Votes given by ¬Wævu

  1. .

    u8gpAvv |Nome Pg: Kaori Hyūga.
    u8gpAvv |Rango: Genin.
    u8gpAvv |Abilità Innata: Byakugan.
    u8gpAvv |Abilità Speciale: Rancore della Terra.
    u8gpAvv |CPG: Stile dell’Ubriaco.


    u8gpAvv |Indice GDR:
    Narrato - «Parlato» - «Pensato»

    u8gpAvv |Scheda Pg: 香織
    .





    Quel ragazzone la sorprendeva sempre di più, più tempo passava alla sua compagnia più rimaneva meravigliata dalle sue -genialate- incredibili idee.
    Rimase per un attimo sorpresa sulla proposta, certo erano delle copie però come aveva appena detto lui: sarebbero state utili per la spesa, perchè non ci aveva pensato prima? Le cose classiche e faticose erano le più semplici ma cosi era certamente più comodo e sopratutto, poteva riposarsi nel mentre eseguiva la commissione richiesta.
    Appena si girò per accettare la sua proposta, notò che aveva distolto lo sguardo o stava guardando altrove.


    « Va bene.. sembra un'idea molto carina »

    Si avvicinò alle copie del biondino per far leggere la lista cosi che potessero dividersi le varie cose per semplificarsi la ricerca, dopodiché avrebbe messo il fogliettino in tasca cosi nell'eventualità fosse mancato qualcosa, poteva controllare successivamente.
    Una volta cacciate le copie, si sarebbe inchiodata davanti al gigante per poi agitare la mano davanti alla sua faccia in modo di attirare la sua attenzione verso di lei.


    « Hey hey ! Cosa stai guardando? »

    Chiese guardandolo continuando ad agitare la mano davanti al suo volto, gli avrebbe dato fastidio? Non le importava, voleva andare a curiosare in giro tra quei infiniti colori e quell'atmosfera cosi calorosa e piacevole e magari, lo avrebbe preso a pugni un po' giusto per divertimento ma anche per allenamento -sisisi, certamente- proprio cosi.

  2. .

    XqSrlIq
    5cIUwtP

    Taishiro Otokozuki
    Link Scheda

    La nostra strategia combinata non aveva dato i suoi frutti contro un avversario simile... di certo sarebbe stata una prova ostica, non poteva essere diversamente: l'esaminatore fu sì preso dalla mia tecnica, e quindi conseguentemente bloccato, ma non batté ciglio dinnanzi alla serpe evocata da Ayame. Quando il rettile si lanciò all'attacco, l'Akimichi rispose ingigantendo la propria mano e scagliando via con facilità immane il serpente, il tutto con una semplice schicchera: al pari di una biglia, l'evocazione della mia compagna d'esame fu lanciata oltre il punto in cui io e lei ci trovavamo, con il nostro avversario, sorridente, che si trovava pronto a colpire ancora una volta allo stesso modo.
    Usare la mia innata su un avversario del genere potrebbe essere rischioso... ma cosa ho da perdere? Non conosco altre tecniche che potrebbero metterlo fuori gioco, e la stessa cosa vale per Ayame. Potrei farmi male, ma qui è tutto o niente: o ci dimostriamo validi, o ci tarperanno le ali, mi ritrovai a pensare. Il nostro opponente era forte, rispetto a noi di certo con un'esperienza superiore, e batterlo sarebbe stato difficile, se non quasi impossibile a quei livelli; dovevamo però dimostrare di avere la stoffa per divenire ninja degni di questo nome, rivelarci degni del titolo di genin... ed avrei fatto quello che potevo pur di andare avanti nel sogno mio e di Kaniko.
    L'ennesima schicchera era pronta ad essere scagliata, solo in attesa che noi facessimo la prima mossa, ed è ciò che io avrei fatto: mi sarei mosso per avvicinarmi, abbastanza da essere in range per poter essere colpito dal suo attacco, ed avrei quindi cercato di stabilizzarmi meglio al suolo; grazie alla forza che mi contraddistingueva, avrei cercato, tramite due pedate cariche di potenza, di incastrare i miei piedi nel terreno, così da poter ricevere al meglio l'attacco nemico.
    Vi fossi riuscito, quando la schicchera fosse partita, avrei cercato di bloccarla afferrando il dito dell'esaminatore con entrambe le braccia, in un tentativo di fermarla e darmi così modo di far presa sulla sua appendice, in modo da poter quindi procedere: avessi avuto successo nel tentativo di afferrare e bloccare il dito, avrei cercato di sfruttare la presa così acquisita per mettere in pratica la tecnica del mio clan, la Fauce del Divoratore. La mia bocca si sarebbe estesa a grandi livelli, e, provando a bloccarlo così, avrei fatto si di andare a cercare di prendere in bocca la manona ingigantita partendo dal dito, così da limitarne i movimenti e sfruttare la situazione.
    Non credevo che il chunin, eventualmente trovatosi in quella situazione, avrebbe ingrandito di più il proprio corpo col rischio di farmi seriamente del male, ed al contempo se si fosse rimpicciolito, mi avrebbe dato l'occasione di avanzare nell'atto di ingurgitarlo e chiudere la partita.
    Fosse andato tutto come doveva, ci saremmo trovati in una posizione di stallo, dove Ayame avrebbe trovato magari più libertà di azione.

