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Ciao a tutti, mi chiamo Francesco molto piacere! Ho visto che il forum risulta mezzo abbandonato: per caso state lavorando per riattivarlo? Perché, nel caso, sarei interessato, dato che questo era/è l'unico GDR senza quella maledetta statistica "vita" che fa molto Pokèmon .
Se ci fosse in cantiere un restyling, sarei anche molto volenteroso di dare una mano!
Ciao! -
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Trascinato dall'invisibile forza di Kaori, sul mio viso emerse un sorriso dovuto sia all'entusiasmo della Hyuga che alla dolcezza con cui reagì alla stretta della sua mano. La bancarella presso cui andammo, era ricca di balocchi in legno di ogni genere: c'erano quelli riservati ai più piccoli, quelli per chi amava i rompicapi basati sulla logica e, infine, alcuni pezzi riservati ai collezionisti. Gli occhi perlacei della mora si soffermarono su uno di questi ultimi, raffigurante un carillon finemente intarsiato e curato nei dettagli, il quale raffigurava una di quelle giostre che si scorgevano solitamente durante la sagra annuale di Kumo. Vedendo la luce nei suoi occhi alla vista di quell'oggetto così raffinato, non potei esimermi nell'avvicinarmi maggiormente alla bancarella, gettando un occhio al prezzo scritto sul fogliettino. Non costava molto (in realtà si, ma shhh) ma, qualunque fosse stato il prezzo, nulla poteva essere paragonato al valore di un sorriso sbocciato sul suo viso.
Non farci l'abitudine.
Ironizzai, con tono dolce, mentre dalla mia mano libera spuntarono diverse centinaia di ryo che andarono a depositarsi sul banco del negoziante, indicando poi con l'indice il carillon. Il falegname/artista, ringraziò per l'acquisto, adoperandosi subito per l'impacchettamento del presente.
Lo faccio solo perché...
Restai per un attimo con la frase lasciata aperta, mentre la mano chiusa a pugno andò ad affiancarsi alla bocca chiusa, così come gli occhi. Mi schiarii un paio di volte la voce, nel tentativo di guadagnare tempo così da trovare una scusa che potesse spiegare il motivo per cui l'avevo fatto.
...beh, l'ho fatto perché sì. Mica dev'esserci sempre un motivo, no?
Alla fine, non riuscendo a trovare valide motivazioni, evitai ulteriori scuse uscendomene nel modo più sincero possibile. Anche perché il vero motivo, nemmeno il sottoscritto lo aveva ancora ben chiaro, per quanto mi facesse piacere vederla felice. -
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Quando la Hyuga asserì che non ci sarebbe andata leggera con me, un sorriso divertito sorse sul mio volto, lasciando trasparire il velo d’entusiasmo che provai in quel momento. Sapere che non si rassegnava all’idea di affrontarmi, nonostante fossi più forte di lei, mi fece piacere. Compresi così un lato del suo carattere che sperai tanto di ritrovare nel momento in cui ci saremmo infine affrontati ma, fino ad allora, mi sarei fatto bastare quella sua frase di sfida.
Arrivammo ben presto nei pressi della piazza del mercato e, dopo aver scandagliato con lo sguardo le prime bancarelle che si pararono davanti ai nostri occhi, tornai ad osservare la piccoletta al mio fianco. Kaori sembrava essere incantata da quella varietà cromatica, tanto da restare immobile ad osservare in giro, fino ad accorgersi della mia attenzione su di lei. Fu in quel momento che mi chiese come avrei voluto agire e, dopo averci riflettuto per alcuni secondi, avanzai la mia proposta unendo le mani a croce nel dar vita a cinque copie del sottoscritto.
E se lasciassimo a loro l’onere di prendere gli ingredienti segnati in lista? Così noi, nel frattempo, avremmo il tempo e il modo di scuriosare in giro.
Le lasciai qualche secondo per riflettere sulla mia proposta, guardando altrove – qualora i suoi occhi si fossero soffermati eccessivamente sui miei. -
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Il contatto visivo tra i nostri occhi durò per diverso tempo tanto che, per un attimo, ebbi come la sensazione che non fossi solo io a ricercare il suo sguardo, ma che fosse un desiderio (mascherato da curiosità) condiviso da entrambi. Il suo timbro di voce, unitamente al rosato più intenso che colorò le sue paffute guanciotte, suscitarono in me un istintivo desiderio di starle accanto che non seppi spiegarmi – in quel momento. Mi chinai verso il foglietto contenente la lista e, senza rendermene conto, mi ritrovai a pochissima distanza dal suo viso. Me ne accorsi troppo tardi, diligentemente concentrato su quel lungo elenco di ingredienti che era stato trascritto, probabilmente dalla stessa zia di Kaori.
Sono parecchi ingredienti.
