L'Oro del Daimyo

Missione B

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    L'Oro del Daimyo
    Livello: B
    Villaggio: Suna
    Partecipanti: Kaos Jinwoo, Rei Yuu, Sabaku no Akuma, Kuroumi Arashi, Guy Akasuna
    Obiettivo: Scortare il convoglio contenente il tributo in oro destinato al Daimyo del vento

    CITAZIONE
    Ricevete la convocazione per una missione (a vostra scelta se per via cartacea o tramite messaggero) e vi recate nel punto di ritrovo concordato, ovvero lo spiazzo antistante la tesoreria di Suna.

    L'ordine dei post è a vostro piacimento, il mio pg posterà per ultimo con le successive direttive.
     
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    Quella mattina mi svegliai come sempre alle prime luci del sole e, dopo una rapida colazione e dopo essermi lavato di tutto punto, decisi di recarmi fuori casa a vedere se potevo trovare qualche altra tecnica da aggiungere al mio arsenale, in effetti era da un bel po' che non mi potenziavo e, nello specifico, non avevo neppure fatto nulla da quando ero divenuto genin.
    Dopo essermi lucidato il coprifronte ed averlo indossato in vita come una cintura, mi diressi alla porta guadagnando l'uscita appena in tempo per vedere un messaggero alzare la mano per bussare ma vedendomi, dopo essersi assicurato che fossi io il destinatario mi consegnò una missiva. Per un attimo mi balzò il cuore in gola. Che avessero scoperto la mia identità e fosse qualcosa tipo un ordine di presentarmi in giudizio? No, non poteva certo essere quello. Se fossi stato scoperto sarei certamente stato già catturato: in quanto ninja sarei diventato un mukenin e quindi sarebbero stati mobilitati dei ninja per arrestarmi o uccidermi secondo le barbare usanze dei villaggi ninja, d'altronde avrei avuto una taglia sulla testa, per quanto infima. E poi ero stato molto attento a non far saltare la mia copertura... era semplicemente impossibile che fossi stato scoperto. In ogni caso non avrei aspettato molto per dissipare il mistero ed apprendere di cosa si trattasse, infatti aprii immediatamente la busta.

    Una missione? Di livello B?!

    Chiesi tra me e me, profondamente stupito. Che io sapessi i genin in genere svolgevano missioni di livello più basso.
    Non che avessi paura. Sarebbe stata una bella sfida sul campo e magari avrei trovato altri ninja di vedute simili alle mie per provare a cercare alleati. D'altronde per una missione del genere avrei dovuto per forza essere accompagnato da altre persone.

    Dovrò ricordarmi di agire con circospezione. Non vorrei attirare più attenzioni di quante me ne servono. Ma ci penserò a tempo debito.

    Lessi allora le specifiche della missione: l'incontro era locato nello spiazzo davanti alla tesoreria di Suna. Avevo letto tutto ciò che mi serviva, quindi ringraziai il messaggero e tornai in casa. Mi avviai alla cesta di Tsuki e la aprii. Lei comprese e si diresse verso la trappola per topi, quindi aprii la gabbia lasciando entrare il serpente perché potesse fare il suo pasto.

    Mangia pure. Ora papà va in missione. Se non torno entro una settimana vai pure fuori dal villaggio e vivi libera. Tanto sai come farti valere adesso

    Il serpente mi comunicò la sua indignazione contro il mio catastrofismo.

    Beh sarà una missione difficile. Può capitare. In ogni caso è l'unica strada che posso percorrere.

    Ignorai le prese in giro di Tsuki e la salutai per poi prendere le mie armi e, dopo aver dato un ultimo sguardo al coprifronte che fu di mia madre, uscii di casa per recarmi al luogo d'incontro, che era dall'altro lato del villaggio.
    Probabilmente, se non fossero intervenute seccature, sarei arrivato con larghissimo anticipo, ma meglio in anticipo che in ritardo. Mi sarei comunque seduto sul suolo in un punto ombreggiato dai palazzi, così da non sentire troppo caldo prima dell'inizio della missione... durante il compito avrei avuto tutto il tempo per sciogliermi ai roventi raggi del sole.

     
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    Kuroumi Arashi 苦労未 嵐




    0163aa8c422655ee5e675f726ec8989c

    Nome: Kuroumi | Clan: Arashi | Villaggio: Suna | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato
    ...Come pensava e come si sarebbe potuto facilmente intuire dall'involucro della lettere, si trattava di una missione di rango B, non un compito semplice per un genin come lui. Sebbene potesse contare su abilità fuori dal comune e fosse sicuramente il migliore della sua classe, si trattava comunque di qualcosa di molto pericoloso anche se a prima vista noioso. Si trattava infatti di scortare il tributo in oro che il villaggio di Suna avrebbe dovuto donare al Daimyo del Vento, un signorotto che non faceva altro che campare sulle spalle dei ninja. Non gli stava molto simpatico ma non aveva certo intenzione di fare una rivoluzione solo perchè non nutriva buoni sentimenti verso di lui. Era consapevole che era un uomo che non serviva a nulla, inetto e incapace di sopravvivere senza la protezione dei ninja, per questo non era considerato dal biondo il capo del Paese del Vento, questo onore spettava al Kazekage nella mente del giovane.

    L'ordine era di ritrovarsi di fronte alla tesoreria di Suna, abbastanza prevedibile dato il loro compito...perchè altrettanto prevedibile era il fatto che non fosse soltanto lui a esser stato chiamato per un compito del genere. Una missione B di solito veniva assegnata direttamente a jonin solitari o a squadre, più difficilmente a squadre di Chunin e assai raramente, per non dire quasi mai, a genin, specialmente se neopromossi come lo era lui. Saltando di tetto in tetto cominciò quindi a immaginare chi potessero essere i suoi compagni e nella mente si figurò diverse situazioni, persino quella in cui avrebbe dovuto dividere quell'onere con i suoi coesaminandi: il marionettista dai capelli rossi, la ragazza bionda della sabbia con evidenti problemi e infine il tipo serpentese dalla pelle biancastra...Proprio lui sostava all'ombra di un palazzo, intento forse a riposarsi in vista della missione. Con un balzo Kuroumi gli calò di fronte, atterrando su una leggera nube di sabbia che poi fece svanire nel manto.

    Allora non sono il primo...Per sta volta passi. Tu sei...Rey ?



     
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    *CLANG-CLANG-CLANG-CLANG-CLA...*

    Il clangore meccanico provocato da una sveglia che sembrava più un' accozzaglia di rottami a cui erano stati appiccicati un quadrante e due piatti, mi destò dal sonno che mi aveva colto mentre lavoravo su alcune nuove modifiche da applicare a Jorī e il nuovo progetto attualmente in costruzione. Mancavano solo alcuni materiali, e sarei riuscito a completarla in tutta la sua gloria.