    Stato Fisico: Ottimale
    Stato Psicologico: //
    Chakra Elementali Utilizzabili: Doton

    Abilità Innata: Via del Divoratore
    Abilità Speciale: //
    Caratteristica PG: Forza Sovrumana

    Armi Personali:
    CITAZIONE
    //

    Equipaggiamento:
    CITAZIONE
    Kunai: 3
    Shuriken: 5

    Tecniche Usate:
    CITAZIONE
    5OywMQ6
    Nome Tecnica: Fauce del Divoratore
    Nome Originale: Musabori Kuu Mono No Kuchi (むさぼり食う者の口)
    Raggio: Corto Raggio
    Classificazione: Nintaijutsu
    Sigilli: No
    Descrizione: Tecnica derivata da Abilità Innata. L'utilizzatore sarà capace, concentrando chakra nella sua mascella, di estendere il proprio apparato orale, ingigantendo la propria bocca ed estendendo la sua gola ed il suo stomaco, per poter così ingerire completamente o risputare fuori, nel caso sia stato ingerito precedentemente, un altro ninja.
    Una volta ingerito il corpo di un altro ninja vivente, l'utilizzatore ne potrà sfruttare la riserva di chakra, e l'alterazione primaria di chakra elementale, potendo così usufruire di tecniche che esulano dalle proprie alterazioni con la medesima capacità di controllo della propria alterazione secondaria di chakra elementale.

    XqSrlIq

    Scheme Code: ·MidoriMitchell· ~ Don't copy ©
    Want your own? GET IT!

  3. .

    Yu Asakura 優 麻倉



    700f325b92914ef4b31d3dc7441315c4

    Nome: Yu | Clan: Asakura | Villaggio: Iwa | Grado: Tirocinante


    Narrato - Parlato - Parlato Altrui
    Ospedale Centrale di Iwagakure
    Yu-kun, immagino tu non sappia ancora utilizzare il chakra curativo, giusto?

    Le condizioni del paziente erano stabili da quello che potevo vedere, ma c'erano alcune lacerazioni ancora da richiudere sul suo corpo. Stranamente le ferite non stavano sanguinando nonostante fossero ancora aperte, c'entravano forse qualcosa quelle strane lumache? Erano qualche specie rara di sanguisuga? Non avevo mai visto degli animali del genere prima.

    Esatto Nami-sama: ho capito la teoria che c'è dietro o almeno penso, ma ancora non sono mai riuscito ad usarlo.

    Mi spiegò quindi, dopo aver mandato a riposare anche l'altro medico rimasto nella Sala, la peculiare abilità di quello che aveva definito il suo...richiamo? Nel libro c'era scritto in effetti che i richiami erano stati delle preziose armi segrete per i ninja del passato, con particolari capacità e poteri a loro affini. Non dovevo stupirmi che quello della dottoressa fosse così utile.

    Certo, farò del mio meglio per darle tutto il chakra di cui ha bisogno.

    Di nuovo quella strana sensazione. Da come si era approcciata al trasferimento, incitandomi ad avvisarla immediatamente qualora mi fossi trovato senza riserve, pensavo che sarebbe stato qualcosa di spossante, traumatico quasi.

    Dopo aver fatto due più due tra quello che avevo letto a casa e visto poco fa, utilizzare il proprio chakra per guarire gli altri doveva essere estremamente dispendioso. Qual era il problema quindi? Che non mi sentivo stanco.

    Per dirlo in parole povere, sentivo che la mia forza vitale stava calando pian piano riversandosi verso la dottoressa, ma era come se si stesse cercando di svuotare una vasca da bagno piena d'acqua con un bicchiere. Giudicando anche dall'espressione curiosa con cui mi stava guardando, potevo solo dedurre che non fosse qualcosa di normale, un'anomalia.

    Gliene avrei parlato di certo più avanti.

    Il tutto durò circa un minuto durante il quale le condizioni fisiche del paziente, almeno per quanto potevo vedere a livello esterno e di pulsazioni, migliorarono a vista d'occhio. E non era un'esagerazione: vidi davanti ai miei occhi tessuti riunirsi, tendini ricongiungersi e la pelle ricrescere sopra la maggior parte dei tagli che aveva. Questo era il mondo in cui mi stavo avventurando?

    Ora vediamo come te la cavi con la sutura senza chakra...Katsuyu, lasciane una da chiudere.

    Ed ecco la parte di verifica, me la stavo già aspettando dopotutto. La ferita che avrei dovuto chiudere si trovava all'altezza della spalla del paziente, già ripulita e non troppo profonda. Non un gioco da ragazzi, ma si poteva decisamente fare.