Solo in quel momento, ormai prossimo a distogliere l’attenzione dal foglietto, avvertii il calore provenire dal minuto corpicino accanto al mio e – subito – mi riportai a debita distanza, zittendomi nel diventare del medesimo colore di uno degli ingredienti elencati: il peperone, quello rosso.
A-Ad ogni modo, se ti servono due braccia in più…
Portai la mano chiusa a pugno davanti alla bocca, simulando qualche colpo di tosse nel cercare di non apparirle troppo spudorato. L’indole austera che mi caratterizzava mica poteva andare in frantumi con così poco!
…sai, gli ortaggi – quando coltivati da mani esperte – possono assumere dimensioni che non ti aspetterest-
M’interruppi di botto quando ebbi la sensazione d’aver detto qualcosa di particolarmente equivocabile, cercando subito di metterci una pezza, finendo tuttavia per aggravare solo la situazione.
HMMMM…volevo dire…che se ci metti passione nel farli…cioè, non tu…il contadino! Oh, dannazione…se vuoi una mano io te la…do.
Perché tutto quello che stavo dicendo stava diventando così terribilmente a doppio senso? Mi limitai a tacere, così da non peggiorare ulteriormente la situazione nella quale m’ero andato a cacciare, iniziando a massaggiarmi la chioma nel guardare il paesaggio, visibilmente imbarazzato. -
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Generate le copie, sfondai il portone della pagoda, così da occuparmi della resistenza che avrei trovato all'interno, certo che i giovani all'esterno – aiutati dalle repliche – sarebbero riusciti a mettere KO i criminali, senza troppe difficoltà. Così fu, in effetti, tanto che mi parve quasi d'intuire che il quartetto di aspiranti ninja non solo se la stessero cavando bene ma che, nel portare a termine il loro compito, si stessero pure divertendo – considerati i commenti che riuscii a udire. Questo mi permise di debellare il loro leader, il quale provò nuovamente ad ingannarmi tramite il rotolo rubato a Kumo (contenente il genjutsu ambientale), senza tuttavia riuscirvici. Il confronto durò davvero poco, ma – tutto ad un tratto – mi parve di avvertire uno dolce quanto piacevole profumo di frutti rossi (perlopiù fragole e lamponi), seguiti da una strana sensazione di disagio. I ricordi delle copie giunsero a me e con essi ciò che una di loro aveva visto; tale visione, ruppe un capillare del naso, facendo fuoriuscire un rigolo rossastro da una narice che andai malamente a ripulire. Ad ogni modo, riposi il rotolo in un borsello, per poi uscire dalla porta che dava sulla terrazza all'ultimo piano, udendo in quel momento l'esclamazione della scaricatrice di porto, stante al piano di sotto. Allarmato, con una mossa di parkour scesi al piano di sotto, notando come la Hyuga fosse tutt'altro che in pericolo: tra i cazzotti e le torture attuate con le fibre, forse il volo di sotto fu più una liberazione – per lui – più che un male. Mi affacciai ad osservare di sotto, giusto il tempo per godermi il tonfo che fece nonché della pozza di sangue che andò a macchiare i gradini che avevamo risalito pochi istanti prima.
Esame Genin
State tutti bene? Ho il rotolo, possiamo tornare al villaggio!
Esclamai con un sorriso soddisfatto, quando udii alle mie spalle un commento espresso con un velo di voce. Quando mi voltai, notai lo sguardo perlaceo della Hyuga spegnersi assieme al byakugan; le palpebre si abbassarono ed il corpo iniziò a barcollare con fare instabile.
Mo daijoubu.
Le dissi, nel prenderla prima che potesse cadere a terra, svenendo sul colpo.
Naze tte? Watashi ga kita!
Qualora fosse svenuta, l'ultimo ricordo che avrebbe avuto (di quel momento), sarebbe stato dato dalla mia espressione incoraggiante, il mio tono di voce protettivo e...il rigolo di sangue che scese dalla seconda narice.
K-Kuso.
Commentai – balbettando – a bassa voce: tra l'intenso profumo fruttato e il contatto con la piccoletta, la mia testa era andata a farsi fottere del tutto. Mi pulii con un dito, per poi balzare di sotto, atterrando senza troppe difficoltà, considerato il mio corpo coriaceo – in tutte le sue parti.
Il loro leader menava davvero forte: è riuscito persino a colpirmi al naso, ma a lui è andata peggio! Ahahahah!!
Se la sarebbero davvero bevuta? Beh, magari il Senju (considerata l'età) si, mentre per gli altri...beh, dubito che fossero poi così interessati alla questione. Saremmo così partiti per il viaggio di ritorno e, non appena Kaori riprese i sensi l'avrei rimessa sulle proprie gambe. L'esame era finito e, a breve, avrei fatto rapporto a Mr. Scaricabarili lasciando a lui la decisione finale su chi promuovere.SPOILER (clicca per visualizzare)Esame concluso!
