Un passo verso casa...

...e oltre l'orizzonte

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    Madara Uchiha うちはマダラ




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    Nome: Madara | Clan: Uchiha | Villaggio: Kumo | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato
    La risposta di Leo tradì tutto il suo entusiasmo e la spensieratezza della sua età, sebbene fosse consapevole dei rischi del mestiere. Gli aggettivi usati, il tono della voce, persino i gesti facevano apparire quel ragazzino come qualcuno di puro e buono, senza troppi grilli per la testa e almeno all'apparenza pronto a fare amicizia senza doppi fini.
    La domanda successiva poi lo fece sorridere istintivamente, doveva aver capito che lo Sharingan gli dava qualche potere in più, abilità difficilmente riscontrabili in altri ninja o altri utilizzatori del chakra. Avrebbe voluto rispondere sinceramente ma forse non era ancora il momento di svelare tutti i suoi segreti, sicuramente non gli avrebbe detto i dettagli imparati attraverso i numerosi racconti del clan dopo la diaspora. Forse però poteva anticipargli alcune cose, facendo il misterioso per stuzzicare la sua curiosità innata.

    Vedi...Questi occhi devono mettere paura ed essere spaventosi, altrimenti che senso avrebbero ? Mi sono comunque divertito, mi sono impegnato e questo è quello che conta.

    Chiuse poi gli occhi, alzando il viso verso il cielo e puntellandosi con le braccia all'indietro. Il rumore di alcuni uccellini cominciava a farsi sentire dopo che si erano allontanati a causa dello scontro, il vento stormiva tra le fronde di alberi lontani e tutto sembrava essere avvolto da una luce particolare.

    Non te l'hanno detto in Accademia ? Le copie che sappiamo fare non hanno ombra, l'ho capito da quello. L'idea non era male, magari in futuro potrai migliorare la tecnica e fare cloni più solidi.

    Sorrise amabilmente, portando poi una mano sul fodero ed estraendo il tanto, soppesando la lama e osservandone i riflessi sul terreno. Era una bella arma, complicata da usare in gran parte degli scontri ma perfetta per essere impugnata con la bocca e fungere da ultimo baluardo.

    Eeeeeh, caro Leo...Per sapere maneggiare la spada in questo modo ci vogliono anni di allenamento, io ancora ne ho molti davanti. Però se ti impegni ogni giorno con costanza vedrai che qualcosa riuscirai a fare. Io, fossi in te, mi concentrerei su questa capacità innata di poter controllare il legno, di saperlo formare...Vorrei averlo io questo potere !





     
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    Nome: Leo | Clan: Hakure | Villaggio: Kumo | Grado: Genin


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    Questi occhi devono mettere paura ed essere spaventosi, altrimenti che senso avrebbero ?

    Che strano modo di pensare...ma effettivamente se persino in un allenamento mi aveva messo a disagio con un singolo sguardo, non ero così sicuro di voler sapere cosa si provava in un vero duello contro quegli occhi rossi. Certo che avere uno spaventa-i-nemici incorporato era super utile.

    Non so se Baa-san sarebbe stata d'accordo con lui però.

    Non te l'hanno detto in Accademia? Le copie che sappiamo fare non hanno ombra, l'ho capito da quello.

    Quella frase toccò un nervo scoperto, uno dei pochi motivi che avevo per prendermela con la mia famiglia. La ragione per cui non mi ero mai potuto fare amici fin da piccolo...

    La mia espressione cambiò da solare e allegra a pensierosa. Mi misi a sedere sulla sabbia cominciando a giochicchiare con essa, facendomi scorrere i granelli tra le mani senza guardare Madara-san in viso.

    Non ci sono andato, all'Accademia intendo. I miei genitori hanno sempre avuto paura che mi sarei buttato giù da un dirupo o simili se avessi imparato le arti ninja senza supervisione, quindi mi hanno insegnato a casa.

    Non mi piaceva parlare di quanto mi ero sentito escluso dal resto dei ragazzini di Kumo, di quanto mi dispiaceva non aver potuto conoscere nessuno della mia età fino a che non avevo incontrato Kaori. Mamma e babbo erano stati super-protettivi nei miei confronti, sapevo che mi volevano bene.

    Almeno adesso che secondo il villaggio ero un "adulto" avevo trovato qualcuno con cui divertirmi e passare il tempo. Poteva sempre andare peggio.

    Mi rialzai dopo qualche minuto di silenzio, Madara-san mi aveva suggerito di concentrarmi sul Legno, ma volevo diventare affidabile anche nel combattimento diretto e per quello mi serviva migliorare anche con la Katana.

    Dopo averla ripresa, pulita dai granelli di sabbia e rimessa nel fodero ripresi parola, tornando l'allegro Leo di sempre.