    Le condizioni stabili del paziente, la sua incoscienza e la presenza della dottoressa (era in ogni caso rassicurante averla lì come supervisore per il mio primo vero intervento pratico) mi diedero abbastanza sicurezza da superare l'esitazione iniziale al pensiero di utilizzare ago e filo su una persona.

    Senza musica a rilassarmi non fu facile tenere la concentrazione per tutto il tempo, soprattutto a causa del ripetitivo rumore della macchina che misurava il battito cardiaco, ma riuscii a tenere chiara la mente per il tempo necessario.

    Dato che la ferita era in una posizione che difficilmente sarebbe potuta rimanere immobile durante i vari movimenti del soggetto e non avevamo fretta decisi di impiegare più tempo per un lavoro calmo e metodico: una sutura a punti staccati avrebbe resistito meglio allo stress e consentito dopo un po' di riposo una totale ripresa motoria.

    Che gliene pare?




  4. .


    Pyke Kaguya かぐやパイク
    download__2__0
    tumblr-n96umf65zo1r0bee2o1-500-copia

    » Nome: Pyke
    » Clan: Kaguya
    » Rango: Genin
    » Villaggio: Kiri
    » Innata: Controllo delle ossa
    » Speciale: Rancore della terra
    » C. Pg: Genio dell'Omicidio Silenzioso
    » Elemento #1: Suiton
    » Elemento #2: Raiton
    » Carattere: Introverso e freddo


    Narrato, Pensato,ParlatoVoci

    Pyke osservò con un misto di interesse e macelata goduria l'interrogatorio, gioendo quando prese la via della tortura.
    Uccidi! Sventra! Sangue!
    Non ancora...presto.
    Osservò i suoi compagni torturare prima fisicamente, poi psicologicamente il malcapitato, e prese la sua decisione. Gli anni di esperienza gli avevano insegnato che un uomo può resistere alla tortura fisica, che comunque richiede un solo uomo, mentre la paura è ciò che distrugge le persone. Fece un cenno al compagno che gli lasciò campo, ed arrivò faccia a faccia con l'interrogato.
    Te parli, convinto che i tuoi capi siano in grado di ucciderci. Sento la puzza della tua paura.
    Si avvicinò ancora di più, lo sguardo gelido fisso negli occhi del malcapitato.
    Tu non sai cos'è la paura. Non ancora.
    Mentre parlava con tono basso e freddo, dalle spalle iniziarono a fuoriuscire entrambe le spalle, le scapole si allargarono fino a formare due ipotetiche ali di ossa, e le costole uscirono dallo sterno, come una gabbia demoniaca.
    Non siamo semplici esseri umani. Noi siamo i tuoi incubi, e presto saremo gli incubi dei tuoi compagni. Ma prima di arrivare a questo, te puoi soffrire. Tanto. E più soffrirai, più tempo passerai tra atroci sofferenze, più io cercherò uno ad uno ogni compagni, famigliare o amico della tua vita, e gli farò passare esattamente quello che passerai te.
    In un climax, abbassò la bandana legata sul volto, facendo crescere i denti per formare delle zanne, ed esplodendo dalla schiena le fibre nere, diventando l'incarnazione di un Dio della Morte agli occhi del soldato.
    Ora PARLA.



  5. .

    u8gpAvv |Nome Pg: Kaori Hyūga.
    u8gpAvv |Rango: Genin.
    u8gpAvv |Abilità Innata: Byakugan.
    u8gpAvv |Abilità Speciale: Rancore della Terra.
    u8gpAvv |CPG: Stile dell’Ubriaco.


    u8gpAvv |Indice GDR:
    Narrato - «Parlato» - «Pensato»

    u8gpAvv |Scheda Pg: 香織
    .





    Nel mostrargli la lista della spesa, egli si fece decisamente più vicino a lei ed essendoci pochissima distanza tra i due, istintivamente si avvicinò a lui con il naso e poté percepire il suo odore
    -finalmente- senza pensare che magari facesse un po' strano o altro.
    Rimase con il foglietto in mano e concentrata a memorizzare il suo odore nella mente, il biondino si era distaccato -leggermente- da lei per proporsi ad aiutarla -indirettamente-.


    « Adorabile questo gigante »


    Pensò nell'osservarlo cosi imbarazzato e impacciato suscitandole un' innocua e dolce risata, la quale cercò di nascondere coprendosi la bocca con le mani.
    L'osservò molto lasciandolo parlare e spiegarsi con un certo -forse- disagio, ed un po' confusa nel capire a cosa alludesse con quelle parole, dato che ancora non capiva molto il doppio -innocuo- senso. Ma in quel momento, suscitò in lei un senso di dolcezza talmente tanta che percepiva la sua indole altruista nei suoi confronti ma non voleva essere invadente verso di lei.
    Quanta purezza...


