itachi Haku chinò lievemente il capo, scrutando Aizen con la coda del suo Sharingan.
    Il villaggio della Roccia non sarà che un inizio, come lo fu Takigakure.
    Oggi ho intenzione di dichiarare il nuovo stato di Akatsuki.
    Una nuova nascita, una nuova ricerca.
    Raduniamo gli shinobi più abili del pianeta, ancora una volta.
    Per dichiarare guerra alle grandi nazioni ninja, in un assedio privo di pari.

    Le parole dell'Haku rimbombavano nella stanza, erano ovunque, venivano da ogni angolo. Non restava che attendere una risposta da parte dell'uomo tanto gelido quanto anelante, forse, di nuovi stimoli.
     
    .
  6.      
     
    .
    Avatar

    ~ Vae victis

    Group
    Fan
    Posts
    6,359
    NAN Points
    +512
    Location
    Amegakure no sato

    Status
    Offline
    tumblr_oudq68cZKr1tlv7h3o4_250
    sosukeaizen

    Mille fiammelle azzurre bruciavano nel vasto spazio dei pensieri di Aizen; Molte poco più che lumicini di candela, alcune più intense, poche degne d'esser chiamate fuochi. Appena due erano vampe d'incendio, ardenti dello stesso chakra che albergava nel mukenin della pioggia, e si facevano sempre più vicine. Calmo, come chi pensa d'aver sotto controllo ogni minimo dettaglio, alzò la tazza di the fumante e, avvicinandola alla bocca, sorseggiò lentamente. Nel suo corpo andò a scorrere impetuoso un torrente di chakra; dalle mani, al petto fino alle tempie e li s'estinse liberandosi nella sua testa. Il tavolino scricchiolò e le candide vesti s'alzarono appena, rivelando sul fianco destro l'elsa esagonale della pregevole Kyōka Suigetsu , ben salda alla cinta di seta porpora. D'improvviso una nebbia fitta prese ad insinuarsi attraverso gli spifferi delle finestre, sinuosa come un rettile serpeggiava nell'aria pervadendo di foschia l'intera locanda, nei possedimenti di Iwagakure no sato mai tale fenomeno s'era generato spontaneamente , le sue condizioni climatiche non lo permettevano. Tra il chiasso e l'incredulità generale, suscitati dall'evento anomalo ed esasperati dai fumi dell'alcol, Aizen terminò imperterrito il suo rituale preferito,egli spinse delicatamente la tazza vuota verso il centro del tavolo, poco prima di rimettersi in piedi. In quel momento la nebbia non permetteva di vedere oltre a un palmo dal naso ma la privazione della vista,per chi era solito guardare il mondo attraverso altri occhi, non era fardello insuperabile e , ancora prima che una familiare presenza cominciasse a parlare , Aizen voltò il viso verso la direzione dalla quale sarebbe provenuta la voce,guardò con la coda dell'occhio ciò che avrebbe potuto vedere solo una volta giunto in prossimità del suo interlocutore , che quasi sfiorava con le spalle. Ebbene sì, ne è passato di tempo... esordì rispondendo Aizen ,voce carezzevole usciva dalla sua bocca. Sougyo, suta hiru... tolsi quelle maschere molto tempo fa, ciò che hanno rappresentato non è mai esistito. Al contrario, tu, la maschera ancora la indossi. Gli shinobi caduti che fai parlare in tua vece l'ho conosciuti tutti,da vivi... Adesso sono maschere d'un uomo mascherato. Tu forse hai dimenticato il tuo vero nome, Tobi - kun? Chiese ironicamente il leggendario shinobi della pioggia prima di riprendere a parlare.
    Dopotutto, cos'altro era akatsuki se non il mezzo di cui ci siamo serviti per raggiungere i nostri scopi? Ne la partenza , ne l'arrivo ci hanno mai accomunato . Solo l'irrefrenabile voglia di raggiungere ciò che singolarmente ci eravamo prefissati. Solo il fato ha voluto che tre geni s'incontrassero per dar vita all'organizzazione più potente della storia; Ancora oggi, dopo tanto tempo, da soli possiamo mettere a soqquadro l'intero continente, insieme abbiamo soggiogato i demoni e spento le vite di shinobi ritenuti formidabili. Cosa posso volere più da questo mondo e dalla vostra alleanza? Nessuno al mondo, in nessun villaggio può farmi dono della paura utile ad evolvere ancora il mio essere. E tu, tu lo sai bene. Nessuno di noi s'è mai fidato dell'altro, ed è forse proprio per questo motivo che siamo ancora vivi...Più che vivi. ''Fidarsi di qualcuno vuol dire dipendere da esso e questa dipendenza è virtu dei deboli. Noi non ne abbiamo bisogno'' Dissi a Drago prima di ucciderlo,prima di uccidere l'immortale.

    Aizen si interruppe nuovamente,scostandosi lievemente sul lato destro affinché potesse uscire dalla postazione. Egli si ritrovava di taglio nei confronti del dorso del suo interlocutore.