    Si, hai ragione. Devo essere in grado usare quello che ho in modi molto migliori. Quando uso il mio potere non posso solo creare legno, ma anche interagire con le piante intorno. Ho bisogno di pensarci bene però perché nessuno in famiglia mi può aiutare.




     
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    Leo aveva improvvisamente cambiato tono, espressione, sembrava essere diventato un altro ragazzino. In lui sembrava essersi affievolita la luce giocosa che lo caratterizzava, Madara non aveva saputo immaginarlo in altra maniera eppure eccolo lì, rabbuiato dopo avergli raccontato di come i suoi genitori lo avessero privato di fare l'esperienza dell'Accademia. Non riusciva a concepire un comportamento del genere, era un luogo sicuro e supervisionato da gente con tanta di quella esperienza alle spalle che avrebbero potuto far fronte a una torma immensa di bambini appena usciti dal grembo materno.
    Per Madara l'Accademia era stata fonte di relax e stabilità dopo diversi viaggi e spostamenti a causa del mestiere dei suoi genitori, aveva saputo coniugare le avventure e la visione del mondo con la disciplina e il rigore che veniva impartito alle aspiranti leve di Kumo. Frequentarla era una palestra di vita e non riusciva a comprendere come i genitori di Leo potessero essere così chiusi nei suoi confronti. Si trattava di un ragazzino in grado di badare a sé stesso e di utilizzare diversi artifici per cavarsi d'impiccio, con un po' d'esperienza sarebbe riuscito a fare grandi cose.

    Un peccato...

    Qualche minuto di silenzio intercorse tra i due, un silenzio scevro da imbarazzo e pieno di pace e tranquillità, senza tensioni di nessun tipo, rotto solamente quando il giovane Hakure si alzò per prendere la katana e ripulirla. Sembrò tornare lo stesso ragazzino di sempre e anzi nelle sue parole Madara riuscì a intravedere una punta di orgoglio e determinazione che sicuramente non gli avrebbero fatto male, lo avrebbero aiutato a crescere e a raggiungere i suoi obiettivi. Certo che però le ultime parole tradirono una sorta di malinconia latente, come se fosse solo e non avesse nessuno che potesse aiutarlo in questo percorso o capirlo profondamente. L'Uchiha conosceva quelle emozioni e non avrebbe voluto fare in modo che un suo compagno potesse farne esperienza.

    Ti aiuterò io, Leo. Ci alleneremo insieme, così miglioreremo i nostri punti deboli e magari potrai prendere spunto.

    Madara quindi si alzò e indossò i vestiti parzialmente asciutti, scrollandosi di dosso un po' di terra appiccicata, dopodiché si avvicinò a Leo e gli pose una mano sulla testa, scompigliandogli i capelli con fare bonario.

    Ci vediamo nei prossimi giorni allora. E dillo ai tuoi genitori che non vai a romperti l'osso del collo !

    Con un sorriso quindi si sarebbe allontanato da lì, dirigendosi verso casa con la consapevolezza di aver forse trovato per la prima volta dopo tanto tempo un amico.



     
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    Mi ero fatto un amico! Il mio primo amico!

    Madara-san prima di alzarsi ed andare via mi aveva anche chiesto di rivederci per allenarsi insieme! Già oggi, dopo solo pochi scambi, mi sentivo molto più sicuro di me ed avevo imparato moltissime cose: ad esempio che urlare una frase ad effetto prima di colpire l'avversario come aveva fatto Daisuke-sensei durante l'esame funziona solo se sei moooolto più forte del tuo bersaglio.

    Allora ci vediamo nei prossimi giorni! Mataneeeeee!!

    Il sole era alto nel cielo e nonostante Kumogakure fosse situata in alto tra le montagne, il suo calore asciugò pressoché totalmente i miei vestiti prima che mi trovassi davanti alla porta di casa, forse la mamma non se ne sarebbe accorta e mi avrebbe lasciato pranzare senza farmi la doccia prima! Avevo una fame...

    Ogni volta che tornavo a casa, sentivo una tranquillità e calore dentro di me che non provavo da nessun'altra parte...chissà quanto ancora sarebbe durata questa pace? Anche se nubi si addensavano all'orizzonte, non ne ero minimamente consapevole: avevo appena intrapreso la via dei ninja e mi sentivo inarrestabile!!!

    Non vedevo l'ora di raccontare a Otousan, Okaasan e Baasan quello che avevo fatto oggi, anche se probabilmente avrei fatto meglio ad omettere le lame sguainate e la gigantesca palla di fuoco che Madara-san mi aveva lanciato contro. Magari quello lo potevo tenere per me.

    C'è nessuno in casa? Sono tornatoooooooo!!!



     
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    Scontro Amichevole, breve e poco intenso, ma data la natura della Role più che buono.
    Ucci ucci sento odor di Role di background per Ipnotico :giangi:
     
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