    « Se mi aiutassi, farei prima e sarebbe -sicuramente- meno pesante per me trasportare le cose.. »

    Lo guardò ancora per una volta negli occhi mentre il biondino aveva lo sguardo altrove, molto probabilmente stava osservando il paesaggio per l'imbarazzo della situazione e si mise al suo fianco per poi indicargli con l'indice la direzione che avrebbero dovuto proseguire insieme per adempiere alla lista della spesa. Attendendo anche un suo cenno di approvazione ma anche se non ci fosse stato, voleva stare con lui e voleva la sua presenza in quella giornata e magari in quelle future...

    « Di qua. Andiamo. »

    Gli fece cenno di seguirla ed con una certa sicurezza, si stava incamminando in un vicolo che li avrebbe portati al mercato del villaggio, ovviamente non avrebbe distolto lo sguardo da lui dato che -ormai- era incuriosita dalle sue espressioni e sopratutto voleva assistere ad ogni sua sfumatura, non l'aveva visto cosi e tale visione le stava piacendo...molto. Kaori conosceva tutti i vicoli di Kumo e anche della periferia, le piaceva molto incamminarsi e perdersi in essi e quindi, non vi era il rischio di perdersi o di sbagliare vicolo, se fosse successo era sicuramente volontario
    -giusto per stare più tempo con lui- e quindi, di sua iniziativa.

  6. .

    Anri Okita 沖田杏梨




    5ab277f59d99d6d962cf8000f6f2e01c

    Nome: Anri | Clan: Okita | Villaggio: Iwa | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato
    Uno sguardo d'intesa della sensei e tutto accadde abbastanza velocemente da non darle nemmeno il tempo di accorgersi della situazione. Dopo essersi inabissata, infatti, la sensei sparì dalla vista per poi riapparire poco più tardi dopo aver trascinato sul fondo il maniaco travestito da ragazza. Qualche gorgoglio a pelo d'acqua e poi Nami riapparve con il soggetto sulla spalla, evidentemente dopo averlo trattato per bene e con i guanti...di ferro forse, visto che sembrava senza sensi. Rimase abbastanza stupita della velocità con la quale aveva terminato quel compito, molto simile alla rapidità con la quale aveva messo fine alla minaccia dei banditi durante l'esame genin. Quella donna sembrava possedere capacità fuori dal comune, qualcosa di difficilmente spiegabile per una come lei, eppure le ispirava ancora più curiosità e voglia di apprendere quei trucchetti. Dal canto suo, Anri avrebbe potuto contare su capacità fisiche molto avanzate e forse ancor più forti erano quelle mentali, le sarebbe tuttavia servito qualcuno in grado di insegnarle come controllare meglio il tutto, evitando situazioni come quelle occorse nel corso di quella missione di salvataggio.

    Ehm...ciao Mariko. E scusa per il disagio.

    Si congedò con un certo imbarazzo dalla figlia del mercante, consapevole di aver attirato un bel po' di attenzione e soprattutto di aver dato qualche occhiata di troppo al suo corpo nel momento dei saluti. Finalmente avrebbe potuto rilassarsi e questa cosa influì anche sul suo comportamento, impossibile non gettare l'occhio su quel fisico così prorompente.
    Seguì poi la sensei negli spogliatoi, tornando a vestire normalmente e coprendo il suo corpo con gli stessi abiti con cui ovviamente era arrivata alle terme. Insieme a Nami si diresse fuori, stando in silenzio e ripensando a quanto era accaduto, non tanto a livello della missione ma dentro di sé. La sua mente aveva mostrato di poter reggere lo scontro con la sua parte malvagia ma a che prezzo ?

    Non è stata complicata ma solo perchè ci sei stata tu...Non credo di avere tutte queste grandi capacità investigative, da sola avrei combinato più casini.

    Un sospiro e poi qualche istante di silenzio, lo sguardo si abbassò ripensando a come aveva rischiato per ben due volte di lasciar prendere il controllo alla belva.

    Il difficile è stato controllare certi istinti, cercare di evitare che la maledizione potesse prendere il sopravvento. E' strano, posso controllarne alcuni aspetti e persino farla uscire parzialmente pur mantenendo la lucidità, ma ci sono casi in cui sembra essere sul punto di prendere piede e non lasciarmi scampo. Non so come fare per riuscire a controllarla del tutto, forse tu...

    La reticenza finale e uno sguardo da cucciolo bastonato avrebbero rivelato molto più delle parole, facendo forse capire che aveva bisogno di un supporto più stretto...



  7. .

    Yu Asakura 優 麻倉



    700f325b92914ef4b31d3dc7441315c4

    Nome: Yu | Clan: Asakura | Villaggio: Iwa | Grado: Tirocinante


    Narrato - Parlato - Parlato Altrui
    Reparto di Ematologia e Trapianti
    Ok, ricapitolando brevemente, la dottoressa Nami Rakurai che sembrava avere la mia età, era anche il comandante delle nostre forze ninja? Se me lo avesse detto chiunque altro avrei pensato fosse una battuta, ma qui stavamo avendo una conversazione formale...