Tutti promossi ed in aggiunta vi portate a casa anche 3 PE da mettere in scheda, bravi! -
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APPROVED -
.Kumiko UzumakiNarrato - Parlato - SchedaPer l’Uzumaki non era affatto semplice aprirsi al resto nel gruppo, d’altronde non aveva mai avuto modo di relazionarsi con i suoi coetanei. I suoi genitori la obbligarono a portare avanti i suoi studi direttamente da casa. Un insegnante l’andava a trovare a giorni alterni, cominciando dalla mattina fino al tardo pomeriggio. Ciò le permise di conoscere e apprendere quello che le serviva culturalmente ma lo stesso non poteva essere detto per le pubbliche relazioni. Infatti, quando Satomi le strappò il Kunai dalle mani e la incalzò con quella frase intimidatoria non potette fare altro che incastonare la testa fra le spalle.
Non ho detto di aver paura di combattere.. non ho mai combattuto. Lo sguardo, schivo, si recò altrove. Non aveva affatto voglia di fronteggiare uno di quelle che sarebbe dovuta essere una sua alleata. Figuriamoci in una situazione come quella che si era presentata in quell’esatto momento.
Dio Jashin… Ripetette a bassa voce, provata ma allo stesso tempo incuriosita dal particolare culto che, a quanto detto, le aveva donato una sorta di immortalità. Anche le abilità degli altri sembravano essere di particolare rilievo, facendole intuire che già alla base vi erano degli ottimi potenziali dal punto di vista combattivo. Immediatamente focalizzò la sua attenzione su quella che si presentò come un esperimento da laboratorio: Nami Kurakai. Un nome particolare quanto la sua storia. Era chiaro il motivo per cui la jonin li aveva convocati: ognuno di loro era in grado di ricoprire un ruolo ben preciso all’interno di una squadra ed in quel momento tutti loro avrebbero dovuto dimostrare il proprio valore. L’arresto del passo da parte del medico era una dimostrazione che la rossa non si sbagliava. Ella comprese immediatamente che doveva crearsi il suo spazio all’interno del gruppo per non essere schiacciata dalle loro forti personalità e caratteristiche. Dunque, dopo pochi secondi di incertezza dettati dal comportamento del loro leader di riferimento si fece forza.
Okita-chan e Kaguya-kun sembrano avere delle buone abilità corpo a corpo. Una veloce occhiata poi andò su Satomi.
Satomi-chan invece ha tutto quel che serve per poter fronteggiare da sola i nemici. Non ha bisogno di noi. Respirò a fondo, facendo sfarfallare ripetutamente le palpebre.
Ma noi avremmo bisogno di Samoti-chan per riuscire. Sollevò le spalle, visibilmente pensierosa.
Se siete d’accordo potremmo addentrarci all’interno della città dividendoci in due file. Okita-chan e Kaguya-kun in prima linea, mentre io e Samoti-chan vi copriamo le spalle. Potremmo cominciare dalla parte più esterna della città, attraversandola in senso orario fino a concludere al centro. In questo modo potremmo ripulire tutta la zona. Un piano semplice, che non contemplava intoppi ed errori. Questioni fin troppo avanti per una ragazzina che non aveva mai fatto la stratega in un gruppo. Ovviamente non vi era imposizione nel tono, cercava semplicemente di dare la sua. La condivisone con i suoi compagni era d’obbligo, soprattutto in un momento dove non era stato definito il capo gruppo.© Aidel | all rights reserved -
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Approvata -
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Ricordati che la seconda tecnica, per ora, è OFF.
Per il resto va benissimo. Background veramente unico -
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Approved! -
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Alllllora:
- La Tecnica che hai non occupa slot, essendo derivata da Innata, quindi ne puoi mettere un'altra
- La CpGe va cambiata per forza. Il genio dell'omicidio silenzioso lo si può utilizzare solo con l'omicidio silenzioso in scheda che però è esclusiva di Kiri -
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Perfetto, non mi sembra di vedere errori. Approvata -
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La scheda va bene, giusto questi pochi accorgimenti:
- Hai 6 tecniche ON, di cui 2 shurikenjutsu. Dato che al tuo grado puoi avere 5 tecniche + 2 shurikenjutsu, se vuoi puoi inserire ancora una tecnica On.
- Visto che con la precedente scheda ne avevi 5 attive, in teoria per le 2 aggiuntive dovresti fare l'allenamento.
- Ho visto la suddivisione che hai fatto e penso tu abbia messo prima tutte le tecniche On e poi tutte quelle Off, evitando di specificare se le derivate fossero On o Off. E' giusto, non è sbagliato, solo che ti consiglio di specificare On/Off anche per le derivate, così da evitare fraintendimenti con altri utenti. -
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Potete tutti e tre cambiare scheda
Chosen_Undead e Snoop Lion: siete genin e finché rimarrete tali potrete fare tutti i cambi che vorrete senza malus.
» Miwa: visto che ti hanno forzato il cambio, anche per te non verrà considerato nel conteggio dei cambi massimi concessi.