    Ancora un po' di pazienza, e presto mostrerò cosa sono in grado di fare!

    Un poco mi bruciava l' essere stato incapace di utilizzare la mia arte al meglio durante l' esame per diventare Genin. Le sole cose per cui avevo usato Jorī erano state facilitarmi a falsificare dei fogli e trasportarmi rapidamente giù da un edificio.
    Considerato che era una marionetta creata per combattere in mia vece, non erano cose alla sua altezza. E nemmeno era combattere per fermare i miei due colleghi durante un litigio! Che dicessero quello che volevano, Sensei compreso, io non avrei rischiato di danneggiare le mie creazioni per una quisquilia!

    Alzandomi dal mio banco di lavoro e facendo scrocchiare sonoramente la schiena per aver dormito in una posizione scomoda, mi diressi verso la casa della mia famiglia, muovendo Jorī al mio seguito.

    Riposa finché puoi, Gādo. Vedrai come ti farò lavorare una volta uscito da qui!

    Chiusa la porta, lasciai la baracca che fungeva da mio laboratorio personale, ed entrai in casa. Ad accogliermi ci fu solo il silenzio, nonostante fosse mattino inoltrato e di solito c' era molta attività.

    Ancora una volta, sono andati via senza informarmi. Tipico...

    I miei genitori erano persone in gamba, esperti nel loro campo, estremamente professionali e amorevoli. Ma tendevano ad essere alquanto distratti nelle altre cose, portando spesso ad eventi come non informare il proprio figlio se dovevano partire per qualche impegno/missione e che quindi sarebbe stato da solo per un po' di giorni.

    Oh beh, quando i gatti non ci sono...

    Iniziai a prepararmi un buon brunch, essendo troppo tardi per colazione, ma troppo presto per pranzo. Inoltre, combinando i due pasti, sarei potuto tornare a lavorare prima, senza dovermi fermare fino almeno a tardo pomeriggio!
    Ma sembrava che i miei piani di lavoro avrebbero dovuto aspettare ben più di un pasto. Un foglio e un rotolo mi attendevano sul tavolo della cucina: il primo era un messaggio dei miei genitori, informandomi che avrebbero lasciato il villaggio per qualche giorno, e che avevano incontrato un messaggero prima di uscire. Quest' ultimo aveva portato loro il rotolo, che conteneva la mia prima missione!

    Subito misi mano al rotolo, spiegandolo e leggendo le informazioni che recava. Una missione di rango B per un neo-Genin di pochi giorni?! Ma erano pazzi? Anche ficcandomi in un gruppo, che poteva comprendere qualcuno dei miei compagni d' esame. Rei lo avrei potuto accettare, ma uno degli altri due avrebbe reso l' intera vicenda molto più pesante.
    Osservai dove dovevo incontrarmi con il resto degli incaricati e l' ora. Gettando uno sguardo all' orologio vidi che ero quasi in ritardo, e che il luogo d' incontro era alla tesoreria di Suna, quindi abbastanza lontana da casa mia.

    Oh-oh!

    Agguantai in fretta due mele e un' arancia che giacevano in una ciotola, mi caricai la mia marionetta sulle spalle e mi fiondai immediatamente fuori dalla porta. Chiusi a chiave, lasciai un messaggio per informare che nessuno era in casa, e mi gettai in una corsa a capofitto, mangiando la mia colazione fruttifera lungo la strada.

    La corsa durò solo per qualche minuto, prima di rassegnarmi al fatto che sarei arrivato in ritardo né più né meno, e quindi era meglio non presentarsi completamente spompato e privo di forze.
    Sarei arrivato per ultimo davanti alla tesoreria, dove già potevo vedere tutti e tre i miei compagni d' esame. Che gioia, pensai sarcasticamente a tale vista.

    Arrivai al loro cospetto, sporco di grasso e segatura, con dei trucioli di legno e dei fili di ferro ancora infilati tra i capelli, e finendo di spremere uno spicchio d' arancia in bocca per dissetarmi col succo, il largo fagotto nero che usavo per trasportare Jorī dondolante sulla mia schiena, quasi a sfiorare terra dato che l' avevo infilato malamente.

    Buongiorno. Che si dice di bello?
     
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    Eren Jaeger エレン・イェーガー



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    Nome: Eren | Clan: Jaeger| Villaggio: Sunagakure no Sato| Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato
    Dopo il rocambolesco esame, Eren si prese qualche giorno per pensare alla sua idea di ninja e di come egli dovesse comportarsi nei confronti del mondo. Le giornate passarono, ma il suniano non si pentì affatto delle sue scelte, e decise di tenere alto il suo ideale, a costo di andare contro tutto e tutti. Fu proprio durate una di queste meditazioni che un ninja più anziano gli consegnò una lettera, sulla quale gli veniva comunicato che era stato aggiunto all'ultimo momento ad una missione di rango B, assieme a delle nuove leve.
    Potrebbe essere l'occasione che cercavo di conoscere altri ninja come me, per capire se sarò solo in questa battaglia o avrò dei compagni.
    Preparatosi velocemente, Eren si recò al punto d'incontro, trovandovi già tre persone.
    Buongiorno a tutti, io sono Eren, e a quanto pare saremo compagni per questa missione.