    Osservandola meglio effettivamente potevo intuire che sotto il camice si nascondesse (neanche troppo) un fisico ben allenato a rispondere alle minacce esterne, quanto al controllo sul suo chakra beh, un medico doveva essere pronto ad agire in qualsiasi circostanza, quello ce lo insegnavano persino a scuola.

    Ho bisogno di qualcuno che mi assista, così da poter tener attive entrambe le mansioni.

    Quello era quindi ciò che si aspettava da me. Diventare un iryo-nin, agire sul campo...era una proposta pericolosa quella che mi aveva fatto, ma anche molto interessante. Molto più di tutte le altre che avevo ricevuto dopo il diploma.

    In fondo, cercavo qualcosa di nuovo, di eccitante, di avvincente. Qualcosa che mi avrebbe permesso di agire in prima persona. Se quello che mi stava proponendo era un posto da assistente sia sul campo che in laboratorio, era un'offerta da non prendere alla leggera.

    Cosa sai del mondo ninja?

    Conosco le basi: tanto tempo fa i ninja di tutti i Villaggi si facevano la guerra ammazzandosi tra loro, poi ad un certo punto venne la Nebbia che pose forzatamente fine alle ostilità e ci separò tutti. Lo status quo è rimasto questo per qualche centinaio di anni se non erro, con i Ninja che sono passati da esercito a polizia e forze dell'ordine, ricevendo comunque fondi speciali dal governo a quanto si dice in giro.

    Presi una breve pausa per vedere se Nami aveva reagito in qualche modo alle mie parole. La Storia non era mai stata il mio forte, avevo sempre preferito altre materie a scuola, ma le polemiche sui soldi stanziati per la difesa invece che per istruzione o altro erano all'ordine del giorno a Iwa. Che noia la politica.




  8. .
    Parlato
    Pensato
    Parlato Altrui
    Narrato

    Scheda


    Dalla, chiamiamola pure "conversazione" per comodità, venne fuori che tutti e tre eravamo combattenti corpo a corpo, che rendeva le cose abbastanza semplici in caso di combattimento di gruppo, ma ciò ci rendeva tutti vulnerabili contro nemici che combattevano sulla distanza.

    Ed entrambi sembrano più prediligere la furtività al confronto diretto. Non che ci sia nulla di male, fintanto che non interferiscano con il mio modo di combattere.

    E l' altro albino del gruppo, che chiamavo ancora "Intruso", dato che non aveva nemmeno menzionato il suo nome, a definirsi immortale! Nulla al mondo era davvero eterno, perciò la sua era probabilmente arroganza dettata da un' incredibile abilità difensiva o una fortuna sfacciata. Come direbbe il nonno:

    "Tutti sono immortali, fintanto che non vengono uccisi."

    Mormorai quella frase a voce abbastanza alta da poter essere sentito, per poi tornare a concentrarmi sulla strada, e ignorando l' eccessivo ottimismo del capomissione. La sola cosa che sapevamo l' uno dell' altro era come preferivamo combattere, né più né meno, e dubitavo che ciò avrebbe portato ad un perfetto gioco di squadra.

    Il resto del tragitto fu tranquillo, arrivando in vista dal villaggio che cercava di separarsi dal resto del Paese dell' Acqua, e lì il Rosso decise di formare un primo piano d' azione, oltra all' annunciarci che saremmo stati messi alla prova e che lui avrebbe agito solo in caso strettamente necessario.

    Magnifico! Così se tutto va in merda, la colpa sarà principalmente nostra. Che paraculo...

    Subito dopo che ebbi avuto quel pensiero, ricevemmo l' improvvisa visita di un uomo a cavallo, attrezzato di torcia e cesto, che chiese il motivo della nostra presenza.
    Il Sensei, scaricò tutta la cosa su di me, mentre lui e gli altri due andavano ad approntare il campo-base. Nominandomi "capo" della comitiva, ora mi sarei dovuto sorbire tutta la serie di domande che il tizio mi avrebbe fatto.

    Certo. Lasciate fare a me, e vedrò di sistemare tutto con questo buonuomo.

    Dissi, con un sorriso finto e un' espressione che sperai potesse sembrare amichevole e pacifica. La sera stava iniziando a scendere, e giudicando dall' attrezzatura dell' uomo, questi poteva facilmente essere un sorvegliante della città, cogliendoci sul fatto durante un giro di perlustrazione dell' area circostante. Poteva anche essere un tizio qualunque che stava andando a raccogliere funghi, ma dubitavo che fosse questa l' ora giusta per uscire dalle mura, se non si era certi di avere capacità adatte a sopravvivere, ovvero combattere.

    Attesi un momento che i miei compagni si fossero allontanati, e poi mi rivolsi all' uomo.

    Non ha ragione di preoccuparsi, signore. Siamo solo di passaggio. Ci stiamo accampando per la notte, prima di dirigerci più a monte per sbrigare degli affari. Guardi, posso pure darle prova tangibile di ciò che sto dicendo...