    Non ho mai ucciso nessuno senza aver avuto un valido motivo per farlo... Certo,di motivi, ne ho avuti molti. Il mio scopo è stato,è e sarà sempre quello di annientare chiunque tenti di regnare e governarmi. Ed ora chi , oltre te, è in grado di frapporsi a me? Ma certo, l'uomo che giungerà a breve.
    Concluse mentre la sua figura si faceva sempre più frastagliata nella nebbia che lo stava inghiottendo.
     
    .
  7.      
     
    .
    Avatar

    喜助 うちは

    Group
    Fan
    Posts
    14,910
    NAN Points
    +689

    Status
    Anonymous

    Kisuke Uchiha

    Background_0004_Layer_1_0005_Layer_1

    Si chiese se il suo stato fosse causato dagli ultimi secondi della sua vita terrena, ma sapeva che la risposta era più profonda. Quella era la sua natura ultima e il corpo fisico, quello con cui si palesava, divenne un semplice mezzo - questa volta davvero simulacro senza valore. Si definì in molti modi, e nell'aurora e nel crepuscolo veleggiò tra le case di roccia per ogni giorno dall'istante della sua dipartita sino al crollo di quella civiltà.

    Ditemi, dov'è Hanzo?
    Perchè molto desidero parlare con lui..

    Nel mondo degli uomini, quel tempo non esistette mai. Nel mondo dei ninja, delle battaglie e della carne, il sogno era ciò che più si avvicinava al suo essere multiforme e negli anni successivi così lo chiamò, mentre si aggirava tra le strade. Era a volte un mendicante, a volte un bambino, a volte colmava una foto, a volte si lasciava trasportare nell'aria cavalcando il vento. Alcuni lo percepivano, lo invocavano, altri erano ignari della sua stessa esistenza.


     
    .
  8.      
     
    .
    Avatar

    ~Se son rose appassiranno

    Group
    Fan
    Posts
    36,520
    NAN Points
    +2,036

    Status
    Offline
    avatar948
    La notte sibilava versi sconosciuti in un ottobre che volgeva al tramonto dei suoi giorni, parole di fiele, mortifere; di corvi che spiccano il volo verso casolari abbandonati e, appollaiati ai fili che trasportano l'elettricità, fermi a gracchiare una conversazione.
    Quei presagi di sventura, di morte, che tanto orrore portarono coprendo i cieli del mondo ninja.
    Mentre nella locanda Aizen si impegnava nel rispondere alle parole di Itachi, Hanzo era già arrivato, mosso dalla volontà di incontrare nuovamente Kisuke, l'uomo che era stato il collante tra tre individualità contraddistinte per genio, acume, fantasia.
    I tempi cambiano.
    Parlò l'ologramma.
    La voce, poco distante dal profilo di Aizen e dall'Haku di spalle, finalmente parlò, facendo esordire dopo anni una voce riconosciuta, nel villaggio della Roccia.
    Un tempo avrei regnato su queste terre, prima che quell'uomo fosse designato come Tsuchikage.
    Mio caro amico...

    L'ologramma di Hanzo scrutò Aizen, poi la notte fuori, coperta dalla nebbia.
    Dimmi Aizen-sama, cosa ti spinge qui?
    Chiese.
     
    .
  9.      
     
    .
    Avatar

    ~ Vae victis

    Group
    Fan
    Posts
    6,359
    NAN Points
    +512
    Location
    Amegakure no sato

    Status
    Offline
    tumblr_oudq68cZKr1tlv7h3o4_250
    sosukeaizen

    Come aveva previsto sin dall'inizio , quell'anonimo viaggio nel paese della terra s'era trasformato nella riunione più inaspettata degli ultimi anni; I tre ricercati più famigerati del continente s'erano ritrovati insieme in un baleno,tra le mura d'una sconosciuta bettola nella periferia estrema del villaggio, qualche kilometro aldilà delle mura, i vecchi compagni di akatsuki si stavano scambiando freddi saluti.

    Vorrei tanto intrattenermi ancora qui con voi, credetemi. Ma il mondo là fuori cerca di ritrovare i suoi equilibri : nuovi uomini emergono dall'oscurità, nuovi ''traditori'' cercano di manipolare i fili del destino, nuovi eroi sorgono per fermarli. Shinobi,villaggi, demoni ... Tutto sembra prepararsi alla magnifica lotta per il potere più alto,del dominio più vasto. Dal canto mio... Sono in ritardo nel porgere le ambasciate del consiglio del villaggio della pioggia per i vertici della roccia. Terribili sciagure sono capitate ad amegakure ed io,molto umilmente, mi sono preso la briga di ricoprire il ruolo d'archivista del villaggio, sostituendo un povero anziano che ,ahime, ci ha lasciato prematuramente. E poi, non vorrei disturbare questa così intima riunione di famiglia, dopotutto non è qui che tutta la vostra storia ha avuto inizio?
    Buon proseguimento, miei cari ''amici''.


    Concluse Aizen con una punta di sarcasmo a coronare quel saluto pronunciato con voce calma e decisa. D'un tratto la sua sagoma cominciò a giustapporsi alla nebbia, poi ci si confuse all'interno , come se ci si fosse fuso insieme. Infine gli ultimi bordi frastagliati della sua sagoma scomparirono del tutto.
     
    .
8 replies since 3/10/2020, 11:49   316 views
  Share  
.
Top