     
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    Sabaku no Akuma
    scheda – Studente – Sunagakure
    Suna-Symbol-Large
    Akuma si sorprese nell'essere stata giudicata meritevole della promozione a genin: malgrado l'accademia avesse fornito al jonin le sue credenziali per l'esame, la piccoletta non era giunta lì – quel giorno – per sostenerlo. Malgrado il fuori programma, accettò di buon grado il coprifronte, tornandosene a casa con il morale un po' più sollevato – malgrado l'assenza dei suoi micetti le avrebbe comunque lasciato un vuoto che non sarebbe riuscita a riempire.
    Poco tempo più avanti, ricevette una busta, all'interno della quale v'era una richiesta ufficiale (da parte del villaggio) di presentarsi presso la tesoreria del villaggio, allo scopo di formare un team. La prima reazione, fu quella di lanciare il foglio, come a a sbarazzarsene; tuttavia, spinto da una folata di vento entrato dalla finestra, l'oggetto finì per spiaccicarsi fastidiosamente sulla sua faccia. La piccola, dopo aver borbottato qualcosa, prese la carta tra le sue mani, iniziando a spiegazzarla fino ad accartocciarla del tutto; tra lamenti di ira che solo lei riusciva a riprodurre, calciò la pallina con tutta la forza che poté applicare con un semplice calcio, finendo per colpire il soffitto. Continuò ad inveire sul foglio per diversi secondi, al termine dei quali il foglio si ritrovò sparso sul pavimento di casa in mille pezzettini.
    E va bene!
    Dichiarò esausta, prendendo con sé un kunai nel lasciar indietro il resto dell'equipaggiamento che l'era stato recapitato tempo prima. Bevuto un bicchiere d'acqua ed asciugatasi la fronte dal sudore, uscì di casa in modo da raggiungere il luogo designato. Inutile dire che non fu esattamente contenta di vedere il trio che aveva incontrato durante l'esaminazione, sia per la divergenza di carattere che perché aventi tutti almeno cinque anni in più di lei...e a quell'età, la differenza anagrafica era più che palpabile. Non disse nulla, tuttavia si portò davanti allo sconosciuto, per poi aiutarsi con la sabbia per compensare i 22cm di divario, così da poterlo scrutare dritto negli occhi. Il suo sguardo, minaccioso e indispettito come al solito, nell'osservare gli occhi concentrici del nuovo – tale Eren – rivelò una sfumatura che mai aveva mostrato in giro: curiosità. Lo sguardo si assottigliò, affilandosi, mentre col viso si avvicinò ulteriormente a lui fin quasi a sbattere la fronte contro la sua.
    Sei strano.
    Disse quella normale, mentre tornava ad allargare lo sguardo e a arimettere i piedi a terra, allontanandosi da lui e da tutti pur restando in zona, nell'incrociare le braccia al petto.
    æ code © non copiare, vile
     
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    CITAZIONE
    Legenda
    Narrato
    Pensato Kaos
    Parlato Kaos

    I 5 neopromossi genin erano radunati già da qualche minuto nel luogo indicato sulla missiva quando alle loro orecchie giunse un forte rumore, come di metallo che scorre su altro metallo; girandosi nella direzione da cui proveniva il suono, avrebbero facilmente notato una grata metallica sollevarsi pesantemente sulla facciata laterale della tesoreria, fino a raggiungere la fine della corsa con uno schiocco metallico.
    Urla e comandi si sarebbero potuti udire per i successivi secondi fino a lasciare spazio al suono di zoccoli che calpestavano il selciato e allo sferragliare metallico di ruote sulla via: una carrozza trainata da una coppia di ronzini fuoriuscì dalla tesoreria ed avanzò di buon passo, sapientemente guidato da un attempato cocchiere.

    Va bene qui!

    La voce di Kaos, proveniente da dentro il veicolo, ordinò al nocchiere di fermarsi a pochi metri dal gruppetto; il jonin fece quindi scattare una serratura all'interno ed aprì una piccola finestrella sul lato del carro, dalla quale tirò fuori la testa per rivolgersi ai genin.

    Molto bene, vedo che ci siete tutti quindi posso ragguagliarvi velocemente prima di partire... All'interno di questo convoglio è custodito il tributo in oro che Suna consegna regolarmente al Daimyo ed il nostro compito è quello di proteggerlo ad ogni costo.

    Kaos si assicurò che i cinque fossero sufficientemente attenti alla spiegazione e proseguì quindi il discorso.

    Durante il viaggio mi sarà impossibile allontanarmi dal forziere perchè il mio chakra è collegato ad esso e se in qualsiasi momento dovessi perdere il contatto con esso, le forze di guardia di Suna e quelle del Daimyo verrebbero allertate e si assicurerebbero di fornirci gli adeguati rinforzi. Inutile dire che il villaggio non può assolutamente permettersi di apparire debole agli occhi del governo del Paese del Vento quindi è tassativo che il meccanismo non si attivi, se è possibile evitarlo.
    Detto questo, dal momento che il sottoscritto sarà costretto all'interno del carro, dovrete essere voi ad occuparvi interamente della sicurezza, così come delle decisioni da intraprendere lungo tutto il percorso, dovessero comparire degli imprevisti... Spero sia tutto chiaro!


    Il jonin richiuse con un tonfo la finestrella e fece scattare la serratura. Dall'interno, tuttavia, i 5 poterono udire le ultime indicazioni del caposquadra, sebbene ovattate.

    Lavorate come un team e mettetevi d'accordo sulla disposizione che intendete mantenere lungo il viaggio per assicurare al convoglio la migliore protezione possibile. Quando siete pronti fate un cenno al cocchiere e lui si metterà in marcia... assicuratevi di proteggere anche lui e soprattutto i cavalli, a meno che non vogliate ritrovarvi al loro posto!

    CITAZIONE
    Non c'è un limite di post nè un obbligo di turnazione: quando avrete deciso potrete mettervi in marcia insieme al convoglio ed iniziare il viaggio.
    Vorrei lasciare il più possibile a voi la parte di decision making perchè nel corso della missione cercheremo di capire quale dei vostri pg è più adatto a ricoprire un determinato ruolo all'interno del team. Inizialmente collaborerete e poi, a seconda di come si evolveranno le cose, sarò io a dare maggiore potere decisionale a qualcuno piuttosto che ad altri ed in base a ciò la turnazione potrà variare.

    Per dubbi o chiarimenti chiedete pure
     
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    Kuroumi Arashi 苦労未 嵐




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    Nome: Kuroumi | Clan: Arashi | Villaggio: Suna | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato
    Alla spicciolata iniziarono ad arrivare tutti i compagni di esame, tutti quelli che erano in qualche modo passati da quel marasma che era stato un rito di passaggio diventato pieno di confusione. Ricordava ancora il rosso marionettista, Guy, all'apparenza indolente anche se forse nascondeva qualcosa sotto quei burattini di legno. Lui, l'ultimo arrivato, aveva chiuso il cerchio formato poi anche dal serpentese, Rey, e dalla biondina con cui aveva quasi scatenato una guerra civile, Akuma. Lei, che utilizzava la sabbia, era quella che lo aveva incuriosito di più, sia per le abilità che per qualcosa nei suoi occhi che forse avrebbe potuto utilizzare per i suoi scopi. Una mano infilata nella tasca portaoggetti avrebbe rimestato tra alcune palline simili a fumogeni ma più duri del solito, proprio mentre la bambina si alzava di una ventina di centimetri per osservare meglio un ragazzo che non aveva mai visto, forse aggregatosi successivamente alle schiere di Suna. Era più basso di lui e presentava una strana caratteristica fisica, gli occhi possedevano una sfumatura decisamente inusuale, violacea e poco conforme ai canoni naturali a cui era abituato...Non che in lui ci fosse molto di naturale date le sue abilità ma sicuramente quelle degli altri derivavano da qualche artificio che le rendeva quindi inferiori.
    Dopo un po' dalla loro riunione un rumore metallico seguito dallo scalpiccio di zoccoli lo fece voltare verso una facciata della tesoreria e poco dopo davanti a loro arrivò un carro trainato da due cavalli, guidati a loro volta da un attempato cocchiere. Da una finestrella di quel mezzo si affacciò poi il sensei Kaos, pronto a dar loro alcune delucidazioni. Si trattava quindi di qualcosa di estremamente importante se neanche lui si sarebbe potuto allontanare dall'interno, motivo per cui aveva lasciato a loro l'organizzazione della difesa del convoglio. Ci sarebbe voluta un'organizzazione perfetta, senza lasciare nessun buco per probabili attacchi che sarebbero arrivati da eventuali predoni e banditi, una decisione che avrebbe preso lui, provando stavolta a essere un capo più serio rispetto a qualche eccesso di troppo mostrato durante la prima fase dell'esame.