    Con movimenti lenti e misurati per non allarmarlo, estrassi la busta in cui avevo ricevuto la richiesta di missione dalla tasca dei pantaloni, e gliela porsi con la mano sinistra, invitandolo a prenderla.
    Una volta che fosse giunto a un paio di metri da me, avrei agito: avrei estratto Kaku, sbattendo la sbarra contro il ginocchio della zampa anteriore del cavallo, con lo scopo di farlo cadere e, con un po' di fortuna, schiacciare il suo cavaliere col suo peso, immobilizzandolo. A quel punto, avrei avuto io un paio di domande da fargli!
  9. .
    Esame concluso. Sotto troverete i nomi dei promossi. Ci tengo a precisare che la mancata promozione non è dovuta alle capacità del player ma al livello del personaggio e alla costanza mostrata all’interno dell’esame.

    Promossi:
    Kai Uchiha
    Rei Hyuga
    Saito Ashikaga
    Eiji Aoki

    Nonostante il cambio scherza di Eiji lascio comunque la sua promozione. Potrà riprenderlo in qualsiasi momento.
  10. .

    AltruisticPotableEasternglasslizard-size_restricted




    Asuka Uzumaki 明日香
    Narrato, "Pensato", «Parlato», Parlato altrui


    «Certo che è ok, io non dico le bugie!» questa però lo era.
    Felicissima nel sapere che sulla sua fronte spettava il simbolo del suo villaggio, Asuka osservò stupita il moro unire le mani in un sigillo, mentre le sopracciglia s'alzarono più che potevano e gli occhi le si illuminarono. Oh per tutti i kami: ma era fortissimo!
    «GUARDAMI!»
    Non importa se già, il povero Eiji lo stava facendo, Asuka s'indicò la faccia con entrambe le mani.
    «Io ce l'ho il chakra?!»
    Per quanto sapesse qualcosa del mondo che fu, non si era mai premurata di allenarsi o cose simili, aveva vissuto la sua vita un quarto di ramen alla volta. (semicit)
    Entusiasta, si perse per qualche attimo anche negli occhi di Ayame, sorridendole dolcemente.
    Ancora una volta però, il maggiore catturò la sua attenzione con l'ennesima domanda che Asuka percepì come inquisitoria.
    Sbuffò, incrociando le braccia al petto e alzando gli occhi al cielo.
    «Sììì~»
    Cantilenò mantenendo lo sguardo alto: quanta poca fiducia nel prossimo!
    «Se fosse così allora nessuno di noi morirà, giusto?»
    Se l'idea generale era quello che sarebbe andato tutto bene, Asuka avrebbe disegnato sul foglio il simbolo di Konoha con qualche cuoricino all'angolo inferiore del foglio.
    Quello che ovviamente non si aspettava di fare esplodere, ma ne siamo proprio sicuri?
    Bho.

  11. .

    Satomi Habana 名前 Pg




    Madara_0000_Layer_7

    Nome: Satomi Habana | Clan: / | Villaggio: Iwa | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato
    Satomi ebbe una rapida introduzione al messaggio inviato tramite il falco
    "Sei la kunoichi adatta a questo tipo di missione"
    Cosa intendeva Nami con quella frase? Poteva far riferimento al particolare culto venerato dalla ragazzina il quale le donava la possibilità di eludere la morte così da renderla un'arma efficace contro le imboscate. Se veramente ce ne fosse stata una avrebbe sicuramente meno possibilità di perire a causa di essa rispetto ad un altro Shinobi del suo stesso rango. Oppure poteva far riferimento alla sua ideologia secondo la quale metteva il Chaos in cima alle necessità; pensiamo a queste ultime come uno schema piramidale all'interno del quale, alla base, si trovano le necessità più futili (come, nel caso di Satomi, avere un qualsiasi tipo di legame affettivo con altre persone) e sulla punta le necessità più importanti (non a caso, difatti, il Chaos ed il ricevere e infliggere dolore si trovavano nel vertice). Forse era la candidata ideale per tale ragione? Questo pensiero avrebbe pervaso la mente di molte persone, ma non quella della piccola Habana che, in quel momento, pensava solo alla missione.
    Dalla borsa portaoggetti, posta sul fianco destro, tiró fuori il pezzo di carta stropicciato mandatole tramite la civetta e lo poggiò sulla scrivania con la scritta verso l'alto
    Questo è suo, Sensei
    Si voltò lentamente per uscire dalla stanza quando, con le coda dell'occhio, vide un timbro sdraiato sulla scrivania la cui base era rivolta verso Satomi. La sua attenzione fu catturata non tanto dall'oggetto posto in posizione non consona -da quel poco che conosceva Nami non sembrava una persona disordinata, era forse un messaggio che le voleva inviare?- ma dallo strano simbolo. In quel momento ci fu come un flash nella mente della jashinista che si fermò di scatto mentre la sua mente vagava in un passato abbastanza recente. Quel simbolo, ricordava, lo aveva trovato sia nell'invito dell'esame Genin, sia in quella dell'attuale missione e sulla scrivania della jonin. Che nesso aveva il tutto? Cos'avevano in comune tutti loro? Una kunoichi che si fa di erba, una jashinista, un ragazzo che annusa tutti, una ragazza che perde il controllo e spacca tutto ed una pacifista? Erano l'uno l'opposto degli altri, l'unica cosa che li accomuna era quello strano marchio.
    Dopo pochi secondi la sua mente tornó al presente facendole scuotere la testa come per scacciare via i pensieri. Si girò verso Nami indicando il timbro
    cosa significa quel sigillo? Non è il simbolo di Iwa e mi sono arrivati due messaggi da parte sua con quel marchio. Cosa vuol dire? Cosa rappresenta?"
    Poteva essere tutto come poteva essere niente, se stavano facendo qualcosa alle sue spalle lo avrebbe sicuramente scoperto, nonostante la sua giovane età non si è mai fatta prendere in giro da nessuno, forse questo era uno di quei casi? Se Nami avesse risposto avrebbe tolto, probabilmente, qualche dubbio.
    Satomi stava cambiando, piano piano, dall'esame Genin, iniziava a ragionare di più -a mente lucida- e dava maggiori attenzioni ai dettagli. Tutto questo era sinonimo di maturità? Questo portava essere un ninja a tutti gli effetti?




  12. .

    AltruisticPotableEasternglasslizard-size_restricted




    Asuka Uzumaki 明日香
    Narrato, "Pensato", «Parlato», Parlato altrui


    "Sono... morta?"
    Aprì gli occhi in una stanza anonima, con un leggero mal di testa che tentò di scacciare scuotendo il capo scarlatto.
    Fece roterlare prima una e poi l'altro braccio constatando che non era ferita, ma come c'era arrivata lì?
    "Ah giusto, la botola!"
    Qualche anima pia dall'alto le aveva lanciato una corda ed era giunta appena oltre al parapetto della balconata prima di perdere i sensi in quel corridoio e ritrovarsi quindi in quel posto, illuminando dalle grandi vetrate.
    Non fu però il paesaggio circostante ad attirare la sua attenzione, bensì un biglietto su di un tavolo che Asuka raggiunse con facilità mentre la voce metallica ancora una volta si propagava nello spazio.
    Non la stava propriamente ascoltando, risultando più affascinata dal comprifronte: fa niente se c'era una carta-bomba appiccicata sopra: sperava quantomeno di avere un simbolo carino!
    Indossò la targhetta chiudendo gli occhi per evitare di esplodere ancor prima che la prova avesse inizio, aprendo la porta verde che avrebbe mostrato gli altri due aspiranti genin.
    Gli occhi si fissarono subito sul ragazzo che l'aveva appellata Gaki, salvandola però da una roccambolesca caduta, quindi aveva emozioni contrastanti riguardanti il moro.
    «Ah, sei tu!»
    E poi lo aveva anche visto arrampicarsi con i piedi -letteralmente- su quella colonna, insomma, doveva essere fortissimo, forse era meglio non farlo arrabbiare. L'indice che lo additava con fare di sfida si abbassò poco dopo, mentre Asuka andò ad assicurarsi che il coprifronte fosse ben saldo alla testa.
    «Non ho capito bene questo gioco...»
    Fece, osservando con attenzione il simbolo che aveva Eiji.
    Fu a lui che si avvicinò, allungando la mano.
    «Comunque io sono Asuka. Asuka Uzumaki, piacere!»

  13. .