    Bene, siamo in cinque e conosciamo tutti più o meno le nostre capacità...Tranne te, che ti chiami...

    Avrebbe atteso l'eventuale risposta del tizio con gli occhi viola, poi avrebbe proseguito con la spiegazione di quello che avrebbe voluto provare a fare.

    Ognuno di noi coprirà un lato del convoglio, il quinto dovrà stare a fianco al cocchiere e quindi salire sul carro. Io prenderò il fianco sinistro...Tu... - avrebbe detto rivolgendosi ad Akuma - quello destro, così possiamo coprire con la sabbia più facilmente i punti deboli laterali.

    Oltre a stare lontani, cosa che penso non le dispiacerà.

    Tu, Rey, giusto ? Andrai nelle retrovie, mentre il marionettista si metterà sul carro...E tu... - riferendosi al nuovo arrivato - avanguardia. Siete d'accordo ?





     
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    Anche se il mio arrivo fu l' ultimo della combriccola, nessun Jonin era presente, il che automaticamente mi rendeva in orario!
    Oltre ai miei compagni di quello scalcinato esame di promozione, nel gruppo era presente pure un altro ragazzo, il quale aveva degli occhi che definire eccentrici era dir poco, il quale si presentò come Eren, come sentii mentre mi avvicinavo, giusto in tempo per vederlo mentre Akuma, la biondina egomaniaca si era alzata al suo livello con la sabbia che poteva manipolare.

    Beh, nuovo arrivato, io sono Guy, e posso già dirti che sarà un' esperienza indimenticabile, ma non per le ragioni che pensi tu.

    Poco dopo, annunciato dal suono di zoccoli sul terreno, arrivò un carro guidato da un uomo avanti con gli anni, che si fermò davanti a noi. Una finestrella laterale si aprì e da essa sbucò la testa del Sensei Kaos, lo stesso che aveva presieduto il nostro esame.
    Il Jonin spiegò che la missione consisteva nel trasportare una vagonata d' oro al palazzo del Daimyo, e noi dovevamo assicurare che arrivasse a destinazione. Purtroppo, il Sensei sarebbe stato costretto a rimanere dentro il carro, onde evitare di attivare il meccanismo di estrema sicurezza (nel senso che era da considerarsi come ultima risorsa), quindi toccava a noi novellini ideare un piano d' azione per la sicurezza del trasporto, nonché del cocchiere e dei cavalli che lo tiravano.

    E intanto, lui può starsene comodamente seduto e al riparo per tutto il viaggio. Scommetto che gli dispiace proprio...

    Quindi, toccava al gruppo di Genin probabilmente più disfunzionale e disgiunto di tutta la generazione attuale di Sunagakure accordarsi su come meglio proteggere il prezioso carico, per un viaggio dalla lunga durata. Magnifico.
    E, sorpresa sorpresa di nuovo, Kuroumi prese la parola per primo, esponendo subito una disposizione senza prima chiedere se qualcuno avesse delle idee, e dimenticandosi pure il nome di Eren.

    Tutto sommato era abbastanza normale come piano, non che ci potessero essere tanti modi per difendere il carro al nostro livello attuale, ma non stava prendendo in considerazione tutte le abilità a disposizione. Presumendo una tragica discussione con rischio di lite se Akuma prendeva la parola subito dopo l' ammantato, che Rei si dilungasse nel chiedere tutti i dettagli delle nostre capacità, e che il nuovo incluso avrebbe chiesto più o meno lo stesso, non essendo presente all' esame, espressi il mio parere.

    Si chiama Eren. Si è presentato, l' ho sentito pure io mentre arrivavo. Ad ogni modo, un buon piano, però...

    Dalla mia sacca presi un foglio di carta e una matita. Strumenti utili per abbozzare nuovi progetti e idee, dato che non si sa mai quando l' ispirazione potesse colpirmi, e onde evitare di scrivere con dei fondi di caffè su un tavolo e perdere tutto al primo incidente, come qualcuno che scaglia una cattedra contro una finestra, sollevando polvere e detriti.
    Appoggiandomi a terra, iniziai ad disegnare uno schizzo della carrozza vista dall' alto, indicandone la struttura, punti deboli su cui prestare attenzione e parti che erano state rinforzate per lo scopo di trasporto valori.

    Con i mezzi a disposizione, dobbiamo sfruttare tutto al 110%, quindi permettimi una lieve revisione: Akuma, tu hai detto di possedere abilità sensoriali, giusto? Dovresti quindi occupare una posizione quanto più centrale possibile, ergo dovresti accomodarti sul tetto del carro. Avrai un raggio abbastanza equilibrato, e puoi usare la tua sabbia per allertarci di eventuali ostacoli senza dare troppo nell' occhio.

    Sul tetto del disegno, apparve una sagoma con il nome di Akuma, a indicarne l' identità, a cui collegai un cerchio tratteggiato che avvolgeva l' intero mezzo. Piccoli tratti si espandevano da lei andando a toccare altre quattro sagome, disposte agli altrettanti lati.

    Se conoscessi il codice morse, sarebbe perfetto per comunicarci direzione e numero della minaccia. Se no, posso scrivertelo in fretta, così da averlo sottomano per la missione.

    Kuroumi, tu dovresti prendere le retrovie, invece di Rei. Avendo una visione diretta sull' intero gruppo, e considerata la tua abilità di manipolazione della polvere nera, avresti modo di intervenire rapidamente su qualsiasi altro lato al minimo segno di difficoltà.


    Al disegno si aggiunsero il nome di Kuroumi sulla figura sul lato posteriore del carro, e tre macchie scure e informi che si dirigevano verso i lati del carro e in avanti, con una lieve annotazioni che indicava un movimento ascendente per assistere Akuma sul tetto, qualora fosse necessario.
    Passai alle due persone laterali, sulle quasi apposi i nomi di Rei ed Eren.