    AltruisticPotableEasternglasslizard-size_restricted




    Asuka Uzumaki 明日香
    Narrato, "Pensato", «Parlato», Parlato altrui


    Il sole stava sorgente: bene. Cioè, male. Questo voleva dire che Okāsan si sarebbe svegliata presto e altrettanto presto avrebbe notato la sua assenza.
    Ma cosa sto facendo...
    Asuka si portò le mani a massaggiarsi la testa: la pazienza in quelle circostanze non era il suo forte e diciamo che il gruppetto alla sua sinistra che dava forfait tornandosene a dormire a casa, non aiutava.
    Insomma: non le serviva avere ansia di essere osservata, per sentirsi agitata.
    Però insomma "chiamata alle armi", pareva qualcosa di grosso, di bollente. E a lei piaceva, sotto sotto, giocare col fuoco.
    Gli interminabili minuti passarono tra uno sbadiglio e l'altro che comunque, data l'ora, sembravano non voler terminare.
    Si dovette battere un paio di volte le mani sulle guance con decisione, perchè già dopo mezz'ora si stava iniziando ad annoiare. Le persone invece, aumentavano.
    La voce che fuoriuscì dagli altoparlanti sparsi per il perimetro riuscì per qualche attimo ad ammutolire il chiacchiericcio presente, gelandole il sangue nelle vene al divieto di uccidere: non aveva mai pensato nemmeno di farlo!
    Aveva anche accennato ad un "esame genin?" Per tutti i kami: aveva la possibilità di diventare uno dei primi ninja dopo duecento anni che non si vedevano più? Ora sì, che aveva un motivo vero per rimane.
    Il fumo che fuoriuscì subito dopo la colse alla sprovvista abbastanza da farle fare un passo indietro, cadendo in pieno nella "trappola" di un ragazzo che doveva essere poco più grande di lei. Fu una sensazione strada sentire l'equilibrio venir meno, per poi arrestare la caduta a mezz'aria.
    Il braccio le era stato stretto in modo gentile abbastanza da non farle percepire alcun dolore, e le diede il tempo di osservare il suo salvatore, mentre tornava ad una posizione più naturale.
    Piegò appena la testa di lato, sfoderando un sorriso a millemila denti mentre incastonava il proprio sguardo in quello altrui.
    «Arigatou!»
    In realtà, Eiji era anche stato quello che l'aveva fatta inciampare, ma figuriamoci se lei ci aveva effettivamente fatto caso.
    Però fermi tutti: le aveva appena affibiato un nomignolo che poco c'entrava con lei, che era grande.
    «Gaki...?» Gli fece eco quando il moro ormai stava raggiungendo il pilastro di cristallo.
    Voleva raggiungerlo giusto per dargliene quattro ma Aoki, agile come un gatto, fece un balzo che gli permisero di coprire diversi metri in altezza, appiccicandosi alla superficie liscia come se avesse colla sotto le suole.
    La bocca di Asuka si schiusa in un'espressione di sorpresa, soprattutto quando constatò che quel ragazzo non era l'unico a poter fare cose che esulavano dalle normali leggi della fisica.
    "Questo deve essere il chakra!"
    E provò più volte anche lei a lanciarsi su quel cavolo di pilastro senza però caverne un ragno dal buco.
    E mentre Eiji si godeva la vita a testa in giù, la rossa iniziò a provare ad arrampicarsi usando le sole sue forze; cosa non facile quando la superficie da scalare è liscia.

  14. .

    Ayame Namikaze 名前 Pg




    https://64.media.tumblr.com/25401a7be6c4572bb10ad33834139ac3/tumblr_n54keuqRsv1qk95iao4_500.gif

    Nome: Ayame | Clan: Namikaze | Villaggio: Foglia | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato

    Era la prima volta che veniva chiamata alle armi e non sapeva nemmeno lei cosa aspettarsi: erano dei veri nemici?
    Erano delle prove per vedere chi era in grado di proteggere il villaggio da possibili attacchi nemici? Vide il posto affollarsi leggermente si posta per non dar fastidio ai nuovi arrivati e nota un volto amico e lo saluta con un cenno della mano Eiji ormai lo vedeva spesso tra che erano coetanei e poi alcune volte con i suoi genitori andava a mangiare al ristorante della sua famiglia. Aspettò quasi un ora, il cielo ormai era completamente azzurro, vide molti parlare tra loro non conosceva tutti e sinceramente non sapeva neanche se creare un alleanza o fare da sé, appena vide le porte aprirsi entrò in fila indiana insieme agli altri e subito iniziò a guardarsi intorno non conoscendo quel luogo visto che era nuovo per tutti i presenti, se all'esterno sembrava fatta unicamente di cristallo l'interno era molto diverso, pavimenti in marmo bianco, pilastri portanti che sembravano anch'essi di cristallo. Non c'era nessun mobilio o finestre, quindi o si usciva dalla porta di entrata od ipotizzò dal etto visto che le finestre erano inesistenti, non c'era un tetto, ma dei balconi interni, che strana cosa a cosa servivano?
    Guardando meglio notò delle botole molto in alto una per ogni angolo, sente una voce parlare e subito cerca la donna che ha parlato, ma non vide nessuno arrivare dall'interno sfrutta il suo udito e trova la fonte del suono degli altoparlanti? Ascolta attentamente le parole dell'interlocutrice, sarebbero passati solo in cinquecento, un numero un po' piccolo visti in quanti si erano presentanti, ma ovviamente dovevano capire chi era in grado di proteggere il villaggio.
    Solo due regole: al piano terra non si poteva uccidere od uscire dall'edificio, per finire l'esame doveva arrivare in cima al palazzo superando le varie prove che si sarebbero presentante dal secondo piano in poi, finita la frase il luogo venne riempito da fumi grigi togliendo a tutti la visuale. Per fortuna suo padre l'aveva addestrata a migliorare il suo udito. Si dà uno slancio per saltare sulla balconata in modo da avere una visuale più libera dal fumo.
    Uccidere? Davvero ci permetteranno di farlo? Come possano pensare che uccideremo dei ragazzi giovani come noi, che il loro intento sia altro in realtà? Non ha senso farci uccidere a vicenda non rimarrebbero i cinquecento vincitori, quindi cosa davvero vogliono vederci fare? Collaborare? Era tutto troppo complicato per capirci appieno qualcosa.




  15. .
    Ci abbiamo sperato tutti

137 replies since 13/5/2016
.
Top