    Rei ed Eren. Voi siete un po' delle incognite, dato che non conosciamo le vostre piene capacità, ma supponendo che a livello fisico siate quantomeno in pari, a voi lascerei i fianchi. Quelli saranno presi più facilmente di mira, essendo bersagli larghi, ma voi assicuratevi che le ruote siano la vostra priorità. Eventuali assalitori non ricorrerebbero ad attacchi troppo distruttivi, o rischierebbero di distruggere anche il bottino, perciò è plausibile che usino attacchi più precisi, atti a rallentare e fermare la nostra avanzata. Voi, non avete questa limitazione, e ponendo il carro alle vostre spalle, potete rilasciare qualsiasi attacco ad ampia scala abbiate nel vostro arsenale.

    Esposi tale punto graficamente, con larghe curve concentriche emanate dai loro alter-ego figurati verso ipotetici bersagli.
    Infine, aggiunsi un ultimo nome con una sagoma aggiuntiva, completamente nera, accanto al conducente.

    E io, rimarrò sul carro, a fianco del conducente. Non solo io e Jorī possiamo coprirlo interamente dai due lati, ma in caso i cavalli venissero feriti, o peggio...

    Alzai una mano, dalla quale iniziarono a scendere numerosi filamenti di chakra, che resi ben visibili a tutti, prima di farli svanire.

    ... Penso che un cadavere possa considerarsi al pari di una marionetta, sotto certi aspetti, quindi potrei mantenere il carro in movimento. E anche qualora non funzionasse, ho qualcosa che posso sperimentare.

    Tracciai delle linee sottili, a raffigurare i miei fili di chakra, che mi collegavano ai cavalli, e poi per buona misura apposi un' ulteriore sagoma, con scritto "Sensei", al centro del carro.

    Questo è ciò che avevo in mente. Opinioni, osservazioni, obiezioni?

    Dissi alzandomi, e infilando la matita all' interno della zazzera cremisi che mi adornava la testa.
     
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    Eren Jaeger エレン・イェーガー



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    Nome: Eren | Clan: Jaeger| Villaggio: Sunagakure no Sato| Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato
    Ad Eren fu chiaro che i componenti della missione si conoscevano già, ma la cosa non lo sorprese più di tanto.
    Dopotutto, ci siamo laureati Genin tutti nello stesso periodo se siamo in questa missione.
    Una ragazza particolarmente bassa si mise muso a muso con il ragazzo, aiutandosi con la propria abilità, definendolo strano con sguardo torvo; anche gli altri guardavano con stupore gli occhi concentrici, ma ormai Eren ci aveva fatto il callo, perciò rispose con un lieve sorriso.
    E pensa che ancora non hai visto niente, ragazzina. Ma immagino sia reciproco.
    In quel momento giunse il Jonin incaricato di accompagnarli in missione, dando le direttive per il completamento di quest'ultima.
    Guarda caso, un Jonin sta seduto al comodo e noi Genin sgobbiamo per lui, così se va male siamo noi inesperti, se va bene lui è un buon sensei....tipico dei villaggi ninja. Ed è pure lo stesso sensei che mi ha quasi steccato all'esame.
    Riponendo il dilemma morale, Eren entrò nella conversazione con i neo compagni.
    Come detto dal rosso, il mio nome è Eren Jaeger, lieto di conoscervi. Per quanto riguarda la disposizione difensiva, diciamo che al momento sono particolarmente bravo a far saltare in aria più nemici, quindi che sia avanguardia o difesa laterale, poco cambia per me.




     
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    Come previsto, ero arrivato con largo anticipo. Presi quindi il mio quaderno delle riflessioni e dagli obiettivi cancellai con una riga netta l'idea di essere Kazekage. D'altronde, se il Daimyo (che, fino a quella missione, credevo essere un ruolo pro forma) poteva chiedere tributi (che se fossero restati al villaggio sarebbero potuti essere utilizzati per scopi più proficui come migliorare i servizi pubblici o l'assistenza ai poveri e quindi ridurre il crimine portato dalla disperazione) al capo dei ninja, era chiaro chi tra i due avesse più potere. E più potere significava poter imporre il proprio volere e stabilire nuove norme, quindi il superiore potere del Daimyo era effettivo. Se poi unito ad un gran potere militare come quello a cui comunque puntavo, avrebbe reso la trasformazione del paese del vento in una versione più grossa del Villaggio dell'Aurora solo questione di tempo. Questa consapevolezza mi accese un sorriso sul volto. Anche se, in effetti, non avevo calcolato se Daimyo si diventava con il diritto di nascita o altro. Se fosse servita una rivoluzione sarebbe stata una bella seccatura e uno spargimento di dolore che altrimenti avrei evitato con piacere.
    Decisi di riscrivere nella lista degli obiettivi il ruolo di capo del villaggio della sabbia e di pensarci dopo, quando il quadro delle informazioni sarebbe stato più completo e, nel frattempo, distogliere il pensiero rileggendo le riflessioni su come mutare il sistema produttivo per distribuire meglio la ricchezza. Appena finii di revisionare il piano della riforma e riposi il quadernetto nella tasca, vidi un'ombra spostarsi lungo i vicoli. Qualcuno stava saltando di tetto in tetto facendo un gran sfoggio di agilità e velocità, seppur gratuito dato che mancava ancora diverso tempo. Il tale si palesò nella figura dello sfregiato dell'esame, Kuromi. Non che fossi molto contento di vederlo ma nemmeno così scontento: in fondo una seconda possibilità non la si nega a nessuno (salvo casi particolari) e poi magari i dissapori con lui e Akuma erano solo dovuti all'essere partiti col piede sbagliato. Anche da parte mia.

    Sì Kuromi, sono Rei. E non ti crucciare, oggi avevo poco da fare se non cose che potevo fare anche qui, per questo sono arrivato molto in anticipo. La prossima volta magari mi batterai tu sul tempo.

    Dissi cercando di rincuorarlo, stranito dal fastidio che mi era sembrato di cogliere dalle sue parole.
    Il terzo ad arrivare catturò immediatamente la mia attenzione non solo per il saluto (che ricambiai presentandomi come Rei) ma anche e soprattutto con i suoi occhi, le cui iridi erano senz'altro particolari: violette e concentriche. Non erano così comuni occhi del genere e, nel mondo ninja, tratti fuori dal comune, in genere (anche se non sempre) significavano abilità ninja particolari. In quel momento non notai nemmeno gli altri particolari fisici del ragazzo, concentrato solo sugli occhi.

    Essendo la particolarità situata solo negli occhi penso potrebbe essere una abilità oculare... vediamo lo Sharingan non può essere. Quelli hanno gli occhi rossi con dei segni. Non può essere il Byakugan perché quegli occhi sono bianchi... viola e con sei iridi concentriche... viola e con sei iridi concentriche... viola e... e... nah non mi viene in mente nulla. Vedrò in missione se si tratta di un potere da portare alla mia causa.

    Finito di riflettere sulla questione, mi accorsi che anche Akuma era arrivata e anche lei sembrava nutrire interesse verso il nuovo arrivato, giudicandolo strano, come se il nostro quartetto (che evidentemente, pensai, nella sua testa non era tale) fosse proprio la cosa più normale del mondo. E in breve arrivò anche Guy: che simpatica rimpatriata. In particolare il rosso sembrava uscire direttamente dalla sua attività creativa: sporco e con pezzi (suppongo di marionetta) addosso.
    Allo scapestrato gruppo si aggiunse ben presto anche il sensei, dentro la carrozza a guardia della cassa dell'oro del Daimyo. Sembrava ce la saremmo dovuti cavare da soli.
    A giudicare dal suo tenerci a non sfigurare, il ruolo della massima carica del paese del vento sembrò ancora più imponente (e allettante) di quanto avessi pensato fino a pochi secondi prima.
    Ascoltai attentamente le proposte dei compagni poi presi parola anchio:

    Mi sembrano entrambe ottime proposte. Tuttavia mi sembra utile una piccola ulteriore revisione.

    Poi guardai Eren

    Tu, Eren... se non deduco male, quei motivi sugli occhi sono molto più di un fattore estetico. Possiedi forse un'Arte oculare? Se sì immagino potresti anche vedere il chakra come i possessori di Sharingan e Byakugan. Ammesso che non stia facendomi castelli in aria. Quindi direi di lasciare a te le retrovie così che possa guardare entrambi i lati del carro. Inoltre se sei bravo a distruggere cose su larga scala come mi è parso di capire, in caso di inseguimenti potresti dare il tuo meglio senza timore di colpire obiettivi collaterali.
    Quindi faresti a cambio con Kuromi nello schema di Guy.


    Infine mi volsi verso il marionettista

    Inoltre Guy, spero che tu non abbia problemi con i serpenti, perché è mia intenzione evocare un compagno dal mondo animale da lasciare davantiosì, così che tramite la termocezione possa percepire eventuali nemici che avessero trovato il modo di occultare anche il chakra. O magari trappole che ne sono prive.

    D'altronde materiali differenti si scaldano in maniera diversa, lasciando tracce termiche non uniformi.
    Poi sarei restato in attesa di controproposte.

     
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    La giovane adolescente ascoltò con apparente interesse la risposta di Eren, sebbene lo sguardo non fosse più su di lui bensì perso verso il cielo ad osservare chissà cosa.
    Sarà...
    Commentò, attendendo quindi a braccia conserte l’arrivo rumoroso del carro, il quale causò una smorfia infastidita da parte della biondina che – sciolto l’intreccio al petto – si portò le mani davanti alle orecchie, fino a quando il cigolio dei meccanismi poco oliati.
    Che casino.
    Le mani si sarebbero scostate solo quanto il rumore metallico cessò, lasciando posto alle parole del ninja che aveva fatto loro da esaminatore. Ovviamente, la soglia d’attenzione della tredicenne non perdurò fino alla fine della lunga spiegazione, tanto da avvicinarsi alla coppia di cavalli per poi salire in sella a quello di sinistra con un agile salto.
    Mi chiamo Akuma, tu come ti chiami?
    Domandò all’animale, mentre il jonin continuava a ricordare loro l’importanza dell’agire come gruppo e non come singolo. La ragazzina prese quindi ad accarezzargli il collo, accennando ad un mezzo sorriso che lasciò trasparire un’effimera espressione felice, sul suo volto.
    Io sto qui, vi darò informazioni con la sabbia: frecce e distanza in centinaia di metri.
    Sentenziò la giovane, mentre il disegno tracciato dal marionettista venne modificato dallo scostamento della sabbia che eliminò il suo nome dal carro, riscrivendolo accanto al cavallo. Apparve anche un secondo nome: “黒王号 ”, il quale doveva essere il nome che Akuma aveva assegnato al cavallo nero sul quale sedeva.
    Sei crudele: i cavalli non sono marionette! Proteggerò io i “miei amici”.
    Lo guardò malissimo, con una delle sue tipiche occhiate ricolme d’odio. D’altronde, aveva appena detto apertamente che il suo nuovo amico era sacrificabile e riciclabile alla stregua di una bottiglietta di plastica usata. Il cavallo nitrì sonoramente, come se fosse in pieno accordo con la piccola amazzone seduta su di lui. Iniziò poi a parlare con i cavalli, raccontando loro tutta la storia inerente i suoi amichetti felini che non erano più in nel loro mondo perché uccisi quando non era in casa, rassicurandoli sul fatto che non avrebbe fatto più morire nessuno dei suoi amici.
    æ code © non copiare, vile
     
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    Narrato
    Parlato Kaos
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    I cinque si confrontarono con maggiore pacatezza del previsto e giunsero infine ad un accordo pressochè unanime in merito alla disposizione che avrebbero dovuto tenere per garantire la miglior scorta possibile al convoglio.
    Kaos bussò sul tetto della carrozza ed il cocchiere immediatamente fece schioccare le briglie, dando il segnale ai cavalli di mettersi in marcia; gli animali non se lo fecero ripetere due volte e subito strattonarono le redini e sospinsero in avanti il veicolo sulle strade di Suna, fino a superare le porte del villaggio e ad iniziare ufficialmente quella missione.
    Il viaggio proseguì con estrema nonchalance per le prime ore finchè, in prossimità di un burrone ben segnato sulle mappe, il vecchio conducente trattenne le briglia, fermando il convoglio e bussando sul tetto del carro per attirare l'attenzione di Kaos.

    Capitano, il ponte sul canyon è inagibile e questo potrebbe essere un problema... Cosa intendete fare?

    Kaos alzò la voce dall'interno affinchè il cocchiere, ma anche tutti gli altri, udissero le sue parole.

    Mostra loro la mappa e lascia che decidano di loro iniziativa... Guy, tu deciderai che strada prendere mentre Eren deciderà se mantenere la medesima disposizione o se variarla in base alla decisione di Guy. Proseguendo, Rei deciderà dove sosteremo per la notte e Kuroumi stabilirà i turni di guardia e come verrà effettuata la suddetta guardia, tenendo conto che dovremo fermarci almeno 8 ore per permettere ai cavalli di riposare e che anche voi avrete bisogno di riposo. Infine, Akuma deciderà chi tra voi 5 dovrà occuparsi di raccogliere legna per il fuoco, provviste per i cavalli ed in che modo dovrà farlo. Mi aspetto che ciascuno di voi spieghi i motivi della propria decisione in modo da renderla più accettabile ai vostri compagni e confido che non vi asteniate dal far notare errori o sviste in ciascuna delle altrui scelte, laddove lo riteniate necessario. E' tutto.

    Kaos cessò immediatamente di parlare e subito il cocchiere prese la parola, estraendo una mappa e mostrandola al gruppetto.

    Abbiamo tre opzioni per superare il canyon: muoverci verso est lungo questa fitta foresta ed attraversare il prossimo ponte, scendere il sentiero che ci porterà sul fondo del burrone e poi risalirlo dall'altro lato oppure spostarci verso ovest e raggiungere questo piccolo villaggio di pescatori dove potremo caricare il carro su una chiatta che ci permetterà di navigare sull'altra sponda del fiume.
    Per quanto riguarda le scelte relative al pernottamento, in base alla strada che prenderemo dovrete decidere se accamparci fuori o dentro la foresta, fuori o dentro il villaggio ed infine se sopra il burrone, sotto, o lungo il sentiero intermedio che ne costeggia le pendici.


    Il vecchio avrebbe atteso di ascoltare le decisioni dei 5 e si sarebbe mosso di conseguenza.

    CITAZIONE
    Nuova turnazione: Guy, Eren, Rei, Kuroumi, Akuma.
    Ciascuno di voi avrà la possibilità, se lo ritiene necessario, di contestare la decisione di ciascuno degli altri esponendone una propria e la persona chiamata in causa dovrà rispondere e scegliere se accetta la nuova decisione o se intende opporsi alla contestazione e così via.
    Anche chi ha già postato può ripostare, sempre se vuole, per contestare una delle decisioni prese nei post successivi al suo.
    Chi ha già postato e non ha ricevuto una contestazione può decidere liberamente se skippare il turno o se postare per commentare.
     
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    La decisione di disporsi ciascuno a difendere un lato del carro fu accolta senza lamentele, anche se la distribuzione dava ancora dei problemi, primo fra tutti, Akuma. La ragazzina aveva apparentemente sviluppato un attaccamento per i cavalli che trainavano il mezzo e, pur acconsentendo al servire come sentinella, rifiutava di lasciare la sua attuale posizione in groppa ad uno degli animali, al punto da usare la sabbia per grattare via la grafite recante il suo nome dal foglio, lasciandoci un buco, e riscrivendolo, tramite deposito della rena, accanto al destriero, a cui affibbiò pure il nome di "Re Nero".

    Perdiamo una ricognizione centrata, ma protesa in avanti funzionerà pure come avanguardia. Potevano esserci esiti peggiori.

    C'era il punto scoperto del tetto del carro, ma dubitavo che potessero attaccarci da quella direzione, senza prima passare per la percezione della biondina. Quest'ultima poi, mi gettò uno sguardo torvo alla mia menzione del poter muovere i cavalli anche qualora fossero morti, considerandoli al pari delle marionette. Lei mi chiamò perfino "crudele", nemmeno avessi dato per scontato che i due animali sarebbero morti durante la nostra missione. Io avevo solamente evidenziato che quella era un' opzione possibile, e che io ero potenzialmente il rimedio migliore a tale evenienza, tra l' altro era pure una probabilità molto scarsa che succedesse, sicché altrimenti i banditi avrebbero dovuto trasportare a mano il pesante carico in oro, cosa non conveniente per chi doveva lasciare in fretta il luogo del misfatto.

    Contraccambiai il suo sguardo alzando le mani e facendo spallucce, come ad assecondare la sua decisione di proteggere i cavalli, e poi mi voltai per rispondere agli altri.

    Il mio punto riguardo Eren rimane ancora più valido, con un attacco ad ampia scala senza preoccuparsi di fuoco amico lo rende efficace per la difesa laterale. Kuroumi è perfetto per quella posteriore perché non necessita di mirare per mantenere alzata la sua polvere, fornendo protezione e occultamento.

    Ed evocando un animale, Rei ci fornisci di un ulteriore paio di occhi per sorvegliare lungo la strada! Dubito che delle trappole emettano tanto calore da essere registrate dai sensori di un serpente, salvo alcune meccaniche in attività, ma è sempre una possibilità da non ignorare.


    Una volta stabilita la nostra formazione, con un segnale del Sensei e lo schioccare delle briglie del cocchiere, la nostra missione iniziò!
    Dalla mia postazione accanto all' uomo attempato, me ne stavo all' apparenza ben comodo e seduto, quasi godendomi il viaggio, ma gli occhi erano ben fissati sulla strada davanti a noi e su Akuma, pronto ad intervenire qualora percepisse qualcosa. La mia mano destra poggiava sulla pancia in una maniera rilassata, ma il principio di alcuni filamenti di chakra scintillava dalla punta delle dita, pronti a connettersi con il fantoccio seduto all' altro fianco del conducente.

    Tuttavia, questa prima tappa del viaggio fu alquanto pacifica, senza richiedere il nostro intervento. Finché non arrivammo ad un intoppo: un burrone, privo del ponte per poterlo attraversare.
    Il cocchiere si rivolse a Kaos, il quale rigirò a noi Genin i vari ruoli per il proseguimento. A me toccò decidere quale direzione prendere per aggirare l' ostacolo appena incontrato, con la mappa mostrataci a noi dal vecchio.

    Tre possibili scelte mi si paravano davanti: attraversare una foresta per raggiungere un secondo ponte; scendere giù dal dirupo, tramite un sentiero, e poi risalirlo con un altro; infine, dirigerci verso un villaggio di pescatori, per proseguire a bordo di una chiatta. C' erano anche varie disposizioni per il pernottamento, ma quelle le avrei eventualmente valutate più tardi assieme a Rei.

    Considerato che la mia era la decisione più urgente, iniziai a elaborare, prendendo visione di ogni singolo elemento a mia disposizione.

    Mi avvicinai al ponte inagibile, valutando la profondità del burrone, e la distanza tra le due ciglia. Tornai al carro e ne stimai il peso lordo, stesso processo venne ripetuto per i cavalli, il cocchiere e noi stessi, annotando i miei calcoli mentali su di un pezzo di carta. Scrutai il circondario, osservando la presenza di alberi e pietre, e iniziai una seconda serie di calcoli.
    Passati alcuni minuti, accartocciai il foglio e lo riposi in tasca, prendendone un secondo, sul quale mi rimisi a scrivere, stavolta gettando diverse occhiate rapide e inquisitorie ad Akuma e Kuroumi, per poi tornare a guardare verso il crepaccio e ancora il carro, e di nuovo i due litigiosi, iniziando a passeggiare sul posto senza smettere di scrivere.

    Passarono meno minuti rispetto a prima affinché il foglio facesse la stessa fine del precedente. Oltre a tirare fuori un terzo pezzo di carta, stavolta afferrai la mappa e iniziai di nuovo il medesimo processo di guardarmi attorno, girare sul posto, scribacchiare qualcosa, di tanto in tanto cancellare per riscrivere e pensare.

    Per tutto il tempo, non un fiato era uscito dalle mie labbra e la mia espressione era rimasta bloccata su un' aria pensierosa, con solo qualche movimento degli occhi ad indicare che qualcosa aveva richiesto la mia attenzione. Non avrei risposto a nessun richiamo vocale, perso com' ero nella mia concentrazione, studiando, elaborando, valutando, argomentando e stimando.

    Quando finalmente riemersi dal mio stupore, non avevo idea di quanto tempo fosse passato, ma avevo la risposta!

    Andremo giù per il sentiero in fondo al burrone, per poi risalirlo! Si tratta dell' opzione più diretta, che ci permetterà di continuare il nostro viaggio senza prendere vie traverse per ritornare sulla strada principale e senza contrattempi che ci forzino a dover tornare indietro e prendere un' ulteriore strada, non vi sono molti luoghi dove assalitori possano nascondersi, e non presenta ostacoli per nessuna delle nostre abilità, diversamente da quanto si possa dire per le altre due opzioni.
    Durante la discesa e la risalita potremmo sembrare vulnerabili, ma allo stesso tempo c'è una sola direzione da cui possiamo essere attaccati in entrambi i momenti, permettendoci di organizzare preventivamente le nostre difese.

    Certo, bisogna considerare l' eventualità che il ponte sia stato danneggiato da qualche bandito, e che ora ci sia qualcuno dall' altra parte del burrone ad osservarci per poi riferire al resto del gruppo la nostra decisione per prenderci in contropiede, ma non siamo troppo paranoici...
     
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    Il sensei, ascoltando le nostre idee non intervenne se non assegnandoci i ruoli e invitandoci a discutere tra noi le idee. A quanto sembrava il tragitto avrebbe dovuto deciderlo Guy, Kuromi avrebbe deciso i turni di guardia e come effettuarli, Akuma avrebbe deciso le questioni logistiche, Eren si sarebbe occupato della formazione, mentre a me sarebbe spettato decidere dove accamparci.
    A quanto disse il cocchiere, avremmo dovuto attraversare un burrone, ma il ponte era inagibile e quindi palesò al rosso tre opzioni: proseguire lungo il burrone senza utilizzare il ponte, attraversare una foresta o dirigerci verso un villaggio di pescatori per poi imbarcarci e proseguire a bordo di una chiatta.
    La terza sicuramente sarebbe stata la scelta più comoda per gli animali, ma anche la più rischiosa dato che dubitavo che, in caso di assalto, gli animali avrebbero potuto darsi alla fuga sull'acqua, la foresta secondo me sarebbe stata un'ottima idea se avessimo avuto tutti delle doti sensoriali che, durante i turni di guardia, avrebbero potuto permetterci di captare eventuali nemici in avvicinamento... tuttavia nemmeno il canyon mi convinceva. A parte il rischio esposto da Guy, avremmo dovuto considerare che, accampandoci sul fondo, saremmo stati praticamente in trappola oltre che in una posizione estremamente svantaggiata. Mentre accampandoci prima o dopo il burrone avremmo avuto un lato occluso ad un'eventuale fuga, come capitò ai miei genitori anni fa. Tuttavia, se ci fossimo accampati prima del canyon il lato precluso sarebbe stato quello più utile, mentre se ci fossimo accampati dopo averlo attraversato sarebbe stato il lato posteriore. In effetti questo poteva essere un vantaggio, in quanto ci saremmo potuti concentrare a difendere tre lati (dubitavo infatti che eventuali banditi ci avrebbero attaccati dal fondo del canyon e, essendo il carro fermo durante la notte, ero scettico all'idea di ricevere attacchi nel momento più scomodo) e, aperta una via sul davanti, il cocchiere sarebbe anche potuto fuggire qualora lo scontro fosse andato male, salvando quindi il carico. Tutto sommato il canyon sembrava la via migliore.

    Mi sembra una buona idea proseguire lungo il canyon. O meglio, un'idea migliore delle altre due. In caso propongo di accamparci dopo averlo risalito in modo da non avere lo svantaggio di un possibile accerchiamento e poterci concentrare sulla difesa di tre lati e, in caso, quelli che verranno dal fondo saranno in una posizione di netto svantaggio tattico. Inoltre in questo caso la via preclusa sarebbe quella più difficile da prendere per il cocchiere in caso di disfatta e dunque necessità di salvare il carico con la fuga.

    Non avendo incontrato opposizioni all'idea di evocare il serpente, decisi di sciogliere le bende che coprivano il polso sinistro e, utilizzando un kunai premetti l'indice destro sulla punta così da apporre il sangue sul tatuaggio nero dalla vaga forma serpentina e posai la mano sul suolo, così che in uno sbuffo di fumo apparve un serpente marroncino lungo un metro e largo 5cm.

    CITAZIONE
    Tecnica del Richiamo - Patto del Serpente
    Nome Originale: Kuchiyose - Hebi・口寄せ - 蛇
    Raggio: Corto Raggio
    Classificazione: Kekkai Genkai - Ninjutsu
    Rango: C
    Sigilli: Nessuno

    Variante della normale Tecnica del Richiamo. Dopo aver offerto una pegno di sangue, lo shinobi impasta il proprio Chakra nelle mani, infine lo rilascia su un tatuaggio, solitamente posto sull'avambraccio. La Tecnica prende le sembianze di un sigillo nero, capace di richiamare a sé uno o più serpenti, in relazione alla quantità di Chakra impiegata per la Tecnica.

    Lo guardai negli occhi e avviai la comunicazione telepatica.

    Ciao amico. Io sono Seshiro, ti vorrei chiedere, se possibile, di aiutarmi facendo da guardia. Tutti gli individui che vedi qui sono con me. Cavalli compresi. Mi avvisi se senti qualche altra presenza che si avvicina?

    Il serpente mi guardò comunicandomi il suo assenso, gli diedi quindi una carezza con il dito indice della mancina dandogli un piccolo scambio di calore corporeo, ben sapendo quanto sia amato dai rettili. Il serpente poi, seguendo le mie indicazioni, andò ad arrotolarsi sul davanti della carrozza. Fatto ciò mi misi le bende in tasca, così da esser pronto ad evocare altri serpenti in caso di necessità e mi preparai ad ascoltare gli altri nel caso avessero avuto da ridire.

     
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